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Old 13th Oct 2015, 14:48
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EM75
 
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AMS: Alitalia Maintenance System

Premessa: nel rispetto delle regole di questo forum che condivido appieno, ometterò i nomi dei protagonisti di questa tragica storia, sostituendoli con lettere dell’alfabeto.

Qualche giorno fa, il tribunale di Roma ha dichiarato il fallimento di AMS, glorioso MRO italiano attivo nella manutenzione, revisione e riparazione di motori, A.P.U. e componenti aeronautici. Più nel dettaglio la capability di AMS si riferisce ai seguenti motori: AMS CFM International CFM56-5B (Overhaul); General Electric CF6-80C2 serie (Overhaul); General Electric CF6-50C2 serie (Overhaul). Ergo si tratta di un polo italiano ad alta tecnologia nato nel 2004 da una joint venture tra la vecchia Alitalia e Lufthansa Technik.

A seguito del fallimento di Alitalia del 2008, AMS, nel frattempo passata all’interno del perimetro di Alitalia servizi, viene ad essere privatizzata dal Commissario Fantozzi sotto la regia del governo di allora nella persona del vice presidente del consiglio Gianni Letta. Lufthansa nel frattempo, considerata la situazione, decise di uscire dal capitale e così dopo lungi negoziati venne a prendere forma il nuovo assetto proprietario con una holding di diritto italiano: Iniziativa Prima SpA al 66% del capitale azionario, Alitalia CAI con il 15% e la European Advanced Technology S.A. con il 19%.

Durante i negoziati condotti dalla presidenza del consiglio dei ministri, Alitalia CAI nella persona del proprio dirigente Dott. XY insistette affinché anche la società European Advanced Technology S.A potesse essere parte del capitale azionario. Il particolare non è di poco conto anzi direi è di una importanza estrema. Capirete ben presto il perché.

Nel 2010 forte del contratto di fornitura in esclusiva da parte di Alitalia per l’assistenza dei propri motori, AMS inizia la sua nuova avventura imprenditoriale con il nuovo assetto azionario per come descritto sopra.

Nello specifico il contratto stipulato nel 2010, della validità di 5 anni, prevedeva l’assistenza e il repair sino all’overhaul dei seguenti motori:
- CFM56 5B montati su Airbus 320’s family;
- CF6 80C2 montati su Boeing 767/300
- APU GTCP 331-200 montati su Boeing 767

Il contratto siglato, viene ad essere definito con performance “time & material basis” che lasciatemi dire appare alquanto inopportuno e certamente inusuale in un contesto dove quasi sempre il provider gestisce la manutenzione dei motori con contratti Power by the Hour (PbH), ovvero versando a cadenza mensile le riserve relative alla manutenzione del motore oggetto di assistenza. Riserve che poi vanno a comporre il montante finale dell’overhaul.
Inoltre, come è noto di li a poco Alitalia terminerà di operare con i 767, ergo di fatto il contratto in poco tempo si viene a ridurre ai soli CFM56 5B.
Come se non bastasse, nel 2012 Alitalia CAI di fatto in una irreversibile crisi economica e finanziaria, decide di differire le deadline dei propri motori rispetto all’overhaul, operazione perfettamente in linea con una azienda in chiara mancanza di liquidità. Si ha quindi che i motori vengono inviati alla revisione solo alla scadenza dei componenti a vita limitata (LLP) sfruttandone interamente i cicli. Conseguenza di ciò è che AMS avendo come pressoché unico cliente Alitalia si viene a trovare in enorme difficoltà poiché da un lato incapace di trovare un proprio posizionamento autonomo di mercato, dall’altro senza più un numero sufficiente di motori Alitalia da performare. AMS quindi entra anch’essa in una spirale di crisi economico-finanziaria irreversibile e sono solo 6 i motori che la stessa performa per conto di Alitalia in quell’anno.
Come se ciò non bastasse Alitalia, considerata la crisi profonda di AMS, impone a quasi’ultima di cedere le performance sui motori dei nuovi 320, ovvero quei motori ancora never repaired, ad un altro provider. Ecco quindi che AMS deve anche rinunciare ad una parte di quei motori di cui ha la capabilty.

A questo punto la domanda sorge spontanea: a chi AZ CAI decide di affidare i suoi nuovi motori?
Risposta: al provider Israeliano Bedek;
e chi è Bedek?
Risposta: Bedek attraverso la sua controllata European Advanced Tecnology S.A. è il terzo socio di AMS
Si, avete capito bene quella stessa European Advanced Tecnology SA fortemente voluta nel capitale azionario durante i negoziati a Palazzo Chigi, dal dirigente Alitalia Dott. XY.

Ergo: si stritola con una politica folle AMS, la si mette spalle al muro e poi gli si toglie anche del lavoro con la scusa della poca affidabilità finanziaria causata dallo stesso soggetto che la accusa.
Ma c’è di più: Bedek riconosce 2.000.000 di dollari ad Alitalia come entry fee del contratto, e c’è ancora di più udite udite: il contratto non è più in time & material basis, ma viene ad essere gestito sulla base di un PbH che prevede quindi repair e assistenza sulla base di un costo orario, anche se non vengono versate riserve di manutenzione mensili, ma il pagamento viene previsto al momento della performance del provider.

