Costo CPL/IR in Italia
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mi spiace che ci sia qualcuno che infili in una discussione sui costi del cpl in italia frasi di un qualunquismo e di un'ignoranza disarmante, neanche degna dei lavori "scomodi" che sono stati citati prima
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mau mau sei senza speranza
Ifabio2, la soluzione migliore e meno dispendiosa è recarti negli USA, prendere le licenze FAA e dopo convertirle in JAA. A fronte di un leggero sbattimento in più a livello di studio (ma poco poco) spenderai meno e potrai operare veramente in tutto il mondo avendo licenze FAA/JAA quindi sarà più vantaggioso che: 1- Fare tutto in italia 2- Andare in una delle poche scuole in USA che rilascia direttamente licenze JAA (salvo poi andare in UK a rifare l'IR e spendere un botto).
I tempi sono (almeno ciò che ho impiegato io): 3 mesi per prendere il CPL/IR/MULTI FAA + X tempo per preparare l'ATPL (io ci ho messo 7 mesi) + 4,5 giorni per fare la conversione pratica dei brevetti FAA in JAA (15 ore di volo totali, fatta alla global in grecia). FINE.
vedi tu.
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ciao a tutti...
se mi permettete do il mio parere velocemente evitando polemiche e diatribe varie...
Le licenze all'estero sono da considerare al 99%
Personalmente mi trovo in Australia ed ho anche vissuto con un paio di piloti delle migliori scuole Italiane (premetto... non sono frocio, erano solo flat-mates) quindi credo di poter comparare differenze ICAOaus/JAAita a livello di addestramento.
Elenco i motivi per cui a mio parere un training in un paese come l'australia porta ad una migliore preparazione tecnica rispetto all'Italia:
-Comunicazioni in lingua inglese
-Condizioni metereologiche (Crosswind, Ceiling, etc.etc.-a quanto pare in Italia con forte crosswind non si parte)
-Esperienza di volo in localita' remote e standards molto (e ripeto molto) alti rispetto all'Italia per il volo VFR
...passando a quelle logistiche:
- Professionalita' delle scuole e buona programmazione del training
- Velocita' nelle faccende burocratiche ed esaminazioni
...ed infine quelle economiche:
- credo che non ci siano posti piu' cari dell'europa per volare, quindi take it easy!
P.s. (per MauMau) - le licenze JAA grk possono essere convertite in JAA uk ?!?
P.p.s (sempre per MauMau) - potresti darci qualche informazione in piu' rispetto a quelle che si trovano sul sito per la conversione delle licenze ICAO alla Global ?!?!
Grazie in anticipo
Buon Vento ragazzi
se mi permettete do il mio parere velocemente evitando polemiche e diatribe varie...
Le licenze all'estero sono da considerare al 99%
Personalmente mi trovo in Australia ed ho anche vissuto con un paio di piloti delle migliori scuole Italiane (premetto... non sono frocio, erano solo flat-mates) quindi credo di poter comparare differenze ICAOaus/JAAita a livello di addestramento.
Elenco i motivi per cui a mio parere un training in un paese come l'australia porta ad una migliore preparazione tecnica rispetto all'Italia:
-Comunicazioni in lingua inglese
-Condizioni metereologiche (Crosswind, Ceiling, etc.etc.-a quanto pare in Italia con forte crosswind non si parte)
-Esperienza di volo in localita' remote e standards molto (e ripeto molto) alti rispetto all'Italia per il volo VFR
...passando a quelle logistiche:
- Professionalita' delle scuole e buona programmazione del training
- Velocita' nelle faccende burocratiche ed esaminazioni
...ed infine quelle economiche:
- credo che non ci siano posti piu' cari dell'europa per volare, quindi take it easy!
P.s. (per MauMau) - le licenze JAA grk possono essere convertite in JAA uk ?!?
P.p.s (sempre per MauMau) - potresti darci qualche informazione in piu' rispetto a quelle che si trovano sul sito per la conversione delle licenze ICAO alla Global ?!?!
Grazie in anticipo
Buon Vento ragazzi
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P.s. (per MauMau) - le licenze JAA grk possono essere convertite in JAA uk ?!?
Il riscontro è un ragazzo che fa (ora non so, è passato 1 anno) l'istruttore a Cranfield in UK.
Piccola nota: la leggenda metropolitana che una licenza UK è tenuta più in considerazione (leggi più fika) di un'altra, è appunto una leggenda metropolitana. Inoltre se vuoi lavorare in UK, puoi farlo anche con la tua licenza GRK.
