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Old 3rd Sep 2013, 08:34
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AFD
 
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Il Messaggero

ROMA Alitalia sceglie Leonardo & co, società di consulenza milanese molto quotata, per definire in tempi stringenti il fabbisogno finanziario necessario per andare avanti. A parte un sostegno delle banche, si rende sempre più inevitabile (perchè richiesto dagli stessi istituti) il ricorso a un nuovo intervento dei soci: a metà ottobre scade il lock-up e difronte allo scontato passo indietro di molti piccoli e medi azionisti, sta prendendo quota l’ingresso di Etihad, la compagnia di Abu Dhabi, con la quale esiste da oltre un anno un accordo di code-sharing, che si vorrebbe rafforzare anche dal punto di vista commerciale.
La nomina dell’advisor è stata formalizzata ieri mattina dal consiglio della compagnia presieduto da Roberto Colaninno che aveva come punto centrale all’ordine del giorno l’approvazione della semestrale al 30 giugno. Ma i conti sono stati rinviati al prossimo cda di fine mese (potrebbe tenersi giovedì 26) per avere più tempo a disposizione per decidere come considerare l’accertamento tributario avviato nei confronti di AirOne. Al prossimo cda, lo staff dell’ad di Leonardo & co Matteo Manfredi, già al lavoro da qualche settimana, porterà il risultato della ricognizione sulle necessità finanziarie. Ieri durante il board, l’ad Gabriele Del Torchio avrebbe spiegato che l’esame fatto finora comunque consentito di rendersi conto della situazione. Ormai sono stati bruciati i 95 milioni incassati a inizio anno come prestito convertibile.
CASO-TOTO, RINVIATI I CONTI

Non solo, ma la previsione fatta dal nuovo timoniere solo qualche mese fa, che sarebbero stati necessari interventi entro fine anno per 300 milioni si sta rivelando insufficiente: secondo i consulenti, Alitalia potrebbe aver bisogno di 400 milioni o forse di più. Non tutti in nuovo capitale ma anche sotto forma di finanziamenti. Le banche, però, preliminarmente sondate, avrebbero dato la disponibilità ad aprire il rubinetto in un rapporto di 2/3 di equity rispetto a un terzo di debito. Questo significa che gli azionisti devono investire nuovamente. E siccome da tempo specie i medio-piccoli sono sul piede di guerra e vorrebbero tagliare la corda, magari a fronte di qualche investitore che rilevi le loro quote, prende corpo la soluzione di rafforzare il legame commerciale esistente con Etihad. Ieri Del Torchio in cda avrebbe illustrato il risultato dei colloqui avuti di recente con i manager della compagnia araba per allargare lo scambio di servizi. In particolare Alitalia potrebbe far fronte al traffico che dai paesi arabi si muove verso Erevan, capitale dell’Armenia e Baku (Azerbaigian) dove da poco fanno rotta i voli di Cai. L’alleanza poi potrebbe estendersi anche ai servizi di terra. Ma non basta. Di fronte alle esigenze di cassa imprescindibili, è necessario che arrivi capitale fresco. Oltre a Colaninno, forse Riva, Intesa Sanpaolo (per citare alcuni degli azionisti attuali) si deve fare spazio a qualche new entry. Nel board di ieri i rappresentanti di Air France avrebbero osservato un silenzio assoluto. Parigi, comunque, che dal canto suo ha buoni rapporti con Etihad, potrebbe favorire la partnership alla quale sta lavorando Rothschild, incaricata da tempo dai soci. Il piano, di cui alcuni soci sono a conoscenza, prevede un aumento di capitale riservato a Etihad ma anche a Air France: i francesi però, salirebbero dal 25 al 30%, la stessa quota che invece acquisirebbe la compagnia di Abu Dhabi, a fronte di un esborso che potrebbe attestarsi sui 100 milioni. Al cda di fine mese, comunque, si farà il punto definitivo.
Ieri intanto, sono state stata formalizzate le nomine della direttrice acquisti e servizi Andrea Leistner, e del chief commercial officer, Massimo Marsili mentre ha lasciato Cai Rita Ciccone, capo dell’ufficio legale.
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