PPRuNe Forums - View Single Post - Aeroflot Si Ritira Da Corsa Alitalia???
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Old 19th Jun 2007, 10:40
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RHSp
 
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troppo cara", Aeroflot pensa al ritiro
I russi: non compreremo a qualsiasi prezzo. AirOne: noi andremo avanti. Il titolo in Borsa cede l'1,9%




MILANO — «Tutto dipende dalle condizioni. Non siamo soddisfatti delle condizioni del prezzo e non intendiamo comprare a qualsiasi prezzo ». Con queste parole Aeroflot ha dichiarato che «al momento » non si ritira dalla gara per l'acquisizione di Alitalia, smentendo le indiscrezioni rilanciate ieri mattina dall'agenzia di stampa russa Interfax. E ha precisato, attraverso la portavoce Irina Dannenberg, che la compagnia «continua a studiare la documentazione inviata da Roma, una decisione verrà presa soltanto il 2 luglio », data di scadenza per presentare offerta e piano industriale.

Secondo Interfax, che citava fonti del consiglio di amministrazione della compagnia russa, «ad Aeroflot non convengono le condizioni della gara ». Il motivo? «Il governo italiano non vuole sviluppare la compagnia nazionale, ma ottenere solo la massima quantità di soldi», sostenevano le stesse fonti, spiegando che «l'annuncio ufficiale di ritiro dall' asta» verrà dato il 23 giugno, «alla prima riunione del consiglio, dopo l'assemblea annuale degli azionisti».

La successiva «correzione» proveniente da Mosca, che Aeroflot «al momento non si ritira », non serve però a fare chiarezza sul giallo che ormai avvolge la partecipazione alla gara della compagnia russa. Perché parlare di «prezzo troppo alto», se si tratta di un'asta e, quindi, il prezzo viene stabilito dai concorrenti? Le indiscrezioni su un dietrofront nasconderebbero forse una strategia per ottenere uno sconto sul pacchetto azionario, a fronte del pessimo bilancio 2006 di Alitalia e dopo che il governo ha confermato l'obbligo di Opa? O servirebbero a preparare una decisione che non è stata ancora presa ufficialmente?

Unicredit Banca Mobiliare, che corre insieme ad Aeroflot, si limita a dire che «non dispone di informazioni o elementi aggiuntivi rispetto a quanto noto e dichiarato da Aeroflot». Resta così il rischio del fallimento della gara: da 11 manifestazioni iniziali di interesse, solo 5 concorrenti sono stati ammessi alle fasi finali, ridotti poi a 3 e infine a 2, dopo l'abbandono della cordata Tpg-Matlin- Mediobanca, annunciato il 29 maggio scorso. Un'eventuale ritirata russa lascerebbe in pista un solo pretendente, AirOne con Intesa San Paolo. «Ci auguriamo che il governo non faccia fuggire anche l'unico imprenditore italiano che, forte di un piano serio e competitivo, sia in grado di rilanciare la compagnia di bandiera», ha auspicato ieri il leader di An Gianfranco Fini, in una giornata di pesanti critiche («farsa», «brutto copione»), da parte di opposizione e sindacati, per la gestione della privatizzazione. In casa Toto, però, non sembrano esserci ripensamenti. «Si continua a lavorare con grande serenità al piano di risanamento e rilancio di Alitalia», fa sapere un portavoce.

Nel frattempo Alitalia perde traffico (-4,5% a maggio rispetto a un anno fa), con 2,14 milioni di passeggeri trasportati sull'intera rete (-3,8%), in calo soprattutto a causa degli scioperi, che continuano ad essere proclamati anche a due settimane dalla scadenza delle offerte. E precipita in Borsa. Ieri, dopo le voci sul rituro di Aeroflot, il titolo ha aperto la seduta in caduta libera, perdendo oltre il 3%, per poi chiudere in discesa dell'1,9% (terzo peggior ribasso del listino), a 0,76 euro, il nuovo minimo dell'anno.


Giuliana Ferraino



19 giugno 2007
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