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Old 10th Jan 2007, 13:47
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vipero
 
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Originally Posted by cplpilot
Piloti contro Padoa Schioppa: non siamo privilegiati
I piloti di linea sono dei «privilegiati» che «lavorano due giorni alla settimana»? Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa sì, come si evince dalla loro inclusione nell’attacco contro «l’Italia della rendita» pubblicato ieri dal Corriere della Sera con la Repubblica, la Stampa e l’Unità. Diverso il punto di vista dei piloti, uno dei quali ha preso tastiera e mouse ed ha scritto ai quotidiani ed al ministro al quale, precisa per sgomberare il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche, «ho dato il mio voto».
«Io lavoro solo otto giorni al mese», esordisce dunque Pietro Pallini, primo ufficiale di Boeing 777 Alitalia con 18 anni di servizio e 13.000 ore di volo. In quegli otto giorni Pallini vola su rotte che hanno una durata dalle nove ore per la Roma- New York alle 14 per la Milano-Buenos Aires, passando per le 12 e mezzo dei voli da e per il Giappone o verso il Brasile, con una media di 12 ore. Proprio per questo, spiega il pilota, il calcolo da fare è un altro. «Faccio solo otto voli al mese i quali, moltiplicati per una durata media di dodici ore, fanno novantasei (96) ore di volo… e qui casca l’asino (o meglio, il ministro) perché esiste una norma internazionale che pone un limite all’attività mensile dei piloti d’aereo: non si può volare per più di cento ore nei ventotto giorni consecutivi e, come abbiamo appena visto, io sono già arrivato a novantasei.»
«Tale limite», aggiunge il pilota, noto nell’ambiente anche come animatore della mailing list Gear Up alla quale aderiscono oltre 150 piloti, «non è solo italiano (spero che il ministro abbia sentito parlare di ICAO, JAA, FAA: se non sa cosa siano, può informarsi presso il suo collega Bianchi).»
La norma, spiega Pallini, «non nasce per garantire privilegi odiosi al sottoscritto, ma per garantire la sicurezza a coloro i quali a questo odioso privilegiato affidano le loro vite». Perché, ironizza da buon senese, «pare che un pilota stanco non sia in grado di pilotare al meglio… che strano eh, signor ministro? E pare anche che i ripetuti cambi di fuso orario, le notti insonni, i rapidi cambiamenti climatici non aiutino il riposo del pilota».
«Gli esperti lo sanno, e hanno posto dei limiti all’attività di pilotaggio… lo sa tutto questo il ministro?», chiede retoricamente Pallini. Che incalza poi Padoa Schioppa: «Sa il ministro quali siano i problemi di jet-lag che si incontrano quando si parte per Tokyo lunedì a mezzogiorno e si fa rientro a casa mercoledì sera? Si rende conto il ministro di cosa significhi perdere due notti di sonno su tre quando si parte per San Paolo il venerdì notte e si rientra a Milano lunedì all’alba e magari, come è successo proprio a me il 30 dicembre, la visibilità è di solo cento metri?»
Scontata, a questo punto, la risposta. «Non credo. Il signor ministro si limita a starsene seduto insieme ai passeggeri: per lui il viaggio è stato calmo, rilassante… è persino riuscito a dormire per quattro o cinque ore… dell’odioso privilegiato che gli ha consentito di dormire sonni tranquilli non gliene importa proprio niente.»
«E pensare - conclude la lettera di Pallini - che gli ho dato il mio voto…»
scusate la domanda: quanti sono in cockpit (in totale, non solo i "flying") in AZ per uno qualunque dei voli qui citati??
anzi mettiamola facile: da quanti è composto il cockpit crew?
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