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Old 19th Jan 2011, 02:12
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tarjet fixated
 
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Qualche chiarimento e' d'obbligo:

- La tabella postata da Kikuchi rappresenta il debito aggregato, che non e' quello pubblico ma una sommatoria di quello pubblico, quello privato e quello delle aziende. L'Italia e' comprensibilmente nella parte bassa della classifica perché' sia le famiglie che le imprese sono restie ad investire (e quindi a crescere ed indebitarsi) così come gli istituti di credito sono restii ad erogare finanziamenti.
In pratica ci dice che l'Italia e' un paese imprenditorialmente statico , povero di investimenti e dove famiglie ed imprese cercano di vivere con quello che hanno.
Agli opposti ci sono quei paesi dove invece l'intraprendenza imprenditoriale e famigliare e' maggiore così come lo sono gli investimenti e quindi i debiti.
Una tabella sulla classifica mondiale del debito pubblico (ossia il debito totale dell'amministrazione statale ) invece la la trovate qui: https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2186rank.html


-L'economia USA sta attraversando un periodo di crisi (come tutti del resto) ma dire che la nostra sia + sana della loro e' un'eresia: sono il paese col PIL maggiore al mondo (circa 8 volte quello italiano), hanno un tasso di crescita annuo (nonostante la crisi) che e' + del doppio rispetto all'Italia, un tasso di disoccupazione simile al nostro (adesso durante la crisi altrimenti circa la meta') , inflazione media storica minore e soprattutto una forte propensione agli investimenti nello sviluppo e nella ricerca anche durante la crisi (in Italia questa propensione e' minima anche quando le cose vanno bene).

Ma come influisce il sistema federale sullo sviluppo del paese?
Innanzitutto il decentramento dei poteri (non si decide tutto a Washington ma molto e' delegato ai vari stati) snellisce il sistema , responsabilizza le autorità' locali e rende + partecipi i cittadini di quella specifica regione o stato.
Dovendo gestire un territorio minore e del quale si conoscono bene le caratteristiche socio/economiche e' anche + facile individuarne pregi e debolezze e mettere in atto politiche mirate ad hoc.
I vantaggi si allargano poi all'aspetto economico/fiscale con livelli di tassazione variabili a seconda dello stato (chesso' dal 4% della Florida al 12% dell'Iowa), all'adattamento degli stipendi al costo della vita dello stato in cui si vive (in Tennessee si guadagna mediamente 1/4 in meno rispetto alla California ma anche la vita costa circa 1/4 in meno), al costo dei carburanti (chi ha volato negli USA sa che a volte conviene allungare di qualche miglio il viaggio e fare il pieno nello stato limitrofo) e così via.
La storia di Silicon Valley e' un esempio emblematico di come un territorio circoscritto e sconosciuto abbia saputo inventare uno dei + grandi successi di sviluppo territoriale mai avvenuti di recente semplicemente mettendo insieme la qualità' di un'università' (Stanford) , l'intraprendenza dei suoi studenti e dell'imprenditoria.
Perché' mai a Washington sarebbe dovuto venire in mente a qualcuno di perdere il proprio tempo nel cercare di sviluppare un'area semi desertica a lui sconosciuta distante 6 ore di volo dal suo comodo ufficio?


Io vedo bene una soluzione federale con la quale ogni territorio cerchi di sviluppare le proprie potenzialità' e di arginare le proprie debolezze creando anche un po' di sana competizione con le altre regioni, insomma sviluppo e non dipendenza.
Dopotutto i risultati di decenni di statalismo e centralismo in un paese profondamente diviso come ltalia sono sotto gli occhi di tutti.
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