In questa incredibile situazione, si arriva avventurosamente al 2013 con l’azienda di fatto in default, ed ecco che l’allora CEO, designato dal socio di maggioranza Iniziativa Prima, decide di rassegnare le proprie dimissioni a seguito delle quali Alitalia CAI e la European Advanced Technology S.A con patto parasociale si impegnano nella gestione dell’impresa, garantendo le necessarie risorse per la continuità aziendale in quel momento seriamente minata.
A seguito di ciò Alitalia nomina in CdA il nuovo Presidente (un avvocato) il nuovo AD nella persona di un suo dirigente sig. ZZ e un altro membro del board nella persona del suo CFO Ing. XX, quest'ultimo dimessosi da Alitalia nel passaggio tra Alitalia CAI e Alitalia SAI e quindi sostituito in CdA da altro dirigente Alitalia, che non ci crederete è il Dott. XY sempre Lui, ahahaha, ovvero l'uomo che sin dall'inizio aveva spinto affinché Bedek entrasse in AMS.

Dopo pochissimo tempo di gestione, in barba al patto parasociale, i manager di CAI decidono di affidarsi alla procedura del Concordato preventivo in continuità, infatti di li a poco viene esplicitata domanda in tal senso al tribunale di Roma. Con provvedimento n. 180/13 il tribunale di Roma a Dicembre del 2013 ai sensi dell’art.161 della Legge fallimentare ammette AMS alla procedura di concordato in continuità richiesta.

Così per come previsto dalla legge viene presentato dai manager AZ in forza presso AMS un piano di ristrutturazione e un BP così incredibilmente errato e con dei financials tanto inverosimili che lo stesso tribunale con provvedimento n. 16997/14 boccia di fatto il piano ritenendolo incongruo ed inverosimile ed evidenziando gravi lacune informative.

Mi sembra che ce ne sia di ogni d’onde, ma la cosa pazzesca è che il bello deve ancora venire, perché in questo scenario che definire da #scherziaparte è voler essere buoni, si assiste al colpo di scena, ovvero si appalesa anche la figura del “cavaliere bianco” nella figura di una società Giordana, che viene fatta passare per un colosso dell’energia. Questo colosso si impegna a rilevare una quota del 60% di AMS versando € 10.000.000 in aumento di capitale riservato.
E’ fatta!!!!!! la rappresentante del colosso viene portata in pompa magna dai vertici di AZ del tempo persino dal ministro dei trasporti tra lustrini, foto e cotillon, vi prego di leggere a riguardo articolo del Sole 24 ore (Panmed punta 250 milioni sull'Italia - Il Sole 24 ORE). Notare la foto. Bellissima!!!

Ma in un Paese come il nostro che è ormai diventato il “leccaculo” di magnati orientali o presunti tali, nessuno va a controllare che la Panmed è una piccola società con 10,000 dollari di capitale sociale come si può facilmente evincere da una facile interrogazione di Amadeus, il database che riporta i dati finanziari di quasi tutte le società di capitali del mondo. Io nel mio piccolo lo feci e non vi nascondo che avvisai qualche amico in seno ad AMS, mettendolo in guardia da probabile bufala.

Conclusione fui buon indovino, i soldi attesi, malgrado i reiterati impegni di Panmed mai si videro, ecco quindi che Alitalia, nel frattempo passata da CAI a SAI, in una logica di auto-tutela, decide di sospendere qualsiasi fornitura di motori da AMS già da Maggio del 2015. Ergo Alitalia SAI si auto-tutela dalle strategie di Alitalia CAI e dai propri manager, ovvero dai manager che essa stessa aveva nominato.

Il fallimento è a quel punto cosa fatta, la stessa assemblea dei soci di AMS prende atto della situazione e delibera il fallimento in proprio. Il tribunale di Roma non può che prenderne atto e revocando la richiesta di concordato dichiarare il fallimento dell’impresa.

Alla luce di quanto sopra, per concludere vorrei portare alla vostra gentile attenzione alcuni interrogativi che mi sembrano oltremodo pertinenti:


1) Perché a suo tempo il dirigente Alitalia XY, tra l’altro ancora facente parte dei vertici di Alitalia SAI, spinse sconsideratamente affinché Bedek, attraverso la sua controllata European Advanced Tecnology SA, entrasse nel capitale di AMS? Considerando inoltre, che Bedek era a tutti gli effetti un competitor di AMS e certamente avrebbe curato solo i propri interessi come i fatti hanno dimostrato. ??????

2) Da cittadino di questa repubblica che paga le tasse, mi chiedo inoltre: come mai nel 2012 vennero tolti ulteriori motori dall’accordo Alitalia/AMS trasferendo gli stessi a Bedek e avvalendosi per i dipendenti a quel punto in esubero della CIGS a spese dei contribuenti italiani e mortificando tanti ottimi professionisti che in AMS sono la stragrande maggioranza?????

3) Perché la governance di AMS, nominata da Alitalia, non ha mai pensato a endorsare anche il CFM56 7B nella sua capability, considerando che lo stesso è il modello di CFM56 a più alta diffusione, impedendo in tal modo all’impresa di poter competer su una dimensione di mercato allargata?????

4) Come mai si è inseguita la chimera del colosso giordano che di colosso aveva solo la bufala che si è rilevata e non si è esplorato su altri possibili investitori????

Spero che gli organi inquirenti preposti ad indagare su questo assurdo fallimento possano dare risposte serie e precise ai creditori e soprattutto ai dipendenti di AMS le cui specializzazioni non meritavano di certo un orrore simile ed una umiliazione di tale enorme portata.

Last edited by EM75; 13th Oct 2015 at 23:51.
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