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joe falchetto 64 1st Nov 2017 15:21


Originally Posted by HF13 (Post 9943246)
Ciao Joe,

grazie per la risposta, si è quello che avevo visto anche io e nel caso di pilota residente in Italia ma con base in Europa ed uno stipendio non tassato dal paese dove ha sede la compagnia secondo me è la procedura corretta per pagare...cercavo qualcuno però che avesse la medesima situazione.

Una domanda relativa alle tabelle, con quale criterio dici che il pilota rientra sotto la categoria impiegato? da come la interpreto io, a meno che non è menzionata specificatamente la categoria e fascia all'interno del proprio contratto di lavoro, bisogna far riferimento alle fasce economiche del CCNL.
Dunque leggendo il CCNL piloti la fascia alla quale un Comandante rientra è nella categoria dirigenti- trasporto aereo. Ci sta però che non ho capito bene come interpretare le tabelle perché è la prima volta che le vedo.

Che ne pensi? Grazie mille

HF13

No, commetti un errore concettuale. La professione e' inquadrata dal ministero del lavoro come impiegato, non serve quindi rifarsi alle tabelle: se vuoi la prova passa al più vicino centro per l'impiego e verifica direttamente. Peraltro la stessa qualifica e' apposta a un qualsiasi CNL o CCNL per la parte piloti; anche all'epoca di CAI e del "comandante dirigente" esiste la pronuncia precisa che definisce il comandante come un "dirigente" convenzionale privo delle caratteristiche che determinano la attività dirigenziale, al punto che agli stessi fu consentito l' ingresso in CIG e CIGS, cosa preclusa ai dirigenti. Ne consegue che il pilota o il pilota comandante attengono alla categoria dipendenti qualifica pilota mansione addetto alla direzione o addetto alla condotta di aeromobili. Puoi verificare qui
Conosco chi usa la retribuzione convenzionale ma capisci bene che non posso darti alcuna indicazione stante le normali clausole di riservatezza.
Ciao.

HF13 2nd Nov 2017 10:45


Originally Posted by joe falchetto 64 (Post 9943464)
No, commetti un errore concettuale. La professione e' inquadrata dal ministero del lavoro come impiegato, non serve quindi rifarsi alle tabelle: se vuoi la prova passa al più vicino centro per l'impiego e verifica direttamente. Peraltro la stessa qualifica e' apposta a un qualsiasi CNL o CCNL per la parte piloti; anche all'epoca di CAI e del "comandante dirigente" esiste la pronuncia precisa che definisce il comandante come un "dirigente" convenzionale privo delle caratteristiche che determinano la attività dirigenziale, al punto che agli stessi fu consentito l' ingresso in CIG e CIGS, cosa preclusa ai dirigenti. Ne consegue che il pilota o il pilota comandante attengono alla categoria dipendenti qualifica pilota mansione addetto alla direzione o addetto alla condotta di aeromobili. Puoi verificare qui
Conosco chi usa la retribuzione convenzionale ma capisci bene che non posso darti alcuna indicazione stante le normali clausole di riservatezza.
Ciao.

Sei stato chiarissimo Joe, grazie per la spiegazione e per il link!
Ciao

MAURO64 20th Nov 2017 16:37


Originally Posted by kuitogu (Post 8890452)
Questo non e' un interpello ufficiale con valore legale, pero' e' una semplice domanda in forma scritta fatta all' agenzia delle entrate che sembra confermare che NON si deve dichiarare in italia..
Poi vai a capire..!

puoi allegare il documento? Ho un accertamento in corso su codesto merito.
grazie

