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Thread: Social dumping
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Old 27th Jul 2019, 15:53
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Flyfede80
 
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Originally Posted by EI-PAUL
FlyFede, io sarei d’accordo con te se vivessimo in un mondo ideale; purtroppo temo non sia così.
Abbiamo avuto esempi, anche in un passato neanche troppo remoto, di datori di lavoro che con le negoziazioni contrattuali hanno più volte tentato di tenere il personale navigante tecnico per i testicoli.
Sono d’accordo sul fatto che non dovrebbe essere così, ma purtroppo temo che il voler svincolare safety, normativa e buon senso da turni, basi, stipendi, bonus e tutto quello che chiamiamo in gergo “terms & conditions” sia quanto meno un esercizio molto impegnativo, per non dire effimero.

Ti faccio due esempi su tutti: più d’una Compagnia, in passato, ha tentato di inserire nelle T&C una parte variabile in funzione della “disciplina del carburante” di ogni singolo Comandante. Proposta ovviamente irricevibile poiché in contrasto con le normative EASA / FAA e con le raccomandazioni ICAO, e quindi ad ora rigettata. Ma non metterei la mano sul fuoco sul fatto che, in futuro, la stessa proposta possa miracolosamente ripresentarsi sotto false spoglie.
La stessa argomentazione, quella del carburante, è stata più volte usata “ad hoc” da giornalai o “claque” conosciute ed appositamente imbeccate per puntare il dito contro una parte del personale nei periodi in cui serviva farlo.

Nel 2008/9, tra le condizione per il rinnovo contrattuale della “nuova” AZ veniva stabilito che i Comandanti acquisissero lo status di Manager. Molti hanno gioito, pensando ad una sorta di "promozione" sul campo. In pochi hanno capito che in realtà diventavano dei colletti bianchi, subordinati ad un “padrone”, con le stesse responsabilità e meno diritti. Eppure quello faceva parte delle T&C, pur impattando quanto meno normativa e buon senso, ed a mio avviso anche la safety.

Sono certo che le parole “padrone” ed Aviazione”, pur andando di rima, non possano andare d’accordo, e che purtroppo il confine tra quelli che sono i Diritti, le T&C e gli aspetti meramente operativi che comprendono anche la safety non siano così chiaramente delineati. Concettualmente esistono il Comandante, l’Operatore e l’Autorità. Nel momento in cui si chiudono le porte il Comandante si prende la responsabilità di diventare l’Operatore e l’Autorità, prendendo decisioni che, si spera sempre, sia poi in grado di giustificare. Senza l’autonomia, l’indipendenza e la consapevolezza di essere super partes, prendere quelle decisioni, applicando al meglio i princìpi dell’airmanship, è difficile. Se si ha un padrone, pur benevolo che sia, è proprio impossibile. Io almeno la vedo così.

*
Capisco la tua opinione, ma non sono d’accordo, ci sta, non siamo tutti uguali. Non conosco il mondo AZ e se parliamo di 10/11 anni fa purtroppo è preistoria. Da quando si chiudono le porte io sono il comandante di un aeroplano di un’operatore (che non sono io) con dei passeggeri che pagano un servizio che serve anche a pagarmi lo stipendio.. Io devo essere ligio alle norme e garantire la safety, ma sono pagato (bene, io) anche per rappresentare la compagnia aerea, il suo management e anche, far sì che i passeggeri ritornino a volare con noi. Io non penso di essere tre cose in una quando si chiudono le porte, io faccio il mio ruolo...nel rispetto però di chi mi paga lo stipendio e mi da fiducia e responsabilità...io sono un dipendente, come lo sei tu immagino...e quindi un dipendente per definizione ha un capo....Sarà perché io sto bene nella compagnia in cui lavoro e ne riconosco le qualità ma anche i difetti.
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