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La solitudine dei lavoratori Alitalia

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La solitudine dei lavoratori Alitalia

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Old 21st Sep 2008, 16:26
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La solitudine dei lavoratori Alitalia

La solitudine dei lavoratori Alitalia

13 Settembre 2008, 09:33

Ventimila persone potrebbero trovarsi tra poche ore senza lavoro. Una tragedia di dimensioni enormi, che peserà per lunghi anni sulle spalle del Paese. Poi ci sono il dolore e la sofferenza di persone messe davanti ad un futuro ignoto. Nessuno che tenda una mano.
La lenta agonia dell’Alitalia sta mostrando lo stano volto di questo Paese. Lo Stato, in questi anni, ha certamente speso molto per garantire alla compagnia di sopravvivere. Tuttavia, questi soldi non hanno regalato ai dipendenti villette al mare, suv, motoscafi d’altura. Neanche hanno permesso la sostituzione dei vecchi aerei con nuovi, la modernizzazione del sistema di trasporto aereo in Italia. Hanno in gran parte preso la strada del fiume degli sprechi, divorati da amministratori non sempre capaci di gestire l’azienda.
E’ indubbio che il sottogoverno abbia pascolato tra assunzioni di comodo, logiche clientelari, serbatoi elettorali. Insomma, la malattia di Alitalia è vecchia e complessa, permetterà a molti studenti universitari di trovar spunto per le tesi di laurea.
La vita, nel suo andare, guarda al passato, consuma il presente, immagina il futuro. I più fortunati son capaci di imparare dall’esperienza, evitano di giudicare, ma riescono a migliorare comprendendo gli errori.
In questi giorni nelle stanze di palazzo Chigi, nelle segreterie dei partiti, nei ministeri, nelle sedi dei sindacati il via vai di persone occupate in estenuanti quanto improduttive trattative è incessante.
I giornali e la televisione non si risparmiano nel dar conto all’opinione pubblica della cronaca degli incontri, minuto per minuto, quasi stessimo assistendo ad una finale del campionato di calcio.
Nel frattempo ventimila persone, le loro famiglie e gli amici, stanno a guardare, con la scure sul collo del licenziamento. In un Paese dove non si trova lavoro in dieci minuti, selezionando tra le inserzioni di un giornale. Qui siamo in un posto nel quale il ‘precariato’ è diventata la legge ferrea del sistema produttivo.
Sono operai e assistenti di volo, piloti ed autisti, meccanici e segretarie. Ma prima di tutto sono uomini e donne.
Sono esseri umani contro i quali, per inspiegabili motivi, la stampa si è scagliata. Raccontando di privilegi, improduttività, svogliatezza, inefficienza. C’è chi ruba la frase ad un’assistente di volo, ieri Cruciani alla ‘zanzara’ di Radio24, per raccontare al pubblico che l’unica preoccupazione di questi bamboccioni del cielo è poter andare a casa a riposare. Chi si impegna a descrivere minuziosamente il modello di pullmino che porta il personale di volo in aeroporto. Ed è inutile continuare. Inutile dire che la produttività dei lavoratori dell’azienda esiste, a dispetto delle incredibili modalità di gestione applicate dagli amministratori mandati dal governo. Sostenere che gli stipendi sono per una grandissima parte dei dipendenti del tutto allineati al resto del Paese potrebbe essere considerata un’eresia. Scoprire che il ‘passaggio’ in aeroporto gli assistenti di volo se lo pagano è un esempio di giornalismo investigativo degno dell’inchesta sul Watergate dell’irragiungibile, in Italia, Washington Post.
Ed ecco allora lo strano volto del Paese. A giorni si rischia di vedere questi ventimila lavoratori per la strada. Comunque cinquemila, settemila, ottomila di loro (i numeri sono incerti) è certamente segnato, destinato alla ‘mobilità’. In parole semplici: sarà licenziato.
Lontano a Torino, nelle catene di montaggio della Fiat, i lavoratori metalmeccanci, nonostante tutto ancora l’anima di quello che un tempo si chiamava ‘movimento operaio’, non hanno speso una parola di solidarietà per questi compagni lavoratori sull’orlo del baratro. Nessun altro comparto industriale, per quanto si sappia, muove un dito per i ‘fratelli lavoratori’ a rischio.
