Thread Alitalia CAI
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............Per quanto riguarda inoltre il controverso progetto aziendale di vendere sul mercato attività addestrativa in linea su aeromobile A32X viene sospesa, a seguito delle procedure di raffreddamento attivate dai Coordinamenti Nazionali dei Piloti Confederali..............
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Quale sarà il finale ? Sarà il solito finale visto che la matematica non è un'opinione e a Babbo Natale io non credo, sopratutto se invece che dalla Finlandia qualcuno vorrebbe arrivasse dal Golfo.
A breve finiranno i soldi ma tutti , dirigenti e sindacati, verranno " colti di sorpresa" a pochi giorni dal default. Chi continuerà a lavorare potrà farlo con un contratto molto simile, se non uguale, a quello di CYL , del resto la situazione è di estrema emergenza e , cosa volete mai farci, in fondo è sempre meglio che rimanere senza lavoro, sopratutto con l'aria che tira di questi tempi. Purtroppo in questo momento tempo per ricercare altre soluzioni non ve ne è più, bisogna stringere la cinghia ed
" essere pronti al cambiamento in un mondo in continua evoluzione e sempre più sfidante " (Dec. 2013..)
Del finale faranno parte anche molte persone che rimarranno senza lavoro per le quali, come accadde nel 2009, nessuno alzerà un dito.
FR e U2 incrementeranno ulteriormente le loro quote di mercato con AZ che da una parte dovrà darsi da fare per riempire i 380 AF, dall'altra svolerà il ruolo di Trojan Horse per la, aimè, extracomunitaria EY.
Coloro, e ce ne sono tanti, convinti che EY sia il cavaliere bianco venuto a salvare la povera AZ dalle grinfie di quegli ingordi dei francesi sarebbe meglio cominciassero a riflettere sugli eventi pena una cocente delusione.
Questa volta però le pulizie si faranno anche in palazzina, sopratutto in quella nuova di fronte alla vecchia. Magra consolazione.
A breve finiranno i soldi ma tutti , dirigenti e sindacati, verranno " colti di sorpresa" a pochi giorni dal default. Chi continuerà a lavorare potrà farlo con un contratto molto simile, se non uguale, a quello di CYL , del resto la situazione è di estrema emergenza e , cosa volete mai farci, in fondo è sempre meglio che rimanere senza lavoro, sopratutto con l'aria che tira di questi tempi. Purtroppo in questo momento tempo per ricercare altre soluzioni non ve ne è più, bisogna stringere la cinghia ed
" essere pronti al cambiamento in un mondo in continua evoluzione e sempre più sfidante " (Dec. 2013..)
Del finale faranno parte anche molte persone che rimarranno senza lavoro per le quali, come accadde nel 2009, nessuno alzerà un dito.
FR e U2 incrementeranno ulteriormente le loro quote di mercato con AZ che da una parte dovrà darsi da fare per riempire i 380 AF, dall'altra svolerà il ruolo di Trojan Horse per la, aimè, extracomunitaria EY.
Coloro, e ce ne sono tanti, convinti che EY sia il cavaliere bianco venuto a salvare la povera AZ dalle grinfie di quegli ingordi dei francesi sarebbe meglio cominciassero a riflettere sugli eventi pena una cocente delusione.
Questa volta però le pulizie si faranno anche in palazzina, sopratutto in quella nuova di fronte alla vecchia. Magra consolazione.
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la compagnia al momento e' piu' che altro " nazionalizzata" visto che il primo azionista e' anche la banca piu' esposta , se pensate che non siano affari vostri guardate gli aumenti delle spese dei vostri c/c, nonchè e l'acrobatica entrata delle poste che garantisce , in barba ai regolamenti comunitari, un paio di mesi di autonomia scarsi.
che i problemi di CAI siano piu' esogeni, al netto del buon DT, a partire da un hub da terzo mondo, ovvero dal controllo politico degli amici dei coraggiosi e' poco ma sicuro ma sicuro ma...
...cosa si svenderanno per piazzarla al primo ed unico offerente che passa, e' ancora tutto da vedere
che i problemi di CAI siano piu' esogeni, al netto del buon DT, a partire da un hub da terzo mondo, ovvero dal controllo politico degli amici dei coraggiosi e' poco ma sicuro ma sicuro ma...
