PDA

View Full Version : Approach ban


Pivolo
25th Feb 2007, 14:12
Le JAR OPS prevedono che si possa iniziare sempre un avvicinamento indipendentemente dalla presenza o meno delle minime meteo richieste; non potrà proseguire oltre l'Outer Marker o posizione equivalente se nel frattempo la Vis/RVR sarà inferiore alla minima richiesta.
Alcuni giorni fa un comandante mi diceva che il controllo di avvicinamento di Alghero gli ha impedito di iniziare la procedura di avvicinamento in quanto l'aeroporto era "chiuso perchè la visibilità era sotto la minima". Ora è chiaro che nessuno inizia una procedura se è evidente che non potrà atterrare, tuttavia se esistessero condizioni variabili che fanno supporre un miglioramento anche temporaneo potrebbe valere la pena provarci.
La mia domanda, che estendo in particolar modo ai controllori che seguono questo forum, è la seguente: chi prende la decisione di "chiudere l'aeroporto" per condimeteo?
Non sarebbe più pratico lasciare la possibilità a chi lo vuole (per varie ragioni, che possono essere anche addestrative - ammesso che abbia carburante e soldi) di eseguire l'avvicinamento fino a dove lo permettono le regole? Oppure ci sono altre considerazioni di cui non sto tenendo conto nella gestione dell'aeroporto o del traffico?
Mi piacerebbe un vostro commento, grazie.

JetMcQuack
25th Feb 2007, 16:37
Si, ma Pivolo chiedeva il perchè :E

CRJMaui
26th Feb 2007, 23:32
La JAR OPS è chiara un pilota può iniziare l'avvicinamento in qualsiasi momento disrgarding la visibilita in pista, tuttavia non può continuare oltre l'Outer Marker o equivalent position se tale visibilità non è uguale o superiore alle minime previste per la procedura in oggetto. Se invece una volta passato l'OM la visibilita dovesse decadere allora si può continuare l'approach fino alla minima e la regola see to land varrà applicata.
Che piacciano o no queste sono le regole, l'aeroporto non è sotto chiuso ma semplicemente non ci sono le minime per poter effettuare la procedura, anche perchè se un velivolo dichiarasse emergenza il comandante ha la facoltà, valutate le condizioni di atterrare ugualmente senza rispettare le minime e l'aeroporto è aperto.

Henry VIII
27th Feb 2007, 00:00
CRJMaui - La JAR OPS è chiara un pilota può iniziare l'avvicinamento in qualsiasi momento disrgarding la visibilita in pista, tuttavia non può continuare oltre l'Outer Marker o equivalent position se tale visibilità non è uguale o superiore alle minime previste per la procedura in oggetto. Se invece una volta passato l'OM la visibilita dovesse decadere allora si può continuare l'approach fino alla minima e la regola see to land varrà applicata.
Che piacciano o no queste sono le regole, l'aeroporto non è sotto chiuso ma semplicemente non ci sono le minime per poter effettuare la procedura, anche perchè se un velivolo dichiarasse emergenza il comandante ha la facoltà, valutate le condizioni di atterrare ugualmente senza rispettare le minime e l'aeroporto è aperto.Chiarissimo a tutti, ma se l'ATC ti riporta che l'aeroporto è CHIUSO al traffico, come sembra il caso in questione, ha senso andare a cercare il ground contact per non poter comunque atterrare ?
Solo in caso di emergenza VERA ed improcastinabile andrei ad atterrare su un aeroporto dichiarato chiuso al traffico.

Occorrerebbe conoscere che visibilità veniva riportata per immaginare il tipo di ragionamento fatto dalla direzione aeroportuale.