MAURO64 21st Nov 2017 06:08


Originally Posted by davidaz68 (Post 9344184)
koitogu, Anchh io ho chiesto all agenzia e mi è stato risposto esattamente come te. Di contro colleghi che lavorano all estero in un paese con la solita convenzione senza esclusività hanno fatto 3 interpelli ufficiali all agenzia ricevendo 3 risposte diverse. In uno addirittura si diceva di pagare il 100% nel paese della compagnia e il 100% in italia... una follia dovuta all incompetenza e ignoranza dei nostri funzionari.
I marinai questi problemi li hanno avuti prima di noi e nel comma 8-bis dell' articolo 48 del testo unico delle imposte sui redditi si specifica che gli stipendi dei marittimi fiscalmente residenti in italia ma imbarcati per piu di 183 giorni in navi con bandiera estera (qualunque stato) non sono imponibili in italia. Questo però non deve far esistere agevolazioni per tasse scolastiche o ticket sanitari, in questo caso il dipendente deve comunicare la situazione reddituale reale (oggi si fa con l isee).
L esclusività è stata introdotta solo con gli ultimi accordi stipulati (UAE, QATAR, Sud Korea e Hong Kong) ironia è che Hong Kong risulta nella black list fiscale ma ha un accordo piu vantaggioso di quelli vecchi.
In sostanza la situazione attuale è che gli accordi contro le doppie imposizioni dicono che qualunque sia il tuo lavoro se sei fiscalmente residente in itala, paghi dove lavori, usi quanto paghi come credito d imposta e paghi in italia la differenza.
l articolo 15 diche che per i naviganti non è così. L agenzia invece afferma che è esattamente uguale ma nessuno ha mai spiegato quindi per quale motivo esiste quel benedetto articolo 15


puoi mandarmi il documento che ti ha rilasciato l'Agenzia. Ho un accertamento in corso per questo motivo.

joe falchetto 64 21st Nov 2017 23:40


Originally Posted by MAURO64 (Post 9964099)
puoi mandarmi il documento che ti ha rilasciato l'Agenzia. Ho un accertamento in corso per questo motivo.

Senza l'avverbio l'art. 15 nel comma che ci interessa non fa altro che spostare il luogo di potestà impositiva concorrente da quello di residenza concorrente a quello di dove la compagnia aerea è registrata. Con l'avverbio si introduce invece il concetto di potestà impositiva esclusiva.
Tutto è spiegato nei commentari del modello OCSE: i trattati bilaterali contro la doppia imposizione in genere non eliminano la doppia imposizione, come erroneamente si crede, bensì nella maggior parte dei casi la disciplinano. La norma sulla eliminazione della doppia imposizione si trova difatti nell'articolo che ha lo stesso titolo.
I marittimi hanno sindacati confederali e professionali che li ascoltano, i piloti sono destinati al massacro.
Ciao

pippobaudo 24th Nov 2017 07:14

Buongiorno a tutti,
questo post interessa o potrebbe interessare chi è rientrato a lavorare in Italia dopo molti anni all'estero o chi pensa di rientrare.
Ho da poco scoperto il Decreto del MEF del 26.05.2016 per le AGEVOLAZIONI FISCALI PREVISTE PER I LAVORATORI RIMPATRIATI (art. 16 del D. Lgs n 147/2015) che prevede appunto uno detassazione per chi rientra in Italia dopo almeno 5 anni all’estero e lavora in Italia per almeno due anni.
Questo decreto prevede tra i vari requisiti che l’attività lavorativa sia prestata nel territorio italiano per un periodo superiore a 183 giorni.
Qualcuno sa si questa agevolazione è applicabile ai naviganti? Soprattutto è applicabile a chi (tipo Neos, Meridiana, Blue Panorama etc etc) ha base in Italia ma fa voli prettamente o solamente internazionali?
Spero possa essere di aiuto a qualcuno.

Pippo Nazionale

Unforseen 16th Dec 2017 12:47

Ciao a tutti, brevemente ho letto tutte le 5 pagine, ma rimango ancora confuso, nonostante abbia letto anche alcuni articoli.

