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Old 17th Jul 2007, 20:03
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marcotiloca
 
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Danger Comunicato stampa...

AP HOLDING S.p.A.


AP HOLDING SI RITIRA DALLA GARA PER LA PRIVATIZZAZIONE DI ALITALIA
Le condizioni del contratto di vendita non consentono lo sviluppo del progetto imprenditoriale


AP Holding, dopo un’attenta analisi del contratto di vendita e con grande disappunto, rende noto che allo stato attuale non presenterà il prossimo 23 luglio l’offerta vincolante per la privatizzazione di Alitalia. Le attuali condizioni della versione definitiva del contratto di vendita ricevuto nei giorni scorsi dalla Procedura non consentono la realizzazione di un piano forte di risanamento e rilancio di Alitalia.
In questi sette mesi di lavoro AP Holding ha messo a punto, con il supporto di primarie società di consulenza, un piano strategico per Alitalia con l’obiettivo di renderla il quarto vettore aereo in Europa. Per la realizzazione del piano è stato già predisposto un piano finanziario che garantirebbe la copertura dei significativi investimenti richiesti. E’ stato già individuato, inoltre, un Amministratore delegato di livello internazionale che avrebbe guidato il progetto.
Pur trovandosi attualmente nell’impossibilità di procedere a concorrere alla privatizzazione di Alitalia, AP Holding ribadisce la propria disponibilità ad impegnarsi per il rilancio della Compagnia. Il rinnovato interesse imprenditoriale per l’operazione richiede, tuttavia, condizioni di acquisto diverse, che rendano possibile una crescita sostenibile e competitiva di Alitalia.

1. Il Piano strategico

Il piano predisposto da AP Holding è un piano quinquennale non solo di risanamento ma anche di rilancio attraverso significativi investimenti che potrebbero assicurare:
recupero della leadership del mercato
ritorno alla profittabilità della Compagnia, in linea con i grandi vettori europei
garanzia di un’offerta in linea con le esigenze della clientela
miglioramento della qualità dei servizi offerti
recupero dell’immagine
Management forte ed autorevole.
E’ un piano di crescita della flotta, delle rotte, dei passeggeri, della competitività e della profittabilità della Compagnia. Già dopo due anni la nuova Alitalia potrebbe chiudere il bilancio in utile. Il risanamento sarebbe reso possibile grazie all’allineamento della produttività a quella dei migliori player del settore, al rinnovo della flotta ed alla ridefinizione del modello di network
Il piano è stato elaborato con il supporto di Boston Consulting Group in qualità di advisor industriale e di Sabre Airline Solutions quale advisor tecnico.

Il network
Il risanamento di Alitalia richiede innanzitutto una razionalizzazione ed un potenziamento del network della Compagnia. A livello domestico il piano prevede un aumento dell’offerta complessiva ai consumatori. A livello internazionale (collegamenti a medio raggio) il piano risponde alla crescente domanda di collegamenti punto-punto soprattutto fra Italia ed Europa. Complessivamente le rotte nazionali ed internazionali aumenterebbero del 14% nei 5 anni.
Il maggiore sforzo, tuttavia, dovrebbe essere effettuato a livello intercontinentale attraverso lo sviluppo dei collegamenti con le destinazioni maggiormente richieste da e per l’Italia. Il piano prevede una crescita dopo 5 anni di 1,5 milioni di passeggeri intercontinentali e di sette destinazioni transoceaniche, principalmente nell’Estremo Oriente e nelle Americhe.
Il nuovo modello di network prevede il mantenimento dei due Hub di Roma Fiumicino e Milano Malpensa intorno ai quali si potrebbe assicurare una significativa economia di indotto (come testimoniato da altri grandi scali europei).

