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Easyjet si oppone alla nuova tassa da 2Euro imposta dal governo

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Easyjet si oppone alla nuova tassa da 2Euro imposta dal governo

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Old 4th Jan 2009, 12:15
  #21 (permalink)  
 
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taita mi sa tanto che sei un ex militare che ha detto di no ad alitalia ,tanto io il corso comando lo faccio in un mese in un altra compagnia,ed invece ti sei beccato una fregatura dietro l'altra adesso invidioso vendicativo,ecc ecc. sputi sui tuoi colleghi alitalia VERGOGNATI TU! E GLI ALTRI COME TE.

e sei cosi' bravo vai a lavorare dove vuoi e lascia in pace la gente essere infimo.
winglet1961 is offline  
Old 4th Jan 2009, 13:30
  #22 (permalink)  
 
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Scusate il ritardo nella risposta,ero in un centro commerciale a mangiare un hamburger.Se vi rileggete il mio post,la tassa sui biglietti la definisco vergogonosa,quindi concordiamo sul punto sicuramente.
Per il resto nemmeno replico vista la bassezza dell'uscita....
Una domanda sorge spontanea pero'.....
Avra' fatto bene Taita a rifiutare AZ ai tempi?
Ora potrebbe essere in spiaggia a grattarsi le p***e e godersi i suoi 5000 Euro di CIG...
616200 is offline  
Old 4th Jan 2009, 13:35
  #23 (permalink)  
 
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Avra' fatto bene Taita a rifiutare AZ ai tempi?
Ora potrebbe essere in spiaggia a grattarsi le p***e e godersi i suoi 5000 Euro di CIG...
Bel quesito, sicuramente rifiutando ha mantenuto una certa dignita' pero'; cosa non presente in altri forumisti che nonostante il fallimento di AZ e il ridicolo epilogo CAI continuano comunque a dimenticarsi che il tutto (da CAI alla CIG) succede sempre e comunque grazie ai soldi che ci mettono altri lavoratori; inclusi i Volare,AirOne,Alpieagles e molti altri che invece non hanno ricevuto lo stesso trattamento preferenziale.
tonik is offline  
Old 4th Jan 2009, 13:44
  #24 (permalink)  
 
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Concordo,verissimo,vergognoso!!
La storia italiana e'piena di epiloghi ed episodi con 2 pesi e due misure...
Il Cavaliere Mascarato ha sacrificato sul piatto elettorale la dignita'e la vita di migliaia di lavoratori e colleghi.
E'uno schifo,concordo pienamente...
Ora scusate ma torno al mio hamburger prima che si riempia di sabbia...
616200 is offline  
Old 4th Jan 2009, 14:49
  #25 (permalink)  
 
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Questo per dare qualche informazione corretta ogni tanto.
allora, per quanto sopra,

non mi risulta che gli 800 euro al mese di ci dei colleghi eagles non sia uguale all? 80% ( ... oppure fino all 80%) dell'ultimo stipendio...

ma io non sono attendibile, non essendo di AZ

626100000000000000 ridi ridi...... beato te che ridi....
taita is offline  
Old 4th Jan 2009, 15:12
  #26 (permalink)  
AFD
 
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fino all'80%,se il fondo è vuoto l'80% gli az non lo vedono nemmeno col binocolo,fino a....max 80%,che poi in realtà è il 65% netto l'80% è lordo
AFD is offline  
Old 4th Jan 2009, 15:14
  #27 (permalink)  
 
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...in finale ...e' uguale a 800 euro al mese o di piu'?
taita is offline  
Old 4th Jan 2009, 23:22
  #28 (permalink)  
 
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Maahhhh Ford, hai mai visto qualcosa ke non sia alitalia?

La vergogna volante di cui ti vanti di far parte e difendi con passione con dati ridicoli, e' fallita, spero ke tu possa andare a lavorare da un altra parte e magari capirai.
Non e' mai troppo tardi per imparare....
flyingale is offline  
Old 5th Jan 2009, 17:39
  #29 (permalink)  
 
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I-Ford e tutti gli altri..

