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gdf chasing ryanair

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gdf chasing ryanair

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Old 10th Aug 2010, 11:27
  #81 (permalink)  
 
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Si...TUTTO LEGALE.
Informati bene....se qualcosa non ti quadra, fai una bella denuncia!!
Però finitela col dire tutte queste cavolate circa i piloti AZ in CIGS.
Denunciate....e poi parlate.
Grazie
ypsilon is offline  
Old 10th Aug 2010, 13:30
  #82 (permalink)  
 
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code di paglia

ahahahah code di paglia e buffoni, se si tratta di FR sono evasori , e perche' non li avete denunciati??? se si tratta di passerotti alitalici si prende fuoco subito... vergognatevi mi fate ridere e i vostri insulti sono complimenti visto da che galantuomini vengono... i nomi li conoscete benissimo e sapete enissimo anche dove volano.. buffoni e falsi che nn siete altro.

arrivederci rosiconi
taita is offline  
Old 10th Aug 2010, 13:56
  #83 (permalink)  
 
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Sei sicuro di stare bene?
Non è meglio, forse, che ti prendi un po' di vacanza?
ypsilon is offline  
Old 10th Aug 2010, 19:12
  #84 (permalink)  
 
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E' un po' che leggo ma solo ora ho deciso di iscrivermi, soprattutto a causa delle tante informazioni scorrette e fuorvianti circa molti aspetti della situazione in FR.
In FR vi sono 2 tipi di contratti:quelli direttamente con FR e quelli dei contractors.
I contratti con FR sono normali contratti indeterminati come quelli comunemente presenti in Italia e gestiti direttamente da FR in Irlanda (sostituto d'imposta) con fiscalita' Irlandese.
Gli accordi bilaterali tra Italia ed Irlanda prevedono che:


art. 14
Lavoro subordinato.
Testo: in vigore dal 14/02/1975 con effetto dal 01/01/1975
1) Salve le disposizioni degli articoli 15, 17 e 18, gli stipendi, i salari
e le altre remunerazioni analoghe percepiti come corrispettivo di lavoro
subordinato effettuato nell'uno o nell'altro Stato contraente da un
residente di uno Stato contraente non sono tassabili che in quest'ultimo
Stato, a meno che il lavoro subordinato non venga svolto nell'altro Stato
contraente. Se il lavoro e' quivi svolto, le remunerazioni percepite a
questo titolo sono tassabili in detto altro Stato.
2) Nonostante le disposizioni del precedente paragrafo 1, le remunerazioni
che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di lavoro
subordinato svolto nell'altro Stato contraente non sono tassabili che nelprimo Stato se:
a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o periodi che
non oltrepassano in totale 183 giorni nel corso dell'anno fiscale
considerato, e
b) le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di lavoro che
non e' residente dell'altro Stato, e
c) l'onere delle remunerazioni non e' sostenuto da una stabile organizzazione
o da una base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.
3) Nonostante le precedenti disposizioni del presente articolo, le
remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi ed
aeromobili in traffico internazionale sono tassabili nello Stato contraente in
cui e' situata la sede della direzione effettiva dell'impresa.
Il punto 3 racchiude la chiave di lettura dell'intera vicenda ,ne consegue che le argomentazioni di "colpevolezza" basate sulla residenza dei dipendenti sian prive di fondamento legislativo.
Si potra' poi disquisire sulla direzione effettiva dell'impresa e della sua effettiva collocazione ma sara' difficile per la G.d.F. dimostrare che 9 salette briefing affittate o date in uso dalle societa' aeroportuali agli equipaggi FR abbiano una valenza superiore alle varie sedi legali, operative, addestrative e manutentive presenti altrove (vedere qui).

