Purtroppo vedo anch'io ogni giorno ragazzi che - dopo aver speso 60k o più di soldi sudati da loro stessi o più probabilmente dai loro genitori, che tanta fiducia e sacrificio hanno riposto nel figlio per vederlo contento - finiscono nelle scuole di volo assolutamente non pagati (oppure col rimborso pranzo o con una mancia di 50 euro alla settimana) per fare l'istruttore.
Il primo mese lavorano sodo, spinti dall'entusiasmo. Poi monta la svogliatezza perchè si lavora, si va in volo con 40°, prendendo una miseria. E allora vola malvolentieri l'istruttore, l'insegnamento che arriva all'allievo è di qualità decrescente e via con la solita spirale.
Poi l'istruttore si scoccia o trova qualcosa di meglio e ci si ritrova con un viavai di istruttori dove un allievo PPL alla fine si ritrova ad aver volato con 3-4 istruttori per fare 45h.
Premesso che per me il sistema è perverso perchè un pilota giovane fa l'istruttore perchè non ha esperienza per fare altro ma l'istruttore per trasmettere il massimo dovrebbe essere proprio esperto, credo che da questa situazione di fame e carità nessuno ne cavi nulla di buono (allievo, istruttore, ma anche la scuola stessa che cambia istruttori, deve controllarli, perderci tempo per rispiegare tutto daccapo al prossimo)
Tutto ciò per dire che secondo me LEONIDA sarà anche brusco, ma farsi pagare, esigere un pagamento è l'unico modo per uscirne.
Lancio un'idea: e se si proponesse all'ente di richiedere, al momento della comunicazione alla D.a. che l'istruttore tizio caio inizia l'attività presso la scuola che venisse allegato anche il contratto di lavoro in copia?
Scoraggerebbe il "nero", renderebbe il lavoro di istruttore dignitoso, migliorerebbe le condizioni dell'allievo.