Nick 1
27th Feb 2007, 07:30
Ciao,
Se non ricordo male , un aeroporto non chiude per la visibilita'.
E' sempre aperto oppure e' chiuso da Notam (es. neve oppure un emergenza o altro ).
Infatti spesso al nord danno visibilita' zero-zero ma mica l'atis dice linate e' chiuso per nebbia.
Sono le minime di compagnia che poi fanno decidere.
Ciao.

bufe01
27th Feb 2007, 09:09
La teoria di Snam è interessante, però mi chiedo se aeroporti che operano in Cat II\III che hanno mezzi antincendio particolari per LVP?
Sarà mica che ENAV\ATC non si parli con ENAC\Società che gestisce l'aeroporto?
Amici ATC accorreteci in aiuto!

CRJMaui
28th Feb 2007, 00:34
Sicuramente il Direttore di Aeroporto ha il potere di Chiudere un aeroporto, però poi ne deve anche rispondere! La JAR è chiara in materia e non lascia spazio per interpretazione! L'aeroporto non chiude per nebbia, semplicemente non ci sono le minime per effettuare le procedure! Non vorrei che si fosse fatta confusione con le parole. La chisura di un aeroporto comporta che tutti i servizi annessi (ATC, Emergency, etc etc..) non vengono più forniti, e mi sembra strano che qualcuno si prenda la briga di chiudere un aeroporto per un po' di nebbia! E se qualcuno dichiara emergenza??? Immaginate se un A/M dichiara emergenza per un caso medico improcastinabile, un infarto per esempio (fatto molto più probabile che un'avaria dell'A/M!!!), dove una vita umana può essere salvata, magari bucando le minime!!
Penso che il fatto di aver confuso la parola "chiuso" con "attualmente siamo sotto le minime", magari tipico caso di telefono senza fili, che nel passare di persona in persona il fatto si è modificato, sia il caso in questione.
Saluti

pepe73
28th Feb 2007, 13:52
finalmente un 3d interessante...per quanto riguarda le operazioni di cat 2 é previsto che la procedura non possa essere iniziata se le condizioni di rvr siano inferiori alla minime richieste. ho provato a porre il quesito a molti ma le risposte sono stata evasive e mai chiare...qualcuno mi potrebbe spiegare perché in procedure non precision e di cat uno si puo' iniziare la procedura indipendentemente dalle condizioni rvr\vis riportate mentre in cat 2 no? ignoro la normativa relativa a cat 3....

saluti pepe

Henry VIII
1st Mar 2007, 05:40
pepe,
informa i tuoi referenti di rivedersi le jar.
Il principio e' valido per TUTTI gli avvicinamenti e l'unico gate in cui occorre avere un riporto di vis. adeguata e' l'OM o equivalent position.

RP6
1st Mar 2007, 15:22
Carissimi, sono un CTA ENAV presso Parma, a/d fabbrica nebbia e posso dirvi cosa facciamo noi.
Innanzitutto in caso di bassa visibilità l'a/d è aperto e solo il direttore d'aeroporto può chiuderlo (ma in genere lo fa solo per situazioni d'emergenza).
Quindi probabilmente c'è stata una leggerezza nella fraseologia del mio collega di Alghero, forse intendeva che l'avvicinamento non poteva essere autorizzato.
Nella fattispecie di Parma, vi posso dire che nelle IPI locali (istruzioni permanenti interne, ossia il nostro riferimento normativo aggiornato alle realtà locali) è inserito un notam che prevede una rvr minima per autorizzare un avvicinamento ils cat 1 (a Parma c'è solo quella) di 550 metri. Se l'rvr mi batte 549 non posso più autorizzare l'app perchè me lo vietano le regole.
Ma le regole dicono un valore di rvr che si basa sulle superfici aeroportuali di separazione dagli ostacoli (superfici di limitazione ostacoli, annesso 14). Voglio dire che tuttta la procedura è costruita in modo tale che qualsiasi ostacolo presente sia mantenuto al di fuori di queste superfici.
Ma le superfici, a maggior ragione quelle di avvicinamento perchè sono più vicine al suolo, sono tanto più precise quanto più la categoria dell'avvicinamento è alta.
Quindi se io controllore autorizzo un app cat1, dato che garantisco attraverso un'autorizzazione, devo avere fin dall'inizio le minime di cat1 perchè con valori inferiori non è più garantita un'adeguata separazione dal terreno e, in sostanza, non è più garantita la mia autorizzazione.

