Non vedo l'ora che tra le varie compagnie europee in recessione soggette a cure di ridimensionamento, quelle che ancora devono fallire e quel paio che ancora devono ricevere qualche aereo la flotta europea si stabilizzi sui numeri attuali (ma secondo le stime il numero di aerei diminuirà leggermente) e che quelle del golfo terminino il loro ciclo di espansione tra una manciata d'anni (sempre che vada tutto bene a livello geopolitico in quella zona) lasciando aperta solo l'opzione cinese che ,sempre se tutto andrà come previsto, rimarrà l'unico mercato a trazione anteriore per quanto riguarda i piloti.
Sarà allora , cioè nel giro di una piccola manciata d'anni, che la gente la smetterà di fare i Peter pan dell'aviazione e si renderà conto che questo è un LAVORO e che per lavorare bisogna che innanzitutto ci sia il lavoro altrimenti si parla di un hobby da fare nel tempo libero.
Qui invece c'è sempre più gente che lo ha preso come un costosissimo hobby a tempo pieno camuffato da lavoro.
Finché avranno i soldi del papà da buttare ma anche quelli finiranno molto presto.