Presentazione libro "Handling the Circling"
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Innanzitutto:
1) 'There are...' Non è farina del mio sacco, ma:
"There are old pilots and there are bold pilots, but there are no old, bold pilots” is an old aviation adage. Harry Copland (1896-1976), who first flew in an airplane in 1911, made the saying famous.
Io ho semplicemente cercato (grazie a Dio riuscendoci) di metterlo in pratica per tutta la mia non comune nè breve attività professionale. Ed è quanto auguro dal più profondo del cuore a tutti voi.
Eppoi:
2) A colui che non sa come vomitare la sua biliosa invidia, per di più in un vernacolo non suo, faccio rispondere dal grande Alberto Sordi:
https://www.youtube.com/watch?v=CQ17L8kWf2k
E: “Io so io e tu…”
Per aspera ad astra
Romano
1) 'There are...' Non è farina del mio sacco, ma:
"There are old pilots and there are bold pilots, but there are no old, bold pilots” is an old aviation adage. Harry Copland (1896-1976), who first flew in an airplane in 1911, made the saying famous.
Io ho semplicemente cercato (grazie a Dio riuscendoci) di metterlo in pratica per tutta la mia non comune nè breve attività professionale. Ed è quanto auguro dal più profondo del cuore a tutti voi.
Eppoi:
2) A colui che non sa come vomitare la sua biliosa invidia, per di più in un vernacolo non suo, faccio rispondere dal grande Alberto Sordi:
https://www.youtube.com/watch?v=CQ17L8kWf2k
E: “Io so io e tu…”
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Poiché il dibattito si fà sempre più intelligente e colto, troppo per me, chiudo con:
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...rwWKxZmD722urA
Ulula pure alla luna. Non riceverò più gli interventi tanto saccenti
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j...rwWKxZmD722urA
Ulula pure alla luna. Non riceverò più gli interventi tanto saccenti
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Da un articolo di Rod Machado su AOPA Pilot del Maggio 2016
Togli pure i tacchi se vuoi, ma non pensare di tornare a Centocelle. A volte non c'è proprio modo di tornare indietro, il che è particolarmente vero per il progresso della automazione del trasporto aereo. Che piaccia o no (a me no), i piloti sono stati sostituiti dalle macchine volanti. Resistere è inutile, quindi preparatevi ad essere assimilati.
Un tempo gli aerei di linea commerciali avevano cinque membri di equipaggio di volo nella cabina: il marconista, il navigatore, il tecnico di volo, il co-pilota, e il Comandante. Poi qualcuno inserisce nel pannello una radio rice-trasmittente e un Radio Direction Finder, e un NDB, e un ricevitore VOR e vengono mandate le lettere di benservito al marconista e al navigatore.
Non molto tempo dopo, le case produttrici di aerei ridisegnano le cabine di pilotaggio ed omettono il pannello del tecnico di volo. Il giorno successivo quegli si presenta al lavoro e dice: "Ehi, dove sono tutti i miei interruttori, leve, indicatori e quadranti? Credo proprio di averne bisogno". Qualcuno gli risponde: “Torni a casa a giocare con la play station”.
Sul ponte di volo della moderna aeronave di oggi, vedete solo due sedili e chiedete subito “Chi ha portato via i comandi di volo?” Non vi preoccupate, sono ancora lì, nonostante Airbus abbia tentato di nasconderli sotto i finestrini. Anche se non così palesemente come con l'eliminazione di orologi e quadranti, si ha l'impressione che Airbus voglia sbarazzarsi del principio che il pilota dovrebbe effettivamente afferrare i comandi e pilotare l’aereo. Giudicatemi scettico, ma rimuovendo la barra dalla campo visivo del pilota e rendendolo così piccolo, mi fa pensare: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Forse non sono l'unica persona che si chiede perché la postura utilizzata per pilotare l'Airbus assomiglia a quella di una persona seduta su una sedia in un patio con una bevanda rinfrescante nella mano sinistra. Suggerimento? Relax! Gli automatismi hanno l’aeroplano sotto controllo. Basta non toccare nulla.
