pazzesco!
BOLZANO - Un deficit di 2 milioni l'anno, un numero non trascurabile di voli (5%) dirottato su altri scali (Verona o Innsbruck) non appena il cielo si fa grigio e l'annosa carenza di passeggeri (mediamente 80mila l'anno) hanno indotto ABD - la società di gestione dell'aeroporto - a presentare un masterplan per salvare la struttura (realizzata nel 1999) grazie all'allungamento della pista di 400 metri, alla previsione di nuove linee, ad investimenti per 25 milioni di euro ed all'aumento dei potenziali fruitori fino a quota 300mila in cinque anni.
Una scelta razionale, quella per lo scalo aereo di Bolzano, che sposa le ragioni delle categorie economiche - per nulla intenzionate a far diventare l'Alto Adige "una provincia di terza categoria" - ma che cozza con la resistenza dei comuni di Laives e della Bassa Atesina e soprattutto delle associazioni ambientaliste, che hanno messo in campo i loro attivisti per raccogliere le 13mila firme necessarie ad indire il referendum e tentare di bloccare l'ampliamento proprio in dirittura d'arrivo.
Le motivazioni degli oppositori sono variegate: si spazia dall'inquinamento acustico ed atmosferico ai costi a carico della comunità - la quale, in realtà, sta pagando da anni per tenere in vita un aeroporto tutt'altro che concorrenziale e snobbato dalle compagnie low cost - senza dimenticare i contrari per partito preso e coloro che invece attaccano le previsioni del masterplan e l'atteggiamento "poco trasparente" della Provincia Autonoma, costretta ad ingaggiare un mediatore straniero - da pagare profumatamente - per persuadere le varie "parrocchie" sulla bontà dell'operazione.
Se questo è lo stato dell'arte, gli altoatesini si convincano: piuttosto che tenere una struttura in perdita ed utilizzata solo da una ristretta cerchia di imprenditori, sarebbe più lungimirante sacrificare qualche melo o smantellarla del tutto.
Fonte: Il Sole 24 Ore Nord-Est
Che ne pensate? Potrebbe esser questo il motivo di un cambiamento delle rotte da nord a sud?
Ciao ragazzi..