Premettendo che secondo me l'ultima uscita publicitaria (ed è solo di questo che si sta' parlando) di U2 non è stata delle migliori, e che potevamo semplicemente rispamiarcela devo fare un paio di precisazioni:

Questo fondo è finanziato con i contributi delle aziende, dei lavoratori e con la tassa (ora di 3 Euro) sui biglietti venduti in Italia.
Su questa ultima fonte di finanziamento U2 è intervenuta dicendo che la considera una tassa a favore di AZ/CAI.
Questo è falso,
Concordo pienamente con IFORD e penso semplicemente che la nostra responsabile di marketing abbia cercato di recuperare ad una nostra gaffe (la richiesta di pagamenti retroaittiva ai nostri clienti) , usando un'impropria interpretazione della tanto citata modifica al fondo speciale.

Siccome in Italia hanno operato per anni diverse compagnie con COA straniero che non partecipavano, per il loro personale qui basato, al nostro sistema previdenziale, il governo ha trovato probabilmente il modo per costringere tutti quelli che fanno affari da noi a contribuire un pochino, riducendo il loro vantaggio competitivo dato dalle legislazioni più favorevoli nei paesi dove hanno ritenuto opportuno avere la loro sede amministrativa.
Cmq vorrei precisare che tutti i lavoratori U2 in Italia sono regolarmente assunti con contratto italiano e tale discorso non c'entra..

Il vantaggio compentitivo delle compagnie estere operanti in Italia non è certo questo e mi dispiace pensare che si usino ancora queste argomentazioni, a volte bisognerebbe capire che se certi operatori lavorano meglio di altri sarebbe il caso di capire come e copiare..

Speevy
Speevy is offline  
Old 5th Jan 2009, 18:43
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che lord!!!!!!!!!

e sei cosi' bravo vai a lavorare dove vuoi e lascia in pace la gente essere infimo.
sempre pieno di lord ex-az vedo.... complimenti wing e anche a chi ti permette di esprimerti cosi'


taita lascia perdere sono un poco nervosi...sai com'e'
magicabula is offline  
Old 6th Jan 2009, 09:42
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magicabula !!! guarda che qui le persone costantemente provocate e insultate sono i lavoratori alitalia, non fare la vittima, e il finto lord.
winglet1961 is offline  
Old 6th Jan 2009, 11:39
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Back to topic?
flyblue is offline  
Old 6th Jan 2009, 14:34
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difendete pure la vostra italianita', fate pure tutte le battute che volete, intanto su alitalia e' stata fatta il 50% della campagna elettorale e la realta' e' stata l'ennesima truffa ai danni dei cittadini italiani. punto
shinners is offline  
Old 6th Jan 2009, 19:06
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non sarebbe male farlo anche in italia, dopo aver stabilito che l' iva per i vari settori produttivi deve essere uguale.
winglet1961 is offline  
Old 6th Jan 2009, 19:51
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Snam mi sa' che non mi hai capito:

prima di potersi sognare l'espansione ,e tutte le basi che ci ritroviamo ora
Come tu stesso dici, il fatto che in Uk la legge abbia forzato FR ad avere una sede inglese non ha certo fermato la suonata dell'arpa..

Perciò
Il vantaggio compentitivo
di FR in Uk non è legato ad un risparmio sui contributi, e per me anche in Italia FR fa' i soldi perché sa' lavorare meglio di qualsiasi altra realta' nostrana e non per per il motivo a qui molti fanno sempre riferimento...

Speevy
Speevy is offline  
Old 12th Jan 2009, 15:22
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ROMA - Il consiglio di amministrazione dell'Alitalia ha accettato l'offerta avanzata da Air France-Klm per l'acquisto di una quota del 25% della compagnia. Lo si apprende da fonti vicine alla cordata di imprenditori. Per domani mattina alle 6 è prevista la partenza dei primi voli della nuova compagnia di proprietà Cai-Air France): questa sera verrà siglato il contratto di cessione degli asset, e verrà rilasciata la nuova licenza da parte dell'Enac.

Stamane l'estremo tentativo del sindaco di Milano Letizia Moratti, che ha rilanciato con forza la candidatura della partnership di Lufthansa. "Temo di dovere dire a questo punto che la decisione era scontata fin dall'inizio, perché so che c'é una proposta da parte di Lufthansa - ha detto Moratti - Mi auguro che il cda di Cai oggi non sancisca la partnership con un partner internazionale senza aver avuto modo di esaminare un'altra proposta che arriva da un vettore internazionale che ha come obiettivo quello di sviluppare il mercato italiano".

