Thread Alitalia CAI
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
vi regalo una chicca...AF ha chiesto la due diligence su AZA...cioè tradotto vuole i conti per comprarla e porre fine a tutto...lo troverete presto sui giornali
EM75 puoi confermare?
EM75 puoi confermare?
tu credi che AF non sappia quello che vado scrivendo ormai da 1 anno e mezzo su questo forum??
I francesi come più volte ho scritto hanno tanti difetti, ma non quello di essere incompetenti in questo modello di business.
Hanno fatto di AZ ciò che hanno voluto sin dal 2003, adesso come ho già scritto siamo all'ultimo round, Alitalia deve andare a terra, e solo in quel momento loro interverranno ponendo le loro condizioni super stringenti.
Quello che stanno facendo è esattamente quello che in questo altri thread ho scritto in tempi non sospetti, adesso passeranno a denunciare le operazioni folli che i manager di AZ han fatto in questi 5 anni, e che loro hanno lasciato fare sapendo benissimo che si sarebbe arrivati al punto in cui siamo.
Lo sapevo e lo scrivevo io già 2 anni fa su altro forum, figurati se non lo sapevano loro. Ricarda glie aerei, i leasing, wind jet, i motori depotenziati, la gestione folle della maitenance etc etc. bene sono tutti temi da due diligence, e sai perché??
Perché è una diligente dove i francesi sanno già ciò che troveranno, e potranno così renderlo pubblico per mettere definitivamente al muro questi 4 incompetenti che hanno gestito Alitalia in questi anni.
In questo piccolo forum quello che loro sanno e troveranno e scritto da tanto tempo, e a loro questa cosa li ha letteralmente mandati in bestia.
Ma ancora non hanno visto nulla..... come ho già detto, al momento giusto su questo forum saranno pubblicati documenti davvero interessanti, e i francesi si incavoleranno non poco....
Join Date: Feb 2010
Location: EUROPE
Age: 54
Posts: 592
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
scusa ma se questi " documenti segreti" rimarranno su questi " piccolo" forum, non vedo perche dovrebbero incazzarsi.
Se hai qualcosa di veramente rilevante, comincia a parlarne alla stampa nazionale, tanto qualcuno a cui stanno sulle palle i francesi lo trovi.
Diversamente non vedo a cosa possa servire continuare ad annunciare che presto arrivera' la fine del mondo.
Se hai qualcosa di veramente rilevante, comincia a parlarne alla stampa nazionale, tanto qualcuno a cui stanno sulle palle i francesi lo trovi.
Diversamente non vedo a cosa possa servire continuare ad annunciare che presto arrivera' la fine del mondo.
Join Date: Jan 2008
Location: LHR
Posts: 7
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Buongiorno a tutti, vi leggo da tempo ma non posto mai in quando essendo del settore e' molto meglio leggere e non scrivere.
Caro EM75, non ho capito chi sei ancora, magari ci siamo anche conosciuti, ti faccio solo una domanda secca, perche' non usi i tuoi strumenti per rientrare dalla porta di servizio ed evitare la svendita ai Francesi?
Cordialmente
D
Caro EM75, non ho capito chi sei ancora, magari ci siamo anche conosciuti, ti faccio solo una domanda secca, perche' non usi i tuoi strumenti per rientrare dalla porta di servizio ed evitare la svendita ai Francesi?
Cordialmente
D
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Devil,
non sono documenti segreti, le cose vanno fatte al momento giusto oggi è prematuro, non so se possano avere risalto nazionale, ma servono certamente a far capire cosa è successo in Italia dal 2003 ad oggi.
Caro Denny,
intanto benvenuto, vedo che la famiglia si allarga sempre di più, poi io non ho alcun interesse personale nella vicenda, se non quello di rendere la pariglia ad un signore d'oltre alpe, come ho più volte spiegato.
non sono documenti segreti, le cose vanno fatte al momento giusto oggi è prematuro, non so se possano avere risalto nazionale, ma servono certamente a far capire cosa è successo in Italia dal 2003 ad oggi.
Caro Denny,
intanto benvenuto, vedo che la famiglia si allarga sempre di più, poi io non ho alcun interesse personale nella vicenda, se non quello di rendere la pariglia ad un signore d'oltre alpe, come ho più volte spiegato.
