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Iniziare a 30 anni, conviene???

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Iniziare a 30 anni, conviene???

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Old 5th May 2018, 09:02
  #41 (permalink)  
 
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lo dico con cognizione di causa essendo figlio di un medico
Bene! Almeno con la stessa cognizione potrai constatare quanto anche l'ambiente Universitario di oggi non sia propriamente "quello di tanti anni fa" e come anche il personale che oggi esce dagli Atenei non sia spesso giunto ad un traguardo per pura meritocrazia. Soprattutto in Medicina. Ricordo sessioni di esami in cui candidati venivano accompagnati e gli esami fatti a porte chiuse....

Ovviamente mai fare di tutta un erba un fascio! Non è mia intenzione.

Con la stessa "cognizione di causa" potrei raccontarti di quando mio padre è stato UCCISO dal Medico ma evito.....evidentemente i porci sono arrivati ovunque! (non mi riferisco al tuo nick)

Una professione così delicata è stata semplificata e mercificata in modo indecente
Vero! Come tante altre!!
Ma se anche tu continui a farlo questo lavoro, probabilmente tanto schifo non ti fa.....altrimenti (come alcuni) avresti lasciato e fatto altro!
Certo è diventato un percorso obbligato ma un po' di selezione va fatta perché diciamocelo non tutti possono fare il pilota come non tutti possono fare il cardiochirurgo
D'accordissimo.
Ci vorrebbe una selezione iniziale.....non c'è spesso ne per noi ne per il Cardiochirurgo......

Ma nella vita Professionale una forma di selezione prima o poi arriva sempre........

Perché anch' io ho le mie passioni ma non sono riuscito a farne una professione perché non bastava pagare.
Anche qui se ci rifletti...non è che pagando ottieni proprio tutto......

Alcuni paesi impongono la laurea ..e credo sia una buona idea perché come qualcuno dice senza cultura non c'è professionalità e sono d'accordo
Se non fosse che oggi molte Lauree si ottengono pagando (e siamo quindi punto a capo).....avresti ragione!

Ed il sindacato ..cheffa Raymundo?
Sicuramente tanti danni ma anche a volte cose buone...

Il Sindacato è fatto di Persone...fatto da noi......

La prima selezione, andrebbe fatta proprio tra noi......

Sicuramente avessi un figlio da avviare al lavoro gli impedirei in ogni modo di seguire questa strada
I miei Genitori hanno fatto esattamente questo con me. Il risultato è stato una loro perdita di soldi ed energie (per farmi fare altro che poi non mi è servito) ed una perdita di tempo per me. Il risultato invariato.

Se nella vita hai passione e determinazione arrivi "soldi o non soldi".......

Ci sono ragazzi qui che hanno fatto (partendo da ZERO) e senza una lira....fior di selezioni ed hanno anche scelto dove andare....B77L un esempio (e non solo)....

Io nella vita spero che i miei figli facciano una cosa che gli piaccia ed in cui credono......massimo rispetto per differenti opinioni...

Buon WE

Last edited by RaymundoNavarro; 5th May 2018 at 10:55.
RaymundoNavarro is online now  
Old 5th May 2018, 09:52
  #42 (permalink)  
 
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Originally Posted by porkflyer
Sicuramente avessi un figlio da avviare al lavoro gli impedirei in ogni modo di seguire questa strada oggi come oggi anche perché visite le cifre in ballo si ha la possibilità di fare ben altro con ben altre soddisfazioni e questo è quello che essenzamente hanno capito i giovani americani...e non ci voleva molto. Questo forum è pieno di appassionati.di sveglie all' alba giornate di 13/14 ...sarà l' odore del JetA1 la mattina che fa sto effetto boh..non cito Seneca. Ciao
Io in realtà preferirei che mio figlio avesse una passione reale e se dimostrerà, nei fatti, impegno, volontà, determinazione e "palle" sarò ben lieto di vederlo felice se vorrà fare il pilota o il panettiere...a prescindere dallo stipendio (fare il pilota ad oggi NON è comunque tra i lavori MENO pagati, anzi...) e da quanto è il prezzo da pagare in termini di investimento (chiaramente sensato, ma negli ultimi 40 anni le scuole di volo costano per tutti)...fare nella propria vita un lavoro che è in primis il proprio sogno e passione è una delle chiavi della felicità e realizzazione personale, ovvero il primo obiettivo...sia che si voglia fare il pilota (un lavoro come un altro) che il tappezziere o il cuoco o l'impiegato. Il vantaggio di un giovane allievo di una scuola di volo di oggi è che sa bene o male quanto guadagnerà e non ha la minima idea di come era l'aviazione di 20/25 anni fa...ormai preistoria per lui...per cui se ne frega dei paragoni...(se fossi in lui con 15 anni di meno me ne fregherei anche io probabilmente...).