Nei giorni precedenti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva negato l'esistenza di una proposta formale da parte di Lufthansa, spiegando che la lettera a lui inviata dall'amministratore delegato della compagnia tedesca conteneva solo una generica manifestazione di interessi.

Una questione che ormai è definitivamente superata, con il sì a Air France. La compagnia franco-olandese ha acquistato il 25 per cento del capitale per una somma vicina ai 310 milioni di euro. Stasera, intorno alle 21, è stata fissata nella sede dell'Enac la stipula del contratto di cessione degli asset, con il rilascio della licenza per l'inizio delle operazioni della nuova società.

Il decollo della nuova Alitalia non pone fine alle polemiche con i dipendenti e i loro sindacati: la Cub Trasporti insieme al Comitato Cassintegrati e Precari Alitalia/AirOne annunciano per oggi, alle 14, una manifestazione davanti la sede della Regione Lazio, in piazza Oderico. "Nel corso della manifestazione si svolgerà anche un colorito 'funerale' Alitalia - informano i rappresentanti della Cub - per 'celebrare' l'ultimo giorno di operatività della ex-Compagnia di Bandiera e per 'salutare' il decollo di Cai. Una "bara" partirà in mattinata, per raggiungere la sede regionale, dall'aeroporto di Fiumicino".

Sempre estremamente critico il Pd: l'alleanza tra Alitalia e Air Francia, ribadisce Massimo D'Alema, dimostra che "la vicenda Alitalia è stato un tipico imbroglio. Berlusconi ne ha fatto una bandiera elettorale e alla fine si è arrivati all'unica soluzione ragionevole, cioè che nel giro di qualche anno ci sarà una funzione tra Alitalia e Air France così come aveva individuato Prodi ma la differenza è che i francesi non pagheranno la funzione perché il costo dell'operazione è stato già scaricato sui cittadini italiani".

(12 gennaio 2009)
shinners is offline  
Old 13th Jan 2009, 12:26
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ALITALIA/ Decolla oggi la nuova compagnia. Quanto resterà in volo?

Ugo Arrigo

È uno strano vettore quello che si appresta a decollare sui cieli italiani, una sorta di endemismo economico, privo di equivalenti nel resto del mondo e con caratteri che discendono dai numerosi ed eterogenei padri che hanno contribuito a farlo nascere:

1- un Governo, quello attuale, che ritiene che vi debba ancora essere un vettore nazionale in comando politico, attraverso il quale perseguire un presunto interesse nazionale (diverso da quello dei consumatori che, come noto, guardano a prezzi e qualità ma non al vessillo disegnato sulla carlinga);

2- un altro Governo, il precedente, il quale, aveva avuto l’ottima idea di privatizzare la vecchia compagnia, realizzandola tuttavia in maniera pessima (per la procedura scelta, i vincoli posti e la rinuncia a qualsiasi tentativo di perseguire obiettivi di miglioramento gestionale nel corso della procedura di vendita);

3- gli amministratori inefficienti della vecchia compagnia di bandiera i quali, anziché seguire le direttive dei consumatori e del mercato, hanno rispettato gli ordini di tutte le altre parti in causa, portando l’azienda al disastro;

3- il proprietario del secondo vettore nazionale che ha avuto il merito di far nascere un concorrente alla compagnia di bandiera sui cieli italiani ma, non riuscendo a consolidarne la posizione e a rendere la compagnia stabilmente profittevole, si è trovato nella necessità di alleggerire la sua posizione debitoria nei confronti degli istituti di credito cedendone la proprietà;

4- i sindacati confederali italiani i quali, dopo aver ritenuto inaccettabili poco più di duemila esuberi nella proposta Air France del marzo 2008 ne hanno accolto senza grandi problemi oltre il quadruplo nel progetto Cai di sei mesi dopo;

5- il principale partito di opposizione, il quale si è opposto (a parole) ma ha anche sostenuto (nei fatti) la cordata Cai guidata dall’imprenditore “simpatizzante” Colaninno, convincendo la recalcitrante Cgil a sottoscrivere l’accordo;

6- gli eterogenei e patriottici azionisti di Cai i quali sono stati persuasi a imbarcarsi nell’avventura da argomentazioni economiche che debbono essere state davvero robuste;

7- l’amministratore delegato di Banca Intesa, il quale ha preso a cuore le sorti del trasporto aereo nazionale e si è fatto promotore di un piano la cui sottostante strategia appare la replica di quella adottata dieci anni prima nelle vesti di amministratore delegato di Poste Italiane: se l’azienda non è in grado di stare sul mercato (di concorrenza), allora sarà il mercato ad adattarsi all’azienda (cancellandone per legge la concorrenza).

