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Info su residenza in Italia e stipendio offshore

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Info su residenza in Italia e stipendio offshore

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Old 6th Jan 2014, 12:13
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Info su residenza in Italia e stipendio offshore

Salve ragazzi!
Avrei bisogno del vostro aiuto/esperienza...
Sono italiana, ma per ora, vivo in Svezia, iscritta all Aire.
Mio marito, e´pilota qui in svezia (cittadino svedese)
Sta pensando di accettare un lavoro per una societa´privata, come pilota G550.
L a/m sarebbe di base a Mosca, e lo stipendio, versato su un conto estero, probabilmente in un paese dove la tassazione e´minore che in Europa.
Se decidessimo di tornare in italia, come funziona la dichiarazione redditi, essendo io italiana, sposati in comunione dei beni, con marito svedese, che prenderebbe la residenza in italia, avendo lo stipendio versato all estero?
Un sacco di domande lo so, ma confido in qualcuno di voi che, avendo simile esperienza, possa aiutarmi a capirci qualcosa....
Raffa is offline  
Old 6th Jan 2014, 18:16
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Dipende da dove avrà sede la compagnia per cui lavorerà tuo marito, e da dove lui sarà ufficialmente basato (immagino che le rotazioni saranno da Mosca ma il suo gateway sarà un altro).
Detto questo bisognerà verificare, se esistenti, i trattati di doppia imposizione tra l'Italia e quei paesi.

Ciao!
dirk85 is offline  
Old 7th Jan 2014, 05:59
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Ciao e grazie per la risposta.....
Il contratto, e´su rotazione 2 weeks off/ 2 weeks on, con gateway Mosca, ma ci hanno detto che, possiamo vivere, quindi, avere la base, dove vogliamo, basta che sia vicino ad un hub. Per questo, dopo 4 anni di svezia, pensavo potessimo spostarci e tornare in Italia. Ma appunto, mi e´sorto il dubbio di come funzionerebbe la sua dichiarazione dei redditi nel caso lui spostasse la sua residenza li, e fosse remunerato su un conto corrente estero/offshore.....
Raffa is offline  
Old 8th Jan 2014, 13:02
  #4 (permalink)  
 
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Il problema è il seguente.

Ufficialmente la compagnia è tenuta a pagare i contributi previdenziali (INPS) nello stato in cui il dipendente ha base da contratto, cioè da dove comincia il servizio, in questo caso Italia se decidete in tal senso.
Molte compagnie fanno orecchie da mercante e non si adeguano, pagando i contributi dove più comodo a loro (cioè dove costa meno), o non pagando affatto.

Le tasse andrebbero pagate nello stato dove ha sede la compagnia, e da li verificare il trattato di doppia imposizione di quello stato con lo stato di residenza fiscale, se esistente.
In alcuni casi paghi le tasse solo in quello stato, in alcuni casi potresti dover pagare nello stato dove sei residente la differenza, se in questo stato la tassazione è maggiore rispetto a dove ha sede la società.

Stipendio off shore… sono uccelli per diabetici, non pagando le tasse da nessuna parte il rischio è che ti tocchi pagare un giorno, e con gli interessi (più sanzioni). E sarebbero davvero dolori.

Auguri, qualunque sia la decisione del marito.
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 15:32
  #5 (permalink)  
 
