Mi spiego in maniera breve e spero comprensibile: il mestiere del pilota ha una componente emotiva di base che non si ritrova che in poche altre categorie.
Una formazione di tipo esclusivamente tecnico, scollegato dalla passionalità proiettiva di molti di noi, porterebbe ad una razionalizzazione di base, e di risultati molto meno influenzati dalle personalità dei piloti stessi.
Ritengo che una buona parte degli incidenti, ricondotti al Fattore Umano, potrebbero essere rivisti, se scollegati dall'emotività.
Vedo un pilota molto più vicino ad un ingegnere ferroviario, che non a Chuck Yaeger, nel mondo dei professionisti destinati al trasporto aereo.
In attesa delle sassate!