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Old 7th Jan 2014, 12:13
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DIREZIONE COMMERCIALE CAI

Lascio a voi ogni commento...







L'ex capo di Bip Mobile, Fabrizio Bona, è passato all'Alitalia

ROMA - Fabrizio Bona, ex amministratore delegato di Bip Mobile (l'operatore telefonico che ha lasciato 220 mila utenti senza linea dal 30 dicembre) è passato all'Alitalia, dove è a capo della direzione commerciale dell'ex compagnia di bandiera. Bona, 50 anni, nato a Licata Agrigento e già a 37 anni direttore commerciale di Omnitel-Vodafone. Di lui si racconta una buona vicinanza con Angelino Alfano e Maurizio Gasparri. Dopo Vodafone è passato a Wind con questa carica, quando è stato tirato in ballo da un'inchiesta di Report sui meccanismi di rivendita del traffico fisso-mobile tramite scatola GsmBox.
Bona è poi passato a Tim, dopo essere stato corteggiato da 3 Italia. Qui si è fermata la parabola fortunata: Bona è stato "licenziato senza alcun preavviso" (dice lui stesso) nel 2010 dall'allora presidente Telecom, Franco Bernabè. Bernabè non ha perdonato a Bona il calo dei ricavi, del 10 per cento nel 2010, ma anche la mossa di scegliere la showgirl Belen Rodriguez come volto della Tim, in una serie di martellanti spot in coppia con Christian De Sica.
Di Bona, chi lo conosce rileva il carattere ambizioso e la forte aggressività della strategia commerciale. Ambiziosi si sono certo dimostrati gli obiettivi di Bip:
tariffe super low cost, 1 milione di utenti a primavera 2013 (annunciava Bona, si sono fermati a 220 mila), persino 5 milioni entro quattro anni.
Ci ha provato partendo subito con una tariffa spiazzante per il mercato ("sotto costo", riferiscono fonti vicine all'operatore): 3X3, ossia 3 centesimi al minuto per le chiamate verso tutti e 3 centesimi in regalo per ogni sms ricevuto. Bip è stato uno degli operatori che è cresciuto di più nel corso del 2013, secondo dati Agcom;
ma a quanto pare non abbastanza e certo non in modo da saldare quanto dovuto al fornitore, Telogic, che ha staccato le linee il 30 dicembre.
"Sono andato via da Bip perché è impossibile competere, come operatori mobili virtuali, in Italia. Difficile fare margine", ha spiegato il manager a Repubblica.it. Già
poco tempo dopo il lancio, Bip ha denunciato all'Antitrust Telecom, Vodafone e Wind per ostacoli alla concorrenza. Lamentava che i tre facevano pressioni sui
distributori per scoraggiarli a fare accordi con Bip Mobile, di fatto escludendolo così dal mercato. L'Antitrust dovrebbe chiudere il caso a marzo 2014
selcalcheck is offline  
Old 7th Jan 2014, 17:57
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Ma che commento si vuol fare.....questo paese è pieno di arrivisti, ruffiani, leccaculo ,pezzi di ***** , che non esiterebbero a vendere la propria madre per fare un pò di carriera.......infatti non è un caso che questi personaggi hanno conoscenze sempre negli ambienti politici che contano.
mai-fatto is offline  
Old 9th Jan 2014, 09:42
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dal Giornale
[QUOTE]Il giornale

Alitalia, con Etihad via tutti i manager
Paolo Stefanato - Gio, 09/01/2014 - 07:28
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Roberto Colaninno succede a se stesso e lunedì sarà rieletto presidente dell'Alitalia. Gabriele Del Torchio idem, continuerà nel suo incarico di amministratore delegato.