Ricordatevi che abbiamo una serie di normative da rispettare e da far rispettare, normative che non sono le JAR-OPS (quelle sono dei piloti).

Infine, cosa non trascurabile, c'è anche da considerare l'eventuale magistrato che, dopo un incidente in condizioni di bassa visibilità, ti chiede "perchè ha autorizzato un'app quando le condizoni erano sotto le minime?"
La risposta "perchè lo dicono le JAR-OPS" purtroppo non posso usarla perchè non è la mia normativa di riferimento.

See you soon on freq 118.45

Davide

marcotiloca
1st Mar 2007, 15:31
Ci hai chiarito molto efficacemente molti dubbi esistenziali, vista l'enorme mole di normative esistenti in Italia, non è molto chiaro chi debba fare o non fare cosa, in queste circostanze, grazie ancora, ciao!:ok:

Marco;)

Pivolo
1st Mar 2007, 15:55
Grazie Davide, la tua risposta mi sembra esauriente e ragionevole. A commento mi viene da dire che è quindi un'illusione quel "diritto" che credevo ogni pilota avesse di iniziare l'avvicinamento indipendentemente dalle condimeteo. Che tu sappia è una condizione che si applica un po' in tutti gli aeroporti italiani? E com'è la situazione per gli aeroporti stranieri perlomeno in Europa?
Grazie e ciao
Pivolo:)

magicabula
1st Mar 2007, 16:15
Confermo, henry you 're riht 100\00

Forse qualcuno ha limitazioni da O.M. DI compagnia che possono vietare l'avvicinamento se non c'e' la rvr minima prevista, ma e' una limitazione dicompagnia non una regola..:ok:

RP6
1st Mar 2007, 18:54
Non ho idea del resto d'Europa.
Per quanto riguarda l'Italia in genere questo tipo di problemi si ha solo negli aeroporti cat1 perchè quando si sale con la categoria il controllore non può sapere se l'aereo-equipaggio X è abilitato ad una cat2 o 3 e quindi autorizza fino ai minimi pubblicati per la specifica procedura.
Solo a quel punto ad esempio, in condizioni di cat2 un a/m-equipaggio certificato solo cat1 può, sotto la propria responsabilità, iniziare l'app come scritto nelle OPS.
Resta sempre il discorso di responsabilità del comandante che nel piano di volo è obbligato ad indicare i propri minimi.

Ciao

Henry VIII
1st Mar 2007, 19:14
In effetti non conosco le vs. normative "interne".
Leggendo cio' che hai scritto mi viene la seguente riflessione :

1- Tu non mi autorizzi l'avvicinamento per rvr 500 mt.
2- Io dichiaro di iniziarlo sotto la mia responsabilita' (le mie normative me lo consentono e ti sollevo dalla tua responsabilita' legale).
3- All'OM o equivalent position chiedo un rvr check.
4- Se rvr>minime proseguo fino alle minime
5- Se vedo atterro, altrimenti GA !

Che ne dite ?

P.S. Nella fretta quando ho scritto che la regola jar vale per tutti gli avvicinamenti mi sono dimenticato che l'eccezione puo' essere la cat IIIB no-DH. In quel caso, non andando a cercare un contatto visivo e non avendo un limite di RA, se la rvr scende sotto 75mt ANCHE dopo l'OM o equivalent position si deve riattaccare.

Ciao
HVIII

pepe73
7th Mar 2007, 12:42
quindi le normative a cui fanno riferimento gli operatori ATC (IPI) sono diverse dalle normative a cui fanno riferimento i piloti?