Dalle sedi dei partiti della sinistra qualcuno ha parlato, qualcun altro ha fatto una visita di prammatica, ma non molto di più.
In questo Paese all’etere sembra che l’opinione pubblica, i partiti (almeno quelli vicini al mondo del lavoro), le associazioni, i ‘riformisti’ e i ‘riformatori’, non sentano la drammaticità di un evento nel quale è possibile che un bel paesetto pugliese come Giovinazzo possa essere desertificato. Che vuol dire? Sono ventimila le persone coinvolte in questa tragedia, quanti sono gli abitanti del comune sul mare in provincia di Bari. E non vogliamo ‘contare’ le famiglie.
In caso di fallimento le responsabilità di questo governo sono evidenti. Berlusconi, durante la campagna elettorale gridò la sua ira contro la denazionalizzazione di Alitalia, fece di tutto (in ottima compagnia) per far saltare l’accordo con Air France-Klm e appena eletto si presentò davanti alle telecamere addirittura con uno slogan: “Ama l’Italia chi vola Alitalia”.
Il suo giornale di famiglia, oggi titola:”Più che piloti, kamikaze”. Il quotidiano, poi, in un articolo di Claudio Borghi, aggiunge: “Le lotte sindacali hanno spesso avuto dalla loro il consenso popolare: anche chi non era direttamente coinvolto nella vertenza poteva in qualche modo immedesimarsi con il lavoratore in sciopero, spesso icona dello sfruttamento e della povertà. Nel caso delle proteste e delle intransigenze dei dipendenti di Alitalia invece si respira un atteggiamento opposto: pressoché nessuna voce, anche fra chi di solito è più sensibile alle rivendicazioni del mondo del lavoro, sembra levarsi a sostegno delle numerose sigle sindacali che ieri hanno fatto paurosamente traballare la trattativa per mantenere in volo gli aerei della compagnia di bandiera. Anzi, non è difficile riscontrare fra la gente e nei forum di internet (interessante polso di una parte della società particolarmente informata) un misto di fastidio e di ostilità nei confronti di una categoria ritenuta, a torto o a ragione, scandalosamente privilegiata e immeritevole di qualsiasi corsia preferenziale che ne differenzi le sorti dalle numerose e «normali» altre situazioni di disagio lavorativo”.
Il paradosso è compiuto. I governi che hanno delegato uomini di fiducia per dilapidare un patrimonio in Alitalia, quelli che hanno messo la compagnia in ginocchio, sono spariti. Nessuna denuncia, nessuno che ricordi la nomina di Cimoli o di Bonomi. Nessuno che individui i tanti protagonisti.
L’obiettivo della telecamera ed il microfono dei giornalisti sono per i sindacati, che conducono trattative per garantire stipendi da favola. I lavoratori sono buffoni strapagati. Le difficoltà di adesso non sono nelle proposte dalla Cai, nel tentativo di demolire i contratti nazionali di lavoro, nell’essersi inventati cordate dai contorni poco chiari.
I cittadini italiani non sanno e non capiscono. Telefonano durante le trasmissioni sull’argomento e dicono: “Cosa vogliono questi, che vadano a casa, coi soldi che guadagnano neppure son disposti ad un sacrificio”.
Certo, il minstro Scajola ha ragione quando dice: “Io non voglio parlare della storia di questa vicenda, si andrebbe troppo indietro”.
Forse, per il rispetto che si deve a chi ha lavorato e oggi rischia la disoccupazione sarebbe proprio il caso di osservar bene il passato. Ma non fa comodo.
E sarebbe utile per la democrazia di questo Paese accorgersi che la solitudine dei lavoratori di Alitalia è un dramma, perchè svela quanto sia debole il mondo del lavoro. Il Paese è sommerso dalla demogagia del Palazzo e dell’informazione. La stampa, ormai, in grandissima parte non racconta l’Italia ed è incapace di svolgere quel ruolo di controllo che è nell’etica della professione giornalistica.
La solitudine dei lavoratori di Alitalia è la solitudine di tutti noi.
Roberto Barbera
bubba718 is offline  
Old 21st Sep 2008, 17:23
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figli di mamma diversa....

