PPRuNe Forums - View Single Post - ALITALIA all'estero
View Single Post
Old 21st Sep 2008, 17:11
  #16 (permalink)  
bubba718
 
Join Date: May 2008
Location: Italy
Age: 54
Posts: 48
Likes: 0
Received 0 Likes on 0 Posts
Buongiorno a tutti ,

a mio avviso le simpatie e le antipatie in questo momento non c'entrano .

A me , per esempio , Berti non stà simpatico ( sono un ex Anpac andato via anche per contrasti con la sua gestione ) e sono convinto che il suo modo di fare sindacato sia abbastanza arrogante .

Però dalle sue interviste e da quello che scrive mi sento di condividere quanto da lui affermato e scritto e anche di notare il coraggio che dimostra ogni giorno in questa vertenza.

Le responsabilità di ANPAC per cose fatte nel passato sono grandi e penso che sia comunque finita un'epoca , non sempre fatta di cose positive , anzi ! I piloti AZ ed il sindacato , comunque , sono in piccola parte responsabili di quello che oggi accade ed è quantomai paradossale e sospetto che invece un governo attacchi con tutti i mezzi ed in questo modo spregevole una categoria che comunque ha grandi responsabilità professionali . Ve lo immaginate se al posto nostro ci fossero dei medici ! Anche noi abbiamo le vite di decine di persone in mano e questo deve pur contare qualcosa !

Il mio appoggio va comunque ai presidenti ed alla categoria tutta che in queste ore difendendo se stessa difende tutti noi .

Vi allego la lettera di Berti che poche ore fà ha inviato agli iscritti .

Leggete l'analisi che egli fà , è lucida e offre una differente prospettiva delle cose sin ora pensate da tutti noi .