M_Frey
7th Mar 2007, 14:51
La mia non vuole essere assolutamente polemica, in quanto non vorrei che qst 3d molto interessante finisca (come è già successo x altri) a pizze in faccia.
Il problema, secondo il mio punto di vista discusso e condiviso con vari amici CTA (sia di TWR,APP e AWY da Bolzano a Lampedusa) è che purtroppo, l'Italia è il paese dei cachi come sempre:
finchè il 90% dei CTA non sà quasi nemmeno cos'è il Jeppesen ("..io riconosco solo l'AIP, i documenti ICAO recepiti dall'Italia, le IPI e le disposizioni della mia Locale direzione..."), non ha mai avuto esperienze di volo (in svizzera sò che nel basico x CTA è compreso un minimo approccio al volo) e dall'altra parte il 90% dei piloti non è mai entrato in una TWR o in un ACC Italiano, sottolineo italiano xchè la ns (triste) realtà non è come nel resto del modo (oppure ha solo una visione parziale della cosa),difficilmente si riusciranno a colmare queste lacune.
In Italia il pilota dovrebbe essere a conoscenza (sua resposabilità!) di tutte le disposizioni emanate anche localmente dalle varie direzioni (aeroportali) ENAC, in molte di queste non esiste nemmeno un elenco delle disposizioni in vigore!!!! (testato dal sottoscritto!!!)
Cerete direzioni Locali ATC (non enac) emettono delle disposizioni interne x i CTA che non sono oggetto di NOTAM ma che sarebbe utile il pilota conoscesse.
Dall'altra parte sento piloti che sono convinti che il vangelo sia il Jeppesen e quasi non sanno cos'è un AIP e l'importanza che la legislazione dà a quest'ultimo...
Tutto ciò si riassume in "Caos all'italiaa".
Ritengo che questo sia dovuto primariamnete alla disorganizzazione e superficialità che l'ENAC ha sin qui avuto. Certo, è un organo recente ed in fase di riorganizzazione, ma dovrebbe sicuramente dare un'accellerata alla cosa visto il ritardo.
E' ovvio che gli interessati (compagnie, società di gestione, di assistenza al volo etc..) tirano acqua al loro mulino (spendere poco ed incassare tanto!!!) ed è qui che serverebbe il pugno forte di un ente com ENAC.

Concludo suggerendo di coinvolgere anche il Ns ENAC in questo forum che ritengo stia prendendo sempre piu' le caratteristiche di un punto di riferimento x il mondo aeronautico professionale in Italia.
Semmai qualcuno di questi personaggi diciamo, influenti (e qui, tanto x cambiare entra la politica!) prendesse coscienza di questo tenfga conto di una cosa: a livello aeronautico siamo talmete arretrati in Italia che dovremmo solo COPIARE da qualcuno (Nord Europa e/o USA): sicuramente la normativa, le problematiche (aeroportuali, normative, etc etc etc) che permetterebero al Ns Bel Paese di "aggiornarsi" quel minmo necessario sono già state trattate, sviscerate o x lo meno discusse in qualcuno di questi altri posti!

Signori dell'ENAC: prendete un bel ticket low cost e comniciate a girare il mondo e ad importare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Chiudo questo mattone di POST, e spero di non aver "avvelenato" nessuno!

Henry VIII
7th Mar 2007, 15:58
sento piloti che sono convinti che il vangelo sia il Jeppesen e quasi non sanno cos'è un AIP e l'importanza che la legislazione dà a quest'ultimo...Problema presente anche all'estero, comunque riconosco che la colpa è SOLO nostra.
Cerete direzioni Locali ATC (non enac) emettono delle disposizioni interne x i CTA che non sono oggetto di NOTAM ma che sarebbe utile il pilota conoscesse.Questa invece è da film di Totò.

marcotiloca
7th Mar 2007, 16:13
Dubito che, eccetto Malindi, Sharm o le Maldive, certi personaggi sappiano cosa significhi "estero":


Signori dell'ENAC: prendete un bel ticket low cost e comniciate a girare il mondo e ad importare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!