La conferma si è ricavata ieri dalla presentazione delle candidature per il cda, in vista dell'assemblea di lunedì: i loro nomi appaiono in liste separate, quelle formulate dai soci principali. Spieghiamoci meglio: Intesa e Poste, secondo gli accordi, avrebbero dovuto indicare l'una il presidente, l'altra l'ad; se i nomi di Colaninno e Del Torchio fossero apparsi in un'unica lista, questo avrebbe significato la non-riconferma di uno dei due.
Le liste che, in serata, erano state inoltrate alla compagnia erano tre. Una di Intesa, primo socio, alla quale si sono aggregati altri azionisti; una congiunta di Poste e Unicredit, secondo e terzo azionista; una di Air France, da sola in quanto unica titolare di azioni di categoria B. Fino alla mezzanotte, almeno in via teorica, avrebbero potuto aggiungersi altri elenchi di nomi.
Per Colaninno, che ha dunque rivisto la sua volontà di lasciare, si tratta di una presidenza di transizione tra l'Alitalia stand alone e l'Alitalia firmata Etihad. Resterà alla guida come traghettatore e come figura di garanzia, su pressione soprattutto delle banche. Del Torchio, che con la riconferma ottiene una palese espressione di fiducia, avrà il compito di realizzare alcuni punti chiave del suo piano industriale, preliminari all'ingresso di Etihad. Ieri lo stesso Del Torchio ha partecipato a un incontro a Palazzo Chigi per riferire al governo; il governo, va detto, è stato ed è molto presente sul tema Alitalia, specie per l'alleanza con Etihad.
Etihad è il vero Convitato di pietra; la sua presenza si sente, è palpabile, ma ancora non c'è. Le manovre di avvicinamento continuano e sono sempre più concrete, per un'alleanza che dovrebbe sbocciare in primavera. Il calendario dovrebbe essere più o meno questo: lunedì, con l'assemblea, sarà formalizzato l'assetto attuale di Alitalia. Subito dopo Etihad dovrebbe manifestarsi con una dichiarazione d'interesse. L'ad di Etihad la prossima settimana sarà impegnato in due città europee: a Berlino e a Zurigo, per celebrare le alleanze con Air Berlin e con Darwin. Lunedì, in Germania, è improbabile che possa rivelare qualche novità, perché parlerà proprio in parallelo con l'assemblea di Alitalia alla quale, per stile, non dovrebbe distogliere attenzione. Più probabile qualche dichiarazione venerdì 16, in Svizzera, quando per Alitalia le bocce saranno ferme.
La manifestazione d'interesse da parte di Etihad è legata a quattro condizioni: 1. ristrutturazione del debito con le banche; 2. chiusura dell'accordo sindacale; 3. possibilità di cambiare tutti i manager; 4. una serie di garanzie sugli aeroporti. «Ristrutturare il debito» può significare ridurlo, allungarlo o alleggerirne il costo; togliendo i circa 600 milioni di debiti legati alla flotta, si tratta di un'esposizione di circa 400 milioni verso le banche (principalmente Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio). Sono in corso trattative; il clima è di fiducia. Quanto all'accordo sindacale, esso si riferisce a quei 1.900 esuberi da trattare con cassa integrazione e solidarietà; più le decurtazioni in busta per i dirigenti e per tutti gli stipendi sopra i 40mila euro. Risparmi previsti: 128 milioni all'anno. L'atteggiamento del sindacato sembra costruttivo. Etihad vuole poi mano libera sulla governance: questa sarà la vera discontinuità con il passato. Si parla di un ad inglese proveniente da una compagnia asiatica; in ogni caso la responsabilità della gestione sarà tutta araba. E questo, sia consentito dirlo, è una bella garanzia./QUOTE]