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Be non direi! 
Ma primo, non ho capito ciò che è riportato... a seguito delle procedure di raffreddamento (procedure di che!?!) attivate dai Coordinamenti Nazionali dei Piloti Confederali (Chi!?)
Secondo, penso che prima di riportare gli articoli il minimo sia almeno citarne la fonte..
Ma primo, non ho capito ciò che è riportato... a seguito delle procedure di raffreddamento (procedure di che!?!) attivate dai Coordinamenti Nazionali dei Piloti Confederali (Chi!?)
Secondo, penso che prima di riportare gli articoli il minimo sia almeno citarne la fonte..
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Vari comunicati sindacali...CISL...UIL.....e uno forse pure di ANPAC.
Chiedi a qualcuno di loro i dettagli
INCONTRO PRIMA FASE PROCEDURA DI RAFFREDDAMENTO VENDITA TYPE RATING E LINE TRAINING A CLIENTI PRIVATI
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Last edited by ypsilon; 18th Jan 2014 at 19:39.
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mai-fatto...pure qui stai....lo iettatore dovevi chiamarti!!!
Hai 4 post totali.....spero non fossero tutti così....e che tu possa dare risposte un po più di spessore!!!se non l' avessi MAI FATTO....
DD
Hai 4 post totali.....spero non fossero tutti così....e che tu possa dare risposte un po più di spessore!!!se non l' avessi MAI FATTO....
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Hai 4 post totali.....spero non fossero tutti così....e che tu possa dare risposte un po più di spessore!!!se non l' avessi MAI FATTO....
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ahahahaha Pennellino..sarebbe molto gradita...
Se scrivo leggibile Doves arriva e mi bacchetta (giustamente) che non uso un adeguata punteggiatura e grammatica....
se scrivo in maniera giusta..poi una volta pubblicato il post diventa un messaggio misto tra il greco antico e l' egiziano.....
non riesco a capire perché mi metta sto strani simboli quando in realtÃ* sono lettere accentate o simili!
non me ne vogliate..
DD
Se scrivo leggibile Doves arriva e mi bacchetta (giustamente) che non uso un adeguata punteggiatura e grammatica....
se scrivo in maniera giusta..poi una volta pubblicato il post diventa un messaggio misto tra il greco antico e l' egiziano.....
non riesco a capire perché mi metta sto strani simboli quando in realtÃ* sono lettere accentate o simili!
non me ne vogliate..
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Se Atene piange, Sparta non ride
Ryanair rinuncia alla tratta Milano-Roma: «Troppa concorrenza con l’alta velocità» - Corriere.it
Parafrasando una celebre frase di Alcide De Gasperi ("Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione"), mi viene da dire che ancora una volta non siamo gli unici a scontrarci con un mondo in continua evoluzione. Alitalia negli anni '90 ha iniziato il ridimensionamento della flotta a lungo raggio proprio quando il mondo si apriva alla Cina ed al Far East, cercando di salvare il "suolo patrio". Nel frattempo è arrivata l'Alta Velocità e la LIN-FCO ha iniziato a scricchiolare con un'Alitalia incapace di reagire per colpe "politiche". Poi sono arrivate FR e U2 e la misura si è colmata. Adesso su FCO cala pure HI-SPANICO e ADR dovrà servire "fish & chips" invece che raddoppiare un hub da terzo mondo, come dice Magic 443 (ed io aggiungo che MXP è addirittura da quarto mondo....). Comunque, per la cronaca, caro snak, da tempo c'è emorragia di FO AZ verso l'estero......13Jan14-0900utc-SheratonMXP-EK-Roadshow
Parafrasando una celebre frase di Alcide De Gasperi ("Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione"), mi viene da dire che ancora una volta non siamo gli unici a scontrarci con un mondo in continua evoluzione. Alitalia negli anni '90 ha iniziato il ridimensionamento della flotta a lungo raggio proprio quando il mondo si apriva alla Cina ed al Far East, cercando di salvare il "suolo patrio". Nel frattempo è arrivata l'Alta Velocità e la LIN-FCO ha iniziato a scricchiolare con un'Alitalia incapace di reagire per colpe "politiche". Poi sono arrivate FR e U2 e la misura si è colmata. Adesso su FCO cala pure HI-SPANICO e ADR dovrà servire "fish & chips" invece che raddoppiare un hub da terzo mondo, come dice Magic 443 (ed io aggiungo che MXP è addirittura da quarto mondo....). Comunque, per la cronaca, caro snak, da tempo c'è emorragia di FO AZ verso l'estero......13Jan14-0900utc-SheratonMXP-EK-Roadshow
Last edited by spaceman75; 20th Jan 2014 at 08:01.