Join Date: May 2009
Location: rome
Age: 54
Posts: 3
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
(AGI) - Mosca, 1 nov. - Una delegazione di Alitalia volera' a Mosca, la prossima settimana, per colloqui esplorativi con Aeroflot, a caccia di un "partner internazionale forte" dopo che Air France-Klm appare sempre meno intenzionata a partecipare all'aumento di capitale. Lo ha appreso l'Agi da fonti vicine alla compagnia di bandiera russa. Il vettore russo ha studiato e conosce bene il dossier italiano: insieme a Lufthansa, Hainan ed Etihad, Aeroflot in questi giorni e' stata tirata di nuovo in ballo dai media come possibile alternativa ai soci franco-olandesi. Pur avendo escluso l'esistenza di trattative per un acquisto di quote azionarie, Aeroflot non ha smentito il suo possibile interesse a una partnership industriale con Alitalia. Interesse che - a quanto ha appreso l'Agi a Mosca - rischia di scemare a causa della contrarieta' dei vertici dell'ex compagnia di bandiera ad accettare le dure condizioni poste dal gruppo franco-olandese.
Ieri, Air France-Klm, che detiene il 25% di Alitalia, ha svalutato completamente il valore della sua quota. E l'ad e direttore generale De Juniac ha chiarito, senza mezzi termini, che "serve un piano di ristrutturazione molto forte", una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio. Inoltre, Air France-Klm chiede una revisione dell'applicazione degli ammortizzatori sociali e un rafforzamento della solvibilita'. "O le nostre condizioni vengono rispettate e ci sara' un rafforzamento della partnership con Alitalia - ha sottolineato il manager - altrimenti la risposta di Air France sara' negativa". "Se Air France dovesse decidere di non sottoscrivere l'aumento di capitale in Alitalia - ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi - e' evidente che un partner internazionale forte va trovato". La decisione definitiva del gruppo franco-olandese- che rimane, comunque, il partner industriale piu' plausibile al momento per il salvataggio di Alitalia - non dovrebbe arrivare prima di meta' novembre, quando scadra' il periodo di 30 giorni previsto per la sottoscrizione dell'aumento di capitale anche se rimarra' poi un ulteriore periodo per sottoscrivere la quota di capitale inoptato. (AGI) .
Ieri, Air France-Klm, che detiene il 25% di Alitalia, ha svalutato completamente il valore della sua quota. E l'ad e direttore generale De Juniac ha chiarito, senza mezzi termini, che "serve un piano di ristrutturazione molto forte", una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio. Inoltre, Air France-Klm chiede una revisione dell'applicazione degli ammortizzatori sociali e un rafforzamento della solvibilita'. "O le nostre condizioni vengono rispettate e ci sara' un rafforzamento della partnership con Alitalia - ha sottolineato il manager - altrimenti la risposta di Air France sara' negativa". "Se Air France dovesse decidere di non sottoscrivere l'aumento di capitale in Alitalia - ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi - e' evidente che un partner internazionale forte va trovato". La decisione definitiva del gruppo franco-olandese- che rimane, comunque, il partner industriale piu' plausibile al momento per il salvataggio di Alitalia - non dovrebbe arrivare prima di meta' novembre, quando scadra' il periodo di 30 giorni previsto per la sottoscrizione dell'aumento di capitale anche se rimarra' poi un ulteriore periodo per sottoscrivere la quota di capitale inoptato. (AGI) .
Join Date: Feb 2010
Location: EUROPE
Age: 54
Posts: 592
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Erminio,
non sono esperto di comunicazione e non ho dubbi sulla tua capacita' di selezionare la tempistica, mi permetto di insistere pero' sul fatto che in questo momento, un tuo conttibuto, potebbe , senza dubbio, affossare i loro sogni di conquista.
un caro saluto
Devil
non sono esperto di comunicazione e non ho dubbi sulla tua capacita' di selezionare la tempistica, mi permetto di insistere pero' sul fatto che in questo momento, un tuo conttibuto, potebbe , senza dubbio, affossare i loro sogni di conquista.
un caro saluto
Devil
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
riporto da Corriere.it
E' bravo questo ennesimo portavoce del Sommo, lo traduco:
riduzione del medio corto raggio => traduzione: lasciateci gestire il mercato italiano, così che possiamo trasportare più pax verso Parigi
stabilizzazione del lungo raggio => traduzione: non ti azzardare a rinfrzarti sul lungo
revisione degli ammortizzatori sociali => traduco: siccome mi serve solo una flotta di 70 aerei con non più di 10 di lungo occorre che la metà dell'attuale forza lavoro vada a casa
rafforzamento della solvibilità => traduco, write off con i creditori soprattutto se piccoli e con poco potere contrattuale.
