Io non sono molto d’accordo con questo articolo, non completamente quanto meno.
I software li progettano degli ingegneri, pretenderne l’affidabilità assoluta è utopico. Sul fatto che i costruttori non non vengano adeguatamente pungolati su questo posso essere d’accordo, ma trovo difficile pensare ad un ente investigativo o di controllo completamente indipendente; il vecchio concetto secondo il quale “tra cani non ci si morde” ed alla fine è sempre colpa di chi non può più parlare è un’usanza vecchia quanto il mondo, e si finirebbe poi a parlare di politica.
Il dato di fatto però che che un aereo se ha due ali, un piano di coda e toh, pure due motori, vola a prescindere dal software, basta un assetto ed una potenza.
Lungi da me affermare che la colpa è dei piloti. Il punto è che, secondo me, chi ha disegnato “il presente” e sta progettando il futuro ( costruttori ed autorità aeronautiche in primis ... )dovrebbe chiedersi - facendolo seriamente - cosa è andato storto e perché molti di coloro che utilizzano “il software” smettono gradualmente ma inesorabilmente di pensare.