PPRuNe Forums - View Single Post - Approccio degli Operatori al tema della fatica operazionale
Old 16th Aug 2018, 12:20
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EI-PAUL
 
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Anche io sono un pò di corsa poiché sotto torchio, spero nei prossimi giorni di poter scrivere qualcosa in più, ma nel frattempo un paio di cose che mi stanno particolarmente a cuore

fattorizzazione delle ore training : 90 ore di line training, 3/4 delle quali con cadetti a 200 ore è ulteriore follia. Vanno messi dei limiti in tal senso.
Assolutamente d'accordo, e bisognerebbe fare in modo che tale messaggio venga recepito. Sui criteri di fattorizzazione ci si può sedere a discutere, ma non sul fatto che tali criteri debbano essere messi in pratica ASAP, perché è già passato troppo tempo. I motivi sono due:
1 - Garantire in qualsiasi condizione la sicurezza delle operazioni, in una configurazione in cui - volenti o nolenti - il "gradiente" in cabina di pilotaggio è estremamente sproporzionato, soprattutto durante le prime 20 tratte (non tutte volate col "sacco") seguendo questa considerazione, che riamane sempre attuale, ma che viene quasi sempre trascurata:
La macchina uomo è stata studiata negli ultimi anni e la sua performance non è costante nel tempo e nelle situazione, on the safe side dovrebbe essere il mantra per tutti gli attori.
2 - Addestrare vuol dire fornire un servizio fondamentale. L'addestrando ha il diritto di usufruire del 100% di tale servizio, altrimenti stiamo sprecando tempo e risorse, sia umane che operative.

Per quanto riguarda l' FRMS in se, fin quando non si arriverà ad implementare un sistema al 100% non punitivo da parte di tutti gli Operatori, e ad avere una cultura del "report" che riguardi in primis l'etica professionale di ognuno, il sistema non sarà efficace al 100%.
Nel particolare; un dipendente che non riporta di essere affaticato per paura dell'eventuale reazione/ritorsione della Compagnia è una sconfitta per il sistema e per la comunità tutta, poiché il target a lungo termine è quello di poter accumulare dati da parte di tutto il settore, non solamente di 3/4 Compagnie.
Oltremodo, un Dipendente affaticato che non lo dichiara perché fa più comodo volare, oppure che anziché redigere un FatRep circostanziato decide di aprire malattia perché quest'ultima viene pagata mentre il primo no è un'ulteriore sconfitta per il sistema, e si ricollega a quanto detto sopra riguardo all'etica professionale.
Dovrebbe essere cura in primis degli Operatori formare adeguatamente il proprio personale e correggere dove possibile questi scompensi che, se uno volesse, sarebbero facilmente identificabili, ma evidentemente fa più comodo chiudere un occhio, in alcuni casi tutti e due anziché investire in sicurezza

Sarebbe poi interessante, più avanti, parlare dei limiti del sistema FRMS come modello prettamente statistico, e quindi oggettivo, che spesso non è in grado di prendere in considerazione fattori operativi con cui un operatore finale deve confrontarsi giornalmente, fattori che sovente assumono un carattere soggettivo in funzione di chi e quando si trova a fronteggiarli.
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