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Air France -Klm: pronti a rafforzare partnership con Etihad Les Echos, De Juniac possibile joint venture
PARIGI
(ANSA) - PARIGI, 24 GEN - Air France-Klm è pronta a "fare il passo successivo" nella partnership con il vettore di Abu DHabi Etihad, passando dall'attuale accordo di code sharing a una vera collaborazione strategica, con la creazione di una joint venture virtuale che permetta la condivisione dei ricavi su alcune tratte. Lo riferisce l'amministratore delegato Alexandre de Juniac, citato dal quotidiano Les Echos. (ANSA).
Opsss...ma non l' aveva gia' accennato qualcuno qui ?
PARIGI
(ANSA) - PARIGI, 24 GEN - Air France-Klm è pronta a "fare il passo successivo" nella partnership con il vettore di Abu DHabi Etihad, passando dall'attuale accordo di code sharing a una vera collaborazione strategica, con la creazione di una joint venture virtuale che permetta la condivisione dei ricavi su alcune tratte. Lo riferisce l'amministratore delegato Alexandre de Juniac, citato dal quotidiano Les Echos. (ANSA).
Opsss...ma non l' aveva gia' accennato qualcuno qui ?
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La lettera, una vera bomba ad orologeria posta sotto le casse esangui di Alitalia, è datata Napoli 9 gennaio 2014. Porta le firme dell'avvocato Astolfo Di Amato e di Cosimo Carbonelli, uno dei soci della G&C Holding srl, azionista (1,24 per cento) della nostra ex compagnia di bandiera.
Si tratta di un atto di diffida e messa in mora che, insieme a una durissima requisitoria contro Banca Intesa San Paolo, senza tanti giri di parole chiede ad Alitalia un pesantissimo risarcimento danni, circa 85 milioni di euro. Una vera e propria dichiarazione di guerra che rischia di avviare un conflitto interno tra gli azionisti dagli esiti difficilmente prevedibili.
La richiesta, che getta una luce ancora più fosca sul futuro della già disastrata compagnia aerea in affannosa trattativa in queste ore con gli arabi di Etihad per una possibile alleanza-salvataggio, è indirizzata alla stessa Alitalia e ad alcuni suoi soci: Intesa San Paolo, naturalmente, Air France-Klm, Toto Spa, Ap Holding; e poi i due ex amministratori delegati di Alitalia Rocco Sabelli e Andrea Ragnetti; il direttore generale di Intesa San Paolo Gaetano Micciché; il presidente della stessa Alitalia Roberto Colaninno; Jean Cyril Spinetta, ex presidente e ad di Air France-Klm; Bruno Matheu, altro alto dirigente della compagnia francese.
Nella lettera si parte da lontano, raccontando la storia dell'investimento di G&C nell'ex compagnia di bandiera.
La G&C ha investito in Alitalia 39.647.988 euro, operazione effettuata «in ragione del piano industriale “Fenice” che prevedeva il rilancio della società in termini di sviluppo ed un aumento della redditività del capitale investito». A fronte delle belle premesse, però, Alitalia è «entrata in una evidente crisi di liquidità», con la conseguenza che l'11 ottobre 2013, Credit Suisse «ha stabilito che l'equity value della società era compreso tra euro 0 e 150 milioni di euro».
A tale crisi di liquidità, si sostiene nella lettera, «non ha fatto fronte neppure l'aumento di capitale deliberato il 14-15 ottobre 2013 tanto che, secondo recenti notizie di stampa, vi sono urgenti necessità di cassa a cui Alitalia non è in condizione di far fronte».
