PPRuNe Forums - View Single Post - Presentazione libro "Handling the Circling"
Old 8th Jun 2016, 21:53
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EI-PAUL
 
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Originally Posted by I-FORD
Mi pare una discussione accademica e, a mio parere, poco utile.
La visibilita' minima di 2400m e' quella che devo avere riportata per poter iniziare l'avvicinamento circling, ancora la pista non la vedo.
Una volta acquisiti i riferimenti visivi richiesti entro il raggiungimento del MAPt continuo la procedura circling sapendo che, rispettando la quota minima dello stesso, ho la garanzia di essere 400ft sopra gli ostacoli se rimango all'interno dell'area di protezione. Con questa garanzia in tasca faccio la mia procedura qualunque sia la visibilita' dal momento della acquisizione della pista in poi, fermo restando che, in caso di perdita dei riferimenti richiesti effettuero' una riattaccata secondo i criteri previsti.
Tutta questa certezza che la geometria dell'avvicinamento mi portera' a perdere sicuramente i riferimenti in base alla visibilita' riportata da un osservatore accreditato al suolo, mezz'ora prima, in una posizione diversa da dove sto volando, io non ce l'ho, ed evidentemente neanche i regolatori, visto che per effettuare un semplice visual nella terra delle EU-OPS tutto cio' che e' richiesto, oltre ai soliti riferimenti visivi, e' soltanto una RVR di almeno 800m.
In definitiva, la minima di 2400m mi serve solo per poter cominciare l'avvicinamento, una volta che vedo la visibilita' me la faccio da me.
La mia compagnia che e' prudente e sa che sono poco allenato ai circlings, mi impone minime piu' restrittive di quelle EU-OPS quindi 1000 ft MDH e 4000m di visibilita' ma il principio e' lo stesso, una volta acquisita la pista la visibilita riportata al suolo non mi serve piu', devo mantenere in vista pista ed ostacoli per atterrare.
Capisco il discorso, lo condivido, ma una minima non è solamente un gate burocratico che stabilisce quando posso iniziare una procedura e quando no, ma anche un'indicazione dell'ambiente operativo nel quale mi troverò ad operare.
In quest'ottica la uso come informazione da mettere nella bilancia dei pro e dei contro. Se ho un ceiling di 600' ed una visibilità di 2400m ma sto facendo tankering, ho qualche ora di autonomia e due o tre alternati ampiamente operabili tra cui scegliere, allora forse - conscio del fatto che la visibilità generale potrebbe non essere quella reale nel settore d'interesse e che l'osservazione di 30 minuti fa potrebbe essere migliorata nel frattempo - beh perché non provare ?( ammesso che la mia Compagnia me lo permetta ).
Se però inizio ad essere tirato col carburante, ho un'alternato buono e magari il primo davanti a me già ci sta andando, anche se ho le minime per iniziare la procedura l'esercizio di stile lo lascerei per un'altro giorno ... Vista in quest'ottica forse quella minima implica un significato più ampio ...
Sul fatto che sia un'esercizio accademico sono d'accordo, io operativamente un circling alle minime non l'ho mai volato e subito mi capiterà mai.
Credo che il concetto che sta dietro alla minima sia più importante, nel senso che io personalmente ho notato, soprattutto nei "più giovani", il concetto che la minima sia una garanzia di sicurezza, c'ho la minima quindi vedrò, posso andare. Ed invece non è sempre così, e non solo nel caso del circling ...
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