Vi sono poi i contractors che sono qualcosa di assimilabile a dei liberi professionisti (anche se su questo punto vi sono vari contenziosi aperti e non del tutto chiariti con l'azienda circa l'applicabilita' di tale status) i quali vengono raggruppati in societa' di diritto irlandese le quali sono ovviamente soggette a fiscalita' irlandese in base al seguente articolo della suddetta convenzione:


art. 7
Navigazione marittima ed aerea.
I redditi derivanti dall'esercizio, in traffico internazionale, di navi o
aeromobili non sono tassabili che nello Stato contraente in cui e' situata
la sede della direzione effettiva dell'impresa.
Gli stipendiati da tali societa' vengono conseguentemente tassati in Irlanda secondo il precedentemente citato articolo 14 a prescindere dalla loro residenza.

Con questo spero di aver charito la situazione contrattuale in FR.

Per quanto riguarda il contenuto dell'articolo del Sole24Ore circa la presunta evasione per 350mln di euro mi pare ovvio si tratti di un riferimento fatto alle eventuali imposte sui redditi prodotti in Italia da voli nazionali e non da "esercizio in traffico INTERNAZIONALE" da parte di FR con la vendita dei biglietti e dei bar di bordo.
In questo caso puo' anche essere che FR abbia commesso un illecito e che tali voli debbano essere soggetti a tassazione ed IVA italiane vista anche la natura continuativa di tali collegamenti.
Un equipaggio pero' effettua tali voli in maniera molto discontinua vista la natura in prevalenza internazionale dei turni e delle rotazioni crew ,mi pare quindi non solo inapplicabile ma anche un po' ridicolo pretendere che un pilota o A/V venga tassato in Italia (con annesse Cassa Marittima, Fondo Volo, IPSEMA etc.) per la sola parte di reddito ivi prodotto visto che magari ha solo 1 o 2 nazionali sui circa 57 voli che fa mediamente al mese.

Vorrei infine fare una riflessione personale circa i tanti forumisti che sprizzano d'odio nei confronti di FR e se la prendono addirittura con i piloti che vi lavorano augurando loro le peggiori disgrazie.
Se FR e' cio' che e', nel bene e nel male, non e' certamente opera dei piloti che vi lavorano ma trattasi di un progetto studiato e realizzato da managers aeronautici molto determinati ed indubbiamente talentuosi; a leggere qui sembra che siano i piloti la causa di tutti i mali, se di mali si sta parlando.
Questi managers non hanno vietato a nessuno di unirsi ad alcun sindacato (io e tanti altri siamo infatti inscritti a IALPA e BALPA) ma semplicemente non vogliono sedersi al tavolo delle trattative contrattuali con essi; la legge glielo permette, non fanno nulla di illegale quindi.
Nonostante cio' reputo molto buone le condizioni di lavoro in FR soprattutto grazie alla minuziosa organizzazione , alla efficienza operativa, alla serieta' addestrativa che sommate alla puntualita' degli stipendi (che non sono affatto male), all'ottimo sistema turni/ferie ed alle opportunita' di carriera ne fanno un'azienda che ha decisamente poco da invidiare a qualsiasi realta' italiana.
La popolazione dei piloti FR e' un mix di circa una 30ina di nazionalita' diverse a partire dal cadetto con 200 ore alla sua prima esperienza lavorativa per finire con ex TRI/E di B744 Virgin o 777 Emirates o MD11Varig o 737 US Airways e nonostante una tale eterogeneita' non si sente nessun astio verso nessun collega di altre compagnie, anzi c'e' generalmente grande rispetto, stima ed umilta' quando ci si raffronta con gli altri.
Lo stesso non e' constatabile da parte altrui e questo thread ne' e' la riprova tangibile: gente che giudica prima ancora che sia stata emessa una sentenza additandoci come evasori, gente che si auspica che la G.d.F. li vendichi per chissa' quali torti subiti, gente che godrebbe nel vedere sequestrate le nostre "macchine mozzafiato" etc etc...
Io ci vedo solo tanta squallida invidia e controproduttiva gelosia probabilmente dettate da quel senso di impotenza che si ha nel dover lavorare per aziende che si barcamenano da anni nella mediocrita' e che tutto fanno tranne che trasmettere ai propri dipendenti un po' di serenita'.
pilotaryan is offline  
Old 10th Aug 2010, 21:20
  #85 (permalink)  
 