Permettetemi di fare due calcoli per voi: prima c'erano quattro piloti, poi tre, e ora due. Volete finire il conto alla rovescia voi stessi? Presto ci sarà zero piloti nella cabina di pilotaggio. Smettetela di ridere. E 'già successo.
Nel 2015, l’U.S. A. F. ha assegnato 80 neo-abilitati al pilotaggio dei droni, in località non così idilliache nel deserto. Sì, i droni dell’ Air Force sono senza pilota a bordo. Ma le dimensioni? Aumentate quelle di quei droni e venderete a buon mercato: "non si deve pagare per un pilota". Suggerimento? E' già successo! Ehang è una società cinese che produce, veicoli aerei autonomi (AAV) ad un solo posto chiamati EHang184. Ci si siede dentro, si digita la destinazione sulla tastiera dello schermo, e si parte per un viaggio aereo senza pilota. "Ehi, aspetta!" dici. "La maggior parte della gente non salirà su di in un veicolo senza pilota. Davvero? Qualcuno ha dimenticato di dirlo alla gente a Google a Mountain View, California. Hanno collezionato più di 1,3 milioni di miglia di guida in auto Driverless a partire dal 2015. L'unica eccezione è stata sollevata in un rapporto della CNN che ha squalificato l’auto senza conducente di Google per la guida troppo lenta.
Si consideri che presto la Diamond Aircraft inizierà a vendere una versione del suo bimotore DA42 con gli automatismi in grado di assumere il controllo ed atterrare se il pilota appare incapacitato o non in grado di pilotare l'aereo in modo corretto. Ciò renderà certamente più sicura l'aviazione.
Da impenitente romantico quale sono, io ammetto che l'automazione ha reso e continuerà a rendere sempre più sicura l'aviazione. Sfortunatamente qualcosa andrà persa nel processo, qualcosa molto significativa, come la distinzione tra pilota e passeggero. Forse è per il maggior bene, ma quale pilota non si lamenterà per questa perdita?
Come preconizzavo in un recente passato.
Anche al Teatro:
“GROUNDED”i droni arrivano a teatro. Con Anne Hathaway
E al cinema:
Good Kill: al cinema il primo film sui piloti di droni militari
E noi stiamo ancora disputando del Circling?
Alessandro: Mi inchino. E non t'invidio perché dovrai gestire cambiamenti depocali.
Romano
Togli pure i tacchi se vuoi, ma non pensare di tornare a Centocelle. A volte non c'è proprio modo di tornare indietro, il che è particolarmente vero per il progresso della automazione del trasporto aereo. Che piaccia o no (a me no), i piloti sono stati sostituiti dalle macchine volanti. Resistere è inutile, quindi preparatevi ad essere assimilati.
Un tempo gli aerei di linea commerciali avevano cinque membri di equipaggio di volo nella cabina: il marconista, il navigatore, il tecnico di volo, il co-pilota, e il Comandante. Poi qualcuno inserisce nel pannello una radio rice-trasmittente e un Radio Direction Finder, e un NDB, e un ricevitore VOR e vengono mandate le lettere di benservito al marconista e al navigatore.
Non molto tempo dopo, le case produttrici di aerei ridisegnano le cabine di pilotaggio ed omettono il pannello del tecnico di volo. Il giorno successivo quegli si presenta al lavoro e dice: "Ehi, dove sono tutti i miei interruttori, leve, indicatori e quadranti? Credo proprio di averne bisogno". Qualcuno gli risponde: “Torni a casa a giocare con la play station”.
