Parlando in termini generali e non limitatamente ai piloti professionisti, non credo proprio che sia possibile scegliere liberamente dove pagare le tasse, a prescindere da accordi per la doppia imposizione esistenti o meno, ma bisogna applicare criteri che, almeno sulla carta, sono oggettivi. Per esempio il già citato "centro della propria vita e affari" piuttosto che il paese dove si risiede per oltre 6 mesi. Il primo di solito viene tirato in ballo per incastrare quelli che non risiedono per più di 6 mesi da nessuna parte e pensano quindi di non dover pagare le tasse a nessuno.
Mi ricordo un caso di alcuni anni fa dove un noto pilota di moto da corsa riteneva di dover pagare le tasse in Gran Bretagna e così ha fatto, ma l'Agenzia delle Entrate non era d'accordo e gli ha presentato il conto. Morale: ci si può provare, ma poi non lamentiamoci se ci troviamo un contenzioso da sbrogliare.
Riguardo proprio l'esempio della nota compagnia irlandese che pensa di poter pagare le tasse (basse) e i contributi (quasi nulli) in Irlanda per tutti, mi ricordo che l'anno scorso il fisco francese ha espresso parere contrario e ha presentato il conto. Risultato, voli cancellati e base francese chiusa.
Ciao,
Dg800