salam a voi
taita is offline  
Old 10th Jan 2014, 00:41
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Ma come si può pensare di scrivere un articolo del genere, e soprattutto come si può minimamente pensare di credere ad una bufala simile.
In questo nostro Paese ormai si è perso il senso del ridicolo.
Allora gli Arabi comprano AZ alle 4 condizioni di cui sopra. Dai siamo seri gli Arabi non comprano AZ. Anche perché al verificarsi di quelle conditio semmai se la comprano i Francesi.
Certo che una basta scriverla sui giornali e poi anche se non ha neanche un minimo di verità diventa vera.
Anche io domani mi compro la Ferrari, a condizione che mi facciano l'80% di sconto! mi facciano pagare il rimanente 20 in 100 comode rate senza interesse, e magari mi supervalutino la mia vecchia Panda.
Mio Dio siamo su scherzi a parte e pensare che c'è chi ci crede.....
EM75 is offline  
Old 10th Jan 2014, 00:46
  #725 (permalink)  
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Ma come si può pensare di scrivere un articolo del genere, e soprattutto come si può minimamente pensare di credere ad una bufala simile.
In questo nostro Paese ormai si è perso il senso del ridicolo.
Allora gli Arabi comprano AZ alle 4 condizioni di cui sopra. Dai siamo seri gli Arabi non comprano AZ e non gliene frega un bel nulla di AZ. Anche perché al verificarsi di quelle conditio semmai se la comprano i Francesi.
Certo che una bufala di queste dimensioni basta scriverla sui giornali e poi anche se non ha neanche un minimo di verità diventa vera.
Anche io domani mi compro la Ferrari, a condizione che mi facciano l'80% di sconto! mi facciano pagare il rimanente 20 in 100 comode rate senza interesse, e magari mi supervalutino la mia vecchia Panda.
Mio Dio siamo su scherzi a parte e pensare che c'è chi ci crede..... e si esercita in ipotesi surreali, davvero un fantastico mondo di sognatori.
State pur tranquilli che se un domani gli arabi volessero davvero comprare anche solo il 10% di AZ prima si recherebbero a Parigi....
EM75 is offline  
Old 10th Jan 2014, 05:11
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Se non arrivano gli Arabi, per CAI non rimane che il fallimento.....o ci sarebbe un'altra alternativa ?
ypsilon is offline  
Old 12th Jan 2014, 09:13
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Alitalia e quei dubbi sui bilanci. "Rischia altri aumenti di capitale" - Repubblica.it
Nick 1 is offline  
Old 12th Jan 2014, 09:48
  #728 (permalink)  
 
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Forse ma...

Che EM75 abbia ragione?
Siamo con la lunga storia di Alitalia CAI all'ultima spiaggia?

Cmq se il giornalista Livi scrive questo forse una parvenza di vero c'è, non mi sembra "infognato" come il suo collega del sole24ore Dragoni
45ACP is offline  
Old 12th Jan 2014, 13:42
  #729 (permalink)  
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finalmente un articolo serio, con numeri reali, e scusatemi con un bel po di cose che scrivo da tanto tempo, PW&H fa bene il suo lavoro, anche perché pagata da Poste, cliente primario che si vuole tenere ben stretto.
Mettendo parte le "porcate" di restyling sui ricavi del Conto Economico, vorrei far notare che ho scritto più volte di circa 1,4 mil di eurozzi nei prossimi tre anni con AF, bene eccoli riportati nell'articolo:

L'ultima area a rischio è la possibile rottura (altamente improbabile) con Air France. Si tratterebbe di un divorzio salatissimo per Alitalia. I vertici della compagnia - è scritto in "Project Angel" - stimano in 100 milioni le penali da pagare. Ma si tratterebbe del male minore: Alitalia è legata ormai in modo quasi indissolubile a Parigi. L'intesa garantisce tra 251 e 271 milioni di ricavi l'anno e 136-164 milioni di utile operativo. Le sinergie valgono 414 milioni.

PER CUI TORNANDO A NOI si ha => 414 x 3 = 1.242 mil di € a cui occorre aggiungere 184,6 mil di € del PBH sui motori (ma ok è sempre PW&H e mica si può pretendere il dato preciso ).

e guarda un po' 1,242 + 184,6 = fa circa 1,4 miliardozzi di eurozzi con buona pace dei fratelli arabi che come ho scritto dovranno eventualmente recarsi a Parigi con il cappello in mano.

Ma non c'è problema basta qualche giornalista fantasioso e via con gli Arabi, poi fiumi di parole inutili e senza senso e il gioco è fatto.

La verità purtroppo è drammatica, questo piano nuovo non porta un fico secco, non ci hanno capito una mazza come sempre, non capiscono che Alitalia è ingessata sui conti d'ordine, non capiscono da dove vengono le vere emorragie nei processi industriali. Insomma non capiscono!!!! del resto se capissero non si sarebbero ridotti così. Alitalia ha una sola soluzione vera e reale, passare in chapter 11, visto che dal 2012 è consentito anche in Italia, e imbastire un piano stand alone sensato, magari come dico da tempo mandando a casa questi incompetenti che risiedono nella cabina di regia perché amici di potentati politico-massonici e che da anni fanno guai come la peste a spese di noi cittadini italiani.