P.p.s (sempre per MauMau) - potresti darci qualche informazione in piu' rispetto a quelle che si trovano sul sito per la conversione delle licenze ICAO alla Global ?!?!
- E' necessario prima avere conseguito l'ATPL frozen JAA o cmq una parte teorica JAA relativa alla licenza che vogliamo convertire.
- Le ore di volo da farsi sono in tutto 15: 10 di monomotore VFR 5 di bimotore VFR/IFR + circa 2 ore di esame VFR/IFR
- I tempi di conversione possono ovviamente variare. Io ho impiegato 4 giorni, esame compreso e sono rimasto 6 giorni in tutto in grecia. Ma ho fatto veramente molto in fretta.
- I prezzi si aggirano attorno ai 5000€ 5500€, tutto compreso.
- I documenti che servono sono i seguenti:
- l'attestazione da parte della CAA di provenienza (se hai fatto l'atpl in italia, in uk o dove ti pare, serve la certificazione da parte della CAA che hai superato l'esame)
- foto tessera
- copia licenza FAA (oppure CASA) in corso di validità.
- Medical certificate FAA (oppure CASA) in corso di validità
- Medical certificate JAA (fatelo dove vi fare, il mio era inglese)
- copia di tutte le pagine del vostro loogbook (immaginate la mia gioia ) ma le farete la nel loro ufficio dopo l'esame.
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Comunicazioni in lingua inglese
a quanto pare in Italia con forte crosswind non si parte
Esperienza di volo in localita' remote e standards molto (e ripeto molto) alti rispetto all'Italia per il volo VFR
ritengo la tua affermazione imbarazzante
credo che non ci siano posti piu' cari dell'europa per volare, quindi take it easy
e quelli di conversione delle licenze?
e che comunque sei dall'altra parte del mondo?
e che non è che a tutti tutti interessa raspare sui costi delle licenze?
Ma è mai possibile che ognuno, ovunque vada, dice di essersi istruito nel posto migliore del mondo?
Mi sembra la stessa risposta che si ottiene chiedendo ad un bambino di 5 anni se la sua mamma sia la migliore del mondo.
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Rispondo a Wetstart:
1- Prima di tutto, ho solo espresso un parere personale
2-
...no, mai considerati... mi sono svegliato un giorno in Australia e ho deciso di prendermi le licenze qui.. perche'? si spende di meno in Italia?
3-
Questa affermazione e' sarcastica o parli sul serio!?!
4-
-IMBARAZZANTE e' chiamare un ente di aviazione civile nazionale e non ricevere risposte perche' risposte non ne hanno
-IMBARAZZANTE e' aspettare mesi un esaminatore per svolgere un test pratico
-IMBARAZZANTE e' pagare una quota associativa annua elevata per volare in un aeroclub senza poi avere dei servizi effettivi
-IMBARAZZANTE e' che almeno un paio degli esaminatori presenti sul territorio nazionale (e non sono piu' di 5 o 6 in tutto) siano indagati da procure di tutta Italia per vari reati commessi in ambito aeronautico
-IMBARAZZANTE e' la TUA di affermazione, cosa ne sai che non ho mai volato in Italia?!?
Quello che ho scritto nel post precedente era un riassunto che rifletteva bene o male il pensiero di persone che hanno svolto un training JAA o ICAO ed hanno avuto modo di confrontare i due sistemi grazie ad esperienze personali.
Non ho mai detto niente del genere... ho solo espresso alcune buone ragioni per considerare la possibilita' di prendere le licenze all'estero.
Saluti
1- Prima di tutto, ho solo espresso un parere personale
2-
hai considerato i costi di alloggio all'estero?
e quelli di conversione delle licenze?
e che comunque sei dall'altra parte del mondo?
e quelli di conversione delle licenze?
e che comunque sei dall'altra parte del mondo?
3-
?? perchè in italia no? ricordo che l'inglese è obbligatorio in ifr ovunque
4-
qui volgio esempi concreti, ma visto che a quanto pare non hai mai volato in italia , ma hai solo sentito pareri di terzi non si sa di quale scuola,
ritengo la tua affermazione imbarazzante
ritengo la tua affermazione imbarazzante
-IMBARAZZANTE e' aspettare mesi un esaminatore per svolgere un test pratico
-IMBARAZZANTE e' pagare una quota associativa annua elevata per volare in un aeroclub senza poi avere dei servizi effettivi
-IMBARAZZANTE e' che almeno un paio degli esaminatori presenti sul territorio nazionale (e non sono piu' di 5 o 6 in tutto) siano indagati da procure di tutta Italia per vari reati commessi in ambito aeronautico
-IMBARAZZANTE e' la TUA di affermazione, cosa ne sai che non ho mai volato in Italia?!?