Sul ponte di volo della moderna aeronave di oggi, vedete solo due sedili e chiedete subito “Chi ha portato via i comandi di volo?” Non vi preoccupate, sono ancora lì, nonostante Airbus abbia tentato di nasconderli sotto i finestrini. Anche se non così palesemente come con l'eliminazione di orologi e quadranti, si ha l'impressione che Airbus voglia sbarazzarsi del principio che il pilota dovrebbe effettivamente afferrare i comandi e pilotare l’aereo. Giudicatemi scettico, ma rimuovendo la barra dalla campo visivo del pilota e rendendolo così piccolo, mi fa pensare: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Forse non sono l'unica persona che si chiede perché la postura utilizzata per pilotare l'Airbus assomiglia a quella di una persona seduta su una sedia in un patio con una bevanda rinfrescante nella mano sinistra. Suggerimento? Relax! Gli automatismi hanno l’aeroplano sotto controllo. Basta non toccare nulla.
Permettetemi di fare due calcoli per voi: prima c'erano quattro piloti, poi tre, e ora due. Volete finire il conto alla rovescia voi stessi? Presto ci sarà zero piloti nella cabina di pilotaggio. Smettetela di ridere. E 'già successo.
Nel 2015, l’U.S. A. F. ha assegnato 80 neo-abilitati al pilotaggio dei droni, in località non così idilliache nel deserto. Sì, i droni dell’ Air Force sono senza pilota a bordo. Ma le dimensioni? Aumentate quelle di quei droni e venderete a buon mercato: "non si deve pagare per un pilota". Suggerimento? E' già successo! Ehang è una società cinese che produce, veicoli aerei autonomi (AAV) ad un solo posto chiamati EHang184. Ci si siede dentro, si digita la destinazione sulla tastiera dello schermo, e si parte per un viaggio aereo senza pilota. "Ehi, aspetta!" dici. "La maggior parte della gente non salirà su di in un veicolo senza pilota. Davvero? Qualcuno ha dimenticato di dirlo alla gente a Google a Mountain View, California. Hanno collezionato più di 1,3 milioni di miglia di guida in auto Driverless a partire dal 2015. L'unica eccezione è stata sollevata in un rapporto della CNN che ha squalificato l’auto senza conducente di Google per la guida troppo lenta.
Si consideri che presto la Diamond Aircraft inizierà a vendere una versione del suo bimotore DA42 con gli automatismi in grado di assumere il controllo ed atterrare se il pilota appare incapacitato o non in grado di pilotare l'aereo in modo corretto. Ciò renderà certamente più sicura l'aviazione.
Da impenitente romantico quale sono, io ammetto che l'automazione ha reso e continuerà a rendere sempre più sicura l'aviazione. Sfortunatamente qualcosa andrà persa nel processo, qualcosa molto significativa, come la distinzione tra pilota e passeggero. Forse è per il maggior bene, ma quale pilota non si lamenterà per questa perdita?
Come preconizzavo in un recente passato.
Anche al Teatro:
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E noi stiamo ancora disputando del Circling?
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Da un articolo di Rod Machado su AOPA Pilot del Maggio 2016
Togli pure i tacchi se vuoi, ma non pensare di tornare a Centocelle. A volte non c'è proprio modo di tornare indietro, il che è particolarmente vero per il progresso della automazione del trasporto aereo. Che piaccia o no (a me no), i piloti sono stati sostituiti dalle macchine volanti. Resistere è inutile, quindi preparatevi ad essere assimilati.
Un tempo gli aerei di linea commerciali avevano cinque membri di equipaggio di volo nella cabina: il marconista, il navigatore, il tecnico di volo, il co-pilota, e il Comandante. Poi qualcuno inserisce nel pannello una radio rice-trasmittente e un Radio Direction Finder, e un NDB, e un ricevitore VOR e vengono mandate le lettere di benservito al marconista e al navigatore.
Non molto tempo dopo, le case produttrici di aerei ridisegnano le cabine di pilotaggio ed omettono il pannello del tecnico di volo. Il giorno successivo quegli si presenta al lavoro e dice: "Ehi, dove sono tutti i miei interruttori, leve, indicatori e quadranti? Credo proprio di averne bisogno". Qualcuno gli risponde: “Torni a casa a giocare con la play station”.
