PPRuNe Forums - View Single Post - Dott. Ragnetti, ma perché perde ottime occasioni per stare zitto??
Old 24th Jan 2013, 08:48
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'ngulo_frà
 
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Anche i fallimenti (a qualcuno...) servono!!!

FANTOZZI A SEI ZERI: 9 MILIONI
PER ROTTAMARE ALITALIA
IL REPORT SUL COMMISSARIO DELLA BAD COMPANY: STIPENDIO D’ORO
SPESE FOLLI PER CONSULENTI E PER IL SUO STUDIO LEGALE

di Giorgio Meletti
La lettera giace da
mesi sulla scrivania
del ministro
dello Sviluppo
economico Corrado Passera.
Ignorata? Non proprio.
Le viene riservato un rispettoso
trattamento che potremmo
definire di “i n d i f f erenza
attiva”. In parole semplici,
le richieste di Augusto
Fantozzi sono finora rimaste
inevase, anche per il grande
imbarazzo creato al governo
dei tecnici.
L'ex commissario liquidatore
dell'Alitalia, incurante dei
tempi duri attraversati dal
Paese, batte cassa: dopo essersi
preso per tre anni di disturbo,
sia pure part time, 6
milioni di euro, adesso ne
chiede almeno altri 3, a saldo
delle sue prestazioni, salvo
più precisi conteggi.
Quello del professor Fantozzi
è un caso particolare di
esodato, che si differenzia
dalla sorte amara della categoria
solo per il più alto numero
di zeri coinvolti nel
dramma.
Il noto e stimato fiscalista,
docente in vari atenei e rettore
della prestigiosa Università
Telematica “Giustino
Fortunato” di Benevento,
dopo una carriera sempre al
confine tra la professione e la
politica (ministro tecnico
con Dini nel 1995, ministro
politico con Prodi nel 1996 e
deputato ulivista fino al
2001), nel 2008 ha fatto il colpo
della vita: da Palazzo Chigi
il sottosegretario Gianni
Letta gli ha fatto avere la nomina
a commissario liquidatore
dell'Alitalia, la vecchia,
la bad company, quella abbandonata
al suo destino con 4
miliardi di debiti mentre i
“patrioti” guidati da Roberto
Colaninno si prendevano
rotte e aerei per fare la nuova
Az.
IL SETTANTADUENNE Fantozzi
ha un rapporto speciale
con lo stile. Nel '96, candidato
alle Politiche con l'Ulivo,
decise che era più elegante
andare a fare i comizi con
la propria vettura anziché
con l'auto blu.
Poi qualche spin doctor avveduto
gli fece notare che la
Thema ministeriale era comunque
più sobria della Ferrari
gialla. Dodici anni dopo,
arrivato alla liquidazione Alitalia
(settemila lavoratori per
strada, centinaia di creditori
imbufaliti, contribuenti caricati
di un conto da oltre 3
miliardi) pensò bene che fosse
adatta al sobrio incarico
l'auto blu con lampeggiante.
Poi venne la sostanza. Gli avvocati
come Fantozzi si vedono
garantito dalla
legge un peculiare sistema
di misurazione
dei compensi, basato
non su quantità e qualità
della prestazione,
ma sul valore della
questione trattata.
Esempio: un parere legale
sulla natura giuridica
di una società
(tipo: è pubblica o privata?)
viene fatturato
dal giureconsulto secondo
il valore della società.
Se è piccola, parcella piccola,
se è grande parcella maxi.
Anche se il lavoro è lo stesso.
Così, impugnata la calcolatrice,
Fantozzi ha deciso di meritarsi
per la liquidazione Alitalia
un compenso di almeno
3 milioni all'anno, e le prime
due tranche, totale 6 milioni,
se l'è prese, autorizzato dall'allora
ministro vigilante
Claudio Scajola, dalle pur
esauste casse della compagnia
fallita.
Nell'estate 2011, allo scadere
del terzo anno di mandato,
Fantozzi è stato fatto fuori
con tipica eleganza lettiana.
Un decreto stabiliva che i
commissari per vicende come
quella Alitalia dovevano
essere non uno ma tre. Il giurista
ha subito detto che si
sentiva sfiduciato e si è dimesso,
senza che Letta facesse
niente per trattenerlo. In
pochi giorni il governo Berlusconi
nominò tre commissari
più giovani e veramente
sobri, Stefano Ambrosini,
Gianluca Brancadoro e Giovanni
Fiori. La loro prima
mossa, forse ispirata da Palazzo
Chigi, è stata di chiedere a una primaria società di
revisione un report sulla gestione
Fantozzi. Spulciando
migliaia di carte, i segugi della
multinazionale hanno scoperto,
oltre al dettaglio significativo
del lampeggiante blu,
che il professore di Soriano
sul Cimino (Vt) è stato un
liquidatore costoso. In tre anni,
oltre a prendere 6 milioni
per il suo disturbo, ha distribuito
consulenze per 32 milioni
di euro.
TRA I COLLEGHI beneficiati
c'è in prima linea Franco Paparella,
fiscalista molisano
che ha funzionato quasi come
un vice di Fantozzi, ma
sempre come consulente, cosicché
ha incassato parcelle
per 2,7 milioni di euro. Il suo
socio di studio Bruno Sed pare
si sia messo in tasca compensi
per 1 milione di euro, e
altri 650 mila euro li ha fatturati
un collaboratore dello
stesso studio.
Ha avuto molto lavoro anche
l'avvocato Tamborlini, scelto
come coordinatore del pool
di legali incaricato di promuovere
quasi 600 azioni revocatorie
(per un totale di
circa 500 milioni di euro di
richieste), e trovato facilmente
visto che aveva lo stesso
indirizzo e numero di telefono
dello studio Fantozzi: il
pool ha avuto compensi per 3
milioni di euro.
Cinque milioni di euro sono
andati al principale advisor
legale del fallimento, lo studio
Chiomenti, che vanta altissima
reputazione nonché
la figlia di Fantozzi tra i collaboratori.
I tre commissari hanno letto
le imprese di Fantozzi nell'autorevole
relazione e hanno
pensato bene di girarla al
ministro vigilante, Corrado
Passera appunto.
Che adesso ha sul tavolo l'istanza
con cui Fantozzi chiede
la liquidazione delle sue
spettanze, per una cifra da
calcolare tra i 3 e i 6 milioni di
euro. Magari per legge gli
spettano davvero. E quindi
Passera aspetta di lasciare la
grana al suo successore.
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