C'è da augurarsi che non vadano a copiare l'Indonesia, per le disposizioni aeronautiche...:eek:

(finger crossed)Marco;)

JetMcQuack
7th Mar 2007, 18:13
Io ritengo sia impossibile che i piloti possano essere a conoscenza di tutte le direttive interne dei CTA. Certo l'AIP dovrebbe essere la bibbia, ma come fai se un pilota in 1 giorno tocca 4-5-6 Paesi diversi?
Il jeppesen ha la parte Airport Briefing and information dove si trovano le varie disposizioni tratte dall'AIP (esempio, tempi massimi di utilizzo dell'APU, sequenza di frequenze da contattare come in certi aeroporti con 4-5 frequenze solo per la parte "al suolo", ecc.).

Quello che riguarda la sicurezza volo sta sui NOTAMS. Poi se per un pilota non esiste "l'aeroporto chiuso" mentre per il CTA sì, beh, basta aggiungere nelle norme del pilota una frase tipo "unless the local ATS authority is more restrictive". Sarebbe una frase standard per molte problematiche :}

Henry VIII
7th Mar 2007, 19:12
"unless the local ATS authority is more restrictive". Ok, ma in base a quali norme o regole l'ATS mi impone la restrizione ? Non posso accettare restrizioni "a capoccia" solo perchè me le riportano per radio. Prima di dirottare (e far spendere soldini alla mia compagnia) ho il dovere di capire se le restrizioni, a me sconosciute in sede di briefing e comunicatemi in volo, siano o no inoppugnabili.

JetMcQuack
7th Mar 2007, 21:57
Ok, ma in base a quali norme o regole l'ATS mi impone la restrizione ? Non posso accettare restrizioni "a capoccia" solo perchè me le riportano per radio.

Non credo che ci siano talmente tante normative interne ATS che si possono contestare.
E' troppo il materiale che si dovrebbe esaminare....in alcuni aeroporti non ti basterebbero 2 ore di briefing se potessi avere a disposizione tali informazioni, e ti mettessi a controllare se quella va bene o quell'altra no.

straccaletto
8th Mar 2007, 05:46
Una piccola nota per quelli che pensano che le IPI debbano essere condivise con il personale di volo: quelle di Roma ACC sono un volume di dimensioni apocalattiche (tipo un vol dell'AIP) con aggiornamenti , tra ordini di servizio temporanei e permanenti, direi giornalieri, per cui......
Ciao

marcotiloca
8th Mar 2007, 13:25
I-FORD, a me insegnanti (anche controllori) ed istruttori hanno sempre detto che il comandante del velivolo è l'ultimo responsabile della condotta del volo, e altrettanto, in mezzo a mille italiche scartoffie contraddittorie, mi pare sìa incontrovertibilmente scritto nelle disposizioni legali, poi spetterebbe agli azzeccagarbugli l'arduo compito di stabilire l'effettiva priorità delle disposizioni in materia, in base a chi le emanasse, rispetto a chi le dovesse rispettare, con in mezzo chi le deve far rispettare, a sua volta: E' come al solito una grande confusione, nonostante la recente riforma del Codice della Navigazione, che, di fatto, su moltissimi argomenti non ha fatto chiarezza, anzi...

Vorrei esporvi un fatto che mi è capitàto un paio di volte qui dove sto io: una volta quando ero militare, diversi anni fa, e un'altra volta più di recente: entrambe le volte era mattina presto e la nebbia, in banchi molto densi, si disponeva prevalentemente, data la vicinanza con le acque dello stagno, al disopra di esse, per poi diradarsi in corrispondenza proprio delle zone dei parcheggi, vie di rullaggio e della pista, dove l'RVR segnava il limite consentito per l'attività di volo. Problema: dalla torre, a causa della vicinanza con lo stagno, non si vedeva un accidente, neanche verso l'alto, di conseguenza non potevano emettere nessuna autorizzazione, in quanto devono essere in grado di poter separare i traffici a vista, non essendo dotati di RADAR di aeroporto, ebbene, nel primo caso, successo tanti anni fa, la torre, avuta la conferma dal comandante di un jet di linea che riportava la pista e le aree di rullaggio in vista, anche prima delle minime di avvicinamento, autorizzò l'avvicinamento con la formula "atterraggio a discrezione" e noi si potè partire grazie alla stessa formula, dichiarando di essere in grado di separarci autonomamente a vista dal traffico e dagli ostacoli, mentre in un'altro caso, quello più recente, nonostante le condizioni fossero le stesse, ma l'RVR di una testata pista fosse inoperativo e quello dell'altra indicasse le minime consentite, il direttore dell'aeroporto aveva dichiarato lo stesso "chiuso al traffico per nebbia" tràmite NOTAM, e quindi la torre, nonostante tutti i traffici riportassero pista in vista, non autorizzavano neanche gli avvicinamenti, e quindi noi non potemmo neanche partire, mentre chi doveva atterrare se ne stava a fare inutili e costosi giri di holding sopra l'aeroporto. Adesso, per fortuna, quel "direttore" non c'è più, dopo i diversi malumori che ha causato per aver dato altre diverse e singolari disposizioni di "sicurezza", è stato sostituito.