Sul ponte di volo della moderna aeronave di oggi, vedete solo due sedili e chiedete subito “Chi ha portato via i comandi di volo?” Non vi preoccupate, sono ancora lì, nonostante Airbus abbia tentato di nasconderli sotto i finestrini. Anche se non così palesemente come con l'eliminazione di orologi e quadranti, si ha l'impressione che Airbus voglia sbarazzarsi del principio che il pilota dovrebbe effettivamente afferrare i comandi e pilotare l’aereo. Giudicatemi scettico, ma rimuovendo la barra dalla campo visivo del pilota e rendendolo così piccolo, mi fa pensare: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Forse non sono l'unica persona che si chiede perché la postura utilizzata per pilotare l'Airbus assomiglia a quella di una persona seduta su una sedia in un patio con una bevanda rinfrescante nella mano sinistra. Suggerimento? Relax! Gli automatismi hanno l’aeroplano sotto controllo. Basta non toccare nulla.
Permettetemi di fare due calcoli per voi: prima c'erano quattro piloti, poi tre, e ora due. Volete finire il conto alla rovescia voi stessi? Presto ci sarà zero piloti nella cabina di pilotaggio. Smettetela di ridere. E 'già successo.
Nel 2015, l’U.S. A. F. ha assegnato 80 neo-abilitati al pilotaggio dei droni, in località non così idilliache nel deserto. Sì, i droni dell’ Air Force sono senza pilota a bordo. Ma le dimensioni? Aumentate quelle di quei droni e venderete a buon mercato: "non si deve pagare per un pilota". Suggerimento? E' già successo! Ehang è una società cinese che produce, veicoli aerei autonomi (AAV) ad un solo posto chiamati EHang184. Ci si siede dentro, si digita la destinazione sulla tastiera dello schermo, e si parte per un viaggio aereo senza pilota. "Ehi, aspetta!" dici. "La maggior parte della gente non salirà su di in un veicolo senza pilota. Davvero? Qualcuno ha dimenticato di dirlo alla gente a Google a Mountain View, California. Hanno collezionato più di 1,3 milioni di miglia di guida in auto Driverless a partire dal 2015. L'unica eccezione è stata sollevata in un rapporto della CNN che ha squalificato l’auto senza conducente di Google per la guida troppo lenta.
Si consideri che presto la Diamond Aircraft inizierà a vendere una versione del suo bimotore DA42 con gli automatismi in grado di assumere il controllo ed atterrare se il pilota appare incapacitato o non in grado di pilotare l'aereo in modo corretto. Ciò renderà certamente più sicura l'aviazione.
Da impenitente romantico quale sono, io ammetto che l'automazione ha reso e continuerà a rendere sempre più sicura l'aviazione. Sfortunatamente qualcosa andrà persa nel processo, qualcosa molto significativa, come la distinzione tra pilota e passeggero. Forse è per il maggior bene, ma quale pilota non si lamenterà per questa perdita?
Come preconizzavo in un recente passato.
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E noi stiamo ancora disputando del Circling?
Alessandro: Mi inchino. E non t'invidio perché dovrai gestire cambiamenti depocali.
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Togli pure i tacchi se vuoi, ma non pensare di tornare a Centocelle. A volte non c'è proprio modo di tornare indietro, il che è particolarmente vero per il progresso della automazione del trasporto aereo. Che piaccia o no (a me no), i piloti sono stati sostituiti dalle macchine volanti. Resistere è inutile, quindi preparatevi ad essere assimilati.
Un tempo gli aerei di linea commerciali avevano cinque membri di equipaggio di volo nella cabina: il marconista, il navigatore, il tecnico di volo, il co-pilota, e il Comandante. Poi qualcuno inserisce nel pannello una radio rice-trasmittente e un Radio Direction Finder, e un NDB, e un ricevitore VOR e vengono mandate le lettere di benservito al marconista e al navigatore.
Non molto tempo dopo, le case produttrici di aerei ridisegnano le cabine di pilotaggio ed omettono il pannello del tecnico di volo. Il giorno successivo quegli si presenta al lavoro e dice: "Ehi, dove sono tutti i miei interruttori, leve, indicatori e quadranti? Credo proprio di averne bisogno". Qualcuno gli risponde: “Torni a casa a giocare con la play station”.
