Se guardi al volo come ad una professione e non (solo) come ad una passione e' naturale che il target sia la linea per quello che puo' teoricamente offire in termini di ritorno economico sul lungo termine.
Purtroppo oggi questo non e' piu' cosė vero, sia perche' con il 'nuovo' sistema di licenze chi inizia e' quasi costretto ad investire in un corso ATPL integrato da pagare praticamente subito, sia perche' non e' piu' vero che valga la pena investire in un TR con la ragionevole certezza di rientrare della spesa lavorando come F/O in linea (crisi a parte uno degli effetti collaterali delle norme JAR/EASA e' che c'e' un eccesso di offferta di cadetti con un generalizzato livellamento verso il basso della qualita' del 'prodotto' finale). Si fa anche meno fatica se si 'scula' e si trova subito un lavoro in linea dove per forza di cose il supporto e l'addestramento sono piu' solidi che in altri settori.
Poi mettici pure che quasi tutti i piloti (e noi italiani in questo siamo maestri) soffrono di evidente sindrome da 'dimensione dell'uccello' e penso tu possa arrivare ad un quadro abbastanza chiaro.
Arrivare a maledire il proprio lavoro sul Caravan mi sembra un po' eccessivo, posso capire la frustrazione ma consideriamo che probabilmente dietro c'e' qualcuno pronto a vendersi la madre (se non l'ha gia' venduta) per sedersi sullo stesso Caravan.
Saluti,
Davide