Non intendo sollevare polemiche o esprimere giudizi in merito all'operato di gruppi di lavoratori o sigle sindacali ma dopo questo can can mediatico sulla faccenda Alitalia a seguito del qualeTUTTE le personalità di rilievo tranne il Santo Padre , Putin, Reagan e il Segretario dell'ONU, hanno dato in modo più o meno costruttivo o disrtruttivo il proprio contributo (e pure qui non entro nel merito)....mi miene spontaneo di URLARE...
MA QUANDO SONO FALLITE MINERVA, GANDALF, VOLARE, ITALAIR E ALTRE...CHI HA MOSSO UN DITO O ESPRESSO UN GIOUDIZIO CHE POTESSE SUPPORTARE IL FUTURO DI QUELLE PERSONE? CHI LE HA AIUTATE, CHE HA OFFERTO LORO CASSE INTEGRAZIONE SPECIALI O SOLDI PER 7 ANNI..................................................N E S S U N O

La loro situazione era identica se non peggiore all'attuale e si sono trovati per strada senza cassa integrazione O COME SI CHIAMA di 7 anni, ma nemmeno di un giorno, senza una lira dal giorno alla notte e le loro famiglie non vivevano d'aria come non vivono d'aria le famiglie dei colleghi che ora vedono mettere in discussione il loro posto di lavoro.
Un po di ritegno quindi, niente martiri o santi ma un po di coerenza verso chi ha perso tutto e rimboccandosi le maniche ha dovuto affrontare mestieri come il muratore in attesa si aprisse uno spiraglio per tornare ai comandi di un aereo..... ED ERANO QUASI TUTTI ISCRITTI A UNO DEI SINDACATI (UP O ANPAC)...SINDACATI CHE NON HANNO MOSSO UN DITO ..ANZI SI SONO BEN DISCRETAMENTE DEFILATI ....
In bocca al lupo ai colleghi ed amici di Alitalia di tutto cuore...ma non facciamo figli di madri diverse.....o stigmatizziamo situazioni che erano ampiamente prevedibili
Happy landings a tutti
oceano is offline  
Old 21st Sep 2008, 21:06
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io in gandalf c'ero, e sono stato licenziato quando mi trovavo ancora all ' ospedale,operato ad un ginocchio.due stipendi e via,a casa.
Ma che solidarieta' volete che vi aspettano 7-8 anni di cassa con l'80% dello stipendio?
Su via un po di dignita'....
Giggey is offline  
Old 21st Sep 2008, 22:14
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Riu
 
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FORD PER FAVORE! basta dacci tregua.. apri gli occhi.

le citazioni assurde che sottolineano quanto sei fuori dal mondo, per l'ultima volta :

QUELLO CHE OGGI TOCCA AD ALITALIA E' GIA' TOCCATO A TUTTE LE ALTRE COMPAGNIE .. e per ripetere le cose che hanno scritto gia' 1000 volte ma che tu non leggi e non vuoi capire e' che e' successo tutto nell'indifferenza generale.

AZ e' gia' l'ultima.. forse dovevate svegliarvi prima VOI e aiutare la famosa categoria di cui tu parli tanto.
Riu is offline  
Old 21st Sep 2008, 22:16
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I-FORD forse non hai capito che a molti di noi è già capitato, ad alcuni più di una volta, e tu probabilmente neanche conoscevi l'esistenza delle compagnie che di volta in volta chiudevano.
Forse non hai capito che alla maggior parte di noi frega esattamente quanto te di come si sta, quante ore di volo si fanno, quanto si guadagna nelle altre compagnie, ma dobbiamo captare ogni minimo segnale del mercato per cercare di anticipare nuove chiusure, sempre alle porte, e inevitabili periodi di disoccupazione.
Forse non hai capito che se per te è una novità combattere per il posto di lavoro, visto che finora le tue lotte erano per i lettini sul B767, per tanti, troppi di noi, altro non è che una scadenza fissa ogni due, tre, quattro o cinque anni.
Abbi un pò di pudore, evita citazioni che non c'entrano niente e vai: lotta giustamente per il tuo posto di lavoro, per i diritti che hai acquisito, ma lascia stare le prediche.
99XXTS is offline  
Old 21st Sep 2008, 22:39
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Non perdi occasione per dimostrare la tua meschinità..... Il problema è di chi ha appena iniziato non tuo: hai appena dimostrato con quale attitudine ti poni rispetto ai tuoi colleghi AZ più svantaggiati, figuriamoci rispetto alla categoria.
Sciacquati la bocca prima di usare di nuovo il termine categoria.
99XXTS is offline  
Old 22nd Sep 2008, 02:01
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oceano il bello e' che in volare quando e' fallita non solo i dipendenti (tutti, dal call center ai comandanti) si sono trovati senza una lira, ma stavano gia' da 3 mesi senza una lira
shinners is offline  
Old 22nd Sep 2008, 06:07
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....non voglio spezzare una lancia in favore dei colleghi Alitalia ma.....quando qualcuno di voi ha perso il posto di lavoro come si è sentito ?
E' vero che ANPAC, UP UGL non c'erano e qualcuno se la rideva e pensava : " uno in meno ", ma è altrettanto vero che Az ha riassorbito in alcuni casi i piloti senza lavoro ( Minerva è uno di questi casi ).