Che cosa nasce oggi da tutti questi “padri”? Un piccolo vettore regionale (due terzi dei suoi voli saranno nazionali, il 30% di medio raggio e solo il 4% di lungo raggio), destinato a rimanere autonomo per pochissimo tempo, in un mercato nazionale impoverito dalla gestione della vicenda, con prospettive incerte per i prossimi anni e con oneri impressionanti a carico della collettività. Inoltre, anche se il nome è Alitalia, il nuovo vettore è in realtà la vecchia AirOne a cui è stata sommata la metà della vecchia Alitalia (l’altra metà è stata chiusa), cambiato il nome, attribuita la qualifica di compagnia di “bandiera” e sostituiti i proprietari.

La tabella allegata riepiloga i numeri chiave della nuova realtà, messi a confronto con quelli delle due aziende incorporate, la vecchia Alitalia e AirOne, nell’esercizio 2007 (poiché il 2008 non può rappresentare un termine di confronto valido dato il progressivo ridimensionamento dei voli del vettore di bandiera in crisi).

Da essa si evidenzia con immediatezza l’entità del ridimensionamento, che è del 37% rispetto alle due aziende preesistenti; tale, infatti, è la riduzione che interessa tanto il numero degli aerei passeggeri in esercizio, 148 per la nuova azienda contro 235 per le due realtà nel 2007, quanto il numero dei voli che saranno effettuati: 244 mila all’anno, corrispondenti a circa 670 al giorno, per la nuova azienda contro 390 mila per le due aziende preesistenti nel 2007, corrispondenti a quasi 1070 voli quotidiani.

Quella che non cambia, contrariamente a quanto previsto nell’originario piano Cai del luglio 2008, è la produttività tecnica degli aerei: era di 4,5 voli medi al giorno per velivolo nel 2007 e tale rimane per la nuova azienda nel 2009. Si tratta di un dato piuttosto contenuto, dato che persino la vecchia Alitalia raggiungeva i cinque voli medi al giorno prima del ridimensionamento dell’offerta indotto nel 2001 dagli attacchi alle Torri gemelle (mentre la produttività di Ryaniar si avvicina ai sei voli quotidiani).

Grazie al ridimensionamento consistente dei voli, sono destinati a diminuire drasticamente i posti a bordo disponibili per i consumatori: la nostra stima è di circa 34 milioni di posti-volo nel 2009 (ricordiamo ai lettori che i passeggeri che percorrono più tratte occupano anche più posti) contro circa 52 milioni per le due vecchie aziende nel 2007.

Quanti passeggeri potrà trasportare la nuova compagnia nel 2009? La nostra stima è di 22 milioni (se conserverà lo stesso tasso di occupazione dei posti che avevano le due compagnie nel 2007), al massimo 24 milioni, ma in tal caso il load factor dovrebbe avvicinarsi all’80% e questo è un valore poco probabile per un vettore sbilanciato sui voli di breve raggio. Nel 2007 Alitalia, compresa Volare, e AirOne trasportarono complessivamente 33 milioni di passeggeri; il nuovo vettore si attesterà pertanto tra i 9 e gli 11 milioni in meno.

Poiché questi passeggeri in meno trasportati da Alitalia solo in misura limitata potranno utilizzare altri vettori (per i voli nazionali la nuova Alitalia detiene oltre l’80% del mercato tanto da Fiumicino che dall’insieme degli aeroporti milanesi), l’intero mercato del trasporto aereo che è stato di 107 milioni di viaggiatori nel 2007 e di 105 milioni nel 2008, difficilmente potrà superare i 100 milioni nel 2009.

