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EI-PAUL
Su quanto il computer sia diventato ausilio e quanto ostacolo potremmo scriverci un poema ... però hai senz'altro usato il termine giusto: ausilio. Il termine di per se ne connota già la sua supplementarietà.
Quando si parla di sistemi completamente automatizzati generalmente si tratta di sistemi semplici, ripetitivi in cui se qualcosa va storto al più si rischiano ritardi o disservizi, non certo altro.
Qui non parliamo di una catena di montaggio, seppur molto sofisticata, ma piuttosto di applicare i cosiddetti "non technical skills" nella loro totalità; stare davanti all'aereoplano, saperne anticipare gli eventi, mettere insieme le variabili contingenti e saperle spesso interpretate con l'esperienza pregressa oppure inventare di sana pianta per trovare soluzioni idonee al caso. Spesso molto velocemente.
Insomma più che utopia a me - per ora - sembra fantascienza.
Il punto è che l'Intelligenza Artificiale quando sarà perfezionata non si limiterà a stare davanti all'aeroplano (cosa che ahimè molti piloti anche attempati non sanno nemmeno cosa significhi facendo confusione con gli addetti aeroportuali) ma sarà all'interno di un sistema globale di Intelligenze Artificiali, le une interconnesse istantaneamente con le altre.
Converrai con me che i piloti, per quanto bravi, non hanno ancora doti telepatiche.
Ovviamente nulla a che vedere con gli odierni computer che comunque fanno il loro preziosissimo lavoro in silenzio e senza chiedere 10.000 Euro "altrimenti non mi alzo nemmeno dal letto" ma sopratutto non vanno in giro a fare gli sbo.roni pensando di salvare 180 passeggeri per tratta, quando anche un bambino deficiente sa che il primo a non volerci rimettere le penne è proprio il pilota.