Scusate dimenticavo: occorre far presto perché a fine febbraio stiamo punto e da capo senza cassa.....
EM75 is offline  
Old 12th Jan 2014, 15:25
  #730 (permalink)  
 
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EM75

e guarda un po' 1,242 + 184,6 = fa circa 1,4 miliardozzi di eurozzi con buona pace dei fratelli arabi che come ho scritto dovranno eventualmente recarsi a Parigi con il cappello in mano.

Guarda che con il cappello in mano i francesi si sono presentati ad AD gia' un paio di volte nel 2013.

Io non discuto la tua analisi ma secondo me dovresti considerare il tutto in un contesto piu' "ad ampio respiro".

Secondo me se l'affare va in porto un po e' anche merito dei Mirage
umberto65 is offline  
Old 13th Jan 2014, 07:21
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Ciao Umberto
io mi limito a fare i conti, le altre ragioni non le conosco, perché non sono ne un politico ne un lobbysta, ne francamente credo che lo scenario economico possa oggi contemplare scenari di scambi di altra natura, e del resto il Ceo di Ethiad che è uno competente, ha detto chiaramente quali sono le 4 condizioni mandatorie per pensare di entrare in Alitalia. Be quelle 4 condizioni sono irrealizzabili per due motivi:
1) per realizzarle ci vuole competenza
2) la ristrutturazione del debito deve per forza passare attraverso la procedura concorsuale, è molto difficile pensare di farlo per via extragiudiziali.

Vedrai che ancora una volta non mi sbaglio, perché la legge dei numeri è l'unica al momento attuabile.
I francesi non permetteranno a nessuno di entrare in Alitalia.
Saluti
EM75 is offline  
Old 13th Jan 2014, 10:02
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1) per realizzarle ci vuole competenza
Perché non usare la competenza di EY allora ?
sonicbum is offline  
Old 13th Jan 2014, 11:15
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Perché non usare la competenza di EY allora ?
perché di solito è chi vende che deve risolvere il problema non chi compra, le condizioni binding che il sig. Hogan ha messo sono chiare, non spetta a Lui risolverle ma ai signori che gli hanno chiesto di rilevare una parte di Alitalia, e il suo eventuale investimento è condizionato al verificarsi di quelle condizioni. Che poi se ci fate caso sono molto simili a quelle che aveva messo AF per seguire l'aumento di capitale
EM75 is offline  
Old 13th Jan 2014, 13:28
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ecco che puntuale arrivano le smentite di Hogan. Nessuna alleanza a fine mese e trattativa ancora in fase preliminare.
Le sue parole sono molto chiare per chi le vuole leggere.
questo è sempre più un Paese che vive di favole.



Hogan (Etihad) su Alitalia: dossier in fase preliminare, no alleanze entro gennaio

dal nostro inviato a Berlino Mara Monti13 gennaio 2014
IN QUESTO ARTICOLO

Argomenti: Trasporti e viabilità | James Hogan | Air Berlin | Etihad | Berlino | Wolfgang Prock-Schauer | Alitalia



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James Hogan (Afp)
James Hogan (Afp)
«Siamo ancora in una fase preliminare dell'analisi su Alitalia. Stiamo lavorando alla due diligence, ma alla fine sarà il board della compagnia a decidere». Sono le prime parole del presidente e ceo di Etihad, James Hogan, sull'ipotesi di alleanza con il vettore italiano. Hogan è a Berlino in una conferenza stampa con l'amministratore delegato di Air Berlin, Wolfgang Prock-Schauer, per annunciare i dettagli dell'alleanza con la compagnia tedesca.

L'interesse per studiare il dossier è forte, ma per ora non si sbilancia. A cominciare dai tempi su cui il ceo non ha voluto fare pronostici: «Non ho alcuna intenzione di fare alleanze per la fine del mese».


