Anch'io appartengo alla galassia delle compagnie "minori" (spero il termine si riferisca alle dimensioni....
), ma dissento dalla posizione di taita
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Non so i motivi della rottura, se è rottura, tra CAI e RRSS, ma come si fa a dire che il fatto che molte compagnie chiudano sia un buon motivo per accettare condizioni di lavoro che seppur non classificabili con termini come schiavi e simili, seppure accettabili in relazione ad altre categorie di lavoratori, sono da tutti ritenute non in linea con il valore e la qualità delle prestazioni offerte dai piloti alle società che li impiegano.
Le ultime compagnie fallite non hanno fatto bancarotta per il costo del personale. Se il personale avesse lavorato il doppio e gratis sarebbero a gambe all'aria lo stesso. Leggetevi il comunicato Sterling se non vi è chiaro.
Quindi, taita, sei proprio sicuro che BV è in piedi grazie al suo personale? O le ragioni sono altre? Credo che la carretta, come dici, l'abbiano tirata in passato anche i colleghi di Azzurra, Minerva, Gandalf, Volare, Alpi Eagles, ecc., ma questo non ha impedito il fallimento di quelle compagnie. Come detto cosa fa la differenza è altro e se vi fanno credere che tutto dipenda dal vostro lavoro e dalla vostra incondizionatà fedeltà, diffidate!
Semmai dalle nostre compagnie "minori" dovremo pretendere trasparenza, sana imprenditoria, piani realistici di sviluppo, costi sotto controllo, piani industriali credibili, bilanci veritieri, ecc. Questo sarebbe il minimo per garantire il vero bene cui dovremo aspirare: la stabilità e la continuità, cioè un posto di lavoro dignitoso e con un futuro.
E poi davvero qualcuno crede che se le condizioni economico-legislative-politiche-industriali nel nostro Paese fossero le medesime con le quali si sono dovuti confrontare gli amici di Sterling avremo ancora sul mercato AZ e la quasi totalità delle compagnie "minori"? Sterling appena è andata sotto e non ha potuto ricapitalizzare ha chiuso. Punto e a capo. E probabilmente ora la loro fetta di mercato andrà ad una compagnia più sana che si ingrandirà per questo e offrirà nuovi posti di lavoro per chi ora è a terra.
Quindi poniamoci sempre delle domande: sulle nostre compagnie, sui loro reali bilanci, sui loro debiti o guadagni (veri!), sulla sostenibilità delle loro operazioni.
E non accontentiamoci di contratti dignitosi, ma inadeguati. Accettiamoli quando conviene, ma miriamo a migliorarli. E guardiamo anche a quello di AZ come riferimento, criticandone e rifiutandone le esagerazioni, ma non disprezzandolo solo per partito preso.