Io lavoro in un paese extra UE, per una compagnia di bandiera..non un paese a fiscalità privilegiata......sono Italiano, risiedo più di 1 anno all'estero, e non risiedo in Italia più di 183 giorni, non ho proprietà di alcun tipo...
sono si Sposato e mia moglie italiana e residente in Italia per ora.

In questo caso sono tassato in Italia?
Se il salario mi entra in un conto corrente italiano sono tassato in italia?
Devo iscrivermi obbligatoriamente al AIRE per rimuovere la residenza e cosi non dover pagare in italia?
Su quali cifre in banca iniziano i controlli?
Per non essere tassato in Italia, cosa devo fare?
grazie

dirk85 16th Dec 2017 13:32

Assolutamente, l'iscrizione all'AIRE è obbligatoria, e requisito fondamentale per poter essere considerato NON residente fiscalmente in Italia.

Sul resto lascio la parola ad altri forumisti piu preparati.

LGET 16th Dec 2017 15:35


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Ciao a tutti, brevemente ho letto tutte le 5 pagine, ma rimango ancora confuso, nonostante abbia letto anche alcuni articoli.

Io lavoro in un paese extra UE, per una compagnia di bandiera..non un paese a fiscalità privilegiata......sono Italiano, risiedo più di 1 anno all'estero, e non risiedo in Italia più di 183 giorni, non ho proprietà di alcun tipo...
sono si Sposato e mia moglie italiana e residente in Italia per ora.

In questo caso sono tassato in Italia?
Se il salario mi entra in un conto corrente italiano sono tassato in italia?
Devo iscrivermi obbligatoriamente al AIRE per rimuovere la residenza e cosi non dover pagare in italia?
Su quali cifre in banca iniziano i controlli?
Per non essere tassato in Italia, cosa devo fare?
grazie

Ciao Unforseen. Ho vissuto all'estero negli ultimi anni e ti do le informazioni che ho recuperato. Nella tua situazione c'è la possibilità che tu possa non pagare le tasse ma perchè possa accadere ci sono vari requisiti da rispettare. Innanzitutto devi risiedere legalmente in un paese che abbia un accordo di non doppia tassazione con l'Italia (vai qui aggiungendo www all'inizio: finanze.gov.it/opencms/it/fiscalita-comunitaria-e-internazionale/convenzioni-e-accordi/convenzioni-per-evitare-le-doppie-imposizioni/) e avere un contratto di almeno 12 mesi con base fuori dall'Italia per almeno 183 gg all'anno. A quel punto è possibile e indispensabile l'iscrizione all'AIRE ma non è sufficiente a provare la tua residenza estera in quanto l'Agenzia Delle Entrate considera come residenza la dimora abituale o la sede principale dei propri affari ed interessi. Per capirci avere in affitto un appartamento all'estero non è sufficiente. L'ADE parte dal presupposto che tu le tasse le debba pagare e sta a te dimostrare il contrario. Se tu avessi figli che vanno a scuola in Italia sicuramente le tasse finiresti per pagarle. Se tu soddisfacessi tutti i requisiti e non fossi sposato la questione si chiuderebbe qui. Essendo sposato potrebbe essere interpretato come "interesse" perchè se non viene a vivere con te ci torni tu. Se pianifichi un ricongiungimento dove vivi ora puoi stare tranquillo.
Riguardo al conto corrente anche io in passato mi sono fatto pagare qualche stipendio in Italia ma ho poi subito aperto un conto nel paese in cui vivevo e ti consiglio di farlo perché ricevere lo stipendio sul conto italiano può essere un'altra ragione per provare che tu abbia affari e interessi in Italia.
Detto ciò ti consiglio di conservare carte d'imbarco se ne hai (tue e del coniuge se viene a trovarti) o ricevute varie di pagamenti e estratti conto che possano testimoniare i tuoi spostamenti. Per esperienza di altri conoscenti se il cane si sveglia per farlo riaddormentare ci vuole un bel po. Buona fortuna

Geppo 16th Dec 2017 17:07


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Ciao a tutti, brevemente ho letto tutte le 5 pagine, ma rimango ancora confuso, nonostante abbia letto anche alcuni articoli.