Concordo sulla scarsa selezione iniziale in termini motivazionali...purtroppo quello che vedo è che molti giovani si avvicinano a questo mondo pensando di andare in una scuola di volo...pagare...e poi fare selfie, questo non significa non essere bravi piloti, manca una componente però (ovvero quella passione viscerale, quasi malattia), ma è anche vero che una scuola di volo è una azienda e deve fatturare (e rispettare almeno l'etica e la sicurezza del volo)...in realtà ci sono comunque ancora moltissimi ragazzi che come me amano (ancora) l'odore del JET A1 e svegliarsi alle 3 di mattina quando il mondo dorme (tranne i panettieri, infermiere e altri professionisti, sicuramente meno pagati di me) e quindi fanno benissimo ad inseguire la propria idea di felicità...perchè?...non ho una risposta...e sinceramente non mi interessa cercarla.

Last edited by Flyfede80; 5th May 2018 at 10:23.
Flyfede80 is online now  
Old 5th May 2018, 15:15
  #43 (permalink)  
 
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Comunque tanto per la cronaca l’aviazione è stata, è e sarà sempre un’attività od un lavoro strettamente performance based. Chi riesce a passare tra le maglie per via dei soldi, degli amici, della furbizia o per qualsiasi altro motivo prima o poi trova pane per i suoi denti, non si scappa. Ricordo una volta un training Flight con reporting time all’alba. Primissimo volo in linea del cadetto. Arrivo con molto anticipo rispetto all’orario del Check in come di consueto in training e trovo il safety pilot che già era lì. Caffè, due chiacchiere e aspettiamo il trainee che però si fa vivo solo 5 minuti prima del check in previsto. Il suo esordio è stato : “che siamo insieme ? Ammazza siete caduti dal letto !”. La giornata è proseguita in 2 in Flight Deck, per fortuna a quell’ora le linee dei turni erano libere.
edit : so che alcuni colleghi gli avrebbero risposto che erano dispiaciuti di doverlo fare lavorare così presto la mattina e di venire pure a bordo con i passeggeri, ma non è sempre festa.
sonicbum is offline  
Old 5th May 2018, 18:29
  #44 (permalink)  
 
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Chi riesce a passare tra le maglie per via dei soldi, degli amici, della furbizia o per qualsiasi altro motivo prima o poi trova pane per i suoi denti, non si scappa.
Esattamente quello che intendevo Sonic........

Ma nella vita Professionale una forma di selezione prima o poi arriva sempre........
“che siamo insieme ? Ammazza siete caduti dal letto !”. La giornata è proseguita in 2 in Flight Deck, per fortuna a quell’ora le linee dei turni erano libere.
Io e te ci intendiamo al volo......
RaymundoNavarro is online now  
Old 6th May 2018, 05:46
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Performance based? Io vedo gente che non.sa atterrare ( dico proprio coordinare braccia e piedi ..roba che uno dovrebbe imparare a livello 152) passare line check. e mi sembra sempre più un reality...
Come in tutte le cose ..ci vuole talento ed io talenti ne vedo ben pochi.
Una volta prima era AMI od AG e qualcosa si imparava ...oggi zero assoluto...gran selfie.

Last edited by porkflyer; 6th May 2018 at 08:41.
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Old 6th May 2018, 19:17
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Originally Posted by RaymundoNavarro
Esattamente quello che intendevo Sonic........





Io e te ci intendiamo al volo......

​​​​​​Sonic e Ray, stavolta mi trovate d’accordo per metà.

Sonic quello che dirò tu lo sai senz’altro anche meglio di me. Come hai detto tu, non è sempre festa, e per fortuna!