Quindi sarebbe il caso di dare al collega I FORD un pò di solidarietà che forse lui ed i suoi colleghi non hanno dato in passato agli altri che in questo forum , giustamente arrabbiati , non ne esprimono.

Sicuramente I FORD e molti altri suoi colleghi se usciranno salvi da questa situazione avranno imparato molto soprattutto , sono sicuro , che avranno imparato che fare sindacato vuol dire pensare ai lavoratori e non agli interessi di una piccola parte di loro che fa militanza.

Il contratto CAI fa schifo e sono contento che lo abbiate rifiutato , anche se io non ci rimetto da questa scommessa che avete fatto , ma siamo sicuri che tutti erano d'accordo con i presidenti ?
Le prime defezioni incominciano a serpeggiare e la paura di rimanere senza lavoro e che le scelte fatte siano state sbagliate cominciano ad agitare gli animi di molti.

Al crew briefing c'erano tutti e 2000 i piloti o come al solito capita nelle assemblee i militanti ?

Alla gente è stato chiesto cosa desiderasse ?

Questa è la democrazia, viceversa ....chi ha preso certe decisioni se ne assumerà la responsabilità , non ci scordiamo che oggi i piloti AZ potevano sedere sotto l'ala protettrice di Air France ma anche là qualcuno ha deciso per tutti e voi lo avete continuato a tenere in sella grazie alle promesse che continuava a farvi .....
bubba718 is offline  
Old 22nd Sep 2008, 09:16
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verità please

BUBBA cerca di essere corretto e soprattutto informato... di minerva mamma Alitalia su una 50a di piloti ne assorbiti ...ben 8......e gli altri a spasso a cercare invano o fare di tutto e di piu , anche il muratore, per dar da mangiare alla famiglia..e in un anno e mezzo (tanto è durato i media il periodo senza lavoro)..NESSUNO E RIPETO nessuno SI è FATTO AVANTI PER AIUTARE questi poveri cristi..che hanno trovato lavoro per iniziative unicamente personali e senza la compassione o la collaborazione di altra fonte esterna....anzi tante volte in cerca di aiuto venivano evitati perche quasi ritenuti piloti di 2a categoria..Sai molti colleghi a tutti i livelli giudicano la professionalità in base alla dimensione dell'aeromobile sul quale voli.....

Grazie per la precisazione, senza polemica
oceano is offline  
Old 22nd Sep 2008, 10:34
  #10 (permalink)  
 
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Sicuramente I FORD e molti altri suoi colleghi se usciranno salvi da questa situazione avranno imparato molto soprattutto , sono sicuro , che avranno imparato che fare sindacato vuol dire pensare ai lavoratori e non agli interessi di una piccola parte di loro che fa militanza.
che dite, la battutta del secolo?
vipero is offline  
Old 22nd Sep 2008, 13:08
  #11 (permalink)  
Riu
 
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Bubba va tutto bene.. non sta succedendo nulla non ti preoccupare.

Quello che tutto il mondo sta cercando di dire rispondendo ad un FORD che informa i suoi colleghi anche se a lui come sempre le cose che stanno capitando non lo toccano per niente..

e' che
oggi tocca ad AZ, domani...?
e' proprio una di quelle fregnacce che vengono dette qui, perche' dimostra che FORD fa parte di quei signori che ormai lui (come gli altri colleghi) a forza di sbattersene di quello che succedeva in italia si puo' proprio rivedere nelle fregnacce che cita .
Un giorno vennero a prendere me
e non c'era rimasto nessuno a protestare
Qualcuno pensa forse che i signori imprenditori cavalieri del lavoro possano essere fermati dai sindacati corrotti come anpac? scommettiamo che alla meglio i sindacati corrotti firmeranno o i signori in 2 secondi apriranno una nuova compagnia "di bandiera"?

credete che di piloti a spasso non ce ne siano?
Riu is offline  
Old 22nd Sep 2008, 15:10
  #12 (permalink)  
 
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Forse non si è capito ma il giornalista vuole richiamare l'attenzione sul fatto che oggi tocca ad AZ, domani...?
Io questa la cambierei...

