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Old 25th Jul 2017, 18:54
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EI-PAUL
 
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Originally Posted by TheWrightBrother&Son
Rilancio

https://www.theguardian.com/technolo...us-up-disaster



La soluzione di facciata è, e probabilmente rimarrà, uno strumento se possibile ancora più automatizzato: il simulatore. Il paradosso nel paradosso?
Di recente ho letto questo, lui ce l'aveva addirittura con l'eccessiva complessità meccanica a cui si tendeva, figuriamoci come avrebbe parlato dell'informatica che avrebbe seguito



Seint Exupéry parlando del P38, o meglio, dell' F5, 1943
La mia impressione è che si stia già andando verso la "fase due"; dall'erosione degli skill la prossima generazione rischiamo sia quella dei "no skills at all" o giù di lì.
Il tutto perché, nel momento in cui si è arrivati a dover decidere come mitigare i rischi derivanti da automazione, complacency ed ergonomie varie si è preferito farlo aggiungendo ulteriore informatica ed automazione anziché toglierle, questo ha di fatto nascosto ulteriormente la possibilità di avere un accesso diretto alla fonte d'informazione che il più delle volte rimane di fatto nascosta dietro a software ed algoritmi vari.
Aveva ragione il grande Saint exupery, siamo diventati dei gestori di sistemi che - per lo più -funzionano. Di conseguenza, costiamo molto meno in termini assoluti ( costi d'impiego + contrattuali ). Se continua così costeremo di fatto sempre meno, e ciò ovviamente fa comodo a molti Manager e tecnocrati che evidentemente sanno molto bene come far quadrare i numeri a fine anno ma conoscono molto meno il significato del termine "best practice".
C'è però da dire che questi stessi tecnocrati sono stati spesso estremamente scaltri nell'usare le statistiche, in particolare quelle riguardanti la sicurezza, tirando acqua al proprio mulino.
È infatti innegabile che il numero di incidenti gravi ed hull loss sia drasticamente diminuito, dopo i picchi dovuti al periodo a cavallo tra propeller e jet, ed ora si è stabilizzato a livelli piuttosto lusinghieri; questo grazie soprattutto all' affidabilità delle parti meccaniche e dei materiali.
È altrettanto innegabile però che un occhio esperto - guardando le statistiche più attentamente - non possa non notare che, mentre in passato gli incidenti gravi vedevano tra le concause maggiori avarie meccaniche serie, ora per lo più vediamo aerei perfettamente efficienti e con avarie/difetti a volte piuttosto banali venire giù come ferri da stiro mentre l'equipaggio cerca di capire la causa del problema ( la stessa che è nascosta dietro al software ) e si dimentica di fare un sano "revert to basic" tornando a volare come faceva Saint exupery. Si è anche visto che a volte il revert non basta, perché gli skill che lo consentono sono già atrofizzati / non ci sono mai stati.
Il problema non lo si risolve di certo finché, alla guida della Commissione trasporti che regola il regolatore in sede EU, ci saranno dei tecnocrati politicanti che non hanno la minima idea di cosa voglia dire safety se non accanto al numerino che ne indica il costo per l'Azienda.
Il fatto che però la FAA - che da sempre è stata precorritrice riguardo a molti aspetti - inizi a dubitare che la strada intrapresa sia quella veramente giusta, potrebbe alla lunga far ben sperare ... ad maiora.
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