Bene se vi andate a vedere questo thread che ormai dura da mesi è esattamente quello che ho scritto. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.....
Tutto molto bello se non per il fatto che le perdite di Alitalia saranno socializzate, ergo ce le papperemo un'altra volta.
L’ad di Air France Alexandre De Juniac ha chiarito, senza mezzi termini, che «serve un piano di ristrutturazione molto forte», una riduzione del medio raggio e una stabilizzazione del lungo raggio. Inoltre, Air France-Klm chiede una revisione dell’applicazione degli ammortizzatori sociali e un rafforzamento della solvibilità. «O le nostre condizioni vengono rispettate e ci sarà un rafforzamento della partnership con Alitalia - ha sottolineato il manager - altrimenti la risposta di Air France sarà negativa». La decisione definitiva del gruppo franco-olandese- che rimane il partner industriale più plausibile al momento per il salvataggio di Alitalia - non dovrebbe arrivare prima di metà novembre, quando scadrà il periodo di 30 giorni previsto per la sottoscrizione dell’aumento di capitale anche se rimarrà poi un ulteriore periodo per sottoscrivere la quota di capitale inoptato.
riduzione del medio corto raggio => traduzione: lasciateci gestire il mercato italiano, così che possiamo trasportare più pax verso Parigi
stabilizzazione del lungo raggio => traduzione: non ti azzardare a rinfrzarti sul lungo
revisione degli ammortizzatori sociali => traduco: siccome mi serve solo una flotta di 70 aerei con non più di 10 di lungo occorre che la metà dell'attuale forza lavoro vada a casa
rafforzamento della solvibilità => traduco, write off con i creditori soprattutto se piccoli e con poco potere contrattuale.
Bene se vi andate a vedere questo thread che ormai dura da mesi è esattamente quello che ho scritto. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.....
Tutto molto bello se non per il fatto che le perdite di Alitalia saranno socializzate, ergo ce le papperemo un'altra volta.
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Erminio,
non sono esperto di comunicazione e non ho dubbi sulla tua capacita' di selezionare la tempistica, mi permetto di insistere pero' sul fatto che in questo momento, un tuo conttibuto, potebbe , senza dubbio, affossare i loro sogni di conquista.
un caro saluto
Devil
non sono esperto di comunicazione e non ho dubbi sulla tua capacita' di selezionare la tempistica, mi permetto di insistere pero' sul fatto che in questo momento, un tuo conttibuto, potebbe , senza dubbio, affossare i loro sogni di conquista.
un caro saluto
Devil
io conto ben poco, e il mio contributo è minimo, sicuramente però oggi sono in una posizione che quando avranno completato il loro squallido gioco al massacro che ribadisco dura dal 2003, gli potrò rendere la vita molto dura, e su questo ci puoi scommettere. La partita dei cieli italiani si sta giocando purtroppo ben lontano dall'Italia e da Alitalia.
un caro saluto
Last edited by EM75; 1st Nov 2013 at 13:01.
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
sempre da corriere.it
Pare che adesso vadano dai Russi, infatti i Russi acquisiranno sicuramente una compagnia che ha nei conti d'ordine 1,4 miliardi di €uri di impegni con i Francesi.
Il massimo è il Ministro Lupi che senza capirci una mazza spara dichiarazioni in libertà è bellissimo questo ministro.
Pare che adesso vadano dai Russi, infatti i Russi acquisiranno sicuramente una compagnia che ha nei conti d'ordine 1,4 miliardi di €uri di impegni con i Francesi.
Il massimo è il Ministro Lupi che senza capirci una mazza spara dichiarazioni in libertà è bellissimo questo ministro.
Join Date: Sep 2009
Location: italy
Age: 54
Posts: 788
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Attenzione a non nominare il nome di EM75 in Aviakabul, altrimenti si viene bannati a vita , come è già successo !!!!
