mau mau...hai ragione, ma i tuoi concetti di base si fondano sul fatto che un pilota debba essere per forza un appassionato che è nato con gli aerei nel sangue.
il pilota prima di tutto è una PROFESSIONE, quindi si basa su un profitto che uno spera possa essere il piu alto possibile o con piu confort e vantaggi possibile.
Poi se un professionista è anche appassionato, come sembri tu, tanto meglio ma le due cose non devono per forza coincidere.
Io ad esempio non ho neanche provato a entrare in accademia (ovviamente non è la storia della volpe e l'uva, gli EFA piacciono pure a me), ma l'idea di dover accettare tutti quei sacrifici per uno stipendio di cosi tanto piu basso rispetto a un pilota civile proprio non mi andava giu.
Per lo stesso motivo a te sembra normale pensare che uno a fine carriera senta la voglia di passare la sua esperienza, ma dopo aver conosciuto diversi piloti a fine carriera, cedo che l'idea piu comune sia quella di beccarsi una bella pensione e mandare a quel paese tutti quei trabiccoli che li hanno fatti lavorare per 30 anni e magari godersi una bella barca coi piedi per terra.