Perché è accaduto tutto questo? Il legale di G&C Di Amato non ha dubbi: «Il degrado della situazione economico-finanziaria della società» va attribuito «al ruolo egemone svolto dal socio Intesa San Paolo spa (Isp), la quale ha di fatto guidato Alitalia con decisioni che hanno avuto un ruolo estremamente negativo sulla stessa».
Isp, si ricorda infatti nel documento, non solo è socia di Alitalia per una percentuale di «circa l'8,555% alla data del 15 ottobre 2013», quota incrementatasi «a più del 20 per cento in seguito alla sottoscrizione dell'aumento del capitale sociale» (per la precisione è arrivata al 20,59%), ma è anche creditore di «Alitalia per un importo di diverse centinaia di milioni di euro e finanziatrice di gran parte dei soci della stessa Alitalia».
Una circostanza che, stando alla lettera, avrebbe avuto un peso determinante sull'evoluzione della crisi societaria giacché è proprio «alla guida di Isp che sono dovuti due scellerati profili di gestione che hanno irrimediabilmente danneggiato la Società».
A quali scelte ci si si riferisce? Innanzitutto, all'operazione che Alitalia ha portato avanti tra il 2008 e il 2009, con la quale «ha acquistato il gruppo Air One ad un prezzo complessivo pari a oltre 700 milioni di euro, considerando l'esborso a favore del cedente e l'acquisizione del debito».
L'altro capitolo oscuro sempre addebitabile a Isp, si riferisce all'affidamento «della gestione industriale di Alitalia a Air France-Klm s.a. (Af-Klm), socia e concorrente della prima».
Cosa è successo in questo caso? Nonostante tutte le analisi di mercato messe a punto anche da Iata, l'Associazione internazionale del trasporto aereo e relative al traffico di passeggeri ,«suggerissero investimenti nelle rotte a lungo raggio, la gestione di Alitalia è stata funzionale agli interessi di Af-Klm, avendo un ruolo ancillare verso quest'ultima, con la scelta di una politica volta al trasporto a breve raggio idonea a “consegnare” i passeggeri all'hub di Parigi, facente capo a Af-Klm».
Una decisione che, nel momento in cui Af-Klm «ha dichiarato cessato il proprio interesse a sostenere e ampliare il proprio investimento in Alitalia», ha messo la società nella condizione di vedere «drasticamente crollare la propria posizione di mercato».
Proprio gli esiti negativi di queste due operazioni avrebbero alla fine «determinato l'azzeramento dell'investimento effettuato dalla G&C». Una perdita che la società napoletana ha deciso di non subire in silenzio ma, anzi, di recuperare chiedendo un risarcimento danni («da svalutazione e da lucro cessante») pari complessivamente a 84 milioni 468 mila euro, determinati sommando l'investimento iniziale e la sottoscrizione del prestito obbligazionario deliberato il 22 febbraio 2013.
La richiesta di G&C e dell'avvocato Di Amato non concede tempi lunghi, solo 15 giorni. Trascorsi i quali, se Alitalia decidesse di non pagare, ad aprire i portafogli dovrebbero essere tutti gli altri destinatari della lettera. Naturalmente, attraverso «le più opportune iniziative legali».
25 gennaio 2014© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tag Alitalia G&C Roberto Colaninno
Si tratta di un atto di diffida e messa in mora che, insieme a una durissima requisitoria contro Banca Intesa San Paolo, senza tanti giri di parole chiede ad Alitalia un pesantissimo risarcimento danni, circa 85 milioni di euro. Una vera e propria dichiarazione di guerra che rischia di avviare un conflitto interno tra gli azionisti dagli esiti difficilmente prevedibili.
La richiesta, che getta una luce ancora più fosca sul futuro della già disastrata compagnia aerea in affannosa trattativa in queste ore con gli arabi di Etihad per una possibile alleanza-salvataggio, è indirizzata alla stessa Alitalia e ad alcuni suoi soci: Intesa San Paolo, naturalmente, Air France-Klm, Toto Spa, Ap Holding; e poi i due ex amministratori delegati di Alitalia Rocco Sabelli e Andrea Ragnetti; il direttore generale di Intesa San Paolo Gaetano Micciché; il presidente della stessa Alitalia Roberto Colaninno; Jean Cyril Spinetta, ex presidente e ad di Air France-Klm; Bruno Matheu, altro alto dirigente della compagnia francese.