Non dimentichiamoci che qualche mese fà, in questa discussione, abbiamo avuto l'onore di leggere un intervento del Presidente di Aviakabul...Chissà se è ancora tra i lettori e se desidera nuovamente intervenire.....
P.S : l'intervento si trova qua : http://www.pprune.org/italian-forum/...ml#post7693760
Non dimentichiamoci che qualche mese fà, in questa discussione, abbiamo avuto l'onore di leggere un intervento del Presidente di Aviakabul...Chissà se è ancora tra i lettori e se desidera nuovamente intervenire.....
P.S : l'intervento si trova qua : http://www.pprune.org/italian-forum/...ml#post7693760
Last edited by ypsilon; 2nd Nov 2013 at 10:46.
Thread Starter
Join Date: May 2012
Location: Rome
Posts: 404
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
brutte news
Alitalia indagata per indebita percezione di fondi per la cassa integrazione decretata a fine 2012
4 novembre 2013
IN QUESTO ARTICOLO
Argomenti: Trasporti e viabilità | Alitalia | Civitavecchia | Lorenzo Del Giudice | Guardia di Finanza | Fiumicino | Carpat Air
My24
ascolta questa pagina
Una nuova tegola colpisce Alitalia. La compagnia è indagata per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato nell' ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica di Civitavecchia. L'ipotesi di accusa fa riferimento alla decisione con la quale Alitalia, a fine 2012, mandò in cassa integrazione 250 dipendenti motivando tale iniziativa con un eccesso di personale rispetto al reale fabbisogno della compagnia aerea. L'indagine è un filone di quella avviata dopo l'incidente dell'aereo Carpat Air finito fuori pista a Fiumicino.
Secondo le indagini, di cui è titolare il pm Lorenzo Del Giudice, tuttavia, Alitalia avrebbe dichiarato il falso avendo stipulato il giorno precedente alla messa in cassa integrazione un contratto con la Carpat Air per il noleggio di aerei e di personale. Secondo l'ipotesi di lavoro del pm Del Giudice, il quale nei giorni scorsi ha inviato la Guardia di finanza nella sede della compagnia aerea per acquisire tutta la documentazione relativa all'accordo sindacale, non corrispondeva al vero che ci fosse un sovradimensionamento del personale, proprio alla luce del contratto di noleggio sottoscritto 24 ore prima.
La nuova indagine che si abbatte su Alitalia scaturisce dall'incidente avvenuto nello scorso febbraio quando un aereo della Carpat Air finì fuori pista a Fiumicino. Gli accertamenti determinarono l'iscrizione dei due piloti romeni della compagnia nel registro degli indagati per disastro e lesioni colpose. Ora la nuova indagine che vede, per il momento, indagata la sola società, è destinata ad estendersi ai responsabili dei fatti presi in esame dal magistrato di Civitavecchia.
In serata è arrivata la difesa di Alitalia: «A proposito di quanto riportato da alcune agenzie di stampa, Alitalia ritiene di non aver commesso alcun illecito», afferma la compagnia in un comunicato. «Tempo prima della richiesta della Cig - ricorda il comunicato - Alitalia aveva stipulato un contratto con Carpat Air in Wet Lease delegando alla compagnia romena la gestione di alcune rotte». «Nessun nesso quindi - secondo Alitalia - tra l'appalto dato a Carpat Air e la cassa integrazione»
4 novembre 2013
IN QUESTO ARTICOLO
Argomenti: Trasporti e viabilità | Alitalia | Civitavecchia | Lorenzo Del Giudice | Guardia di Finanza | Fiumicino | Carpat Air
My24
ascolta questa pagina
Una nuova tegola colpisce Alitalia. La compagnia è indagata per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato nell' ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica di Civitavecchia. L'ipotesi di accusa fa riferimento alla decisione con la quale Alitalia, a fine 2012, mandò in cassa integrazione 250 dipendenti motivando tale iniziativa con un eccesso di personale rispetto al reale fabbisogno della compagnia aerea. L'indagine è un filone di quella avviata dopo l'incidente dell'aereo Carpat Air finito fuori pista a Fiumicino.