Ma io mi chiedo: perchè in due casi esattamente uguali si sono prese decisioni opposte? Com'è stato possibile che le autorità "proibissero" l'avvicinamento e l'atterraggio nonostante ci fossero le condizioni di visibilità sufficienti per la sicurezza, da parte di chi è responsabile della condotta del proprio volo?

E' la stessa domanda che ha fatto qualcun'altro, più o meno, mi chiedo, se ci fosse qualche controllore esperto anche di burocrazìa, come sìa possibile tutto ciò...

Marco:bored:

Henry VIII
9th Mar 2007, 20:22
Credo che anche I-FORD e JetMcQuack, mentre gli uffici della loro compagnia stanno lavorando per trovare una soluzione al problema, possano cercare di capire a cosa e' dovuta l'inaspettata restrizione che viene riportata e chissa' che, conosciuta la causa, non vi sia modo di trovare una soluzione anche direttamente in volo.

Probabilmente il termine da me usato "inoppugnabile" e' esagerato, fuori luogo e fa pensare a logorroiche diatribe per radio, resto pero' dell'idea che prima di accettare restrizioni "a capoccia" solo perchè me le riportano per radiodevo cercare, capire e valutare le motivazioni.

magicabula
10th Mar 2007, 21:18
Toglietemi una curiosita'.... l'altra settimana tornando da hav a blq ho chiesto a milano controllo se mi coordinavano a blq un app cat III per addestramento. Gentilissimi mi hanno coordinato e mi avvisano che a blq posso farlo ..... contatto blq app e mi dicono che non posso effettuare cat III per trainig perche' enac blq non autorizza cat II addestrative ma solo reali....
Domanda: per mantenere cat III servono tre app in sei mesi dei quali almeno uno deve essere effettuato sull'aeromobile..... come la mettiamo ???????????????????
a ridateme la FAA please!!!!!!!!!!!

marcotiloca
10th Mar 2007, 21:51
Io ne ho sentito una simile, ma era diversi mesi fa, dìssero che il cordinamento lo devi fare anche tu per iscritto con molto anticipo, purtroppo siamo in Italia e l'FAA non c'è, bisogna arrangiarsi! Se poi ti dicono che non si può fare, beh, io avrei il sospetto che sìa una bella presa in giro, tanto per non essere volgari, e gli direi di spulciarsi le IPI alla svelta, che chi vola non ha tempo da perdere...

Al limite, basta omettere la parolina "per addestramento"...

Marco;)

Henry VIII
11th Mar 2007, 12:25
I-FORD
Concordo.

magicabula/CAT III training approach
Non conosco gli estremi Jar, dovrei ricercarli, ma da me non chiedono piu' gli approach real life e consentono di farli tutti al sim semestralmente.
Il problema viene fuori se te lo chiede la maintenance per mantenere la capability del singolo aereo.