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Scusate se mi intrometto ma, avendo lavorato all'estero per decenni volevo dirvi 2 cose...
Innanzitutto quando si accetta un contratto estero lo si prende cosi' com'e', ovvero senza contributi inps (nessuno al mondo conosce l'inps), nessuno ti offrira' mai un contratto dove ti dovrebbe pagare i contributi (ovviamente parlo di tutti paesi extra UE).
Per non pagare 1 centesimo di tasse l'importante e' che tra il paese dove andrai a lavorare e l'italia, vi sia un trattato bilaterale contro la doppia imposizione e che tu (lavoratore) risieda fuori dall'italia x almeno 181 giorni l'anno.
Non e' necessario essere iscritti all'aire, ti tolgono solo l'assistenza sanitaria in italia e non ti danno nessun beneficio o aiuto concreto, tra le altre cose l'aire e' un associazione. Io non mi sono mai iscritto in 9 anni e ho anche avuto a che fare con agenzia entrate, l'importante e' che tu possa dimostrare(se mai servira') che tu eri effettivamente residente all'estero con qualcosa di scritto tipo: dichirazione compagnia dove lavori che dica che ti pagava per esempio l'alloggio, ricevute di scuola dei bambini, bollette luce etc etc
Io consiglio sempre di aprire un conto estero dove ti trovi e di NON comunicarlo mai a nessuno, in questo modo nessuno ti verra' mai a chiedere nulla a meno che tu ti metta a trasferire soldi sul tuo conto in italia e allora la cosa cambia e si presume che tu sia residente in italia di nuovo e quindi vai con tasse su tasse x pagare questi insulsi ladroni dei nostri governanti.... Salut
Jack330 is offline  
Old 8th Jan 2014, 15:43
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D'accordo su tutto, ma tecnicamente iscriversi all'AIRE è obbligatorio, e secondo l'interpretazioni di molti è un requisito per essere considerati residenti all'estero fiscalmente.
E se si continua a essere residenti in Italia bisogna compilare la dichiarazione dei redditi e indicare la giacenza dei conti esteri se superiore a 10000 euro, per cui state attenti: la sanzioni possono essere pesanti.

Ma questo non è il caso nostro visto che il marito è svedese.
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 16:15
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Saluti; per complicare un pò le cose: cittadino Italiano residente all'estero, dipendente di azienda estera ma lavora in Italia. Cosa deve fare questo poveruomo?
South Prince is offline  
Old 8th Jan 2014, 16:19
  #8 (permalink)  
 
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Quale è la tua base da contratto?
Dove ha sede la compagnia?
Compagnia UE o extra UE?
Dove vivi più di 180 giorni all'anno?
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 16:36
  #9 (permalink)  
 
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Quale è la tua base da contratto?
Dove ha sede la compagnia? Non comunitaria
Compagnia UE o extra UE?
Dove vivi più di 180 giorni all'anno? Italia
South Prince is offline  
Old 8th Jan 2014, 16:37
  #10 (permalink)  
 
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Come base intendevo dove sei basato, non lo stipendio base.
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 16:45
  #11 (permalink)  
 
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la base della società e il contratto è extra UE ma per effetto delle turnazioni si passano + di 180 giorni in Italia
South Prince is offline  
Old 8th Jan 2014, 17:27
  #12 (permalink)  
 
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Dipende molto se tra lo stato dove ha sede la tua compagnia e l'italia c'è un trattato di doppia imposizione.
Se non sei iscritto all'AIRE, sei residente in Italia fiscalmente e hai casa a famiglia qui è probabile tu debba pagarci le tasse, detraendo le imposte sui redditi pagate nello stato estero.
Senza conoscere lo stato non si può essere più precisi.

Last edited by dirk85; 8th Jan 2014 at 18:11.
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 17:55
  #13 (permalink)  
 
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E' in essere un trattato contro la doppia imposizioni tra i 2 paesi. Saluti e grazie.
South Prince is offline  
Old 8th Jan 2014, 18:10
  #14 (permalink)  
 
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Allora di cosa stiamo parlando?
C'è sempre un paragrafo specifico sui naviganti...
dirk85 is offline  
Old 8th Jan 2014, 18:21
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Just for info l' AIRE non è un associazione, ma un istituto dello Stato italiano a cui sono obbligati ad iscriversi "i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi; quelli che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo. "
Per legge
Henry VIII is offline  
Old 8th Jan 2014, 23:07
  #16 (permalink)  
 
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anche io da quel che ne so, dico che l'AIRE é l'ANAGRAFE ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO e non una associazione. Anche io fui obbligato a iscrivermici nel 93 per motivi di servizio di leva. Da quello che capisco é il modo ufficiale di dichiarare che si risiede all'estero. Praticamente o dichiari di vivere in tale comunue in Italia, o devi per forza essere iscritto all'AIRE. Se non sei iscritto, praticamente non risulti NON residente in italia e appunto poi sono Bitter Richards o volatili per diabetici quando si parla di dichiarazioni, tasse ecc ecc.

