PPRuNe Forums - View Single Post - Info su residenza in Italia e stipendio offshore
Old 19th Jan 2014, 01:54
  #63 (permalink)  
HF13
 
Join Date: Oct 2006
Location: somewhere in the clouds
Posts: 42
Likes: 0
Received 0 Likes on 0 Posts
Ciao Raffa,
premetto che molti ti hanno già risposto più o meno correttamente (questo perché le situazioni non sono per tutti uguali ed ogni piccolo dettaglio professionale e famigliare può fare la differenza caso per caso) e che quando si tratta di legge italiana, specialmente fiscale, purtroppo l'interpretazione ha ancora un certo peso (basti pensare in generale alle circolari esplicative ed alle sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato che spesso si pestano i piedi tra loro...ma non voglio andare off topic) e potresti trovarti ad avere problemi con il fisco ANCHE dopo essertii affidata ad un valido consulente.
Detto questo provo un attimo a ricapitolare i punti salienti sociali e fiscali del lavoratore nel settore del trasporto aereo (pilota o assistente di volo) in Europa, cosa che tra l'altro hanno fatto già gli altri colleghi in maniera chiara ma...vediamo se io ho più fortuna

1 social security contributions: costituiscono solitamente i cosiddetti costi sociali (generalmente pensione, assistenza sanitaria e sussidio alla disoccupazione) che sia il dipendente che il datore di lavoro devono sostenere nel paese da dove il dipendente opera il velivolo. Nel caso di una grande Compagnia Aerea questo è "solitamente" chiaro e riportato anche sul contratto di lavoro, nel caso di tuo marito essendo assunto tramite un'agenzia con sede in Europa ma sarà di base in un paese extra UE non sono sicuro di come funzioni...forse ti può aiutare chi ha la stessa esperienza.
Riferimenti legislativi: EUROPA - PRESS RELEASES - Press release - Social security: improved and simplified rules for aircrew and cross-border self-employed workers

2 tasse: ovvero le imposte sul reddito del Pilota; vanno pagate in base agli accordi tra il paese ove si è residente e quello dove ha sede la compagnia per la quale si lavora (che non per forza coincide con il paese dove si ha la base e dove dunque si produce il reddito). Dunque va preso come riferimento il Double taxation agreement dei 2 paesi. Non vorrei sbagliarmi ma in quasi tutti gli accordi tra l'Italia egli altri paesi UE, nell'articolo 15, manca la famosa parolina"esclusivamente" di cui qualche altro collega faceva riferimento prima. Il fatto che manchi la parola esclusivamente "autorizza" il fisco ad interpretare che il soggetto debba pagare le imposizioni fiscali anche in Italia. A quel punto teoricamente bisognerebbe pagare la differenza in Italia se la tassazione nell'altro paese è inferiore oppure, per alcuni casi, si può fare una, non sempre facile, procedura di NO TAX nel paese ove ha sede la compagnia per poi pagare interamente le tasse allo Stato Italiano.
Nel caso tuo marito ottenesse invece il contratto con datore di lavoro extra UE allora ci sarebbe la possibilità di non dovere pagare le tasse in Italia (grazie alla presenza della magica parola "esclusivamente" nel double taxation agreement) tuttavia rimarrebbe il problema del centro d'interesse (vedi punto 3). In questo forse ti possono aiutare i nostri connazionali presenti su pprune e che lavorano per compagnie ad esempio del middle east ma mantengono la famiglia in Italia.

3 problema residenza/domicilio: iscrizione all'AIRE, nazionalità diversa da quella italiana, più di 183 giorni fuori dall'Italia ecc ecc non servono a nulla se il centro d'interesse è in Italia. Moglie, figli e attività secondarie che creano reddito sono interpretate come centro d'interesse e dunque portano all'obbligo di tassazione in Italia.
La casa teoricamente no. Nel momento che si porta la residenza all'estero con annessa registrazione all AIRE basterà pagare le imposizioni vigenti per l'immobile ovvero pagare quella che un tempo era prima casa come seconda, vedi l'IMU (auguri!).

Conclusione: senza voler giudicare e stare a discutere sulle eticità delle possibile strade da intraprendere direi che se tu decidi di tornare a vivere ufficialmente in Italia (cancellazione registrazione dall'AIRE e residenza nuovamente italiana) tuo marito molto probabilmente sarà soggetto al pagamento delle tasse in Italia (parziali o totali a seconda della situazione in cui ricadrà il suo caso), che qualcuno lo vada a cercare per pagarle, lo trovo difficile...AL MOMENTO.
Sarebbe interessante capire anche la Tua situazione futura in Italia, ad esempio se hai dei figli o se lavorerai in Italia. Potrebbe essere ad esempio conveniente non tornare ufficialmente in Italia, almeno per i primi tempi, mantenendo sia la tua che la sua residenza ove vi è più conveniente ma passare comunque del tempo qui.
Ultima possibilità, da non prendere in considerazione seriamente (anche se posso garantirti che qualcuno lo ha fatto) è il divorzio...in questo modo tuo marito non avrebbe più il centro di interessi in Italia e dovrebbe rispettare solo la regola dei 183 giorni fuori dall'Italia mantenendo la residenza ove meglio crede.
Non uccidermi...è solo una provocazione
In bocca al lupo!
HF13 is offline