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pilotryan
ti ringrazio per la risposta che condivido in ogni dettaglio e che a mio avviso sembra riassumere la situazione aeronautica italiana dalla sua esistenza ad ora.
PC
Phoenicopterus is offline  
Old 10th Aug 2010, 21:37
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pilotryan, sei un altro di quelli venduti a MOL?

lo sai di quanto vi hanno fregato con i continui rinnovi dei contratti negli ultimi 6 anni?

spara la verita'!
zerozerouan is offline  
Old 10th Aug 2010, 22:48
  #87 (permalink)  
 
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Beh io ho semplicemente cercato di dare qualche info un po' + precisa sulla situazione in azienda e magari di correlarla con le norme vigenti in materia vista la montagna di inesattezze ed interpretazioni personali lette in queste pagine.
Pensavo che la cosa potesse chiarire un po' le cose o comunque riportare la discussione su dei binari un po' + logici e meno viscerali.
Invece sembra che la platea preferisca la polemica e le lotte di quartiere.

"the envious man thinks that if his neighbor breaks a leg, he will be able to walk better himself"
pilotaryan is offline  
Old 10th Aug 2010, 22:54
  #88 (permalink)  
 
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rispondo in ritardo perche' i miei posts devono essere prima controllati dai mod.
pilotaryan is offline  
Old 11th Aug 2010, 07:28
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A me sembra che pilotaryan abbia risposto in maniera esaustiva sulla questione contratti/tasse.
Anche i suoi commenti personali ci azzeccano parecchio, ed infatti i comandantini nostrani si sono risentiti.

P.S.: zerozerouan a giudicare dal tuo nome dovresti orbitare nell'area AZ/AP/CAI quindi da che pulpito arriva la predica sul deterioramento dei contratti?
tonik is offline  
Old 11th Aug 2010, 09:44
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Che pena 'sta guerra fra poveri!
RIPIGLIATEVI
One thousand is offline  
Old 11th Aug 2010, 10:18
  #91 (permalink)  
 
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Art 14 del bilaterale Irlanda Italia è uguale al relativo articolo della bilaterale UK italia.

A suo tempo quando noi di U2 basati a mxp eravamo sotto inchiesta lo studio assunto da BALPA ci disse che

3) Nonostante le precedenti disposizioni del presente articolo, le
remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi ed
aeromobili in traffico internazionale sono tassabili nello Stato contraente in
cui e' situata la sede della direzione effettiva dell'impresa.
Non indica che i redditi siano esclusivamente tassabili nello stato contraente in cui è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa, e questo indica che gli individui debbano pagare le tasse in tale stato, ma la differenza (se esistente e nel nostro caso era più del 15%) deve essere comunque pagata nello stato dove si spendano più di 183 giorni all'anno o dove si abbia il centro di interesse.

È inutile che spendiate tutto sto tempo a difendervi su pprune, quando arriveranno quelli della GDF, allora li sarà il momento giusto!

Speevy

P.S.
Phoenicopterus ma dimmi che problemi hai con l'italia, le italiane non te la danno?
Speevy is offline  
Old 11th Aug 2010, 16:52
  #92 (permalink)  
 
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tonik, mai lavorato in Italia (io AZ? magari!)

sei BALPA? IALPA? me sa de no! allora informati bene sui trascorsi contrattuali in FR da schifo.

pagano in orario? e chi se ne frega! MOLTO prima di POI ridurranno gli stipendi a questi poveri piloti (molto professionali e su questo i dubbi non devono esistere) ulteriormente come gia fatto in passato, quindi non difendete l'indifendibile.anzi, gradirei che qualche pilota in piu' di FR si svegliasse e desse piu' importanza al problema sindacati inesistenti nella loro azienda invece di difendere a spada tratta il 5/4 o 5/3, che quello e' bello,ma non a scapito di un degrado eccezionale delle condizioni contrattuali.