CTG
cleartouchandgo is offline  
Old 9th Jan 2014, 07:34
  #17 (permalink)  
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Forse ho fatto confusione io....
Dimentichiamo la parte dove parlo di me (citt italiana, ATTUALMENTE iscritta all AIRE perche residente in Svezia...)
Ipotesi: torno a vivere in italia, con regolare residenza a Roma. MA, sono sposata con un cittadino svedese, che, essendo mio marito, viene a viere con me a Roma. Ma lui, ha un contratto, con una societa´privata, come pilota. Citando un precedente post, la suddetta societa´non conosce l INPS, e, da contratto, prevede l accredito di stipendio in uno stato estero, con tassazioni minori dell Italia (es. Cipro)
Sempre da contratto, lo svedese puo´vivere, quindi risiedere, ovunque in Europa, basta che sia vicino ad unaeroporto, per raggiungere Mosca, citta´da dove partono le rotazione 2 weeks on/2 weeks off. (quindi a fine anno, non so quanti gg effettivi passa su suolo italiano)
Cosa deve fare o non fare, per non incappare in problematiche fiscali?
Raffa is offline  
Old 9th Jan 2014, 11:05
  #18 (permalink)  
 
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Innanzitutto ti consiglio caldamente di cercare il consulto di un commercialista/avvocato, di quelli bravi, e che sia esperto di tassazione a livello internazionale (auguri a trovarne uno).

Ma ti anticipo fin da ora che se la compagnia ha sede nello stato X, ti paga lo stipendio nello stato Y per risparmiare sulle tasse (sempre che le paghi), e il marito risiede nello stato Z ti esponi a un sacco di potenziali problemi.

Buona fortuna!
dirk85 is offline  
Old 9th Jan 2014, 13:04
  #19 (permalink)  
 
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Ciao, Raffa; sono un professionista del settore (avvocato tributarista).
Il principio base è che, se si è residenti in Italia ai fini fiscali, si pagano le tasse in Italia su tutti i redditi, ovunque siano stati prodotti.
Quando i redditi sono prodotti in uno Stato diverso da quello di residenza, i trattati sulle doppie imposizioni evitano che le tasse vengano pagate due volte perché, in sostanza, si paga la maggiore fra l’imposta dello Stato di residenza e quella dello Stato di produzione; siccome l’imposta italiana è quasi sempre la più alta, nel nostro caso i trattati servono poco.
Si considerano residenti in Italia le persone che, per almeno 183 giorni, sono iscritte all’anagrafe, o sono fisicamente presenti in Italia, oppure hanno in Italia l’abitazione principale.
Pertanto, se tuo marito viene a Roma con te, diviene residente ai fini fiscali in Italia, e deve pagare le tasse in Italia anche sui redditi prodotti e/o pagati all’estero.
In pratica, però, se lui non si registra all’anagrafe, per il Fisco Italiano è quasi impossibile sapere che vive con te (fra l’altro, essendo cittadino dell’Unione Europea, quando entra in Italia non gli viene messo alcun timbro sul passaporto) …
stefanofiorentini is offline  
Old 9th Jan 2014, 13:19
  #20 (permalink)  
 
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Salve Stefano non vorrei dire cavolate, ma l'articolo 15 delle doppie imposizioni e'molto chiaro per quanto riguarda naviganti di navi o aeromobili.
Per esempio quello con l'Inghilterra, dice chiaramente che le tasse vanno pagate nello stato dove ha il domicilio la compagnia. I 183 giorni non si applicano.
Art 15 comma B.
Saluti
Poy
poydras is offline  


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