Secondo le indagini, di cui è titolare il pm Lorenzo Del Giudice, tuttavia, Alitalia avrebbe dichiarato il falso avendo stipulato il giorno precedente alla messa in cassa integrazione un contratto con la Carpat Air per il noleggio di aerei e di personale. Secondo l'ipotesi di lavoro del pm Del Giudice, il quale nei giorni scorsi ha inviato la Guardia di finanza nella sede della compagnia aerea per acquisire tutta la documentazione relativa all'accordo sindacale, non corrispondeva al vero che ci fosse un sovradimensionamento del personale, proprio alla luce del contratto di noleggio sottoscritto 24 ore prima.
La nuova indagine che si abbatte su Alitalia scaturisce dall'incidente avvenuto nello scorso febbraio quando un aereo della Carpat Air finì fuori pista a Fiumicino. Gli accertamenti determinarono l'iscrizione dei due piloti romeni della compagnia nel registro degli indagati per disastro e lesioni colpose. Ora la nuova indagine che vede, per il momento, indagata la sola società, è destinata ad estendersi ai responsabili dei fatti presi in esame dal magistrato di Civitavecchia.
In serata è arrivata la difesa di Alitalia: «A proposito di quanto riportato da alcune agenzie di stampa, Alitalia ritiene di non aver commesso alcun illecito», afferma la compagnia in un comunicato. «Tempo prima della richiesta della Cig - ricorda il comunicato - Alitalia aveva stipulato un contratto con Carpat Air in Wet Lease delegando alla compagnia romena la gestione di alcune rotte». «Nessun nesso quindi - secondo Alitalia - tra l'appalto dato a Carpat Air e la cassa integrazione»
Join Date: May 2009
Location: rome
Age: 54
Posts: 3
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Da altro Forum.
....I tagli lineari arrivano anche in Alitalia. Secondo indiscrezioni, nel piano industriale che sarà varato martedì, tutti gli stipendi dei dipendenti superiori ai 30mila euro l'anno, saranno decurtati del 20%. Sarebbe questo l'orientamento dell'amministratore delegato Gabriele Del Torchio, il quale sta in questi giorni mettendo a punto le nuove linee guida della compagnia aerea con l'obiettivo di risparmiare 200 milioni l'anno (incluse le rinegoziazioni con i fornitori) per portare Alitalia fuori dalle secche della crisi, indipendentemente dalle decisioni di Air France. Tra le altre misure del piano, un taglio di 2.000/2.500 dipendenti, circa la metà con contratto a tempo indeterminato. Provvedimenti anche sulla flotta che dovrà essere ridimensionata per almeno 10-15 aerei di medio raggio...................
Che fanno , imbellettano il pacco prima di darlo ad AirFrance?
....I tagli lineari arrivano anche in Alitalia. Secondo indiscrezioni, nel piano industriale che sarà varato martedì, tutti gli stipendi dei dipendenti superiori ai 30mila euro l'anno, saranno decurtati del 20%. Sarebbe questo l'orientamento dell'amministratore delegato Gabriele Del Torchio, il quale sta in questi giorni mettendo a punto le nuove linee guida della compagnia aerea con l'obiettivo di risparmiare 200 milioni l'anno (incluse le rinegoziazioni con i fornitori) per portare Alitalia fuori dalle secche della crisi, indipendentemente dalle decisioni di Air France. Tra le altre misure del piano, un taglio di 2.000/2.500 dipendenti, circa la metà con contratto a tempo indeterminato. Provvedimenti anche sulla flotta che dovrà essere ridimensionata per almeno 10-15 aerei di medio raggio...................
Che fanno , imbellettano il pacco prima di darlo ad AirFrance?
Join Date: Mar 2003
Location: ? ? ?
Posts: 2,281
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Che fanno , imbellettano il pacco prima di darlo ad AirFrance?
Per info questo il link dell'articolo citato altrove Del Torchio taglia anche gli stipendi - IlGiornale.it
Join Date: Sep 2009
Location: italy
Age: 54
Posts: 788
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
Domani presentazione piano ?