Sul ponte di volo della moderna aeronave di oggi, vedete solo due sedili e chiedete subito “Chi ha portato via i comandi di volo?” Non vi preoccupate, sono ancora lì, nonostante Airbus abbia tentato di nasconderli sotto i finestrini. Anche se non così palesemente come con l'eliminazione di orologi e quadranti, si ha l'impressione che Airbus voglia sbarazzarsi del principio che il pilota dovrebbe effettivamente afferrare i comandi e pilotare l’aereo. Giudicatemi scettico, ma rimuovendo la barra dalla campo visivo del pilota e rendendolo così piccolo, mi fa pensare: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Forse non sono l'unica persona che si chiede perché la postura utilizzata per pilotare l'Airbus assomiglia a quella di una persona seduta su una sedia in un patio con una bevanda rinfrescante nella mano sinistra. Suggerimento? Relax! Gli automatismi hanno l’aeroplano sotto controllo. Basta non toccare nulla.
Permettetemi di fare due calcoli per voi: prima c'erano quattro piloti, poi tre, e ora due. Volete finire il conto alla rovescia voi stessi? Presto ci sarà zero piloti nella cabina di pilotaggio. Smettetela di ridere. E 'già successo.
Nel 2015, l’U.S. A. F. ha assegnato 80 neo-abilitati al pilotaggio dei droni, in località non così idilliache nel deserto. Sì, i droni dell’ Air Force sono senza pilota a bordo. Ma le dimensioni? Aumentate quelle di quei droni e venderete a buon mercato: "non si deve pagare per un pilota". Suggerimento? E' già successo! Ehang è una società cinese che produce, veicoli aerei autonomi (AAV) ad un solo posto chiamati EHang184. Ci si siede dentro, si digita la destinazione sulla tastiera dello schermo, e si parte per un viaggio aereo senza pilota. "Ehi, aspetta!" dici. "La maggior parte della gente non salirà su di in un veicolo senza pilota. Davvero? Qualcuno ha dimenticato di dirlo alla gente a Google a Mountain View, California. Hanno collezionato più di 1,3 milioni di miglia di guida in auto Driverless a partire dal 2015. L'unica eccezione è stata sollevata in un rapporto della CNN che ha squalificato l’auto senza conducente di Google per la guida troppo lenta.
Si consideri che presto la Diamond Aircraft inizierà a vendere una versione del suo bimotore DA42 con gli automatismi in grado di assumere il controllo ed atterrare se il pilota appare incapacitato o non in grado di pilotare l'aereo in modo corretto. Ciò renderà certamente più sicura l'aviazione.
Da impenitente romantico quale sono, io ammetto che l'automazione ha reso e continuerà a rendere sempre più sicura l'aviazione. Sfortunatamente qualcosa andrà persa nel processo, qualcosa molto significativa, come la distinzione tra pilota e passeggero. Forse è per il maggior bene, ma quale pilota non si lamenterà per questa perdita?
Come preconizzavo in un recente passato.
Anche al Teatro:
“GROUNDED”i droni arrivano a teatro. Con Anne Hathaway
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L'articolo l'avevo letto e devo dire che, in fine dei conti, è anche simpatico. Un po' troppo estremo nelle conclusione a mio avviso. Nel senso che rimango convinto del fatto che - ammesso che un tentativo in futuro verrà mai fatto - nessun passeggero salirebbe su di un Liner senza piloti, crede che le barriere psicologiche da superare sarebbero troppe, ma questa rimane una mia opinione del tutto personale riguardo al futuro che si troveranno a vivere i nostri nipoti.
Riguardo all'evoluzione dei mezzi invece, la prima volta che misi piede nel cockpit di un Airbus, anni fa, mi chiesi chi me lo aveva fatto fare. Effettivamente, transitando da un convenzionale la prima impressione può essere scioccante. Ora, ripensando al mio inizio, mi rendo conto che lo si vola tranquillamente come un qualsiasi aeroplano che abbia volato prima, l'importante è avere coscienza di dover mantenere quei basic skills che ci hanno insegnato da piccoli ed esercitarli. Alla posizione del sidestick ci si abitua presto.
