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Old 3rd Jun 2013, 11:04
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Alitalia, si tratta per 2mila contratti di solidarietà
ROMA - Solidarietà di due anni per duemila dipendenti, nuova sforbiciata alle spese, taglio di un pugno di dirigenti di prima fascia. Il nuovo piano industriale di Alitalia, in queste ore allo studio dell' amministratore delegato Gabriele Del Torchio, chiede per l' ennesima volta un sacrificio ai dipendenti. Secondo quanto risultaa Repubblica, i sindacati starebbero valutando la proposta del vertice della compagnia e già domani sera le parti potrebbero sedersi al tavolo per siglare l' intesa. Per ora, dunque, il gruppo rinuncia alla cassa integrazione per 600 persone, soluzione che aleggiava da oltre un anno su Fiumicino, in cambio di questa proposta più morbida. Si torna quindi al 2009, anno di rifondazione della compagnia, e a quel che resta del piano Fenice, una palla al piede del vettore che non è comunque mai riuscito a decollare verso bilanci in utile. Quel piano, curato da Boston consulting, verrà a questo punto modificato per la terza volta. Per i 2mila dipendenti, di terra in particolare, si parla, ancora in maniera ufficiosa, di una riduzione pari a cinque giorni al mese (principalmente degli uffici di Roma) che corrisponde ad una diminuzione di circa 65 euro in media, oltre alla quota parte che va a carico del fondo di solidarietà e che il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha già confermato di voler rafforzare e prolungare di alcuni anni, proprio guardando con una certa ansia al caso Alitalia. Tra la compagnia e il fallimento, infatti, c' è di mezzo la prossima estate. Grazie all' accordo, il risparmio per l' azienda si aggirerà sui 21 milioni di euro l' anno e oltre a questa quota Del Torchio, nelle prossime settimane, proporrà al cda un nuovo piano industriale lacrime e sangue, ma anche rilancio e investimenti. Nel pacchetto sono previste chiusure delle basi sparse per lo Stivale e aperte da Rocco Sabelli negli anni scorsi, mini hub costosi che non hanno portato grande giovamento agli introiti del gruppo. Nella parte risparmi entrano poi i tagli agli stipendi dei dirigenti, meno dieci per cento, e quello dello stesso amministratore delegato, meno venti per cento. In arrivo anche un nuovo valzer di poltrone tra i manager: al momento una delle poche posizioni ancora stabili è quella del direttore operazioni Giancarlo Schisano. Nel corso dell' ultimo anno e mezzo sono già 20 su 70 i dirigenti costretti a lasciare la compagnia e si parla di nuove uscite eccellenti. Sotto il profilo del rilancio, invece, Del Torchio punta sui giovani, con tariffe stracciate per l' Italia (45 euroa tratta)e l' Europa (50 euro),e ad una messa a punto e rafforzamento degli orari nello scalo principale di Fiumicino che saranno spostati per favorire le coincidenze con altri voli. Previste inoltre nuove aperture di rotte internazionali e intercontinentali. Ma il nodo resta quello delle risorse economiche. Con un fardello di debiti che supera il miliardo di euro da ricontrattare con le banche. Si pensa, per questo, anche alla Cassa Depositi e Prestiti che dovrà cercare un escamotage visto che lo statuto le vieta di prestare denaro a aziende in cattive condizioni finanziarie. Insomma una soluzione in evoluzione che il governo Letta ha iniziato a monitorare con attenzione. Anche perché Pd e Pdl non hanno alcuna intenzione di ritrovarsi in pieno inverno, con il caso Alitalia e i suoi 14mila dipendenti nuovamente al centro dello scontro politico.
LUCIO CILLIS
02 giugno 2013 20 sez. ECONOMIA
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