Volotea dec 319
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E magari anche i 20000, sarebbero una giusta retribuzione, ma purtroppo si devono anche accettare dei compromessi. Per ora quello che percepisco è giusto sopra la mia soglia minima, più avanti vedremo.
Inoltre ho smesso di farmela sotto, ma in passato me sono fatta sotto, eccome! Dopo qualche rifornimento in volo e svariate ore per aria senza un cesso, legato come un salame di Felina, mi è capitato anche di farmela sotto, anche se il termine “farsela sotto” non è propriamente corretto. Se hai curiosità ti spiego come funziona in privato.
Francamente farei anche a meno di risponderti, vista la tua evidente volontà di fare “flame” o “trollare” ogni singolo nostro thread come va di moda dire oggi; in realtà a volte è necessario mettere bene i puntini sulle i, nonché ripassare noi stessi alcuni concetti fondamentali onde evitare di dimenticarli.
A ben vedere quindi, non rispondo a te, ma a tutti coloro i quali la pensano come te e stanno zitti, oppure che esprimono il loro pensiero, certo più “diplomaticamente” di come lo fai tu, ma alla fine il succo del discorso non cambia.
Mi riferisco ai vari “giornalisti” in erba, Dottori Commercialisti, Avvocati e professionisti di vario rango - mi perdoneranno se non conosco la loro mansione specifica, benché loro conoscano perfettamente la mia - che su un certo tipo di stampa e “blog di riferimento” sostengono che in fondo anche loro - se malati - non guadagnano, facendo velatamente trapelare il fatto che fare questo mestiere equivale ad essere seduti ad una scrivania e fare lavoro d’ufficio, e che quindi noi si sarebbe dei bambinoni sovra-pagati che si divertono a portare su e giù un tamagotchi e pigiare bottoncini e manopole; Spiacente, ma non è proprio così.
Un mio Istruttore, che io considero un padre putativo, mi ha sempre esortato ad “avere giudizio”, sostenendo che in questo mestiere l’avere giudizio è una necessità.
Quel giudizio non equivale all’invito ad essere giudiziosi che si fa ai bambini scalmanati. Quell’avere giudizio equivale ad una capacità, che in parte si acquisisce, in parte è innata.
In qualsiasi mansione altamente specializzata, la capacità di saper giudicare razionalmente e velocemente situazioni complesse la si sviluppa con lo studio e con l’esperienza, intesa come capacità di saper replicare situazioni già vissute e che quindi, si presume, abbiamo avuto un esito positivo. Ai piloti militari si diceva una volta che, sopravvissuti alle prime 5 sortite, si era accumulato un bagaglio di esperienza tale per cui si poteva sperare di sopravvivere alle altre con buone probabilità di successo. L’esempio è estremo, certo, ma il concetto è il medesimo: la capacità di successo, in un regime di libero mercato, va pagata.
Ma l’avere giudizio non è solo questo. Esso implica anche la conoscenza chiara dei propri limiti, la capacità di saperli giudicare o del chiedere aiuto ad altri in questo giudizio, e sapersi fermare ben prima di oltrepassarli marcando una linea chiara e netta, che spesso va contro i propri interessi e quelli della propria organizzazione, che sovente non aiuta, ma al contrario aggiunge - volente o nolente - ulteriori pressioni esterne. Questa non è una capacità innata, poiché l’uomo per sua natura è soggetto ad emotività, che può essere più marcata in alcuni soggetti e meno in altri. Ragione per cui non tutti possono e devono fare questo mestiere.
L’emotività, entro una certa soglia che non blocchi il processo cognitivo, non è un elemento negativo; è il sentimento che innesca il meccanismo del dubbio e della paura, e che ci fa fermare quando i limiti di cui sopra non sono ancora stati vagliati dall’esperienza.