Non sei l'unico.


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Io lavoro in un paese extra UE, per una compagnia di bandiera..non un paese a fiscalità privilegiata......sono Italiano, risiedo più di 1 anno all'estero, e non risiedo in Italia più di 183 giorni, non ho proprietà di alcun tipo...
sono si Sposato e mia moglie italiana e residente in Italia per ora.
In questo caso sono tassato in Italia?

Si. Se sei fiscalmente residente in italia, allora le tasse le paghi in italia. In che misura? Dipende.. ma non credo sia questa la tua domanda.


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Se il salario mi entra in un conto corrente italiano sono tassato in italia?

Si. Ma non perche' ti entra in un conto italiano.


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Devo iscrivermi obbligatoriamente al AIRE per rimuovere la residenza e cosi non dover pagare in italia?

Si.


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Su quali cifre in banca iniziano i controlli?

Non credo che dipenda dalle cifre che entrano in banca. Ma sul punto non sono molto ferrato.


Originally Posted by Unforseen (Post 9992199)
Per non essere tassato in Italia, cosa devo fare?
grazie

Dipende. Se la convenzione di cui si parlava qualche post piu' sopra ha la parolina "soltanto", non devi fare nulla. Altrimenti ti devi iscrivere all'AIRE.

Ciao!

Nick 1 28th Dec 2017 06:15

Ciao a tutti , qualcuno potrebbe consigliarmi un commercialista- tributarista specializzato in materia naviganti , expat etc. In zona milano ? Anche in PM.
Grazie !

bartsimpson 1st Oct 2018 18:36

Buonasera A.P.,

mi trovo purtroppo nella stessa situazione, sono francese, lavoro per una compagnia francese e pago tasse e assistenza sanitaria in Francia, ma sono residente in Italia. Ho ricevuto la stessa lettera dall’ade per l’anno 2012, avresti ancora il contatto dello studio legale a cui posso rivolgermi?

Grazie [/left]

joe falchetto 64 3rd Oct 2018 17:21

Riferimenti ricorso
 
Caro A.P. , se ogni tanto leggi potresti far avere anche a me i contatti con lo studio legale che ti ha seguito? Potrebbe tornare utile.
Ciao.
Joe.


Originally Posted by A.P. (Post 9407421)
Buongiorno a tutti ,
sono un collega ed ho appena ricevuto la sentenza di primo grado riguardante il mio ricorso contro una cartella esattoriale relativa all anno tributario 2009.
Essendo una sentenza penso faccia piu testo delle varie informative dell' ADE e volevo condividerla con voi che siete stati fonte di riflessione e confronto.

Si partiva dalla seguente situazione :
1-Dipendente full time per un COA estero.
2-Tasse trattenute alla fonte da COA estero nello stato estero
3-Residente in Italia.
4-Nel 2009 non ho dichiarato i redditi in quanto pensavo non fosse dovuto visto che non possedevo reddito in Italia e considerato l' art 15 comma 3.
5-Accordo sulla doppia tassazione attivo (senza Solamente) .
6-ADE riteneva di avere la potesta' escusiva in quanto stato di residenza e che le tasse all estero non potessero rappresentare pagamenti a titolo definitivo.

L' ADE dopo accertamento richiedeva il pagamento di tutte le tasse piu una mora del per un totale di oltre 20k euro , rifiutava di ammettere in detrazione le tasse paga all estero , si offriva di dimezzare l'importo della cartella in caso non avessi fatto ricorso.

Tutto questo succedeva un anno fa circa . E non vi sto a raccontare il mio stato d' animo ero stato messo alla stregua di un evasore totale e comunque mi era stato richiesto di anticipare 1/3 dell ammontare della cartella .

