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Old 10th Oct 2007, 07:37
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iceman51
 
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L'Armata Brancaleone prende il volo...

detto fatto e non ho avuto bisogno neanche di fare delle grandi ricerche perchè qualcuno (Gianluca Paolucci, Rubrica I piccoli Gekko, La Stampa) aveva già provveduto. Come leggerete più oltre o seguendo qs link la cordata Baldassarre è un Armata Brancaleone o poco ci manca nel senso che non ci farà certo ridere come il grande film di Monicelli (se ricordo bene) con interprete il grandissimo Vittorio Gassman.

Che dire? Branca, Branca, Brancaleon...

Forza Alitalia spero che ti salvi da qs squallidi personaggi, ma se prodino dichiara che ti vende entro un mese mi sa che per te si profilo altri anni di buio (e di perdite) perchè i francesi, salvo che i giochi non siano già tutti fatti, in un mese leggono appena l'Executive Summary che i tuoi sedicenti advisor hanno preparato. Tempi duri in pista.

Vi ricordo infine sia il sondaggio sui "vincitori" su www.ilsole24.com sia che è possibile lasciare un commento sull'allegra cordata di Baldassarre per Alitalia nell'apposito blog usufruendo dello spazio posto in calce all'articolo. Scrivete numerosi, io provvedo subito!

L'allegra cordata di Baldassarre per Alitalia

Il giurista svela i nomi dei suoi soci Ma i soldi chi ce li mette?

Sulla solidità finanziaria «parlano i numeri», dice il giurista Antonio Baldassarre presentando la sua cordata per acquisire Alitalia. Eccoli. Quelli della Reficere, ad esempio, società romana attiva nel settore della ristorazione, 11 milioni di euro di ricavi nell’ultimo bilancio. Non male, peccato che per coprire la perdita stimata per quest’anno servirebbero altre quaranta società come Reficere che ogni soldino che incassano lo girano ad Alitalia. Poi c’è la torinese Aermar, che sta per Aerea marittima international trasport service. Un operatore del settore, almeno non fa piatti pronti ma si occupa di trasporti. Secondo una perizia del 2004, la Aermar valeva allora 118 mila euro. Poi certo, sono passati tre anni e il business si sarà espanso, speriamo. Restando in Italia, ci sono I Viaggi del Ventaglio. Sono quotati in borsa e hanno perfino un vettore aereo, la Livingstone. La capitalizzazione è di 66 milioni di euro contro 1,1 miliardi di Alitalia. Peccato non vadano troppo bene: l’azionista di controllo ha elaborato un nuovo piano industriale per rilanciare la società e nell’ultima relazione trimestrale c’è scritto che «il presupposto della continuità aziendale» si basa «principalmente sugli accordi con le banche finanziatrici». Non a caso, appena uscito il nome come componente della cordata, la società si sia affrettata a precisare che in primo luogo il Ventaglio ha manifestato solo «un interesse preliminare», che la cosa non è mai arrivata al cda e che comunque la partecipazione a questo progetto «non prevederebbe comunque nessun esborso finanziario». Il quarto italiano si chiama Engineering: capitalizza 443 milioni, macina ricavi e utili. In effetti, ammette lo stesso Bandassarre, sono loro quelli più forti tra gli italiani. Quantomeno non hanno dovuto fare una nota per precisare e chiarire le loro intenzioni dopo che Baldassare è uscito allo scoperto. Solo che si occupa di software e la diversificazione nel settore aereo è un bel salto. Passando all’estero, si incontra la Safna. Dovrebbe possedere «miniere e pozzi di petrolio in Congo», dice Baldassarre. Magari potrebbero fornire il carburante a prezzo scontato. Infine, si incontrano gli israeliani di Mitvach Shamir holding. Sono un fondo di investimento molto attivo in Israele, con un track record di investimenti in settori molto distanti tra loro, dalla tecnologia all’alimentare. Gli unici che potrebbero mettere soldi in questa avventura. Baldassarre assicura che la sua cordata ha almeno 1 miliardo da mettere sul piatto per comprarsi Alitalia. Ma chi ce lo mette è ancora un mistero.
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