La Flotta
Oggi Alitalia ha una flotta che necessita di essere rinnovata. Aeromobili vecchi implicano maggiori costi di carburante, di manutenzione, qualità del servizio e comfort per i passeggeri più scadenti ed un inquinamento atmosferico maggiore. La domanda internazionale di aeromobili in questi anni è cresciuta in modo esponenziale: una Compagnia che finalizza oggi ordini di acquisto per nuovi aerei non può averli consegnati prima del 2013.
Air One oggi ha un ordine fermo per 90 nuovi Airbus A320: aerei di ultima generazione per collegamenti di medio raggio che potrebbero sostituire ed integrare la flotta dei 77 MD80 di Alitalia. Otto di questi Airbus sono già stati consegnati e gli altri arriveranno con un ritmo di uno al mese e così permetterebbero da subito il rinnovo progressivo della flotta a medio raggio di Alitalia.
Relativamente alla flotta a lungo raggio, Air One ha già accordi per assumere in locazione entro i prossimi 5 anni 20 aerei (che corrispondono al numero di nuovi aerei di cui necessita Alitalia secondo il piano di AP Holding). Quattro arriveranno il prossimo anno e gli altri verranno consegnasti al ritmo di quattro all’anno fino al 2012. Sono, inoltre, in fase di finalizzazione accordi anche per l’acquisto di nuove macchine a lungo raggio.
Infine, per i collegamenti regionali Air One ha finalizzato già nel 2006 un ordine di 10 nuovi aerei regional a 90 posti (Bombardier CRJ900), già tutti consegnati. Le ulteriori macchine regional previste dal piano potranno essere ordinate.

Efficientamento dei costi e produttività
Nel piano è previsto che la riduzione dei costi sia garantita innanzitutto dalla razionalizzazione ed efficientamento del network (il migliore impiego degli aeromobili e degli equipaggi permetterà infatti di ottimizzare lo sviluppo delle “operations”), dall’introduzione dei nuovi aerei con conseguente abbattimento dei costi di gestione e da un consistente incremento di produttività, anche attraverso la rivisitazione di tutta l’organizzazione aziendale. Il piano quindi prevede di raggiungere una struttura dei costi ed una produttività allineata a quella dei migliori concorrenti del settore

2. Le Relazioni sindacali

Nell’ambito della procedura, AP Holding ha incontrato nelle settimane scorse le Organizzazioni sindacali ed Associazioni professionali attive in Alitalia per presentare gli indirizzi strategici del piano. A seguito dell’incontro è iniziato un confronto con i Sindacati per concordare le linee guida di un processo di efficientamento dell’Azienda che dovrebbe essere garantito anche dalla continuità e qualità del servizio offerto.

3. Il Management

AP Holding ha affidato ad una primaria società di consulenza l’incarico per la selezione dell’Amministratore delegato della nuova Compagnia, figura che avrebbe garantito un’esperienza ed una credibilità a livello internazionale. E’ stato anche avviato il lavoro per assicurare alla nuova Alitalia una prima linea forte e professionale.

4. Il finanziamento dell’operazione

Il Gruppo Toto ha apportato ad AP Holding la Compagnia Air One con il suo mercato di riferimento, oltre che gli aerei attualmente in flotta, gli ordini di acquisto per i nuovi aerei, gli slot, ed il know how del settore. Il piano finanziario predisposto da Intesa Sanapaolo, ed aperto ad ulteriori istituti finanziari nazionali ed internazionali, prevedeva un ulteriore capitalizzazione di AP Holding e la disponibilità di tutti i mezzi necessari a finanziare gli investimenti e la gestione della nuova Compagnia.

5. Cause che non consentono allo stato attuale la presentazione di un’offerta

Nei giorni scorsi è arrivata dalla Procedura la versione definitiva del contratto di vendita di Alitalia. Le condizioni presenti nel contratto non consentono, a parere di AP Holding, lo sviluppo di un progetto imprenditoriale forte di risanamento e rilancio della Compagnia. AP Holding ha pertanto notificato questa sera alla Procedura l’impossibilità di poter formulare allo stato attuale un’offerta vincolante.



AP Holding, sempre interessata, continuerà a seguire da vicino gli sviluppi relativi al processo di privatizzazione di Alitalia confidando che il piano messo a punto in questi sette mesi è la migliore soluzione per il rilancio della Compagnia di bandiera.
AP Holding nel frattempo prosegue nello sviluppo del piano industriale di Air One stand alone che prevede una strategia di ampliamento delle attività sui mercati internazionali: già oggi sono 9 le destinazioni europee raggiunte dalla Compagnia (d’estate diventano quindici) e 23 le destinazioni domestiche. Il piano industriale di Air One prevede che le destinazioni europee a medio raggio diventino oltre 35 entro il 2012, anno in cui la Compagnia raggiungerebbe un fatturato di oltre 2 miliardi di euro. Nel 2008 sarà avviata anche l’attività relativa alle rotte intercontinentali. Prosegue inoltre una continua ed attenta valutazione delle eventuali opportunità di crescita offerte alla Compagnia dal mercato nazionale ed internazionale.


Roma, 17 luglio 2007
E' solo l'ultimo giro di un valzer che sembra non finire mai...

Marco
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