Un visual col Tamagochi in fin dei conti si vola come lo si volava col 260, il 339, l'80 o il C172, l'auto trim aiuta ( forse troppo, punti di vista se considerarlo un "barare" o meno ) ed idem un circling, sul quale tanto si sta dibattendo e che rimane pur sempre una procedura di volo basico che bisogna avere nel proprio bagaglio culturale, a prescindere che la si decida di volare con 2400, 4000 o 10000 metri.
L'avionica di nuova generazione aumenta in generale la situational awarness e diminuisce il work load in una certa misura fin quando le cose vanno bene, ma aggiunge ( o può aggiungere se non se ne è consci ) un certo livello di complacency.
Per il resto è un aereo come tutti gli altri, e servono ancora due piloti 😉
Last edited by EI-PAUL; 14th Jun 2016 at 20:59.
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Alessandro
Troppo buono!
PAUL
Ero certo che tu leggessi con regolarità Rod, lo psico-pilota che ammiro per la sintassi, la professionalità e l'ironia.
Circa le sue considerazioni aspettiamo e vedremo.
Sciavo
Troppo buono!
PAUL
Ero certo che tu leggessi con regolarità Rod, lo psico-pilota che ammiro per la sintassi, la professionalità e l'ironia.
Circa le sue considerazioni aspettiamo e vedremo.
Sciavo
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comunque nella summer hanno tolto il layover , quindi lo prenderò di nuovo nella winter, però di positivo siamo passati da una VOR a più di 5* di glide ad una tranquilla RNAV per fortuna
Ps ora il caffè mi tocca prenderlo a ZNZ e CMB e fa un po' schifo 😂😂
Ps sai io non ho "amici" che mi fanno entrare in "Lux Italia" sono scarso io al massimo posso accettare la Ryan ma propio non ci riesco , magari tra qualche hanno quando la sabbia mi avrà stancato....
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Caro Ramones
Ma ce l'hanno con te?
VOR con 5°? Spero che avesse almeno il DME! Non è per tutti!
Va bè ormai col Magenta line...
Solo il caffè fa schifo a Colombo e Zanzibar? Perché il monsone?
Ma non ti sei ancora organizzato con la macchinetta?
I T.V. l'avevano già negli anni 70, e a bordo!
E a proposito di un riavvicinamento alla madre patria: col tuo curriculum e la tua esperienza hai difficoltà?
Insisti!
Repetita iuvant (non è romagnolo)
Ciao
Ma ce l'hanno con te?
VOR con 5°? Spero che avesse almeno il DME! Non è per tutti!
Va bè ormai col Magenta line...
Solo il caffè fa schifo a Colombo e Zanzibar? Perché il monsone?
Ma non ti sei ancora organizzato con la macchinetta?
I T.V. l'avevano già negli anni 70, e a bordo!
E a proposito di un riavvicinamento alla madre patria: col tuo curriculum e la tua esperienza hai difficoltà?
Insisti!
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Ciao
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Caro Ramones
Ma ce l'hanno con te?
VOR con 5°? Spero che avesse almeno il DME! Non è per tutti!
Va bè ormai col Magenta line...
Solo il caffè fa schifo a Colombo e Zanzibar? Perché il monsone?
Ma non ti sei ancora organizzato con la macchinetta?
I T.V. l'avevano già negli anni 70, e a bordo!
E a proposito di un riavvicinamento alla madre patria: col tuo curriculum e la tua esperienza hai difficoltà?
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Ma ce l'hanno con te?
VOR con 5°? Spero che avesse almeno il DME! Non è per tutti!
Va bè ormai col Magenta line...
Solo il caffè fa schifo a Colombo e Zanzibar? Perché il monsone?
Ma non ti sei ancora organizzato con la macchinetta?
I T.V. l'avevano già negli anni 70, e a bordo!
E a proposito di un riavvicinamento alla madre patria: col tuo curriculum e la tua esperienza hai difficoltà?
