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Old 4th Oct 2013, 17:15
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my salami
 
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Lacrime di coccodrillo.....

ALITALIA DI NUOVO SULL'ORLO DEL BARATRO

I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro del Gruppo Alitalia CAI come si evince dalle notizie riportate oggi dagli organi di informazione, che alleghiamo per conoscenza.

La Compagnia ha praticamente esaurito la cassa.

In questi giorni i giornali disegnano un quadro impietoso, ma veritiero, della situazione finanziaria dell’azienda.

Alitalia CAI rischia la paralisi operativa senza il rapido reperimento di risorse fresche.

Infatti le banche subordinano la concessione dei finanziamenti a precise garanzie fornite dallo Stato ed alla sottoscrizione da parte dei soci del previsto aumento di capitale.

E’ in corso una trattativa difficilissima e delicata ai massimi livelli istituzionali per evitare il default e reperire le risorse indispensabili per la realizzazione del Piano Industriale di G.Del Torchio.

La CISL e la FIT sono mobilitate ai massimi livelli per raggiungere questo obiettivo, attraverso contatti costanti con il Governo, per richiamare le Istituzioni al rispetto delle proprie responsabilità nell'interesse primario del Paese, come si evince dal Comunicato Stampa allegato del Segretario Generale della FIT Giovanni Luciano.

Il Gruppo AF/KLM resta alla finestra e spera nella bancarotta.

Inoltre, in caso di fallimento, il Gruppo AF/KLM potrebbe rilevare solamente le parti di azienda che le interessano, senza accollarsi il miliardo di debiti che grava sulla nostra Compagnia.

Sarebbe uno scenario apocalittico al quale non vogliamo nemmeno pensare.

E' ingenuo sperare che in questa fase possano arrivare gli arabi di Etihad o altri vettori a salvarci.

Infatti Etihad e AF/KLM hanno in essere accordi commerciali su scala mondiale del valore di miliardi di euro e non si metterebbero certo a competere tra loro per il controllo di Alitalia.

In secondo luogo il Gruppo Franco Olandese sta scommettendo sulla mancata sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte della maggioranza dei soci Italiani: esso potrebbe assumere il controllo della Compagnia con un limitato esborso di risorse, potendo sfruttare il diritto di prelazione in vigore fino alla fine del mese di ottobre sulle azioni dismesse, o non sottoscritte, dagli altri azionisti.

A quel punto AF/KLM avrebbe carta bianca per cancellare il Piano Industriale di G.Del Torchio e procedere al drastico ridimensionamento della flotta e di tutto il personale.

L’unica alternativa a questa catastrofe è che Alitalia, grazie al supporto delle Banche, delle Istituzioni e degli attuali azionisti italiani, riesca a reperire i capitali necessari a rimettersi in carreggiata e cominciare ad applicare il nuovo Piano Industriale.
Solo a queste condizioni sarà possibile trattare con altri vettori in posizione non subalterna.

Diventa quindi decisiva l’Assemblea dei Soci del 14 ottobre dove i singoli azionisti dovranno confermare individualmente il conferimento effettivo delle somme di loro competenza.

In un momento cosi delicato, dove è in gioco il futuro stesso di Alitalia CAI, azioni di sciopero risultano oggi incomprensibili agli occhi della pubblica opinione, delle Istituzioni e dei potenziali nuovi investitori, pur essendo legittime e sacrosante in un momento però di normalità aziendale.

Inoltre queste possono mettere a repentaglio il successo delle iniziative volte ad evitare lo smembramento della Compagnia e ad assicurarne il definitivo rilancio.

Firmato da un noto sindacato....
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