Lettera di Fabio Berti presidente ANPAC


Dopo tante giornate difficili, caratterizzate da profonde incertezze per
il nostro futuro, è venuto il momento di fare un punto della situazione.
In primo luogo voglio ringraziarvi, anche a nome di coloro che sono
impegnati direttamente in questo confronto senza precedenti, per l’impegno
che state mettendo con una costante presenza che ci spinge ad esprimere
sempre maggiore forza e risolutezza.
L’offerta CAI, come sapete, è stata ritirata. La cordata non si è sciolta
e conseguentemente è difficile prevedere cosa accadrà nelle prossime ore.
Il Ministero del Lavoro, la CISL, la UIL e l’UGL avevano più volte
annunciato che finita la CAI sarebbe stato il baratro, il fallimento, la
morte definitiva di Alitalia.
Nonostante la situazione sia gravissima, Alitalia non è ancora fallita,
gli aerei volano ed il servizio ai cittadini è garantito.
Tutto il sistema finanziario italiano, molta stampa, buona parte del
sindacato Confederale ed il Governo, che costituiscono i poteri forti del
Paese, stanno demonizzando la CIGL ed i piloti.
Cerchiamo di capire cosa potrebbe esserci dietro questo scenario.
Sulla questione Alitalia si stanno svolgendo le prime schermaglie di
quella che nei prossimi mesi diventerà una vera guerra tra Confindustria,
Governo e Sindacati Confederali sul tema della Contrattazione Nazionale.
CISL e UIL, e al loro seguito l’UGL, si racconta, ma non c'è niente di
ufficiale, che si siano già accordate con gli industriali e con il
Governo allo scopo di depotenziare i Contratti Nazionali e favorire
l’aumento del peso della contrattazione di II livello, cioè quella che si
svolge all’interno delle piccole aziende.
Questo potrebbe consentire alle aziende di abbassare notevolmente il costo
del lavoro.
La CGIL non sarebbe d’accordo.
Secondo qualche giornalista, la CISL, la UIL e l’UGL in cambio di questa
loro disponibilità avrebbero preteso ed ottenuto dal sistema
politico-industriale la garanzia del governo assoluto nelle diverse
aziende, indipendentemente dalla loro rappresentatività. La CGIL sembra
non essere d’accordo e , per bocca di Epifani, ha affermato di non poter
decidere per le categorie di lavoratori che non rappresenta.
Le parole dure del leader della CISL Bonanni sulle “corporazioni che
devono essere ridimensionate” e del Presidente CAI Colaninno
sull’”incompatibilità delle associazioni professionali con il suo modello
d’impresa” sono comunque la conferma che l’obiettivo di entrambi è
cancellare la rappresentanza dei piloti, asservendoli alle logiche
confederali e gestendoli come manodopera comune.
Accettare passivamente questa logica significa accettare la morte della
categoria, la distruzione della nostra dignità professionale,
l’annullamento di quanto costruito dai nostri predecessori in oltre 60
anni di storia e la fine dell’Anpac e dei valori professionali che , per
statuto, essa deve salvaguardare.
Questo vale naturalmente per tutti e non solo per i piloti del Gruppo
Alitalia.
Accanto a questo scenario che ha complicato notevolmente l’evoluzione
della trattativa, i veri temi, legati al destino di Alitalia sono stati
messi in secondo piano.
Alitalia è stata dichiarata insolvente ed inserita in una procedura di
amministrazione straordinaria.
La governa un Commissario Straordinario, il prof. Fantozzi, che ha
l'obbligo di garantire la continuità del servizio allo scopo di ricercare
ogni possibile soluzione di rilancio. La legge gli mette a disposizione un
periodo di 12- 18 mesi. I debiti pregressi sono congelati e, per tutto il
periodo di amministrazione straordinaria, i creditori non possono agire.
Ha inoltre il diritto/dovere di aprire linee di credito privilegiate con
le banche per garantire la continuità aziendale. Deve sollecitare
pubblicamente il mercato per trovare potenziali acquirenti.
È estremamente importante ricordare che oggi è in vendita la parte buona
di Alitalia, cioè quella senza debiti. In pratica, rispetto alle
condizioni che aveva avuto Air France, oggi c'è uno sconto di oltre 1
miliardo di euro. Offerta francese 1.4 miliardi di euro, offerta CAI 400
milioni di euro.
Il boccone è appetitoso per chiunque. Non è vero che in vendita c'è un
carrozzone pieno di debiti, è il contrario.
In tutto questo contesto enormi pressioni tutt'ora sono fatte per
spingerci a capitolare alle condizioni proposte da CAI, la cui offerta
però ufficialmente non esiste più.
Le minacce, più o meno velate, di disastro, fallimento e cancellazione
delle tutele arrivano da ogni parte. Dai "colleghi piloti" che si trovano
comodi all'interno di CISL, UIL e UGL, dai vertici di parte del sindacato
confederale e da esponenti del governo.
Avverto in prima persona e comprendo perfettamente le ansie ed i tormenti
dei colleghi, io stesso ho famiglia (moglie che non lavora, tre figli) e
tutti viviamo dello stipendio di Alitalia.
Sono pienamente consapevole della pesante responsabilità che, in quanto
Presidente, grava sulle mie decisioni e che ogni giorno condivido con il
vice Presidente e tutto lo Staff.
Stiamo lavorando costantemente alla costruzione di un futuro degno per la
nostra compagnia e per la nostra professione. Abbiamo fatto ogni sforzo
per ricercare uno spiraglio che ci consentisse di aderire alla proposta
CAI ma nulla è avvenuto.
E’ molto importante utilizzare tutto il tempo che avremo a disposizione
così da poter migliorare le condizioni proposte o ricercare soluzioni
alternative. E’ un percorso irto di ostacoli, anche molto grandi, ma non
privo di vie di uscita.
Ancora una volta vi chiedo la massima compattezza e decisione poiché ci
stiamo giocando il nostro futuro ed abbiamo il dovere di tenere la testa
alta così che sia da esempio per tutti coloro che in Italia guardano alla
nostra categoria e alla capacità che essa avrà nel respingere le
mortificazioni alle quali ci hanno sottoposto.
A presto
Fabio Berti
bubba718 is offline