Insisti!
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Ciao
Per la cronaca a parte i circling , se hai tempo vai a vedere la jeppsen di MHD e KTM per le VOR
Sono sicuro che apprezzerai
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Giannipilota
Consentimi di farti i più sinceri complimenti per il lavoro certosino che hai fatto.
Anch'io ero giunto alle tue stesse conclusioni, e cioè che in ogni caso in base si supera in distanza dalla pista la visibilità minima, senza entrare nel dettaglio.
Mi ero limitato a considerare che per quanto si potesse accorciare l'allontanamento, a meno che non si voglia fare una manovra acrobatica, che non credo sia salutare con pax a bordo e in scarsa visibilità, esso aggiunto al diametro di virata fa eccedere facilmente la minima, facendo perdere di vista la pista ed imponendo la riattaccata.
Ricordo che per moltissime compagnie ci sono i seguenti gates:
1) A 1000 piedi, al più tardi a 400 in avvicinamento a vista, l'aereo deve essere stabilizzato sul prolungamento asse pista e sulla corretta traiettoria di discesa, e completamente configurato per l'atterraggio (probabilmente per questa ragione è stata standardizzata la configurazione Land fin dal sottovento [Blasfemo ai tempi nostri!])
2) E' proibito virare sotto 400 ft (con 10° Bank non è considerata virata).
3) Variometro massimo 1000 ft/min sotto 1000.
In AZ c'era il Tecnico Operativo che si occupava dei calcoli, che tu hai fatto magistralmente, tenendo conto di tutto. A noi dava soltanto il risultato: 'Lo sketch' da seguire pedissequamente.
Alla luce di tutto questo, e di quanto ci dice il buon I-FORD: "Abbiamo concluso che per i nostri equipaggi, anche perché nella nostra rete di circling ne sono previsti così pochi (immagini un B77 a LIMJ per la 11 [o è la 10 ora?]) vanno bene le vecchie minime base: 1000/4000."
E hai letto l'articolo che ho riportato di Rod Machado?
La magenta Line diventa sempre più lunga, precisa e frastagliata.
Salvo errori od omissioni, "Correggetemi se sbaglio"
Complimenti vivissimi di nuovo
Romano
Consentimi di farti i più sinceri complimenti per il lavoro certosino che hai fatto.
Anch'io ero giunto alle tue stesse conclusioni, e cioè che in ogni caso in base si supera in distanza dalla pista la visibilità minima, senza entrare nel dettaglio.
Mi ero limitato a considerare che per quanto si potesse accorciare l'allontanamento, a meno che non si voglia fare una manovra acrobatica, che non credo sia salutare con pax a bordo e in scarsa visibilità, esso aggiunto al diametro di virata fa eccedere facilmente la minima, facendo perdere di vista la pista ed imponendo la riattaccata.
Ricordo che per moltissime compagnie ci sono i seguenti gates:
1) A 1000 piedi, al più tardi a 400 in avvicinamento a vista, l'aereo deve essere stabilizzato sul prolungamento asse pista e sulla corretta traiettoria di discesa, e completamente configurato per l'atterraggio (probabilmente per questa ragione è stata standardizzata la configurazione Land fin dal sottovento [Blasfemo ai tempi nostri!])
2) E' proibito virare sotto 400 ft (con 10° Bank non è considerata virata).
3) Variometro massimo 1000 ft/min sotto 1000.
In AZ c'era il Tecnico Operativo che si occupava dei calcoli, che tu hai fatto magistralmente, tenendo conto di tutto. A noi dava soltanto il risultato: 'Lo sketch' da seguire pedissequamente.
Alla luce di tutto questo, e di quanto ci dice il buon I-FORD: "Abbiamo concluso che per i nostri equipaggi, anche perché nella nostra rete di circling ne sono previsti così pochi (immagini un B77 a LIMJ per la 11 [o è la 10 ora?]) vanno bene le vecchie minime base: 1000/4000."
E hai letto l'articolo che ho riportato di Rod Machado?
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