inoltre lo sappiamo tutti che MOL ha scopiazzato male il modello SWA e l'intento era, ed e', e sara', sempre quello (ben riuscito) del trasporto aereo di massa.

la GdF ha giurisdizione in Italia, quando verra' a beccare anche i piloti FR oltre che a FR in se' saranno banane.

i piloti base Francoforte della Cathay vennero presi di mira qualche anno fa dalla finanza tedesca e mi sembra che qualche multa ai piloti ci scappo' pure.

attenzione con i giochetti da furbetti....
zerozerouan is offline  
Old 11th Aug 2010, 18:04
  #93 (permalink)  
 
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Salve a tutti, per completezza, mi sembra giusto postare anche questa testimonianza e' un articolo postato in una pagina facebok (e c'e' anche un link alla fine per trovare l'originale) e mi sembra che i temi trattati siano piu' o meno gli stessi, riguardo agli aavv pero'
(questa pagina e' stata ache postata sul forum di un sindacato italiano di aavv)



Ryanair. Assistenti di volo senza diritti. I nuovi forzati del XXI secolo




di Alessandro Ambrosin

Nella Ryanair una volta chiuse le porte ci troviamo praticamente sul suolo irlandese, ma questo piccolo particolare diventa impossibile da interpretare univocamente se parliamo di voli operati esclusivamente nello spazio aereo italiano. Non si capisce, infatti, per quale ragione il Gratta e Vinci venga tranquillamente venduto a bordo anche sui voli domestici, nonostante i Monopoli di Stato vietino le lotterie straniere in Italia, e sempre sulle stesse direttive, operate quindi nel nostro paese, si possano acquistare anche altri prodotti, come profumi, orologi, addirittura orecchini con collane, tutto delle cosiddette marche di “moda”, con un risparmio che può addirittura arrivare a 18,50 euro rispetto al costo nei negozi presenti sugli scali aeroportuali.

