PPRuNe Forums - View Single Post - Mancano i piloti, compagnie in crisi «In Europa ne servono oltre 50 mila»
Old 8th Aug 2017, 15:55
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EI-PAUL
 
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Originally Posted by mau mau
Però per lo meno, un pilota può sempre esporre i motivi per i quali pensa di meritare una certa cifra.
Mi sembra un discorso molto equo. Allora inizio io:
Io per meno di 10 mila netti al mese (diciamo mese tipo, 85 ore di volo, circa 140/50 di servizio ed una cinquantina di settori) non scendo neanche dal letto. Ovviamente con un'assicurazione medica/perdita licenza decente e versamenti pensionistici che in prospettiva ed ammesso che ci arrivi tenendo i ritmi attuali mi permettano di vivere una vecchiaia decente senza dover stravolgere il mio stile di vita.
E di certo, a meno di quello, non mi prendo la responsabilità di firmare un T/L tanto meno di insegnare il mestiere a qualcun altro, men che meno di portare 180 cristiani su e giù quattro volte al giorno, con tutto quello che comporta e che ne consegue.
Dal mio punto di vista il discorso è diventato estremamente semplice: io, visto quel che è diventato il concetto di rappresentanza, non ragiono più in maniera collettiva da un bel po'; quando l'ho fatto ho scoperto che la collettività da molti viene usata come un giubbotto antiproiettile, ma quando poi c'è da esporsi e metterci la faccia in prima persona tutti si dimenticano dei bei propositi, dileguandosi.
Dopo più di un'incu*ata ragiono in maniera molto individualista, e non pretendo che qualcuno la pensi come me riguardo al numero che mi sono posto come limite, né tanto meno che mi dia ragione.
Ho accumulato un po' di esperienza. Sebbene la mia sia una goccia nell'oceano rispetto all'esperienza di alcuni qui dentro, penso che garantisca comunque un minimo di professionalità ed è costata sacrificio, tempo, fatica e soldi (soprattutto dei contribuenti). Quindi va pagata. Con buona pace di chi sostiene che i Computers siano più sicuri; balle. Saranno certamente più veloci a fare i calcoli, ma nessun algoritmo potrà mai garantire una sicurezza che si avvicini anche solo minimamente al raziocinio di un professionista capace, esperto e ben addestrato, soprattutto in un ambiente complesso e "fluido" come quello dell'aviazione commerciale, in cui un sistema complesso e pesante parecchie tonnellate si muove veloce in un ambiente che non è né suo né mio.
Se puoi si vuole risparmiare qualche miliardo di $ sacrificando qualche vita umana a causa di qualche "bug" del sistema ogni tanto, si accomodino, in fondo è un po' quello che succede ora con le enormi falle dei sistemi addestrativi a pagamento, solo elevato all'ennesima potenza. In tal caso sarò ben lieto di essere pre-pensionato, augurandomi che non mi caschi uno UAV in testa!
Finché però ci sarà qualcuno disposto a pagare quello che personalmente reputo il "minimo sindacale" (ed al momento - in giro per il mondo - c'è anche chi è disposto a pagare di più, segno che il ragionamento non è del tutto errato) sarò lieto e felice di fare un lavoro che amo, svolgendolo con passione e dedizione.
Qualora però questa condizione dovesse cessare sarà la volta che mi metterò a fare il libero professionista. Magari così, da libero professionista Italico, riesco anche ad abbassare quell'aliquota mensile di circa il 40% ogni mese in busta paga (come dicono a Roma "famo a capisse") ma soprattutto godendomi di più moglie e figlie, stando a casa per ogni festa comandata, facendo le ferie in estate, facendomi ogni fine settimana a casa, mangiando ad orari da essere umano e non da pipistrello (magari evitando anche di strafogarmi onde non atterrare con la bocca piena) evitando decine di cicli di pressurizzazione ogni mese, evitando di respirare aria condizionata spillata da compressori assieme a chissà quali altre schifezze, prendendo meno radiazioni ionizzanti, stressandomi meno ed in generale guadagnandoci in salute. E se avanzano soldi la domenica mi affitto un CAP20 e vado finalmente a fare un po' di acrobazia e divertirmi volando per davvero, cosa che adesso non ho mai il tempo di fare.
Ognuno ha - o dovrebbe avere - nella sua testa il numerino che reputa giusto in funzione del suo vissuto, della sua esperienza e della sua formazione. L'importante è che poi, una volta accettate le condizioni, il giorno dopo non si vada a piagnucolare in giro come mi è capitato più di una volta di sentire. Non faccio neanche più il ragionamento secondo il quale accettando certe condizioni si abbassano quelle della categoria, discorso obsoleto ed ormai fuori dal tempo visto quello che è successo e che abbiamo concesso negli ultimi 15 anni. Per me la categoria sono una manciata di colleghi di cui ho stima professionale ed umana. Punto.

Last edited by EI-PAUL; 8th Aug 2017 at 16:33.
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