Quello che ho scritto nel post precedente era un riassunto che rifletteva bene o male il pensiero di persone che hanno svolto un training JAA o ICAO ed hanno avuto modo di confrontare i due sistemi grazie ad esperienze personali.
Ma è mai possibile che ognuno, ovunque vada, dice di essersi istruito nel posto migliore del mondo?
Mi sembra la stessa risposta che si ottiene chiedendo ad un bambino di 5 anni se la sua mamma sia la migliore del mondo.
Mi sembra la stessa risposta che si ottiene chiedendo ad un bambino di 5 anni se la sua mamma sia la migliore del mondo.
Saluti
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Allora ho capito chi sei!
visto che non hai risposto alla mia domanda!!
Si!! tu sei Jimmy il fenomeno!!!!!!!
mi fai un corso di vfr con xwind landing parlando in inglese ti prego noi qui in italia non lo facciamo !!!
tu hai denigrato l'addestramento italiano, dicendo che in australia è migliore su vari punti
poi dopo hai aggiustato il tiro dicendo che la burocrazia in italia fa schifo (e questo è vero)
ma sul primo punto sei stato ben chiaro.
almeno un motivo citalo! dai per favore!
quello che in italia non si fa fonia in inglese e non si atterra con il vento a traverso è una tua invenzione molto mediocre.
visto che non hai risposto alla mia domanda!!
Si!! tu sei Jimmy il fenomeno!!!!!!!
mi fai un corso di vfr con xwind landing parlando in inglese ti prego noi qui in italia non lo facciamo !!!
tu hai denigrato l'addestramento italiano, dicendo che in australia è migliore su vari punti
poi dopo hai aggiustato il tiro dicendo che la burocrazia in italia fa schifo (e questo è vero)
ma sul primo punto sei stato ben chiaro.
Quello che ho scritto nel post precedente era un riassunto che rifletteva bene o male il pensiero di persone che hanno svolto un training JAA o ICAO ed hanno avuto modo di confrontare i due sistemi grazie ad esperienze personali.
quello che in italia non si fa fonia in inglese e non si atterra con il vento a traverso è una tua invenzione molto mediocre.
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Ciao Collaudatore,
mi sono ben guardato da fare confronti!!!
anche perhè spostandosi di scuola in scuola può cambiare tutto sia in italia che penso in australia o ovunque.
guardando per dove e come mi sono addestrato io,
ho solo ribattuto all'illazione che in Italia non si fanno xwind landings e fonia inglese e che si opera in un vfr di basso livello rispetto all'australia chiedendo esempi concreti.
insomma dal punto di vista istruzionale si possono trovare standard molto elevati anche da noi. per la parte burocratica confermo che è un vero scandalo.
non sto frequentando nessuna scuola e ho volato anche in altri paesi
mi sono ben guardato da fare confronti!!!
anche perhè spostandosi di scuola in scuola può cambiare tutto sia in italia che penso in australia o ovunque.
guardando per dove e come mi sono addestrato io,
ho solo ribattuto all'illazione che in Italia non si fanno xwind landings e fonia inglese e che si opera in un vfr di basso livello rispetto all'australia chiedendo esempi concreti.
insomma dal punto di vista istruzionale si possono trovare standard molto elevati anche da noi. per la parte burocratica confermo che è un vero scandalo.
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Wetstart, secondo me per quanto riguarda l'inglese hai torto. In Italia si faranno pure tutte le comunicazioni in inglese, ma imparare a volare in un paese anglofono ti dara` sempre qualcosa di piu` Anche perche` in Italia una volta sceso dall'aereo torni a parlare in romanesco, da altre parti sei costretto a parlare nella lingua della regina Elisabetta (ma purtroppo anche di Elthon John) tutto il giorno.
Per quanto riguarda le spese accessorie (viaggio, visto ecc.) hai parzialmente ragione, ma quelle spese poi bisogna guardarle in prospettiva tenendo conto di quello che si risparmia nel fare le licenze. E poi anche in Italia, a meno che tu viva vicino alla scuola di volo, dovrai pur sempre affittare un buco dove vivere.