del tipo "Oggi tocca ad AZ, ieri a chie è toccato?"
RHSp is offline  
Old 22nd Sep 2008, 15:12
  #13 (permalink)  
 
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La sicurezza del volo ''è il tema per cui noi piloti esistiamo, e lottiamo per garantire qualità ai passeggeri, per dare loro sicurezza. Sembra però che qualcuno voglia creare un'azienda che produce delle forme di pressioni psicologiche gravissime sui piloti che portano anche ad incidenti aerei''. Questo il rischio paventato da Fabio Berti, presidente dell'Anpac, a Sky Tg24 Pomeriggio. ''I viaggiatori si devono preoccupare - aggiunge Berti - perché questo tipo di pressioni cui è sottoposta la categoria dei piloti e la direzione in cui si vuole andare sono strettamente legati a questa questione. Per cui tutti si dovrebbero preoccupare''.
Questa è l'ultima di pinocchio... Se gli date di meno faranno incidenti!

Ecco una fallita occasione di tacere!
RHSp is offline  
Old 22nd Sep 2008, 15:31
  #14 (permalink)  
 
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Di sicuro Berti parla il politico-sindacalese, quindi è di difficile comprensione ai non addetti ai lavori. Questo secondo me è un errore strategico, ma di forma, non di sostanza.

RHSp, se tu lavorassi in un cockpit capiresti a cosa si riferisce.
Henry VIII is offline  
Old 22nd Sep 2008, 16:59
  #15 (permalink)  
 
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scusatemi tutti ma io ho una domanda che può sembrare stupida ed ingenua.
Il contratto CAI è quasi repellente... ma a nessuno dei piloti AZA è venuto in mente di non pensare solo agli interessi della categoria ma della intera azienda composta anche da circa 20000 non piloti?.
Se tutto va a finire a put..ne glielo andate a dire Voi agli altri 20000 che si sta tutti a casa e che bisogna cercarsi un nuovo lavoro ?? (cosa "molto facile" da trovare in questo periodo).
Magari si poteva accettare il tutto con riserva di "lottare" per dei cambiamenti non appena la situazione della nuova azienda si fosse stabilizzata..
Tutto qui...
ea-eu is offline  
Old 22nd Sep 2008, 17:04
  #16 (permalink)  
 
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Magari si poteva accettare il tutto con riserva di "lottare" per dei cambiamenti non appena la situazione della nuova azienda si fosse stabilizzata..
A suo tempo in Aer Lingus fecero un accordo del genere, appena le cose si misero per il meglio la risposta fù: o così o fuori.
Ergo, o ottieni subito o perdi subito.
Henry VIII is offline  
Old 23rd Sep 2008, 07:23
  #17 (permalink)  
 
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Devil

RHSp, se tu lavorassi in un cockpit capiresti a cosa si riferisce.
Ho da darti unanotizia sensazionale... Io in un cockpit ci lavoro! Eh si! Conosco i problemi e il concetto di Berti non è sbagliato, e vale per tutti e tutte le compagnie e tutti i piloti, da sempre e non adesso solo per quelli AZ, la parte meschina è utilizzare l'argomento per cercare consensi. In un momento, dopo i recenti incidenti e inconvenienti, in cui il popolino riduce la sua fiducia nel volo di per se, andare a sentenziare ste cose non aiuta il mercato aeronautico e tantomeno la sua causa.
Lo stress nel cockpit avveniva in passato anche ad opera della sua associazione che nei confronti dei non associati utilizzava metodi (turni, ferie, etc) non proprio idonei.
Quindi non venga a fare il sermone, lo stress esiste in tutti i cockpit, fatto a volte anche da comandanti (un esempio NEOS dove si pigliano un sacco di soldi, quindi non è il contratto la causa, ma guarda un po' la guerra che si fanno. Allora non devi più volare Neos perchè sono stressati?) Non credo che la situazione di rinnovo contrattuale sia più stressante di una failure o fire in volo, se non reggono la situazione allora che succede se gli pianta un motore. No, io penso che sia nell'uno che nell'altro fattore hanno pienamente il controllo di loro stessi e della situazione, anche per via di un addestramento a dire loro differente e più professinale degli altri (), allora perchè scatenare il panico con certe affermazioni? I non addetti ai lavori già sguazzano in tutte le cose che sono uscite di recente sulla nostra categoria, con reazioni tutt'altro che intelligenti (sentire Vespa che con tutta la ***** possibile da addebitare ad ANPAC gli va a criticare le 36 ore di riposo, che sono un limite ministeriale, o la lista di anzianità, che è un diritto imprescindibile, fa venire rabbia, perchè scredita il problema e la categoria).
Se capì? O faccio un disegnino? Perchè di recente siamo anche andati a finire nella satira delle caricature come categoria, grazie ai salotti che si istaurano presso le più svariate trasmissioni televisive. Mi auguro che la cosa si chiuda il prima possibile e in modo indolore per tutti, così i giornalai potranno ricominciare a parlare di politica, ufo e vip nudi al mare!
RHSp is offline  
Old 23rd Sep 2008, 07:52
  #18 (permalink)  
 
