PPRuNe Forums - View Single Post - Qualche altra breve riflessione, com'era prevedibile
Old 20th Mar 2017, 15:36
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DEVILFISH
 
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Originally Posted by I-FORD
DEVILFISH
Ho visto e continuo a vedere molti rinunciare a molto più di qualcosa in cambio del coronamento di un sogno, una carriera più rapida, l'accesso ad una professione chiusa limitata e molto selettiva, ed altri obbiettivi tanto validi e comprensibili quanto individuali e personali. Già la parola rinuncia mi fa venire l'orticaria, rinuncio ad una parte del mio stipendio per incrementare quello di un collega? Rinuncio ad una parte della mia carriera prepensionandomi per favorire l'ingresso di un giovane pilota che non sia mio figlio? Ma per quale motivo dovrei fare queste rinunce? Le rinunce le facciano le aziende remunerando meno managers ed azionisti e più i loro piloti invece di sfruttare la voglia di volare di tutti noi con la solita asta al ribasso. Non dobbiamo rinunciare, altrimenti rinuncia dopo rinuncia arriviamo al P2F che tutti aborriamo senza qualche volta renderci conto che è figlio esattamente di questa propensione alla "rinuncia". Di solito il beneficiario della rinuncia è l'imprenditore, il passeggero, il manager, quasi mai il collega che per avverse circostanze si trova in condizione di debolezza. Quando da AZ 800 piloti e diverse altre migliaia di dipendenti sono stati lasciati a casa i capitani coraggiosi non hanno certo pensato di condividere una piccola parte del loro immenso patrimonio con i loro dipendenti per consentire a tutti di rimanere al proprio posto di lavoro. Chi siamo noi piloti, i buoni samaritani? Dobbiamo pretendere, non rinunciare. Il contratto EY è insostenibile per l'azienda ma siccome i soldi ce li mette l'emiro non importa più di tanto.
Al momento, lo scontro maggiore è focalizzato in AZ.
Io non sto dicendo che devi fare qualunque tipo di rinuncia per la gloria.
Sto solo affermando che dovresti avere gli stessi diritti e doveri di tutti i colleghi della tua stessa categoria.
Nel 2008, con la fusione ( non acquisizione, concetto mooolto diverso) si defini' un nuovo contratto di lavoro.
L'azienda, stabili' un budget per tale contratto, da " dividere" all' interno della categoria.
Un bel gruppetto di signori, che a necessità invocano l'unione , decise di dividere questo budget in maniera a dir poco discutibile.
Non venne preso in considerazione nulla che non fosse l' appartenenza al gruppo maggiore.
Così, utilizzando una nuova definizione di anzianità, tra il più pagato ed il meno pagato, a parità di mansioni, passano migliaia di euro.
Una forbice salariale probabilmente mai vista, aggravata dal fatto che il " piu giovane" spesso è già in età avanzata. In fondo chissenefrega.........
Ovviamente, a seguire, qualità di vita, turni etc etc.
Mi sembra evidente che questa scelta, abbia contribuito in maniera determinante a dividerci.
Secondo te tutto ciò è giusto, etico, ci accomuna?
Ho l'impressione, quando leggo i giornali o guardo la TV, che quando si parla di stipendi e privilegi dei piloti, non si riferiscano a me.........
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