Per quanto riguarda le spese accessorie (viaggio, visto ecc.) hai parzialmente ragione, ma quelle spese poi bisogna guardarle in prospettiva tenendo conto di quello che si risparmia nel fare le licenze. E poi anche in Italia, a meno che tu viva vicino alla scuola di volo, dovrai pur sempre affittare un buco dove vivere.
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Mi trovo pienamente d'accordo con nibbio, non c'è storia.
Fare il training in Italia e farlo in un paese anglofono dove in frequenza o capisci ciò che ti dicono o ti attacchi al tram non ha paragone.
Wet...porta quelli che hanno imparato a volare in Italia qui negli USA o in Australia.
Poi mi dirai quanti di loro sono a proprio agio con le comunicazioni e la fonia in inglese...io un'idea ce l'ho, credo anche molto chiara per ciò che ho visto in questi 10 mesi di permanenza (durante i quali ho visto tanti italiani venire qui a volare col PPL italiano).
Senza fare polemica alcuna, volare costa sacrifici ed impegno sia se il training lo fai in Italia che se lo fai in USA o in Cambogia.
Per quanto riguarda i vari "imbarazzante" espressi da Falcon, mi trovo d'accordo anche con quelli. Il nostro non è un paese aeronauticamente valutabile e credo che, indipendentemente dal momento di crisi, sia tutto un pò squallido.
Se volete continuare a sognare fatelo pure. Ma secondo me l'esperienza italiana non può andare oltre il PPL se una persona ha come obiettivo quello di diventare un pilota PROFESSIONISTA.
Ah, approposito...oggi come oggi CONOSCERE l'inglese (non sapere dire "cleared for take off" e "maintain heading three three zero" bensì conoscerlo e parlarlo VERAMENTE!) è il minimo, è uno standard MINIMO...di lingue sarebbe meglio conoscerne tre a mio parere, si aprono molte più porte casomai chiuse ad altri.
Fare il training in Italia e farlo in un paese anglofono dove in frequenza o capisci ciò che ti dicono o ti attacchi al tram non ha paragone.
Wet...porta quelli che hanno imparato a volare in Italia qui negli USA o in Australia.
Poi mi dirai quanti di loro sono a proprio agio con le comunicazioni e la fonia in inglese...io un'idea ce l'ho, credo anche molto chiara per ciò che ho visto in questi 10 mesi di permanenza (durante i quali ho visto tanti italiani venire qui a volare col PPL italiano).
Senza fare polemica alcuna, volare costa sacrifici ed impegno sia se il training lo fai in Italia che se lo fai in USA o in Cambogia.
Per quanto riguarda i vari "imbarazzante" espressi da Falcon, mi trovo d'accordo anche con quelli. Il nostro non è un paese aeronauticamente valutabile e credo che, indipendentemente dal momento di crisi, sia tutto un pò squallido.
Se volete continuare a sognare fatelo pure. Ma secondo me l'esperienza italiana non può andare oltre il PPL se una persona ha come obiettivo quello di diventare un pilota PROFESSIONISTA.
Ah, approposito...oggi come oggi CONOSCERE l'inglese (non sapere dire "cleared for take off" e "maintain heading three three zero" bensì conoscerlo e parlarlo VERAMENTE!) è il minimo, è uno standard MINIMO...di lingue sarebbe meglio conoscerne tre a mio parere, si aprono molte più porte casomai chiuse ad altri.
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Se volete continuare a sognare fatelo pure. Ma secondo me l'esperienza italiana non può andare oltre il PPL se una persona ha come obiettivo quello di diventare un pilota PROFESSIONISTA.
Devi capire che non tutti quelli che sognano di diventare pilota sono nati ricchi. Non tutti hanno vinto alla lotteria.
Io personalmente dovrò lavorare dal mattino al primo pomeriggio per pagare l'ATPL. E ci starò dentro a malapena con le spese facendomi aiutare dai miei. Se a questo dovessi aggiungere tute quelle spese che stare all'estero comporta (l'affitto di una casa, civo, spostamenti ecc.) potrei darmi all'agricoltura e non all'aviazione visto che non potrei mai starci dentro col budget.
Non facciamo finta che se uno è laureato ad Harvard allora troverà un lavoro fantastico appena laureato e chi invece è laureato all'università degli studi di torino no. Forse partirà lievemente avvantaggiato... Ma chi vale davvero ce la fa.
Un saluto.
