PPRuNe Forums - View Single Post - Ryanair cancella voli per mancanza di piloti
Old 28th Sep 2017, 12:32
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joe falchetto 64
 
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Originally Posted by TheWrightBrother&Son
In effetti Joe è una visione abbastanza cinica, nulla in contrario ci mancherebbe, io sono anni che dico che i piloti Ryan sulle questioni contrattuali mi fanno girare le palle più della compagnia stessa, perché se da un lato capisco (ma non condivido) la passione sfrenata di Ryan di giungere al profitto costi quel che costi, uscendo con il pennarello dai bordi della legalità con la stessa tolleranza che avrebbe un bimbo di 3 anni impegnato in planimetria tecnica, cosa dall'altro lato invece i piloti Ryan facciano mi è sempre sfuggito. E lo ero anche io e infatti di questo mi sento in colpa, ci sono un' infinità di persone estremamente in gamba là dentro e che operativamente parlando il livello è top notch, ma su questi piani contrattuali e, chiamiamola così, di difesa personale, l'ambiente non è sano, è in balia del vento, dead reckoning fatto con il dito ciucciato di saliva. E questo non sono mai riuscito a capirlo. Tralasciando i problemi che causa la questione in sé è estremamente interessante.
Dall'altro canto devi anche constatare che una visione come la tua favorisce la compagnia e non i piloti e che questa mancanze di passione per la vicenda Ryan (non solo tua, ma fino all' altro ieri anche di una fetta ben grande dell'aviazione europea non catalogata come low cost) equivale a dire in campo biologico che il tumore al rene non ti interessa perché tanto tu sei cellula polmonare. Ripeto, ci può stare, ma sappiamo tutti che qualcuno a livello di organismo nel suo insieme se ne deve prender cura
Ciao. Ho detto che non mi appassiona, non che non mi interessi. Sono un pilota, e sarò sempre dalla parte non dei piloti ma della professione: perchè tutelando questa tuteliamo tutti noi ai massimi livelli. Ho sempre sostenuto la robustezza e la qualità dell'addestramento e delle operazioni in FR, non ho nessun problema a ribadirlo (così come in Easy, sia chiaro, anzi anche meglio). Non ho mai catalogato i miei colleghi sulla base di schemi precostituiti. Considero peròtutto quel che sta succedendo un abbastanza normale aspetto della dialettica del mercato: se è vero che esistono una valanga di dimissioni che creano problemi all'operativo, allora qualcuno non è stato capace di svolgere il suo mestiere nell'ambito tecnico operativo. La motivazione a cercare migliori condizioni soggettive di lavoro è sempre esistita, era solo nascosta dalla assenza di sviluppo, anzi di crisi, nel nostro mondo. Con memoria storica bisogna ricordare che all'inizio del 2000 le condizioni contrattuali di FR non erano per niente malvagie, dal momento che le risorse doveva lottare per acquisirle dal mercato. Poi è arrivato il 2001 e poi è arrivato il 2008. Non sto dicendo che non debba esistere una dialettica di relazioni industriali tese a rivolgere al personale una fetta del valore aziendale sotto forma di stipendi e di gratifiche: dico però che se questa sia l'esigenza, allora occorrerebbe cominciare a strutturarsi e a lavorare per soddisfarla. Non ci si può attendere che le castagne dal fuoco le levino altri, perchè gli altri hanno le loro da levare: non ho visto negli anni molta iniziativa tra gli equipaggi di FR. Molti mi contattano per questioni contrattuali o previdenziali, ma antepongono sempre la preghiera di restare se possibile nell'anonimato o vogliono assicurazioni sulla mia discrezione. Lo capisco, non lo accetto. Se ci si lamenta, occorre essere conseguenti; altrimenti basta lamentarsi. Si può chiedere aiuto, non delegare. Ho conosciuto molti professionisti provenienti da FR: massimo rispetto per le qualità tecniche, ma dal punto di vista umano, per quanto la mia esperienza possa essere limitata e soprattutto soggettiva per cui non certo scientifica, mi hanno tutti mostrato una odiosa tendenza a perseguire i propri stretti tornaconti di breve respiro, peraltro causando in questo a volte qualche problema. In definitiva, massimo rispetto: se però esiste una qualche esigenza, sarà il caso che si cominci a vedere cosa fare per soddisfarla, altrimenti stop alle lamentele, dal costo delle uniformi alle bottiglie d'acqua e così via.
Io ho tutte le bibite e l'acqua che credo a bordo, pasti tutti caldi con scelta di varianti speciali, in albergo la compagnia mi paga colazione pranzo e cena. Non sono però diventanto comandante a 26 anni, quindi ciò che dico l'ho pagato in termini reali. Su questo aspetto va fatta senz'altro una valutazione complessiva ed ampia.
Un saluto.
Joe
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