Però … In Europa oggigiorno e nella stragrande maggioranza dei casi il cadetto citato ( che eppure, essendo tale, dovrebbe essere passato per qualche maglia selettiva, e questo un pò fa pensare ) si sarebbe comunque fatto la sua giornata di training, magari con una stortura di naso iniziale ed una tiratina d’orecchie al de-briefing, inserita qui o lì tra “major e minor points”, gestione delle traiettorie e dell’energia, del profilo di discesa, della tecnica d’atterraggio, della flare etc che praticamente è come non parlarne, eppure sarebbero i punti centrali della formazione, che vengono prima di ogni aspetto tecnico e teorico, vale a dire l’attitudine e l’educazione.

Ormai tutto deve essere “politically correct”, che poi è il preambolo per quello che gli anglosassoni chiamano “positive training”, secondo il quale l’allievo deve imparare in un ambiente sereno e senza pressioni psicologiche attuali o “presunte”; quindi non si deve alzare la voce, non si deve scuotere la testa, non si deve iniziare la giornata con una pesciata tra capo e collo perché senno il pupo si mal-dispone, si devono elencare gli aspetti positivi per primi ( e se non ci sono si deve fare in modo di trovarne almeno un paio per non destabilizzare l'umore e la self-confidence … ). Tutto bellissimo, mi potrebbe persino star bene, a patto che si abbia di fronte un individuo il cui “attitude” ed educazione in primis e se possibile anche le conoscenze tecnico / teoriche siamo state accertate e misurate. In altre parole un individuo abbia voglia d’imparare e capacità ad apprendere, cosa non sempre scontata al giorno d’oggi.

Questa corsa al politically correct, se possibile, peggiora anche ulteriormente le cose, perché mette tutti sullo stesso piano e fa sentire tutti in diritto di vedere il traguardo a prescindere. Il fatto che alcuni ci impieghino poi il doppio di quanto avrebbero dovuto, o che nella loro carriera probabilmente non si siederanno mai a sinistra passa in secondo piano anche per quel che riguarda i costi che questo genera alla Compagnia, visto che comunque, rispetto a tutto quello che si risparmia col “business del training”, parliamo comunque di cifre irrisorie. E quindi avanti così.

@folgorato196
Non ho molto da dire rispetto ai contributi che altri colleghi ti hanno dato fino ad ora, se non che credo la tua sia una decisione molto personale che riguarda solamente te e chi ti sta vicino. Di certo però non saresti il primo ad iniziare dopo i 30 anni. Mi permetto di darti solo 2 consigli:

Qualora dovessi decidere di intraprendere l’avventura, non cercare scorciatoie, accertati prima di tutto che sia quello che vuoi veramente, trasferendoti molto lontano se necessario, che hai la capacità e la volontà di farlo e quindi - appurato questo - investi su te stesso, sulla tua professionalità e sulla tua preparazione piuttosto che sul “titolo” ad ogni costo e subito. Cerca ove possibile programmi cadet seri, ovunque essi siano. Nel sistema “performance based” succitato qualcuno a volte ( per non dire spesso ultimamente ) passa comunque attraverso le amplissime maglie. Mentre con la professionalità e la capacità potrai essere certo della tua riuscita. E di certo, l’ultima cosa che vuoi, è affidare la tua avventura ad un eventuale colpo di fortuna.

Investi tutto in termini di energie fisiche e mentali nel tuo progetto una volta iniziato, ma lasciati sempre una via d’uscita, un piano B percorribile sin da subito qualora qualcosa dovesse andare storto o tu ti dovessi rendere conto, strada facendo, che il gioco non vale più la candela. Nella vita non si mai!

In bocca al lupo di cuore!
EI-PAUL is offline  
Old 8th May 2018, 16:18
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Caro Paul condivido ancora una volta le tue giustissime considerazioni ed il tuo pensiero che è anche il mio. Credo anche però -e sono sicuro di toglierti le parole dalla tastiera- che oggi come non mai sia importante valutare l’atteggiamento di chi si affaccia a questo mondo in quanto primissima ed indispensabile qualità che, insieme alla disciplina, sono la chiave di ogni pilota professionista e non. Sono dell’idea che è meglio partire da subito con il piede giusto e quindi massimizzare l’opportunità di ogni singolo evento addestrativo. A volte serve la famosa “wake up call” e gli effetti sono solamente positivi ed il pesce è meglio prenderlo a 200 ore che in prossimità del corso comando come purtroppo capita non di rado e lì il cambio di forma mentis è molto più lungo e complesso.
sonicbum is offline  
Old 8th May 2018, 16:46
  #48 (permalink)  
 
