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Meridiana: ma chi è il pilota ai comandi ?
Roma, Italia - Certo chi ricorre a questi mezzi per cercare di puntellare il bilancio non fa, nei confronti dei suoi clienti, una bella figura.
(WAPA) - Per cercare di far quadrare i dissestati conti si và diffondendo, fra le Compagnie aeree, l’uso di vendere “pacchetti” di addestramento a coloro che desiderano intraprendere la professione di pilota civile.
Si tratta in concreto, della possibilità che viene offerta a giovani, dietro pagamento, di poter fare esperienza ai comandi di un jet di linea durante le normali operazioni di trasporto pubblico.
Tale pratica se è pienamente giustificata quando a dover fare “ scuola guida” sono i piloti assunti stabilmente che saranno poi inseriti a pieno titolo nell’organico dell’operatore, ben diverso invece è quando ciò avviene solo per fare “cassa” . La statistica segue delle regole ferree: un evento ( in questo caso addestrare piloti durante voli con passeggeri) è pericoloso sia in base alla tipicità dell’evento che in base alla frequenza con cui l’evento si ripete. Per dirla in termini tecnici, un “ risk assessment” sul punto, sarebbe negativo e dovrebbe sconsigliarne l’uso massiccio.
Questi i motivi che contrappongono fin dal mese di agosto i piloti di Meridiana al management che si é messo a vendere addestramento anche a piloti che non ha alcuna intenzione d’assumere. L’addestramento, per di più, avviene su di un aeroplano, l’ Airbus 319, che opera solo, da e per, l’aeroporto di Firenze, notoriamente considerato “ difficile”, talché alcune compagnie, Alitalia ad esempio, prevedono che in partenza od arrivo da questo scalo sia il pilota comandante del volo a pilotare l’aeroplano ( tecnicamente PF, pilot flying).
Se fino ad ora il problema era circoscritto ad un numero relativamente ristretto di casi (otto piloti di varia nazionalità) ora che la compagnia ha annunciato un piano che prevede l’addestramento di un numero considerevole di piloti (dai 40 ai 70), è stato invocato l’intervento dell’Enac Ente nazionale per l’aviazione civile, proprio per gli aspetti collegati alla sicurezza che queste pratiche hanno.
Sarebbe opportuno che sul problema dell’addestramento sistematico e massiccio di piloti, fatto con passeggeri a bordo, l’ente regolatore del sistema aeronautico italiano, prenda una posizione univoca, disciplinando la presenza di piloti alle prime armi che pagando, siedono ai comandi di voli passeggeri.
Certo chi ricorre a questi mezzi per cercare di puntellare il bilancio non fa, nei confronti dei suoi clienti, una bella figura. Se aveste pagato il primario e poi scopriste che in sala operatoria è stato il giovane assistente ad operarvi, sareste contenti?
(Avionews)