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dotmark, quello che semini poi raccogli.
e per il discorso della lingua quello che ti può dare un'esperienza all'estero non te lo darà più nessuno anche perchè quella dimestichezza (che non vuol dire solo le parole tecniche) poi non la impari più e non è nemmeno la sede per impararla dato che si dà per scontato che già lo sappia (sempre in un contesto estero, ma bisogna vederla in quell'ottica perchè in italia per i prossimi anni non si prospetta nulla di buono)
e poi in usa ad esempio si spende meno che in italia (o al max uguale) quindi se facciamo una questione di costi....
non riesco ad immaginare come si possa fare comunicazioni in inglese in aviazione generale, se quando entri nei cockpit sui cieli dell'italia senti comunicazioni in italiano a go-go anche tra liners
e per il discorso della lingua quello che ti può dare un'esperienza all'estero non te lo darà più nessuno anche perchè quella dimestichezza (che non vuol dire solo le parole tecniche) poi non la impari più e non è nemmeno la sede per impararla dato che si dà per scontato che già lo sappia (sempre in un contesto estero, ma bisogna vederla in quell'ottica perchè in italia per i prossimi anni non si prospetta nulla di buono)
e poi in usa ad esempio si spende meno che in italia (o al max uguale) quindi se facciamo una questione di costi....
non riesco ad immaginare come si possa fare comunicazioni in inglese in aviazione generale, se quando entri nei cockpit sui cieli dell'italia senti comunicazioni in italiano a go-go anche tra liners
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dotmark, quello che semini poi raccogli.
e per il discorso della lingua quello che ti può dare un'esperienza all'estero non te lo darà più nessuno anche perchè quella dimestichezza (che non vuol dire solo le parole tecniche) poi non la impari più e non è nemmeno la sede per impararla dato che si dà per scontato che già lo sappia (sempre in un contesto estero, ma bisogna vederla in quell'ottica perchè in italia per i prossimi anni non si prospetta nulla di buono)
e per il discorso della lingua quello che ti può dare un'esperienza all'estero non te lo darà più nessuno anche perchè quella dimestichezza (che non vuol dire solo le parole tecniche) poi non la impari più e non è nemmeno la sede per impararla dato che si dà per scontato che già lo sappia (sempre in un contesto estero, ma bisogna vederla in quell'ottica perchè in italia per i prossimi anni non si prospetta nulla di buono)
E mi sembra che lavorare al mattino, seguire i corsi al pomeriggio e studiare la sera...beh, sia seminare molto bene. Sicuramente più onorevole di chi parte per l'america con in tasca 120.000 euro di papà e torna con 500h di line training sull'A320 dopo 2 anni e mezzo...
Per la lingua mi ci sto mettendo d'impegno seguendo corsi alla british. Più di questo non posso fare.
e poi in usa ad esempio si spende meno che in italia (o al max uguale) quindi se facciamo una questione di costi....
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Ok non insisto !
l'addestramento italiano è nettamente qualitativamente inferiore, non si parla inglese e qui si può fare solo il ppl!
non si atterra con il vento a traverso e il vfr fa schifo. e poi non si può imparare l'ingelse.
se potessi verrei a istruirmi dove lo avete fatto voi. lo farei subito per cosi' diventare un pilota professionista vero. (che notoriamente non è certo colui che sopporta le lungaggini e i soprusi dell'Enac)
ma faccio ancora in tempo dai in 6 mesi in america si fa tutto. due settimane per il ppl tre per il cpl. una e mezzo per l'ifr e altre due per passaggio sul 787 più 500 ore pagate.
grazie degli utili consigli
l'addestramento italiano è nettamente qualitativamente inferiore, non si parla inglese e qui si può fare solo il ppl!
non si atterra con il vento a traverso e il vfr fa schifo. e poi non si può imparare l'ingelse.
se potessi verrei a istruirmi dove lo avete fatto voi. lo farei subito per cosi' diventare un pilota professionista vero. (che notoriamente non è certo colui che sopporta le lungaggini e i soprusi dell'Enac)
ma faccio ancora in tempo dai in 6 mesi in america si fa tutto. due settimane per il ppl tre per il cpl. una e mezzo per l'ifr e altre due per passaggio sul 787 più 500 ore pagate.
grazie degli utili consigli
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Elenco i motivi per cui a mio parere un training in un paese come l'australia porta ad una migliore preparazione tecnica rispetto all'Italia:
-Comunicazioni in lingua inglese
-Condizioni metereologiche (Crosswind, Ceiling, etc.etc.-a quanto pare in Italia con forte crosswind non si parte)
-Esperienza di volo in localita' remote e standards molto (e ripeto molto) alti rispetto all'Italia per il volo VFR
-Comunicazioni in lingua inglese
-Condizioni metereologiche (Crosswind, Ceiling, etc.etc.-a quanto pare in Italia con forte crosswind non si parte)
-Esperienza di volo in localita' remote e standards molto (e ripeto molto) alti rispetto all'Italia per il volo VFR
Per quanto riguarda la tua barzelletta sulla comunicazione inglese in italia, ti hanno gia' risposto altri.