Per quanto riguarda la parolina "per addestramento" non puoi ometterla e farti un approach in categoria senza dir niente a nessuno perche' se l'ATC non attiva le protezioni a riguardo rischi di farti del male.

bufe01
11th Mar 2007, 14:11
Ai fini dell'addestramento alle cockpit procedures sevono tutte le protezioni della CATII\III?
D'altronde ci si può addestrare solo alla parte procedurale briefing, switchology, chiamate etc per il resto c'è solo il sim che può riprodurre la bassa visibilità.
Io ho sempre chiesto un normale ILS e anche dove c'è solo una cat I in mancanza di meglio basta saper quando controllare che le "lucine" siano quelle giuste al momento giusto.
Occorre dire che mi sà che v'ha detto un pò male e il controllore non era molto smart e vi ha dato la risposta automatica prevista dalle IPI.............mediamente sono più bravi e svegli direi!

magicabula
11th Mar 2007, 14:47
HENRY, IFORD

Avete ragione ma il problema , oltre che di maintenace e' di op manual che prevede un app su a'm e di enac che pretende tot. app catIII del velivolo e della compagnia per mantenere la capacita' operativa in tale categoria.
Per quanto riguarda l'omettere la parola training, non si puo' proprio fare , se fai un cat III senza lfar rispettare la zona "sensitive" a terra rischi seriamente di fare un G\A o peggio ti metti l'areo per cappello!!!!!!!!!!

JetMcQuack
11th Mar 2007, 15:06
Premetto che non sono ancora abilitato alle CAT II/III, ma perchè rischi di farti male? Se proprio non puoi fare un autoland perchè ci sono aerei al punto attesa CAT I, non puoi fare un Manual? Mi pare che da JAR OPS 1 in CAT IIIA non sia obbligatorio il Fail Passive (CAT II ne sono certo).

Correggetemi se dico prodiate.

bufe01
11th Mar 2007, 18:08
Quali sono eventualmente i rischi esattamente?
Capisco che su una tratta di linea non si può rischiare il G\A; non ho esperienza di autoland, quando ho fatto CatIII era volato a mano con l'HGS.

magicabula
11th Mar 2007, 19:19
per bufe01

il problema non e' il GA, ma e' che se la sensitive area, quella con le strisce gialle per attesa catII e III, non e' libera da am il loc od il glide possono sentire delle anomalie e fare rollare l'am , anche di brutto, e con un 767 , ma anche con altri am piu' piccoli trovarti con l'autopilota staccato e un bank di 30 gradi a 20-30 piedi non e' simpatico te lo garantisco,....un po' tipo la wake turbolence per intenderci.... magari tocchi con un'ala e poi riparti per linate senza dire nulla a :} nessuno....:}
ops scherzo , chiedo perdono per questa ultima:O

comunque e' assurdo che i direttori di aeroporto possano fare il bello ed il cattivo tempo su tutto...

happy (soft landing) and check six ...always

JetMcQuack
11th Mar 2007, 21:29
E farlo in manuale? Come detto, credo che la CAT IIIA si possa fare senza Fail passive. Correggetemi se sbaglio.

Henry VIII
12th Mar 2007, 00:10
Ai fini dell'addestramento alle cockpit procedures sevono tutte le protezioni della CATII\III?
D'altronde ci si può addestrare solo alla parte procedurale briefing, switchology, chiamate etc per il resto c'è solo il sim che può riprodurre la bassa visibilitàSe lo fai cosi' puoi andare a mano, fare le tue chiamate/verifiche e magari non dire niente. Se invece simuli un reale approach in categoria (copuled approach, FD+AP) magari con autoland reale allora devi proteggerti.

enac che pretende tot. app catIII del velivolo e della compagnia per mantenere la capacita' operativa in tale categoria
Ti confermo che da un po' di tempo (non ricordo quanto) nella compagnia italiana nella quale lavoro non e' piu' in essere tale requirement. Voglio sperare d'accordo con Enac, visto che voliamo ancora.

da JAR OPS 1 in CAT IIIA non sia obbligatorio il Fail Passive (CAT II ne sono certo).
Confermo che fail passive con DH below 50ft NON e' consentito, quindi di fatto e' possibile fino ai minimi di Cat. IIIA.