Nella lettera si parte da lontano, raccontando la storia dell'investimento di G&C nell'ex compagnia di bandiera.
La G&C ha investito in Alitalia 39.647.988 euro, operazione effettuata «in ragione del piano industriale “Fenice” che prevedeva il rilancio della società in termini di sviluppo ed un aumento della redditività del capitale investito». A fronte delle belle premesse, però, Alitalia è «entrata in una evidente crisi di liquidità», con la conseguenza che l'11 ottobre 2013, Credit Suisse «ha stabilito che l'equity value della società era compreso tra euro 0 e 150 milioni di euro».
A tale crisi di liquidità, si sostiene nella lettera, «non ha fatto fronte neppure l'aumento di capitale deliberato il 14-15 ottobre 2013 tanto che, secondo recenti notizie di stampa, vi sono urgenti necessità di cassa a cui Alitalia non è in condizione di far fronte».
Perché è accaduto tutto questo? Il legale di G&C Di Amato non ha dubbi: «Il degrado della situazione economico-finanziaria della società» va attribuito «al ruolo egemone svolto dal socio Intesa San Paolo spa (Isp), la quale ha di fatto guidato Alitalia con decisioni che hanno avuto un ruolo estremamente negativo sulla stessa».
Isp, si ricorda infatti nel documento, non solo è socia di Alitalia per una percentuale di «circa l'8,555% alla data del 15 ottobre 2013», quota incrementatasi «a più del 20 per cento in seguito alla sottoscrizione dell'aumento del capitale sociale» (per la precisione è arrivata al 20,59%), ma è anche creditore di «Alitalia per un importo di diverse centinaia di milioni di euro e finanziatrice di gran parte dei soci della stessa Alitalia».
Una circostanza che, stando alla lettera, avrebbe avuto un peso determinante sull'evoluzione della crisi societaria giacché è proprio «alla guida di Isp che sono dovuti due scellerati profili di gestione che hanno irrimediabilmente danneggiato la Società».
A quali scelte ci si si riferisce? Innanzitutto, all'operazione che Alitalia ha portato avanti tra il 2008 e il 2009, con la quale «ha acquistato il gruppo Air One ad un prezzo complessivo pari a oltre 700 milioni di euro, considerando l'esborso a favore del cedente e l'acquisizione del debito».
L'altro capitolo oscuro sempre addebitabile a Isp, si riferisce all'affidamento «della gestione industriale di Alitalia a Air France-Klm s.a. (Af-Klm), socia e concorrente della prima».
Cosa è successo in questo caso? Nonostante tutte le analisi di mercato messe a punto anche da Iata, l'Associazione internazionale del trasporto aereo e relative al traffico di passeggeri ,«suggerissero investimenti nelle rotte a lungo raggio, la gestione di Alitalia è stata funzionale agli interessi di Af-Klm, avendo un ruolo ancillare verso quest'ultima, con la scelta di una politica volta al trasporto a breve raggio idonea a “consegnare” i passeggeri all'hub di Parigi, facente capo a Af-Klm».
Una decisione che, nel momento in cui Af-Klm «ha dichiarato cessato il proprio interesse a sostenere e ampliare il proprio investimento in Alitalia», ha messo la società nella condizione di vedere «drasticamente crollare la propria posizione di mercato».
Proprio gli esiti negativi di queste due operazioni avrebbero alla fine «determinato l'azzeramento dell'investimento effettuato dalla G&C». Una perdita che la società napoletana ha deciso di non subire in silenzio ma, anzi, di recuperare chiedendo un risarcimento danni («da svalutazione e da lucro cessante») pari complessivamente a 84 milioni 468 mila euro, determinati sommando l'investimento iniziale e la sottoscrizione del prestito obbligazionario deliberato il 22 febbraio 2013.