Ma con una differenza sostanziale. In questo caso il servizio di vendite a bordo è accompagnato da uno scontrino. Sembrerebbe, infatti, che lo Stato italiano abbia costretto Ryanair ad emettere una ricevuta il cui rappresentante fiscale figura essere la Meridian Vat Italia con sede a Napoli. Una società, che si definisce -come scrive nel suo sito web – leader per la gestione del rimborso dell’Iva pagata sui servizi usufruiti all’estero. Fin qui tutto bene. Ma una domanda sorge spontanea: perchè i prodotti venduti nei voli nazionali vengono obbligatoriamente fiscalizzati, mentre i dipendenti italiani della Ryan Air che risiedono nel nostro paese, non hanno nessun diritto rispetto ai loro colleghi degli altri vettori italiani? Esistono forse due pesi e due misure? O meglio lavoratori regolari e lavoratori fantasma? Sembra che le prerogative per un contenzioso legislativo ci siano tutte. Tuttavia per capire meglio questa contraddizione pensiamo ad un imprenditore italiano che decide di delocalizzare la produzione in Inghilterra.Un’operazione possibilissima, purchè la nuova azienda si attenga scrupolosamente alle leggi del paese ospitante, specialmente in tema di assunzioni e contratti di lavoro. Ma per i lavoratori italiani della Ryanair non è proprio così. Una questione, questa, che cerca delle risposte dal lontano 2006, anno in cui il sindacato Sdl (Sindacato dei Lavoratori intercatergoriale) sollecitò le autorità italiane, dagli ispettorati del lavoro fino all’anti-trust, affinchè si procedesse ad una verifica contrattuale e normativa adottata dalla compagnia irlandese. Una richiesta tra l’altro sollevata anche dagli stessi assistenti di volo Ryanair, che in forma anonima per paura di ripercussioni da parte della compagnia irlandese, avevano denunciato una condizione lavorativa al di fuori di ogni norma legislativa e alla quale ogni compagnia operante nel suolo nazionale dovrebbe attenersi. All’epoca, esattamente il 24 gennaio del 2006 tre deputati della coalizione dell’allora governo Prodi depositarono un’interrogazione parlamentare, il cui contenuto in sintesi chiedeva di far chiarezza sulle condizioni a cui erano sottoposti i lavoratori italiani della Ryanair che operavano in qualità di assistenti di volo e che non erano regolarizzati secondo le normative italiane. Passò qualche tempo, ma la richiesta cadde nell’oblio. Un anno più tardi, nell’aprile del 2007, sempre il sindacato dell’Sdl chiese l’apertura di un’inchiesta sulla condizione dei dipendenti del vettore low cost irlandese che risiedono in Italia. A questo proposito il sindacato presentò un esposto alla magistratura attraverso la quale denunciava una situazione di estrema precarietà e – a loro avviso – di “illegalità” del personale Ryanair che opera in Italia: “possono essere licenziati da Ryanair in qualsiasi momento – scrisse l’Sdl - non pagano le tasse, non pagano i contributi sanitari ma usufruiscono del servizio sanitario in quanto disoccupati, e non del servizio sanitario dei naviganti come gli assistenti di volo ed i piloti italiani, non sono soggetti alle normative Enac che riguardano la sicurezza ed i limiti di volo e servizio previsti per il personale navigante, non pagano i contributi previdenziali e quindi non godono della pensione”.Infatti quest’ultimi, pur subendo una condizione di sfruttamento, pensiamo solo al divieto di essere iscritto ad un sindacato, per lo Stato italiano è come non esistessero in quanto risultano disoccupati e percepiscono una retribuzione da un paese terzo, con la conseguente elusione fiscale. Le denunce furono inoltrate alle Procure della Repubblica di Bergamo, Roma, Velletri e Pisa, città in cui la compagnia irlandese aprì le sue prime basi operative. Oggi a quattro anni di distanza la situazione è rimasta immutata. E così il vettore low cost non è di fatto obbligato a rispettare le leggi e le normative italiane per quanto riguarda il suo personale impiegato in Italia. Anzi, la Ryanair continua indisturbata ad aumentare le basi operative nel suolo italiano. Oggi se ne contano addirittura dieci: Ciampino, Pisa, Bergamo, Bologna, Brindisi, Bari, Trapani, Alghero, Pescara e infine Cagliari con un traffico passeggeri che nel 2009 è stato pari a 20 milioni di passeggeri solo in Italia, su un totale di oltre 66 milioni.

Viene da chiedersi com’è possibile che ciò avvenga. La Ryanair anche in Francia adottò lo stesso trattamento per il personale, ma il Consiglio di Stato francese nel luglio del 2007, dopo una battaglia a colpi di ricorsi durata 9 mesi, impose definitivamente al vettore irlandese di applicare ai suoi naviganti dislocati nel paese la normativa, il diritto sociale ed il codice del lavoro francesi. Per questo motivo la compagnia irlandese è in procinto di lasciare anche l’ultima base operativa, quella di Marsiglia. In Italia, le cose invece vanno in tutt’altro modo.
La Ryan Air ,infatti, allarga sempre più i suoi orizzonti, mentre sul piano occupazionale sembra operi sotto il cappello protettivo di concessioni dalle quali trae enormi vantaggi. E c’è addirittura chi esalta il vettore low cost definendolo il futuro del trasporto aereo. Strategie di marketing, si potrebbe azzardare, visto che la fantasia non manca a questa compagnia che riesce spesso a innescare accesi dibattiti. Non ultimo quello pronunciato da Michael O’Leary che prevede nei prossimi anni di far viaggiare i passeggeri addirittura in piedi sulle tratte di corto raggio al costo irrisorio di 4 euro.
E poi ci sono le offerte speciali e una serie di opzioni come quello del “last minute” che abbassano ulteriormente il costo del biglietto. Ma se si risparmia sul biglietto evidentemente la voce del costo del personale deve mantenere una condizione vantaggiosa per questo vettore. A partire dalle cosiddette basi operative, dichiarate tali dalla Ryanair, ma solo sulla carta, per evitare il contratto e le normative per i naviganti previsti dalla legge italiana. Eppure i voli della RyanAir originano proprio dagli scali italiani per fare ritorno dopo 3 o 4 tratte sul medesimo aeroporto.