La compagnia di Abu Dhabi, che ha avviato una serie di alleanze con compagnie europee per implemetare la strategia di penetrazione del mercato europeo, ha aggiunto: «Siamo stati sempre chiari nel volere creare un network» con vettori che devono rispettare principi quali la riduzione dei costi e la possibilità di «portare una compagnia aerea a fare profitti sostenibili. Questi sono i criteri chiave. Quel che non facciamo è dirigere le compagnie partner negli affari correnti. Noi dirigiamo Etihad».

Se arriveremo a chiarire tutti i punti chiave, ha aggiunto Hogan, «renderò nota la situazione al mio board, che prenderà la decisione. Quel che non vogliamo è prendere decisioni affrettate».

Air Berlin e Etihad rafforzeranno la partnership internazionale, con nuove destinazioni in India, Corea del Sud e Australia. È quanto ha reso noto Wolfgang Prock-Schauer, amministratore delegato di Air Berlin, in una conferenza stampa congiunta con James Hogan, presidente di Etihad, stamani a Berlino. Tra il 2012 e il 2013 i clienti che si sono serviti della partnership sono saliti da 100mila a 200mila, con un volume d'affari passato da 100 a 200 milioni. Stamani, prima dell'inizio della conferenza, le azioni di Air Berlin sono salite oltre il 15%, raggiungendo i 2,35 euro, il valore più alto dal maggio 2013.

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EM75 is offline  
Old 13th Jan 2014, 14:20
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Grazie della spiegazione, Erminio.

Saluti
umberto65 is offline  
Old 13th Jan 2014, 21:27
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Se non arrivano gli Arabi, per CAI non rimane che il fallimento.....o ci sarebbe un'altra alternativa ?

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Mah, magari! Cosí si finisce con questa telenovela. Del Torchio é apparso in televisione questa sera. Tutto a posto, la compagnia vola in buone acque, il popolo italiano é tornato a volare con Az! Mah? Veritá ? Finzione ?

Chissá!
Hotelpresident is offline  
Old 13th Jan 2014, 22:35
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Uno che appare in televisione, in una situazione del genere e dice che è tutto a posto, non merita giudizi, ma solo un senso di tenerezza infinita verso un uomo che ancora non ha minimamente capito cos'è l'aviazione e si lascia plagiare dai signori che ha accanto, che ribadisco sono li solo per motivi lobbistici-massonici-politici. Poveretto
EM75 is offline  
Old 16th Jan 2014, 10:03
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Rigiro da internet

Si è concluso positivamente l’ aumento di capitale da 300 milioni di Alitalia, Intesa SanPaolo e UniCredit hanno concesso ciascuna 100 milioni di euro di crediti ulteriori, ma il denaro raccolto è servito solo a pagare parte dei debiti pregressi e la linea aerea già chiede pubblicamente altro credito, per non ritrovarsi prima di Pasqua con le casse vuote.

Il piano industriale barzelletta del luglio 2013 nascondeva la situazione disperata, promettendo la sopravvivenza per tre anni con metà del denaro che invece Alitalia ha già ricevuto e dissipato in pochi mesi. Nessuna misura concreta è però mai stata presa da luglio per bloccare le perdite che possiamo valutare, in questo periodo invernale, in almeno un milione di euro al giorno.

Le banche hanno preferito illudersi, spinte anche dalla immoral suasion del Governo e dare altro denaro sperando che il futuro acquirente avrebbe ripagato i debiti, contrariamente ad Air France che ne voleva il ripudio, ma almeno altri 100 milioni sono stati bruciati da quando Colaninno disse a Letta che Alitalia sarebbe stata messa a terra entro tre giorni, se lo Stato non avesse trovato qualche investitore di buona volontà.

Il ruolo di piccolo cavaliere bianco è toccato alle Poste, il cui Amministratore Delegato Sarmi ha preteso e ottenuto una due diligence secondo la quale, come è emerso sulla stampa, pare che molti asset siano valutati a bilancio con estrema generosità. Il patrimonio netto di Alitalia sarebbe dunque negativo, con le attività che da tempo sono inferiori ai sempre crescenti debiti, nonostante lo strombazzato “quasi pareggio” operativo del 2011, che tale non era.