Questa emotività però non è solo soggettiva, ma varia da individuo ad individuo in funzione del suo vissuto quotidiano ed ovviamente del suo stato psicofisico. Quest’ultimo può a sua volta variare in funzione di elementi “interni”, come ad esempio malattia, problemi famigliari etc ed “esterni”, come l’organizzazione del lavoro che inficia la propria socialità, piuttosto che la stabilità lavorativa e la serenità di cui si gode o si dovrebbe godere sul posto di lavoro.
Questi ultimi elementi sono tutti al di fuori della portata del singolo, e demandati all’organizzazione per la quale egli/ella presta servizio, è compito di quest’ultima agire secondo le regole del “buon padre di famiglia”, organizzare il lavoro in maniera tale da fornire la serenità necessaria a non inficiare il benessere psicofisico e quindi le capacità di giudizio di cui sopra. E sarebbero compito dell’autorità vigilare affinché questo avvenga.
Va da se che non pagare la malattia ad un pilota, spingendo quest’ultimo anche solo a pensare di poter andare a svolgere la sua mansione in un stato psicofisico non perfetto - seppur legale secondo la norma vigente - non la considererei proprio una “best practice”. E dovrebbe essere per primo il fruitore del servizio a tammaricarsene, anziché sputare sentenze.!E questo è solo uno dei motivi per cui continuo a ritenere che determinati mestieri vadano considerati con occhi diversi rispetto ad altri, e che quando non li si conosce bene e “dal dentro” si farebbe meglio a tacere.
In ogni caso, buone feste!
DOVE
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Bianchetto
Scusami se mi sono permesso di curiosare nel tuo profilo. E non ne ho evinto alcunché d’invidiabile.
Io sono vecchio e quindi ho cancellato dal sito i miei trascorsi: 40 anni come Pil/C.te di linea, impiego in 4 Compagnie diverse (e altri 10 di attività istruzionali varie) – sempre prelevato e riaccompagnato alla magione coi mezzi aziendali; del perché te ne hanno già detto, però se vuoi… - ,di 23.000 ore e più di volo volate (ed ‘ho visto cose che voi umani…’),ancora incessate; ed il tutto senza mai neanche graffiare la fusoliera d'un’aerodina.
Ogni volta che ho affrontato una mutazione (selezione, cambio di: aeromobile, ruolo, compagnia), mi sono cosparso il capo di cenere, ho studiato, ed ho cercato di carpire ‘dritte’ da ogni dove.
Capisco che oggi si segua la moda di voler prendere tutte le scorciatoie possibili per raggiungere la vetta; passando magari sul cadavere del collega vecchio/esperto/maturo (rottamazione?), anziché estorcerne silenziosamente e pazientemente i segreti. Ma da noi ciò può essere mooolto pericoloso. Si può far male a noi stessi e a molti altri nostri simili.
- Aristotele ci dice che un’abitudine al male deriva dalla ripetizione di azioni che diventano un abito per chi le compie. Ma, in quanto vizi, distruggono la crescita interiore.
- Epicuro mette in rilievo il danno morale e l'inutilità di colui che invidia:
« Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano. »
- Marco Tullio Cicerone la considera un sentimento devastante, impossibile da arrestare una volta manifestato così che «quando l'invidia infuria in tutta la sua violenza contro di essa risulta impotente il singolo e persino un'intera istituzione» come il senato romano.
Non credo che ci voglia molto altro per dimostrare che l'invidia fa male soprattutto a chi la prova.
In conclusione: “Se vuoi diventare pilota di linea, impegnati allo spasimo, e studia! Studia! Studia!”
AUGURI
Harpagonis
Scusami se mi sono permesso di curiosare nel tuo profilo. E non ne ho evinto alcunché d’invidiabile.
Io sono vecchio e quindi ho cancellato dal sito i miei trascorsi: 40 anni come Pil/C.te di linea, impiego in 4 Compagnie diverse (e altri 10 di attività istruzionali varie) – sempre prelevato e riaccompagnato alla magione coi mezzi aziendali; del perché te ne hanno già detto, però se vuoi… - ,di 23.000 ore e più di volo volate (ed ‘ho visto cose che voi umani…’),ancora incessate; ed il tutto senza mai neanche graffiare la fusoliera d'un’aerodina.