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Originally Posted by sonicbum
Caro Paul condivido ancora una volta le tue giustissime considerazioni ed il tuo pensiero che è anche il mio. Credo anche però -e sono sicuro di toglierti le parole dalla tastiera- che oggi come non mai sia importante valutare l’atteggiamento di chi si affaccia a questo mondo in quanto primissima ed indispensabile qualità che, insieme alla disciplina, sono la chiave di ogni pilota professionista e non. Sono dell’idea che è meglio partire da subito con il piede giusto e quindi massimizzare l’opportunità di ogni singolo evento addestrativo. A volte serve la famosa “wake up call” e gli effetti sono solamente positivi ed il pesce è meglio prenderlo a 200 ore che in prossimità del corso comando come purtroppo capita non di rado e lì il cambio di forma mentis è molto più lungo e complesso.

Sonic, con me sfondi una porta aperta. Quello che intendevo sottolineare infatti è proprio questo, esprimendo però una grande perplessità in tal senso: quello che è capitato a te succede ormai quasi quotidianamente. Avere un Istruttore che si prende la responsabilità di dire "tu oggi te ne stai per terra per questo motivo, riflettici e poi ne riparliamo ..." è cosa rara, per due motivi principali: nessuno vuol più passare per cattivo, pochi hanno la fortuna di essere coadiuvati da una struttura dalle spalle abbastanza larghe da appoggiare certe decisioni "antipatiche" e quindi si risparmiano la telefonata al TD per sentirsi dire "ma sei sicuro? e daiii so ragazzi ..." "guarda mi metti nei casini c'ho i LT contati ..." e via dicendo. Il come se ne esce lo sappiamo perfettamente. Ma costa di più. E quindi non si può proprio dar torto al vecchio detto "if you pay peanuts ...".
Detto questo, onde non generalizzare, vedo anche ragazzi splendidi, con tanta voglia ed umiltà e che sopperiscono col lavoro ed il talento alle lacune di molti programmi addestrativi. Ma non sono la maggioranza.
EI-PAUL is offline  
Old 15th May 2018, 06:48
  #49 (permalink)  
 
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Ciao folgorato, sono un tuo collega (Mar.Ord.) CC, 31 anni. Anch'io come te sono appassionato di aviazione. Non so te, ma io sono sposato, casa acquistata, spese varie ecc. Avevo iniziato a frequentare un corso ATPL (ho fatto una sola settimana) un paio d'anni fa.
Poi ho fatto una considerazione, parlando anche con l'istruttore: l'Arma (calcola che io sono specializzato, quindi sto bene sostanzialmente), nonostante non sia tutto rose e fiori, mi garantisce ogni mese uno stipendio, se mi ammalo mi paga, qualora un domani non avessi più requisiti per svolgere servizio militare incondizionato mi riconosce comunque qualcosa.
Non so in aviazione, i ragazzi qui potranno sicuramente spiegare meglio, ma se mi faccio male (fuori servizio) e non mi danno più l'idoneità al volo, che faccio?
Ho lasciato, fortunatamente senza spendere una lira, il corso. Mi sono promesso che, solo se avessi avuto le possibilità economiche tali da permettermi di studiare (anche all'estero) tenendomi vicino la famiglia, allora avrei ripreso questa strada. Però quando mi capiterà di avere questa possibilità? Mi sto muovendo in investimenti che per ora stanno andando bene, però ora come ora potrei solo prendermi un PPL.
Parlando con un comandante Easyjet che abitava vicino a me, lui mi ha consigliato di tenermi stretto il mio lavoro. Poi guarda, io sono dell'idea che se una persona ha l'entusiasmo e le possibilità, deve seguire il suo sogno.
Il problema dell'aspettativa per la formazione: nella nostra amministrazione c'è sempre il problema "per esigenze di organico e di servizio". In passato avevo chiesto un paio di mesi per un corso che mi interessava, la risposta era stata quella.
8Ale7 is offline  

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