Con sprezzo della decenza, forse non si sarebbe osato nemmeno nello Zimbabwe, è stato confermato alla Presidenza il responsabile massimo del disastro Roberto Colaninno, perché garantisce ai soci i buoni uffici presso il Governo di suo figlio Matteo, responsabile economico del PD, partito per cui conflitto d’ interessi è un concetto ad hoc, applicabile solo nei confronti di Silvio Berlusconi.

L’ Italia si trova davanti al fallimento di due privatizzazioni, quella di Alitalia e quella precedente di Aeroporti di Roma, che con un’ Alitalia defunta finirebbe a sua volta nei guai. Nonostante le belle parole retoriche sulla salvaguardia dei posti di lavoro, il vero intento della politica è quello di rattoppare le privatizzazioni eltsiniane e salvare il fondoschiena delle potenti famiglie Colaninno e Benetton, insieme a quello dei loro finanziatori.

Probabilmente l’ italiano medio ignora che, con i tagli che inevitabilmente Alitalia dovrà annunciare, la sua flotta di medio raggio arriverà a molto meno della metà della somma di quelle che erano nel 2007 le flotte della vecchia Alitalia e di AirOne da cui è nata. Si tratta di un fallimento industriale epico, perché pur con la crisi economica non c’ è stata alcuna diminuzione del mercato, Alitalia ha “solo” perso clientela a favore di altri vettori più moderni ed efficienti, in particolare le low cost che da ogni angolo d’ Europa scendono in Italia a fare profitti, contrariamente all’ incapace vettore nazionale e non c’ è alcun piano credibile per reagire.

Il peggio deve ancora venire, Vueling, Ryanair e easyJet hanno annunciato ambiziosi piani di espansione a Fiumicino, dove Alitalia si troverà con le ossa rotte. Si asserraglia invece a Milano Linate, dove è al riparo dalla concorrenza e sfrutta una posizione di mercato dominante, aggirando le regole con la compiacenza delle Autorità. Sicuramente Alitalia desidera che i suoi privilegi a Linate aumentino, in modo da stroncare in modo definitivo ogni concorrenza presente e futura da parte di altri vettori, Emirates in primis, a Milano Malpensa, aeroporto su cui in pratica si spargerebbe sale, per garantire qualche spazio al rachitico hub romano. Il miope Governo Letta, incapace sia di elaborare una politica di sviluppo aeroportuale per l’ intero Paese, sia di emanciparsi dalle lobby che, come la famiglia Colaninno indica, si sono incistate come un cancro nel cuore del sistema politico, concederà allegramente.

Salvo un ritorno a Canossa con Air France, Alitalia non ha futuro se non con un accordo con Etihad, alle condizioni che detterà Etihad. Nessun’ altra linea aerea o investitore è interessato al vettore tricolore e dunque, in assenza di alternative, il futuro dell’ aviazione nazionale sarà deciso ad Abu Dhabi o non sarà. Ne parleremo la prossima volta
45ACP is offline  
Old 16th Jan 2014, 10:40
  #739 (permalink)  
 
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Beh, sembra che descriva bene la situazione......
Quale sarà il finale ? Un bel concordato prebentivo come dice EM 75 ?
ypsilon is offline  
Old 16th Jan 2014, 12:09
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Etihad Airways Considers Tough Demands for Possible Stake in Alitalia - WSJ.com

Chiunque abbia soldi da investire vuol vederci ben chiaro facendo i propri conti (e tornaconti...). In Italia, purtroppo, la classe manageriale ed imprenditoriale ha sempre badato prima al proprio "tornaconto" che, quasi sempre, corrispondeva a quello di qualche politico di turno (presidenti, ministri, governi in genere, ecc.). Negli Emirati Arabi sono abituati ad avere un solo padre-padrone (l'Emiro....), un management anglo-sassone molto competente e "owner-oriented", un "pozzo" senza fine di soldi e politiche espansionistiche mirate alla diversificazione degli investimenti. Noi italiani da "secoli" ci vendiamo all'ultimo arrivato pur di fregare il prossimo (l'altra faccia della medaglia dei Comuni e delle Signorie), mentre tra gli "scatoloni di sabbia" guardano avanti con slogan del tipo "Hello Tomorrow"!
spaceman75 is offline  


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