Compagnie aeree: Volotea offre lavoro, ma i candidati rifiutano
Stipendi bassi e contratti con ingannevoli: la nuova compagnia aerea low cost Volotea cerca assistenti di volo, ma senza successo.
Una nuova
compagnia aerea low cost attiva sui cieli nazionali, e nuove
opportunità di lavoro per giovani disoccupati. La spagnola
Volotea inaugurerà 14 tratte, delle quali 5 italiane, il prossimo 5 aprile, tuttavia la campagna di assunzioni messa in atto per reclutare giovani
assistenti di volo non sta dando i risultati sperati: i candidati rifiutano l'offerta di impiego a causa di un salario considerato irrisorio e l'obbligo di finanziarsi i
corsi di formazione, il tutto con il supporto della Cgil.
Volotea, nata dalle ceneri della
Spanair, cerca un centinaio di nuovi
assistenti di volo per iniziare la sua avventura italiana, che avrà come prima base
l'aeroporto Marco Polo di Venezia, ma le caratteristiche dell'offerta lavorativa non sono decisamente affini alle aspettative dei candidati residenti nella provincia veneta e dintorni. Uno stipendio di poco più di
mille euro al mese per giornate lavorative massacranti, con 6
scali quotidiani e solo 25 minuti di pausa tra l'uno e l'altro.
Una prospettiva che non ha allietato la maggioranza dei candidati presenti alle selezioni, indignati anche a causa di altre
clausole contrattuali, smentite dalla compagnia aerea, che riguarderebbero l'obbligo di pagarsi sia le divise di viaggio sia l'
attività formativa da svolgere a Madrid, attraverso la detrazione delle spese dallo
stipendio del primo anno di lavoro (75 euro al mese per 12 mesi).
Inutile sottolineare la reazione della
Cgil trasporti del Veneto, che attraverso il segretario regionale
Umberto Tronchin ha espresso tutti il suo disappunto approvando, invece, il rifiuto dei
giovani disoccupati che non hanno voluto adeguarsi a una proposta di lavoro considerata illusoria. Unica nota positiva, stando alle dichiarazioni degli stessi protagonisti, è la possibilità di incrementare le entrate mensili attraverso il 5% dei proventi derivati dalla vendita di cibarie e oggetti a bordo.
Lo sfogo di Tronchin tocca il tema delicato relativo alla tutela del
personale aeroportuale anche dal punto di vista contrattuale: "
Si parla tanto di un contratto unico che raggruppi il segmento aeroportuale, e poi arrivano compagnie che propongono queste cose". Da parte di Volotea, invece, sembra esserci una certa delusione per il mancato entusiasmo da parte dei giovani italiani, tenendo conto soprattutto del tasso di
disoccupazione alle stelle. Alla
compagnia aerea spagnola, che al momento incassa il colpo seppure incredula, non resta che precisare quello che è il fine a lungo raggio di questa
campagna di assunzioni: il gruppo creerà 300 posti di lavoro nei prossimi due anni, e a questo punto chi li occuperà?