Libero: piloti inutili ed e' meglio che siano stranieri
È Pietro Ichino a dire la verità su Alitalia, giunta ormai alla sua fine della sua storia. Non montiamoci la testa, dice Ichino; non siamo i più bravi nel trasporto aereo moderno; non abbiamo i migliori piloti del mondo, abbiamo i più corporativi e spesso troppo vezzeggiati. Infatti ormai, salvo gli eventi straordinari di ciclopiche bufere e di improvvisi guasti meccanici, il contributo massimo che si richiede oggi al pilota è quello di conoscere bene le procedure automatiche del volo ormai affidato ai computer. Noi italiani a causa di un certo nostro sindacalismo e corporativismo abbiamo un diritto del lavoro anche nel trasporto aereo, che ha messo l’Italia fuori dal mercato internazionale. E questo non tanto per gli stipendi dell’Alitalia, quanto per la minore lunghezza dei tempi di lavoro e il conseguente aumento del numero dei dipendenti, specialmente in due categorie: quella dei piloti e dell’altro personale di volo e quella della manovalanza del personale di terra. Queste due categorie hanno formato altrettante corporazioni che hanno trovato nei rispettivi sindacati, l’Anpac e la Cgil, i sostenitori di richieste che mettono l’Alitalia fuori mercato per due diverse ragioni: il personale di bordo, piloti in primo luogo, per gli orari di lavoro che sono i più bassi d (continua)...
questo il primo link, il secondo in cui dice che se non vogliono accettare "i viziati" e' meglio che si prendano piloti stranieri (strano, il padrone del giornale pero' voleva "difendere l'italianita' contro il gallo nemico), il secondo link non lo posso postare perche' bisognava comprare la copia on-line, se qualcuno vuole dare soldi per questa spazzatura che gia' riceve milioni di euro di contributi statali per essere il giornale di un partito che non esiste, faccia pure e potra' leggerlo