Saluti
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è esattamente così niente soldi agli asili alle auto della polizia all' instruzione e tutti all' impregilo, all'alta velocità dell'amico lunardi in concorrenza con alitalia e al ponte sullo stretto . Non mangiamo ma andiamo velocissimi. Ciao Mafia
E se in questo Paese ti senti mafioso, da dire ciao mafia, perché non te ne vai da qualche parte dove ti trovi meglio?
hai considerato i costi di alloggio all'estero?
e quelli di conversione delle licenze?
e che comunque sei dall'altra parte del mondo?
e che non è che a tutti tutti interessa raspare sui costi delle licenze?
e quelli di conversione delle licenze?
e che comunque sei dall'altra parte del mondo?
e che non è che a tutti tutti interessa raspare sui costi delle licenze?
l'addestramento italiano è nettamente qualitativamente inferiore, non si parla inglese e qui si può fare solo il ppl!
non si atterra con il vento a traverso e il vfr fa schifo. e poi non si può imparare l'ingelse
non si atterra con il vento a traverso e il vfr fa schifo. e poi non si può imparare l'ingelse
Last edited by cavok_italy; 5th Apr 2009 at 05:02.
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Wetstart, te lo faccio subito un esempio: hai mai volato su un deserto in VFR senza radioaiuti e senza ricezione VHF con dustdevils fino a 12.000 piedi?!? e dover poi atterrare su una pista non preparata con vento traverso di 30 nodi?!?
ma tu sei un vero cow boy dell'aria ! meriti una coppa ! (30 nodi sei sicuro che non hai superato i limiti dell'aereo jimmy?)
comunque ho fatto cose molto, ma molto più interessanti! fidati!
solo che io non mi sento un fenomeno e non vado a sbandierare che il mio addestramento è migliore di quello di un altro.
Se quando hai fatto il PPL (sempre che tu ce l'abbia) nessuno ti ha mai fatto atterrare col vento a traverso, probabilmente è che ti dicevano di non farlo perché non si fidavano di lascartelo fare
e poi, per fare i pignoli ,non è che il tuo italiano sia così eccelso!
Tu da pilota ti assumi la responsabilità di atterrare con quanto vento ti pare, e se parli in inglese ti rispondono, persino a Ravenna dove c'è un tizio con la radio che sta seduto davanti al bar.
Forse qui voli con un Baron a 250 €/ora
in America uno straniero non può lavorare quindi va bene per i bambagia mantenuti dai genitori.
Per un italiano che intenda construire la vita con le proprie mani non va bene
A me tutti questi corsi americani iper rapidi non piacciono,
con le jaa si fa molta fatica a convertire tutto ( vanno fatte ore, ecc)
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molto comodo vivere sempre alle spalle di qualcuno che paga per te!
in America uno straniero non può lavorare quindi va bene per i bambagia mantenuti dai genitori.
Per un italiano che intenda construire la vita con le proprie mani non va bene
A me tutti questi corsi americani iper rapidi non piacciono,
con le jaa si fa molta fatica a convertire tutto ( vanno fatte ore, ecc)
in America uno straniero non può lavorare quindi va bene per i bambagia mantenuti dai genitori.
Per un italiano che intenda construire la vita con le proprie mani non va bene
A me tutti questi corsi americani iper rapidi non piacciono,
con le jaa si fa molta fatica a convertire tutto ( vanno fatte ore, ecc)
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molto comodo vivere sempre alle spalle di qualcuno che paga per te!
in America uno straniero non può lavorare quindi va bene per i bambagia mantenuti dai genitori.
Per un italiano che intenda construire la vita con le proprie mani non va bene
in America uno straniero non può lavorare quindi va bene per i bambagia mantenuti dai genitori.
Per un italiano che intenda construire la vita con le proprie mani non va bene
E' chiaro che chi va in USA con i 120.000 euro di papà, non può certo capire.
Per chi i soldi delle licenze, invece, se li suda, il discorso è un altro...