Join Date: Jun 2004
Location: Just Around The Corner
Posts: 1,395
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
LA VERITÀ VI PREGO SUL CRAC ALITALIA
Massimo Giannini
Chiunque, in questi giorni confusi, ha avuto occasione di scambiare due parole con i banchieri, gli imprenditori, i manager e i politici che maneggiano il dossier Alitalia, non può non provare un senso di incredulità e di sgomento. Non c’è uno che non ti dica che la situazione della compagnia di bandiera è disperata. Tutti ti spiegano che Alitalia non c’è più. Qualcuno ti illustra una realtà contabile molto diversa da quella ufficiale. Per esempio, ti rivela che i debiti veri non ammontano a poco meno di 1 miliardo, come sostiene formalmente l’azienda, ma se li sommi tutti (quelli finanziari e quelli con i fornitori) ti avvicini ai 2,3 miliardi. Ti chiarisce che il patrimonio netto non è positivo per un’ottantina di milioni (come vuole la vulgata ufficiale) ma in realtà è negativo per circa 280, perché un goodwill di AirOne da 360 milioni non esiste in natura. Ti dimostra che il piano «stand alone», che l’ad Del Torchio sta mettendo a punto in attesa di capire come evolve la trattativa con i francesi, non ha nessuna speranza di dare risultati. Per la semplice ragione che Alitalia ha venduto ottimi slot, non ha più rotte intercontinentali (ne conserva in esclusiva tre, del tutto irrilevanti) e sul medio e corto raggio può competere ormai solo con le low cost e non certo con le majors. Non solo: il glorioso vettore, se tagliato fuori dal circuito Air France-Klm e tenuto artificialmente in vita dalla cura Berlusconi-Passera (pagata tutta da
noi) non ha più spazi fisici nel mercato globale, stritolato nella tenaglia di Lufthansa e British Airways e isolato dal circuito delle grandi compagnie asiatiche. Ha una flotta ormai ridotta all’osso, non può comprare altri apparecchi perché non ha i soldi e anche se li avesse dovrebbe mettersi in coda alla fila delle grandi compagnie che hanno già fatto gli ordinativi ad Airbus e Boeing, Insomma, Alitalia è di nuovo in caduta libera. Ma non c’è uno che ti indichi una soluzione possibile e credibile. Le Poste di Massimo Sarmi, capo suo malgrado della nuova coalition of the willing improvvisata da Palazzo Chigi, è solo un ponte, ma nessuno sa proteso verso quale sbocco. Entro dicembre scade il termine per l’iniezione di capitale da 75 milioni, con il quale la «conglomerata all’amatriciana» diventerebbe primo azionista della compagnia. Sarmi sta mediando con le banche (Intesa e Unicredit) e con De Juniac, ma la missione sembra impossibile: Air France è disposta a fare la sua parte solo se Alitalia si libera prima del fardello del debito. In queste condizioni, domani il cda dovrebbe approvare un piano industriale «lacrime e sangue». Ma al servizio di che cosa? Nessuno spiega niente, agli incolpevoli dipendenti, ai cittadini utenti e ai passeggeri contribuenti. Viene in mente Wystan Hugh Auden: la verità, vi prego, sul crack Alitalia. [email protected]
Massimo Giannini
Chiunque, in questi giorni confusi, ha avuto occasione di scambiare due parole con i banchieri, gli imprenditori, i manager e i politici che maneggiano il dossier Alitalia, non può non provare un senso di incredulità e di sgomento. Non c’è uno che non ti dica che la situazione della compagnia di bandiera è disperata. Tutti ti spiegano che Alitalia non c’è più. Qualcuno ti illustra una realtà contabile molto diversa da quella ufficiale. Per esempio, ti rivela che i debiti veri non ammontano a poco meno di 1 miliardo, come sostiene formalmente l’azienda, ma se li sommi tutti (quelli finanziari e quelli con i fornitori) ti avvicini ai 2,3 miliardi. Ti chiarisce che il patrimonio netto non è positivo per un’ottantina di milioni (come vuole la vulgata ufficiale) ma in realtà è negativo per circa 280, perché un goodwill di AirOne da 360 milioni non esiste in natura. Ti dimostra che il piano «stand alone», che l’ad Del Torchio sta mettendo a punto in attesa di capire come evolve la trattativa con i francesi, non ha nessuna speranza di dare risultati. Per la semplice ragione che Alitalia ha venduto ottimi slot, non ha più rotte intercontinentali (ne conserva in esclusiva tre, del tutto irrilevanti) e sul medio e corto raggio può competere ormai solo con le low cost e non certo con le majors. Non solo: il glorioso vettore, se tagliato fuori dal circuito Air France-Klm e tenuto artificialmente in vita dalla cura Berlusconi-Passera (pagata tutta da