Per ovvi motivi di privacy non sono qui copiare la sentenza per intero ma trovo il seguente passaggio di interesse speciale infatti si dice che:

visto il comma3 del art 15˝ l' imponibilita' deve ritenersi esclusiva e non concorrente con lo stato di residenza del precettore degli emolumenti. Si deve concludere che la pretesa dell' Agenzia delle entrate di considerare imponibili in italia i redditi in questione risulta infondata. ¨

Non so se questo passaggio della sentenza puo essere di chiarimento , in fetti anche io non ho la pretesa di capirne di tasse o di diritto ,ma capisco che una sentenza crea un precedente e vale di piu di un' informativa.
Potete contattarmi in privato e saro lieto di passarvi il contatto dell ufficio legale che mi ha seguito

Un saluto cordiale a tutti
A.P.

p.sL' omessa dichiarazione mi e' stata imputata in misura di sanzione fissa.:ouch:

o

Andrexxx 4th Oct 2018 13:50


Originally Posted by Raski (Post 10265810)
AP

gentilmente potresti girare anche a me il nominativo del legale?

grazie mille!

sarei molto grato se riuscissi a girarlo anche a me, grazie mille!!!

dirk85 4th Oct 2018 17:04

Avevo sguinzagliato il mio commercialista che aveva chiamato i tribunali di mezza italia, e purtroppo era risultata essere solo una sentenza della commissione provinciale o simile, che a suo avviso sarebbe stata ribaltata nelle corti superiori, come è sempre accaduto finora.

liftman 4th Oct 2018 18:17

ragazzi qualcuno sa come funziona con Irlanda? ....potrei essere basato li prossimamente al momento SENZA trasferire la residenza dall'Italia ma sto cercando di capirci qualcosa ( ah la compagnia non è Ryan)

joe falchetto 64 5th Oct 2018 02:36

Vero, e’ una sentenza di primo grado della CTP; ma almeno c’è . Auguriamoci che tenga negli ulteriori gradi di giudizio, tutto si gioca con il “nonostante” rispetto ai commi precedenti.
Ciao.


Originally Posted by dirk85 (Post 10265982)
Avevo sguinzagliato il mio commercialista che aveva chiamato i tribunali di mezza italia, e purtroppo era risultata essere solo una sentenza della commissione provinciale o simile, che a suo avviso sarebbe stata ribaltata nelle corti superiori, come è sempre accaduto finora.


joe falchetto 64 5th Oct 2018 03:41

Aggiungo che sarebbe in effetti interessante conoscere le sentenze negative sull’argomento. Fino ad ora non ne ho trovate: qualcuno ne è a conoscenza e le può citare?
Ciao.


Originally Posted by joe falchetto 64 (Post 10266282)
Vero, e’ una sentenza di primo grado della CTP; ma almeno c’è . Auguriamoci che tenga negli ulteriori gradi di giudizio, tutto si gioca con il “nonostante” rispetto ai commi precedenti.
Ciao.




dirk85 5th Oct 2018 08:26

Assolutamente, io posterò quì se avrò novità, anche se al momento non mi tocca personalmente.
Facciamo tutti lo stesso.
Per fortuna il mio commercialista segue queste vicende con attenzione e normalmente mi avvisa se ci sono news interessanti.

joe falchetto 64 5th Oct 2018 11:09

Se non esistono già sentenze di cassazione sull’argomento anche di segno negativo, allora quella della quale stiamo discutendo sarebbe la prima del suo genere...e andrebbe seguita con attenzione.
Ciao.
Joe.


Originally Posted by dirk85 (Post 10266461)
Assolutamente, io posterò quì se avrò novità, anche se al momento non mi tocca personalmente.
Facciamo tutti lo stesso.
Per fortuna il mio commercialista segue queste vicende con attenzione e normalmente mi avvisa se ci sono news interessanti.



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