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Old 17th Feb 2020, 09:50
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Daniel_11000
 
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Raymundo:

"siamo arrivati all'aeroplano "pronto" senza che ci si accorgesse di nulla……."


Riassumendo brevemente i post precedenti, vorrei esprimere la mia opinione sull’indirizzo che i costruttori e gli enti certificatori stanno seguendo , con una certa enfasi su
“dove arriveremo ?”
Alla fine degli anni ’60 in UK studiavano gli atterraggi automatici, e il CAA è stato il primo a certificare un Trident (credo) con un CAT III completamente ‘fail operational’ . A ruota sono seguiti tutti gli altri costruttori ed Autorità Aeronautiche.

Ora, a me un ‘decollo automatico’ di un A350 non mi impressiona particolarmente, per due motivi: è una prova condotta con un sistema ancora in studio, che ha bisogno di analisi e prove prima di essere accettato ; e poi, perchè non vedo nessun rischio sulla offerta di lavoro. Così come gli atterraggi automatici non hanno creato diminuzione di domanda, non vedo alcun rischio, almeno nel mio orizzonte temporale (se va bene -30 anni) per la domanda di equipaggi.

In particolare, le prove condotte fino ad ora sull’A350 concernevano la tenuta dell’asse pista , e la rotazione , tutte attività a mio modo di vedere abbastanza semplici se comparate ad un atterraggio automatico, laddove l’aereo segue l’ILS fino a 100-200 ft , per poi transitare ad una guida solo con radaraltimetro, facendo la richiamata, la flare, la derotazione, tutto da solo, dimostrando anche il successo dell’autoland con una piantata motore .

Non mi è quindi difficile immaginare che le stesse prove dovranno avvenire per dimostrare il decollo automatico , con piantata motore, correzione dell’imbardata, rotazione , e quant’altro,
il tutto in piena sicurezza.

Contemporaneamente al decollo automatico, moltissimi costruttori , fra cui Airbus, stanno studiando il ‘mondo’ dei droni. In Cina sono anni luce avanti a noi, sia per quelli senza pax, sia per quelli pax. E per ‘avanti’ intendo dire che circa un anno fa, all’inizio di una partita di calcio, sono arrivati tre droni automatici, uno con il presidente di una squadra, uno con l’altro presidente ed il terzo con il sindaco, il tutto con volo totalmente autonomo, senza pilota sul drone o a terra – grande dimostrazione di fiducia da parte dei tre passeggeri - , ma tant’è.

Se anche vedo lontano il mondo dei taxi automatici senza piloti ( a terra o in volo), i droni sono qui per restarci. Ma prima dei droni, ci sono le auto automatiche – nonostante i più rosei sevizi giornalistici, siamo ancora molto lontani dalla città popolata da auto senza guidatore.

Pertanto, a mio modo di vedere, la sequenza corretta sarà:

a) diffusione delle auto a guida automatica
b) diffusione (un po’ più limitata) dei droni automatici con passeggeri
c) diffusione degli aerei completamente automatici (ma con i piloti)
d) diffusione degli aerei completamente automatici (senza piloti)

Sono certo che non vedrò mai un cielo pieno di aerei del tipo d).
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