Questo significa che i suoi assistenti di volo e piloti risiedono nelle città italiane deputate a basi di armamento a tutti gli effetti, proprio come fa l’Alitalia, la Meridiana o l’AirOne. Con la differenza che i naviganti italiani della compagnia irlandese nonostante siano impiegati a casa loro, lavorano in assenza di tutele e diritti.

Basta solo una piccola influenza di stagione o un piccolo infortunio per accorgersi che il personale navigante di RyanAir non ha nessun tipo di assistenza medica in Italia visto che dalla loro detrazione una parte spetta al welfare irlandese. Nella busta paga, che prevede una retribuzione di 12 mensilità il cui ammontare è congelato fino al 2011 per via della crisi economica, si legge una voce: “Uni/Med/ID” pari a 27,08 euro, che viene versata agli assistenti di volo per coprire eventuali spese di medicinali, dell’uniforme e del cartellino plastificato identificativo che i dipendenti sono obbligati ad esibire all’interno degli scali aeroportuali.

E alla faccia della privacy se un medico rilascia ad un assistente di volo un certificato medico quest’ultimo deve essere presentato alla compagnia non solo con la prognosi che indica i giorni di malattia, come previsto per legge, ma anche con la diagnosi, proprio per giustificare la causa patologica dell’assenza.
In Italia esiste la Cassa Marittima per tutti i naviganti siano essi aeroportuali o navali. E sempre in Italia, come in altri paesi, la legge prevede che le compagnie aeree rispettino la direttiva dell’Oms, (Organizzazione Mondiale della Sanità) che rilascia un libretto internazionale per le vaccinazioni. D’obbligo è la profilassi della febbre gialla per tutte le persone che prestano servizio in volo, a prescindere che un navigante operi su voli di medio raggio o sugli intercontinentali magari con destinazioni particolarmente rischiose per la salute. Ma di questo non c’è traccia tra gli assistenti di volo.

Non parliamo poi del cosiddetto brevetto per gli assistenti di volo che in Italia viene rilasciato previa autorizzazione di Civilavia, l’ente preposto dal Ministero dei Trasporti, che valuta attraverso un esame sia la preparazione tecnica di ogni assistente di volo in caso si verifichino delle emergenze a bordo, sia le procedure di primo soccorso ad un eventuale passeggero. Brevetto che per essere mantenuto nel corso degli anni successivi richiede ulteriori test tecnici e soprattutto le visite mediche, il cui organo controllore è l’IML, lIstituto di Medicina Legale dell’Aeronautica Militare che stabilisce l’idoneità psico-fisica di ciascun navigante. Non dimentichiamo che stiamo parlando di un lavoro che si svolge a 10mila metri d’altitudine in un ambiente quindi non del tutto compatibile con l’essere umano. Lo sanno bene gli steward e le hostess della Ryan Air che durante il turnaround, cioè il transito, devono assistere lo sbarco e il successivo imbarco dei passeggeri, pulire la cabina e infine controllare l’integrità dei dispositivi di sicurezza presenti a bordo, (safety-check ndr). Il tutto in soli 25 minuti, e spesso, ma questo non succede in Italia perchè altrimenti i tempi di dilaterebbero, con la procedura di rifornimento carburante in corso. Insomma un carico di responsabilità esasperante, considerando l’importanza e la complessità che tali operazioni richiedono.Un lavoro al limite della sopportazione per gli assistenti di volo, ci racconta chi l’ha provato, retribuito dalla compagnia irlandese in due tranche, il 28 e il 14 di ogni mese, rispettivamente il “basic”, ovvero la paga base e la retribuzione delle ore volate. Una somma che varia dai 1.200 ai 1.500 euro al mese, a meno che non ci siano giorni di malattia che alleggeriscono la busta paga a causa delle detrazioni. La somma viene versata in un conto corrente della Bank of Ireland che ogni dipendente italiano è obbligato ad aprire se vuole ricevere gli emolumenti. E non finisce qui. Perchè in Ryanair i dipendenti si devono pagare proprio tutto. Dal corso di addestramento che costa attorno ai 1.500 euro, all’uniforme che viene rimborsata, ma solo quando il rapporto di lavoro viene prolungato con la compagnia irlandese a tempo indeterminato. 500 euro per 2 pantaloni, 1 giacca, 5 camicie 1 cravatta e un trolley da viaggio. Fosse solo questo. Una volta assunti i dipendenti si recano in aeroporto si pagano il parcheggio a spese loro e ciliegina sulla torta anche se lavorano 12 ore consecutive, per la compagnia non è contemplato mangiare, tanto che gli assistenti sono costretti a portarsi da casa addirittura l’acqua da bere. Insomma schiavi italiani del XXI secolo che risiedono nel loro paese, ma è come se non esistessero. Eppure osservando gli introiti di Ryanair tutto si può dire, fuorchè sia un vettore che versi in condizioni economiche drammatiche, nonostante la crisi. A marzo del 2010 ha chiuso il bilancio con oltre 2 miliardi di euro incassati sui biglietti venduti e un utile che si aggira attorno ai 319 milioni di euro. E a fine 2011 Michael O’Leary, patron di Ryanair ha già stimato di raggiungere i 73 milioni di passeggeri e quindi si prevede un aumento consistente della flotta e del personale.

