Si potrebbe analizzare la discussione anche da un punto di vista piu' strettamente aeronautico, consideriamo ad esempio i dati di traffico passeggeri del 2010 negli aeroporti italiani:
ecco il link di
ASSOAEROPORTI
Se date un'occhiata al rapporto esistente tra passeggeri internazionali e nazionali nei vari scali potrete facilmente constatare l'attitudine al traffico internazionale degli scali del nord rispetto a quella marcatamente piu' nazionale degli aeroporti meridionali.
Adesso mettete tutto in prospettiva e guardate come una politica poco attenta alle attitudini locali ma impegnatissima in una visione miope e centralizzata abbia di fatto penalizzato in primis l'utenza ed in secondo luogo le imprese del settore.
Come?Beh la vicenda Alitalia/FCO/MXP/LIN ne e' un esempio eclatante.
Si e' svenduta una compagnia disastrata unendola ad un'altra similmente barcollante addossando i debiti sui contribuenti, trasferendo il baricentro delle attivita' rimanenti lontano dai territori piu' produttivi e facendo al contempo ostruzionismo alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali potenzialmente nocive al miope progetto "cordata tricolore".
In parole semplici i passeggeri settentrionali ,nonostante le statistiche provino la loro propensione ai voli internazionali, si ritrovano con un hub come FCO lontano 1 ora di volo da casa, invasi da compagnie low cost straniere che fanno solo point to point e costretti ad utilizzare compagnie ed hub di paesi terzi per i loro spostamenti.
Eppure i numeri per poter sviluppare una bella iniziativa locale ci sarebbero eccome, la politica centralista pero' la fa da padrona ed i risultati sono quelli che conosciamo tutti.
Se poi guardiamo i numeri rigurdanti il
TRAFFICO MERCI le differenze tra le due italie sono ancora piu' evidenti, ma anche in questo caso una politica lontanissima dai territori locali ha fatto si che le copiose merci del nord Italia venissero movimentate da vettori stranieri.