Ogni volta che ho affrontato una mutazione (selezione, cambio di: aeromobile, ruolo, compagnia), mi sono cosparso il capo di cenere, ho studiato, ed ho cercato di carpire ‘dritte’ da ogni dove.
Capisco che oggi si segua la moda di voler prendere tutte le scorciatoie possibili per raggiungere la vetta; passando magari sul cadavere del collega vecchio/esperto/maturo (rottamazione?), anziché estorcerne silenziosamente e pazientemente i segreti. Ma da noi ciò può essere mooolto pericoloso. Si può far male a noi stessi e a molti altri nostri simili.
- Aristotele ci dice che un’abitudine al male deriva dalla ripetizione di azioni che diventano un abito per chi le compie. Ma, in quanto vizi, distruggono la crescita interiore.
- Epicuro mette in rilievo il danno morale e l'inutilità di colui che invidia:
« Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano. »
- Marco Tullio Cicerone la considera un sentimento devastante, impossibile da arrestare una volta manifestato così che «quando l'invidia infuria in tutta la sua violenza contro di essa risulta impotente il singolo e persino un'intera istituzione» come il senato romano.
Non credo che ci voglia molto altro per dimostrare che l'invidia fa male soprattutto a chi la prova.
In conclusione: “Se vuoi diventare pilota di linea, impegnati allo spasimo, e studia! Studia! Studia!”
AUGURI
Harpagonis
Last edited by DOVES; 23rd Dec 2017 at 17:31.
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Back on topic please ;-)
Grazie a bianchetto per l’inestimabile contributo.
P.S. Bianchetto sono appena atterrato da 4 tratte con 2 deicing e 12 ore di FDP tra i soliti casini, quando avrai finito il tuo periodo di riflessione proverò anch’io a spiegarti i criteri remunerativi di questa Professione come hanno già egregiamente fatto i miei Colleghi in queste pagine.
A presto.
Grazie a bianchetto per l’inestimabile contributo.
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A presto.
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A presto.
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P.S. Bianchetto sono appena atterrato da 4 tratte con 2 deicing e 12 ore di FDP tra i soliti casini, quando avrai finito il tuo periodo di riflessione proverò anch’io a spiegarti i criteri remunerativi di questa Professione come hanno già egregiamente fatto i miei Colleghi in queste pagine.
A presto.
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Questo anno svelerà le reali intenzioni della proprietà della compagnia, la transizione dal 717 al 319 sta generando enorme malcontento tra gli equipaggi, questo semplicemente perchè da quest’anno non esiste una seniority list e non ci sono garanzie su chi verrà spostato e chi no. A ciò va aggiunto che attualmente stanno reclutando molti piloti da fuori direct sul 319, questo significa meno spazio per gli attuali piloti di 717 costretti chi a cambiare base e chi anche a cercare altrove, ecco il motivo del grosso ricambio, oltre ovviamente al salario.
Ribadisco, da maggio a ottobre è decente ( ma devi sperare in un media di almeno 80 ore volate al mese) ma sotto la media rispetto alle più blasonate low cost competitors, durante l’inverno è basso.
Ribadisco, da maggio a ottobre è decente ( ma devi sperare in un media di almeno 80 ore volate al mese) ma sotto la media rispetto alle più blasonate low cost competitors, durante l’inverno è basso.
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Rimaniamo in argomento pls. Grazie.
Bianchetto chiunque non rispetti le regole del forum viene bannato. Sorvolo sull’accozzaglia di stupidaggini e ovvietà del tuo ultimo post perché non ho tempo e siamo pure off topic. Ti avviso solo che al prossimo giro prenderemo provvedimenti più incisivi.
Bianchetto chiunque non rispetti le regole del forum viene bannato. Sorvolo sull’accozzaglia di stupidaggini e ovvietà del tuo ultimo post perché non ho tempo e siamo pure off topic. Ti avviso solo che al prossimo giro prenderemo provvedimenti più incisivi.