La richiesta di G&C e dell'avvocato Di Amato non concede tempi lunghi, solo 15 giorni. Trascorsi i quali, se Alitalia decidesse di non pagare, ad aprire i portafogli dovrebbero essere tutti gli altri destinatari della lettera. Naturalmente, attraverso «le più opportune iniziative legali».
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Questa si che e' una bomba!
La richiesta di risarcimento di Carbonelli (G&C Holding) postata da 'ngulo fra' ha, a mio parere, un effetto deflagrante.
Se apriranno veramente un contenzioso legale come minacciato (Intesa San Paolo non acconsentira' MAI al risarcimento richiesto) il possibile effetto a catena e la conseguente valutazione di Ethiad faranno da rullo compressore...
Se apriranno veramente un contenzioso legale come minacciato (Intesa San Paolo non acconsentira' MAI al risarcimento richiesto) il possibile effetto a catena e la conseguente valutazione di Ethiad faranno da rullo compressore...
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Art. 111 Legge Fallimento?
Questa mossa di G&C potrebbe anche essere un'avvisaglia pre-fallimentare.
Mi spiego: se questo azionista di CAI ha subdorato aria di Amministrazione Straordinaria in arrivo potrebbe benissimo avere fatto il salto della quaglia e, attraverso il tentativo di ricorrere alle vie legali, tentare di mettersi nella posizione di CREDITORE PRIVILEGIATO per essere soddisfatto in modo pieno (o quasi) in caso di liquidazione della societa'.
La gerarchia dei creditori in caso di fallimento (Amministrazione Straordinaria se si tratta di grande Impresa) viene puntualmente dettata dal R.D. 267/42 (Legge Fallimentare con successive modifiche fino al D.L. 69/13) agli artt. 111 e 111 bis.
In caso di iscrizione di ipoteca sui beni societari per rissarcimento del danno si viene automaticamente posizionati DAVANTI agli altri creditori.
Che sia questa mossa un campanello (forte come la campana di San Pietro, a mio avviso) di allarme sulla reale condizione di CAI? Mah! Staremo a vedere...
Mi spiego: se questo azionista di CAI ha subdorato aria di Amministrazione Straordinaria in arrivo potrebbe benissimo avere fatto il salto della quaglia e, attraverso il tentativo di ricorrere alle vie legali, tentare di mettersi nella posizione di CREDITORE PRIVILEGIATO per essere soddisfatto in modo pieno (o quasi) in caso di liquidazione della societa'.
La gerarchia dei creditori in caso di fallimento (Amministrazione Straordinaria se si tratta di grande Impresa) viene puntualmente dettata dal R.D. 267/42 (Legge Fallimentare con successive modifiche fino al D.L. 69/13) agli artt. 111 e 111 bis.
In caso di iscrizione di ipoteca sui beni societari per rissarcimento del danno si viene automaticamente posizionati DAVANTI agli altri creditori.
Che sia questa mossa un campanello (forte come la campana di San Pietro, a mio avviso) di allarme sulla reale condizione di CAI? Mah! Staremo a vedere...
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Pagamento stipendi ?
Oggi, su vari giornali, c'è la notizia che domani ( 27, San Paganino) ci sarebbe il rischio che ai dipendenti CAI non arrivi lo stipendio....Si parla di qualche giorno di ritardo.
Se cosi fosse, sarebbe un bel problema per CAI...soprattutto di credibilità verso i suoi passeggeri....Si è arrivati al baratro ?
Se cosi fosse, sarebbe un bel problema per CAI...soprattutto di credibilità verso i suoi passeggeri....Si è arrivati al baratro ?
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sono 2 anni che questa è una storia scritta.
2 anni che dico che si sarebbe arrivata ad una drammatica resa dei conti, ecco l'inizio della guerra.
Alitalia come scritto più volte è tecnicamente fallita già da tempo, purtroppo o per fortuna (fate voi) siamo in Italia.
2 anni che dico che si sarebbe arrivata ad una drammatica resa dei conti, ecco l'inizio della guerra.
Alitalia come scritto più volte è tecnicamente fallita già da tempo, purtroppo o per fortuna (fate voi) siamo in Italia.