noi) non ha più spazi fisici nel mercato globale, stritolato nella tenaglia di Lufthansa e British Airways e isolato dal circuito delle grandi compagnie asiatiche. Ha una flotta ormai ridotta all’osso, non può comprare altri apparecchi perché non ha i soldi e anche se li avesse dovrebbe mettersi in coda alla fila delle grandi compagnie che hanno già fatto gli ordinativi ad Airbus e Boeing, Insomma, Alitalia è di nuovo in caduta libera. Ma non c’è uno che ti indichi una soluzione possibile e credibile. Le Poste di Massimo Sarmi, capo suo malgrado della nuova coalition of the willing improvvisata da Palazzo Chigi, è solo un ponte, ma nessuno sa proteso verso quale sbocco. Entro dicembre scade il termine per l’iniezione di capitale da 75 milioni, con il quale la «conglomerata all’amatriciana» diventerebbe primo azionista della compagnia. Sarmi sta mediando con le banche (Intesa e Unicredit) e con De Juniac, ma la missione sembra impossibile: Air France è disposta a fare la sua parte solo se Alitalia si libera prima del fardello del debito. In queste condizioni, domani il cda dovrebbe approvare un piano industriale «lacrime e sangue». Ma al servizio di che cosa? Nessuno spiega niente, agli incolpevoli dipendenti, ai cittadini utenti e ai passeggeri contribuenti. Viene in mente Wystan Hugh Auden: la verità, vi prego, sul crack Alitalia. [email protected]
Join Date: Sep 2009
Location: italy
Age: 54
Posts: 788
Likes: 0
Received 0 Likes
on
0 Posts
No...questo :
ROMA E’ pronto il nuovo piano Alitalia da 400 milioni di euro. Incisivo e radicale come mai in passato, con al centro un sostanzioso taglio dei costi, a cominciare dal personale, e una serie di razionalizzazioni e riorganizzazioni per cambiare davvero pelle alla compagnia. Il corposo documento, zeppo di slides e cifre, sarà esaminato nel cda di mercoledì e susciterà, vista l’entità della sforbiciata, un vespaio di polemiche da parte delle organizzazioni sindacali. La terapia shock avrà infatti un impatto dirompente sia sui conti della società che sull’assetto complessivo. «Perché - spiega un’azionista di rilievo che ha messo a punto il progetto stand alone - non è più possibile continuare a volare in perdita, lasciando che ogni giorno vada in fumo circa un milione di euro. Serve quindi una svolta forte, uno shock per dare una prospettiva di medio termine alla compagnia, mettendo da parte gli errori compiuti nel passato. Allo scopo di poter trattare alla pari con Air France o con qualsiasi altro partner».
Troppi, come ammesso dallo stesso presidente dimissionario Roberto Colaninno, gli errori di strategia compiuti in passato e pagati a caro prezzo visto che Alitalia ha rischiato il fallimento e ancora oggi, in attesa dell’aumento di capitale da 300 milioni, è tutt’altro che salva. La nuova liquidità sborsata dai soci, in assenza di una svolta radicale, è infatti destinata a consumarsi nel giro di pochi mesi.
SACRIFICI PER TUTTI
Il cuore del piano, a cui ha lavorato anche nel week end l’ad Gabriele Del Torchio, con l’ausilio di Boston Consulting e di Massimo Sarmi delle Poste, è focalizzato sui tagli. Nel mirino non ci sono solo gli stipendi di hostess e piloti (quelli di British costano in media un 20% in meno rispetto a quelli di Alitalia). Ma tutta la struttura centrale, dal marketing in giù, dovrà accettare una sforbiciata a benefit ed emolumenti, manager compresi. Complessivamente i tagli dovrebbero arrivare fino a quota 4.000, compresi quasi tutti i contratti a termine.
Ovviamente spetterà agli azionisti calibrare le cifre dopo il confronto con i sindacati. Per attenuare l’impatto è previsto l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Su questo il governo ha già fatto capire di essere disponibile.
