PPRuNe Forums - View Single Post - gdf chasing ryanair
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Old 23rd Aug 2010, 15:30
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Henry VIII
 
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Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
Ci sono i soliti noti che continuano imperterriti a sciorinare i classici cliché anti-italici, come se con questi si dimostrasse la presupposta correttezza altrui (a proposito, io le ferie me le godo e me le son sempre godute , fuori MEL non sono mai partito e non credo proprio che mi chiedano più favori – ai quali a volte ho liberamente detto di no per cavoli miei - per coprire i turni di quanti non ne chiedano in EK…).
E gli altrettanti soliti che rispondono sempre e solo sul personale , addirittura contraddicendosi platealmente dichiarando di non aver dubbi che l’evasione fiscale sia una peculiarità italiana dopo aver suggerito di comportarsi da perfetti evasori fiscali . Poveretti…

pilotryan in via di principio non sbaglia quando cita l’articolo in merito al lavoro subordinato svolto su navi ed aerei in traffico internazionale, ma, volendo guardare solo quello che più gli comoda, spero in buona fede, dimentica un paio di punti fondamentali che fanno parte del CC italiano e delle relative interpretazioni date dalla Cassazione e dell’Agenzia delle Entrate. Punti che, se uno è basato in Italia, non sono assolutamente aspetti secondari.

CC, Libro primo, Titolo III
Art. 43. Domicilio e residenza.
Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi.
La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.

Visto che è tutto un fiorire di link e di ricerche, mi meraviglio che nessuno sia incappato in questa semplice ed interessante illustrazione di come l’Agenzia delle Entrate intenda, interpreti (se ce ne fosse bisogno), applichi e verifichi il domicilio fiscale di una persona.
E poi raccontatemi come può replicare a costoro il mio amico base BGY che avrebbe dovuto affittare in nero, pagare in nero, utilizzare conti cifrati, e quantaltro.

Non so se e come riusciranno a dimostrare legalmente che FR ha una stabile organizzazione in Italia, ma in base a quanto dice il nostro funzionario dell’AdE non mi sembra certo difficile dimostrare il domicilio fiscale in Italia per moltissimi di coloro che lavorano per FR in basi italiane e pagano le tasse altrove, o per coloro che dichiarano di avere all’estero i loro “centri di interesse”.

Non si tratta, come dice qualcuno, di prendersela con i poveri dipendenti o meno, della GdF cattiva o meno. La questione è il rispetto dei doveri fiscali da parte del SINGOLO.
E, come ovunque, lo Stato non ammette ignoranza.

Ciao ciao
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