“Tutto questo avviene – ci hanno spiegato alcuni assistenti di volo – in un clima nel quale regna costante la paura di essere licenziati da un momento all’altro. Basta una malattia prolungata, un rapporto negativo dei supervisor che si fingono passeggeri per valutare l’operato dei dipendenti, oppure volersi iscrivere ad un sindacato solo per tutelare quei pochi, ma sacrosanti diritti per essere sbattuti fuori dalla mattina alla sera.”


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shinners is offline  
Old 11th Aug 2010, 18:53
  #94 (permalink)  
 
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Non indica che i redditi siano esclusivamente tassabili nello stato contraente in cui è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa, e questo indica che gli individui debbano pagare le tasse in tale stato, ma la differenza (se esistente e nel nostro caso era più del 15%) deve essere comunque pagata nello stato dove si spendano più di 183 giorni all'anno o dove si abbia il centro di interesse.

È inutile che spendiate tutto sto tempo a difendervi su PPRuNe, quando arriveranno quelli della GDF, allora li sarà il momento giusto!

Speevy

P.S.
Phoenicopterus ma dimmi che problemi hai con l'italia, le italiane non te la danno?
Speevy il parere di Balpa non serve a nulla. c'é invece stata una sentenza o una evoluzione per la vicenda della easyjet?

per quanto riguarda l'articolo a mio parere non avrebbe senso metterlo, perchè il caso che sostieni sarebbe la norma (senza l'accordo bilaterale funzionerebbe normalmente come dici tu, ma in presenza di un apposito accordo la cosa deve cambiare per forza , altrimenti che senso ha un apposito accordo?) La mancanza della parola esclusivamente a mio avviso è una differenza di forma, bisogna vedere come le commissioni tributarie interpretano la frase!
Ma i contractor Ryanair hanno solo lo stipendio da subordinati o percepiscono gli utili della società? (sarebbe valido solo l'articolo 7)?
One thousand is offline  
Old 11th Aug 2010, 20:49
  #95 (permalink)  
 
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Unhappy Futuro del trasporto aereo

Se il futuro del trasporto aereo e' ryanair......meglio cambiare lavoro
L'articolo postato da shinners e' scioccante!

Tutta la mia solidarietà' ai poveri colleghi ryanair.....
JLPicard is offline  
Old 11th Aug 2010, 21:06
  #96 (permalink)  
 
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Speevy

Stavo giusto aspettando un tuo intervento nei miei confronti visto che sembra Io non possa esprimere alcuna opinione su alcun thread che immediatamente mi devi dare addosso, al punto che ho dovuto spesso cancellare i miei messaggi per gli attacchi personali e insensati che fai.

