E NUN CE VONNO STA'!!!
Caro mau
Ch'io abbia visto un bel mondo non c'è ombra di dubbio.
Figurati che durante il Corso ci davano una borsa di studio di 50.000 lire (in quei tempi lo stipendio di un impiegato era di 70.000). Ma ogni giorno c'era qualcuno che ci lasciava per una qualche ragione: la visita medica all'IML, la visita medica all'ambulatorio AZ, dal Dr Dal Fabbro (un decimo in meno in un occhio, una carie), il compito in aula magna andato male (se ne faceva uno a settimana su tutte le materie), la lezione al simulatore, 'stavi masticando una gomma americana', 'Hai i capelli lunghi', la lezione di volo.
Tant'è vero che su più di 1000 domande d'ammissione cominciammo il corso in una cinquantina. E dopo un anno e mezzo venimmo fuori 16 piloti.
E qui torniamo in tema: "Qual è la percentuale di riuscita nel P2F?"
Non diciamoci bugie perché ho fatto l'istruttore per 18 anni cominciando cogli aspiranti copiloti e comandanti e a ritroso fino ai 'pinguini', perciò conosco tutti i segreti del mestiere.
"Io compro (i brevetti, il posto 0B) quindi ho solo diritti, nessun dovere"
Del resto è così che gira il mondo oggi, su questo abbiamo una visione 'condivisa'.
TUO
The old flying cock
P.S. a P Z
Evidentemente mi sono spiegato male. Mia intenzione era stigmatizzare l'abissale differenza tra l'iter addestrativo e selettivo di un AUPC (molto simile, almeno ai miei tempi, a quanto scritto sopra) e quello di un P2F.
Last edited by DOVES; 12th Feb 2016 at 21:36.