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Old 22nd Nov 2004, 12:07
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epsilonmiuraised
 
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«Buchi e debiti, vi racconto una piccola Parmalat»

ROMA - Andrea Molinari, 49 anni, ingegnere, già numero uno della Lauda Air, è l’ex amministratore delegato del Gruppo Volare ora sull’orlo del fallimento. E’ stato lui a scoprire la voragine finanziaria su cui si crogiolava la prima compagnia low cost italiana. Entrato il 15 di luglio scorso, ne è uscito il 20 di ottobre.

Quando si è accorto che qualcosa non andava?
«Pochi giorni dopo il mio ingresso, mi sono reso conto che non esisteva il controllo di gestione. C’era solo sulla carta e la dirigente responsabile successivamente è risultata essere nel consiglio di amministrazione della compagnia aerea spagnola Lte insieme a Luca Soddu (pilota di Volare e figlio del comandante Vincenzo fondatore della compagnia, ndr ) e a Giuliano Martinelli (nel consiglio di Volare, ndr )».
E questo cosa vuol dire?
«Per inciso Volare pagava alla Lte prezzi altissimi per l’affitto di aerei, addirittura in anticipo su un monte ore poi non rispettato. Uno dei tanti casi di conflitto di interessi in cui mi sono imbattuto. Comunque, mancando i dati di base, ho cominciato a intervistare tutti i dirigenti, per lo più ex piloti della Freccia Tricolore, e nessuno aveva la minima idea del loro compito. In altre parole era impossibile fare un paragone con i budget precedenti».
Volo cieco dei conti...
«Esattamente, come se i piloti dovessero guidare senza radar».
E lei cosa ha fatto?
«Ho chiamato un team esterno, l’italiana Vertik Spa e la svizzera Matthey, per valutare come mai risultava un costo dell’ora di volo di appena 4.600 euro. E infatti è venuto fuori che il vero costo era di 5.700 euro. Visto che Volareweb fa ogni anno 70 mila ore di volo, solo da lì veniva fuori un buco di 70-80 milioni di euro. Se a questo si aggiungono una serie di irregolarità sulla manutenzione e sulle fatture di parti di ricambio, dai quali risultavano ammanchi per molti milioni di euro, insieme al presidente Giorgio Fossa abbiamo deciso di affidare alla Kpmg l’esame dei bilanci».
Vada avanti.
«Ai primi settembre la Kpmg conferma i miei dubbi e Fossa l’8 di settembre chiede agli azionisti nuovo capitale per 120 milioni di euro. I soci non ci stanno e Fossa, correttamente, si dimette. Il 20 di ottobre, pochi giorni dopo l’arrivo del dossier Kpmg, anch’io decido di lasciare. Naturalmente per giusta causa, perché io mi sono sentito danneggiato».
Ma Volare non aveva una società di revisione?
«Certo, si tratta della Deloitte & Touche che al consiglio di metà ottobre ha portato rettifiche al patrimonio da 160 milioni di euro a zero».
Un passo indietro: ma la Deloitte non si era accorta di nulla?
«Al 31 dicembre del 2003 aveva certificato i bilanci civilistici delle due partecipate, Volare Airlines e Air Europe, ma non il consolidato. Guarda caso a ottobre si accorge del tutto e azzera il capitale».
Secondo lei la Deloitte poteva non essersene accorta prima?
«Credo di no, visto che l’ho fatto io che ero l’ultimo arrivato».
La Deloitte è la stessa società di revisione della vicenda Parmalat. Vede analogie?
«Saranno i magistrati a stabilire la verità. Si può dire che Volare era una piccola Parmalat senza quei marchingegni finanziari legati all’emissione dei bond che peraltro Volare non poteva permettersi non essendo quotata. Mi risulta che nel 2002 la compagnia tentò lo sbarco in Borsa senza riuscirci».
Come è possibile che i nuovi soci del calibro delle Generali e del gruppo Ligresti (entrati a marzo) non si siano resi conto di questo pasticcio?
«Sono entrati come salvatori - insieme all’argentino Eduardo Eurnekian - di una società in crisi, convinti che una compagnia con 600 milioni di passeggeri e 600 milioni di fatturato potesse essere risanata. Fu Interbanca a convincerli, al termine di una due diligence fatta in fretta, che si trattava di un buon investimento».
Altre irregolarità?
«Ce ne sono a bizzeffe, addirittura clamorose, con conflitti di interessi da non credere. Che hanno portato la compagnia ad accumulare debiti ingenti. In ogni caso, di tutto questo se ne sta occupando la magistratura».
Ce la farà Volare a riprendere quota?
«Sono convinto di sì. Ci sono professionalità di grande livello, abituate a soffrire a fronte di una gestione fallimentare. In un anno tornerà a fare profitti».

Roberto Bagnoli
Corriere della Sera
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