Ovviamente non sembra che tu riesca a percepire il messaggio quindi non mi lasci alcuna alternativa se non quella di essere chiaro ed esplicito.

Non so chi tu sia, cosa faccia, dove lavori e non ho alcun interesse a saperlo.

Ad essere sincero credo che quello ad aver problemi sei tu, visto che ti senti in obbligo di dover rispondere ad ogni thread e non accetti che gli altri abbiano un punto di vista differente dal tuo.

A titolo personale ti chiedo di lasciami in pace e di finirla con i tuoi messaggi provocatori e di minaccia attaccandomi ad ogni occasione.
Phoenicopterus is offline  
Old 11th Aug 2010, 21:25
  #97 (permalink)  
 
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cmq quello che ho potuto vedere nelle comgnie italiane (parlo di avv eh), che i sindacalisti tanto difendono e' che se sei uno stagionale la realta'
e' decisamente peggiore di quella descritta nell'articolo su ryan (che e' una realta' che non conosco quindi non posso pronunciarmi) questo ovviamente non per dire che se se ci sono realta' peggiori allora ryan va bene...
shinners is offline  
Old 11th Aug 2010, 23:52
  #98 (permalink)  
 
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c'é invece stata una sentenza o una evoluzione per la vicenda della easyjet?
Si, l'evoluzione in easyJet è stata che dal marzo 2008 abbiamo un contratto italiano con contributi e tasse pagate in Italia..

Speevy

P.S.
Stavo giusto aspettando un tuo intervento nei miei confronti visto che sembra Io non possa esprimere alcuna opinione su alcun thread che immediatamente mi devi dare addosso, al punto che ho dovuto spesso cancellare i miei messaggi per gli attacchi personali e insensati che fai.
Tutto ciò per due risposte che ti ho dato?

Scusa, colpa mia..

Ad essere sincero credo che quello ad aver problemi sei tu
Tantissimi, hai ragione..

A titolo personale ti chiedo di lasciami in pace e di finirla con i tuoi messaggi provocatori e di minaccia attaccandomi ad ogni occasione.
Certo sarà fatto, ancora una volta scusa, mi sento veramente cattivo..
Speevy is offline  
Old 12th Aug 2010, 09:04
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Stupore

per aver visto alcuni post cancellati da questa discussione...

sì, uno un pò colorito, ma per rispondere a tono a qualcuno... e vedo che quel qualcuno non è stato CENSURATO nonostante abbia sparato cavolate a raffica!

quello che mi stupisce è che poi ne vedo tanti altri lasciati qui, pieni di battibecchi inutili come quelli cancellati!

ma il criterio qual'è??

anzianità?
simpatia?
altro??

prima che anche questo venga cancellato vi saluto e a mai più su questo forum (anche se non mancherò a nessuno....)
piedi di balsa is offline  
Old 12th Aug 2010, 09:28
  #100 (permalink)  
 
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Dopo tutti questi fiumi di insulti...

Ryanair in tribunale farà valere le sue ragioni; analogamente la GDF userà quello che ha trovato in mesi di indagine supportata dai sui legali...

Aspettare il dibattito e poi la sentenza? No? Facciamo sentenze tipo a porta a porta?

Poi se qlc c'è l'ha con Ryanair perché è cresciuta in fretta, ha preso dei piloti appena abilitati e dopo 3/4 anni passano a sx con 3000h di volo totali...
Cmq anche li come nel gruppo CAI ci sono defezioni per il medio oriente, sono più i tedeschi, olandesi, francesi, norvegesi ecc ad andarsene; noi italiani siamo sempre in coda...

Una volta (senza lavoro e senza soldi) il primo che chiamava si andava, adesso si guarda al futuro in maniera più concreta e matura (spero).
45ACP is offline  


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