Su impulso di Boston Consulting, che ha studiato a fondo il tema, saranno poi rinegoziati molti dei contratti siglati (manutenzione, forniture, leasing) che incidono sui costi «in maniera abnorme». Accanto al taglio di una decina di aerei, considerati non necessari, c’è poi la riorganizzazione delle rotte con una focalizzazione su quelle intercontinentali e internazionali, prevedendo una rivoluzione nella configurazione degli aerei.
Del Torchio ha infatti scoperto che su molte tratte gli utili arrivano prevalentemente dalla classe economy, mentre business e classica sono spesso in perdita secca o quasi. Più logico quindi ripensare la strategia commerciale, ottimizzando, le frequenze di alcuni voli allo scopo di poter viaggiare sempre con il massimo dei passeggeri. L’obiettivo finale è dunque quello di far reggere la compagnia sulle proprie gambe, a prescindere della scelta del partner industriale che verrà.
Alitalia, ecco il piano da 400 milioni Fino a 4.000 tagli al personale - Il Messaggero
ROMA E’ pronto il nuovo piano Alitalia da 400 milioni di euro. Incisivo e radicale come mai in passato, con al centro un sostanzioso taglio dei costi, a cominciare dal personale, e una serie di razionalizzazioni e riorganizzazioni per cambiare davvero pelle alla compagnia. Il corposo documento, zeppo di slides e cifre, sarà esaminato nel cda di mercoledì e susciterà, vista l’entità della sforbiciata, un vespaio di polemiche da parte delle organizzazioni sindacali. La terapia shock avrà infatti un impatto dirompente sia sui conti della società che sull’assetto complessivo. «Perché - spiega un’azionista di rilievo che ha messo a punto il progetto stand alone - non è più possibile continuare a volare in perdita, lasciando che ogni giorno vada in fumo circa un milione di euro. Serve quindi una svolta forte, uno shock per dare una prospettiva di medio termine alla compagnia, mettendo da parte gli errori compiuti nel passato. Allo scopo di poter trattare alla pari con Air France o con qualsiasi altro partner».
Troppi, come ammesso dallo stesso presidente dimissionario Roberto Colaninno, gli errori di strategia compiuti in passato e pagati a caro prezzo visto che Alitalia ha rischiato il fallimento e ancora oggi, in attesa dell’aumento di capitale da 300 milioni, è tutt’altro che salva. La nuova liquidità sborsata dai soci, in assenza di una svolta radicale, è infatti destinata a consumarsi nel giro di pochi mesi.
SACRIFICI PER TUTTI
Il cuore del piano, a cui ha lavorato anche nel week end l’ad Gabriele Del Torchio, con l’ausilio di Boston Consulting e di Massimo Sarmi delle Poste, è focalizzato sui tagli. Nel mirino non ci sono solo gli stipendi di hostess e piloti (quelli di British costano in media un 20% in meno rispetto a quelli di Alitalia). Ma tutta la struttura centrale, dal marketing in giù, dovrà accettare una sforbiciata a benefit ed emolumenti, manager compresi. Complessivamente i tagli dovrebbero arrivare fino a quota 4.000, compresi quasi tutti i contratti a termine.
Ovviamente spetterà agli azionisti calibrare le cifre dopo il confronto con i sindacati. Per attenuare l’impatto è previsto l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili. Su questo il governo ha già fatto capire di essere disponibile.
Su impulso di Boston Consulting, che ha studiato a fondo il tema, saranno poi rinegoziati molti dei contratti siglati (manutenzione, forniture, leasing) che incidono sui costi «in maniera abnorme». Accanto al taglio di una decina di aerei, considerati non necessari, c’è poi la riorganizzazione delle rotte con una focalizzazione su quelle intercontinentali e internazionali, prevedendo una rivoluzione nella configurazione degli aerei.
Del Torchio ha infatti scoperto che su molte tratte gli utili arrivano prevalentemente dalla classe economy, mentre business e classica sono spesso in perdita secca o quasi. Più logico quindi ripensare la strategia commerciale, ottimizzando, le frequenze di alcuni voli allo scopo di poter viaggiare sempre con il massimo dei passeggeri. L’obiettivo finale è dunque quello di far reggere la compagnia sulle proprie gambe, a prescindere della scelta del partner industriale che verrà.
Alitalia, ecco il piano da 400 milioni Fino a 4.000 tagli al personale - Il Messaggero