La nuova Alitalia in regime di mercato protetto rappresenta pertanto un impoverimento consistente del sistema italiano del trasporto aereo; essa, inoltre, non sarà completamente tricolore neppure per un giorno di operatività dato l’ingresso di Air France come azionista per il 25% del capitale.

Mentre il contribuente-consumatore è il grande perdente, la compagnia francese è il vero vincitore della partita: salvatasi in extremis grazie ai veti nazionali dalla plurimiliardaria offerta di investimento in Alitalia che aveva formulato nel marzo scorso al Governo Prodi, rientra in gioco con un ruolo di primo piano e con un esborso finanziario contenuto dopo che la vecchia azienda è stata ripulita di tutti i debiti (lasciati a carico della collettività), di molto personale (affidato agli strumenti di protezione sociale), dell’eccesso di potere sindacale e persino della concorrenza sulle rotte domestiche; non avrebbe potuto chiedere di più.

Inoltre, qualsiasi ruolo le sarà riservato nella nuova Alitalia è destinata a trarne notevole vantaggio: se le chiederanno di prendersi carico delle scelte gestionali della compagnia diverrà l’azionista di riferimento; se invece, come sembra più probabile, le imporranno un ruolo di secondo piano per conservare una gestione tricolore le andrà anche meglio poiché quanto prima e quanto più gravemente i capitani coraggiosi di Cai sbaglieranno nella gestione, tanto prima e con oneri più ridotti acquisirà il controllo definitivo del vettore.

Decolla oggi uno strano vettore, non sappiamo quanto tempo rimarrà in volo ma è certo che atterrerà a Parigi.

I numeri chiave della nuova Alitalia

http://www.ilsussidiario.net/articol...articolo=10940
shinners is offline  
Old 13th Jan 2009, 16:35
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e qua i notri amati cugini francesi che si stanno sfregando le mani per l'affarone appena portato in porto


Entreprises 13.01.2009 | 17:19
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"La bonne affaire d'Air France", par Francine Rivaud (Challenges)

Francine Rivaud, grand reporter à Challenges


Chronologie sur la privatisation d'Alitalia
CE matin, lors de la présentation officielle de la nouvelle Alitalia, les dirigeants d’Air France affichaient un large sourire. Pour 323 millions d’euros, ils prennent 25% du capital de la nouvelle compagnie aérienne, les dettes (plus de 2 milliards d’euros) restant à la charge des contribuables italiens. Une bonne affaire, sans commune mesure avec ce qu’ils avaient proposé en mars dernier.

Le projet de l’époque, abandonné faute d’un accord avec les syndicats, était autrement plus onéreux pour Air France. Le français proposait alors d’investir 750 millions d’euros pour une compagnie en bien plus mauvaise posture. "L’opération d’aujourd’hui présente des changements profonds par rapport aux précédentes versions", rappelle Jean-Cyril Spinetta, président du conseil d’administration d'Air France-KLM.

En effet. Non seulement le nombre de salariés a été fortement réduit (de 21.900 à 13.500) mais le nombre d’avions est passé de 227 (en y incluant la compagnie Air One, désormais fusionnée avec Alitalia) à 149. "Une flotte totalement modernisée, souligne Pierre-Henri Gourgeon, directeur général. Les derniers MD 80 et 82 partiront en 2010". De quoi envisager l’avenir avec optimisme.

Selon les nouveaux dirigeants, le chiffre d’affaires annuel devrait vite atteindre 4 milliards d’euros. De plus, dès 2010, au plus tard en 2011, ils espèrent réaliser 370 millions d’euros de synergies au niveau du résultat d’exploitation, dont 280 pour Alitalia et 90 pour Air France-KLM. Un mariage en or.

par Francine Rivaud, grand reporter à Challenges, mardi 13 janvier.

Challenges.fr, l'conomie en temps rel, actualits
shinners is offline  
Old 13th Jan 2009, 18:58
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e' la cronaca riportata dai giornali (nazionali e non)

dove si dovrebbe arrivare?
shinners is offline  
Old 14th Jan 2009, 14:07
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che paragonano una compagnia aerea "full service" con una compagnia aerea puramente Low Cost.Booooh!?!?!?
Full service?Guarda che ormai ti danno solo biscotti o salatini e acqua o cocacola (calda perche' manca sempre il ghiaccio).
tonik is offline  


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