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Ho da darti unanotizia sensazionale... Io in un cockpit ci lavoro! Eh si! Conosco i problemi e il concetto di Berti non è sbagliato, e vale per tutti e tutte le compagnie e tutti i piloti
Mi fa piacere.
Per quanto riguarda i modi di utilizzo di tale concetto in questa guerra dovremmo chiederlo ai vertici ANPAC ed UP, spero che lo abbiano attentamente valutato.
Ciao
Henry VIII is offline  
Old 23rd Sep 2008, 09:09
  #19 (permalink)  
 
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Devil

Come volevasi dimostrare

Prima lanciano l'allarme sicurezza in volo per la troppa pressione a cui sono sottoposti in questi giorni, poi negano l'esistenza del problema. Nella vicenda Alitalia in primo piano restano sempre i piloti, dopo l'ostruzionismo al salvataggio proposto dalla cordata di imprenditori guidata da Roberto Colaninno. Il presidente del sindacato di categoria Anpac, Fabio Berti, ai microfoni di Sky ieri aveva espresso preoccupazione per lo stress a cui i piloti sono sottoposti in questi giorni, ma oggi precisa: "Mai detto che i voli sono a rischio". Intanto l'Enac manda due ispettori per controllare lo stato di salute di chi si mette alla cloche
09.31 - Ispettori per controllare lo stress dei piloti
"Già da stamattina due ispettori di volo dell'Enac controlleranno lo stato dei piloti per quello che è possibile". Così il presidente dell'Enac, Vito Riggio, ha risposto indirettamente, nel corso della trasmissione "Panorama del giorno" al presidente dell'Anpac, Fabio Berti, che ha parlato del rischio per i piloti di lavorare in questo periodo di particolare stress. Riggio, precisando di aver ricevuto un messaggio da Berti in cui diceva "Io non l'ho mai detto", ha aggiunto: "Penso che lui abbia fatto riferimento a un'eventuale accettazione di un contratto sotto stress ma escludo che questa dichiarazione riguardi la situazione in atto, per altro sarebbe in contraddizione con quello che risulta a noi: in questo momento tutte le operazione di Alitalia si svolgono con regolarità e sicurezza".
09.18 - Berti (Anpac): mai detto a rischio sicurezza per stress dei piloti
''Mai detto che i piloti di Alitalia sono stressati e che i passeggeri devono per questo temere, come riportato da molte testate giornalistiche. Il riferimento ai pericoli legati alla sicurezza - precisa il leader dei piloti Anpac, Fabio Berti - era legato esclusivamente a ipotetici futuri contratti che non tengano sufficientemente in considerazione i livelli di fatica e stress degli equipaggi, e non al contratto attualmente in vigore''.
Vedi ciò che si ottiene lavando i panni sporchi insieme ai giornalai?
Questo era ciò che intendevo con i miei 3d
Anyway speriamo che la vicenda si chiuda presto, perchè sta frizzando il mercato, e un mercato frizzato è un mercato perdente!

E aggiungo, in un clima quale quello che si respira dopo l'incidente di Madrid, con l'ultima affermazione ha praticamente detto che tutte le compagnie che applicano un contratto del genere (in pratica tutte le low cost e piccole e medie compagnie private) sono a rischio incidenti.
Ha praticamente ridato aria ad un fuoco che sembrava spento quale il j'accuse alle compagnie low cost instaurato dai soliti giornalai che si portano dietro la gente comune!

Egregio Com.te Berti... consiglio di far sfumare la cosa e di approfittare, a volte, del fatto che DI UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO!
RHSp is offline  
Old 23rd Sep 2008, 09:11
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Vedi ciò che si ottiene lavando i panni sporchi insieme ai giornalai?
Anche su questo siamo in piena sintonia.
Henry VIII is offline  


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